Clamoroso incidente anglo=francese all'Aja

Clamoroso incidente anglo=francese all'Aja Clamoroso incidente anglo=francese all'Aja Snowden insulta il Ministro Chéron ma poi ritratta le offese Le scuse al dottor Pirelli per una errata affermazione dell' altro giorno - La Conferenza ad un punto morto L'esame della situazione nella riunione di oggi delle sei grandi Potenze - Il Giappone solidale con l'Italia - Le responsabilità inglesi (DAL NOSTRO INVIATO SPECIALE) risolutive L'Aia, 10 notte. Sabato, giorno di riposo per i diplomatici, di riepilogo per i giornalisti; ma questa volta la consuetudine è interrotta. L'atmosfera, già così pesante e grave dei giorni scorsi, ha raggiunto il suo culmine di eccitazione ed è esplosa in un incidente clamoroso. Ma procediamo con ordine. Stamane, alle 10, si è riunita la Commissione finanziaria. Come si prevedeva, la discussione avrebbe dovuto limitarsi al problema delle riparazioni in natura, terreno su cui, ripetiamo, esistono delle possibilità di venire incontro al terzo punto delle richieste britanniche. La seduta si era iniziata con un discorso del ministro romeno delle Finanze, Popolile, il quale aveva precisalo le richieste del suo Paese per l'acccttazione del piano Young. Quindi aveva preso la parola il ministro inglese del commercio, Graham. Egli giudicava che il periodo di dieci anni, raccomandato nel rapporto degli 'esperti per la graduala riduzione del fistema, dovesse essere considerato necessario come mezzo transitorio. Tuttavia, il Governo britannico era dell'opinione che il periodo transitorio proposto fosse troppo lungo; il sistema di prestazioni in natura è un metodo artificiale di commercio internazionale e colpisce specialmente i traffici e la produzione britannica. Inoltre, il rapporto degli esperti, mentre fissa una scala di riduzione, non prevede alcuna reale garanzia che il sistema terminerebbe alla fine dei.dieci anni. Per tutte queste e per altre ragioni, mister Graham ha detto che il Governo britannico non poteva accettare le raccomandazioni del Comitato degli Esperti a proposito delle riparazioni in natura. Le dichiarazioni di Chéron Fin qui nulla di mf-n che previsto. Ma il ministro francese Chéron, parlando subito dopo, non ha affrontato la questione particolare in discussitele; egli ha voluto confutare tutta la tesi inglese sul piano Young. Perchè questo ritorno su un terreno che era stalo momentaneamente abbandonato? Nellr seduta del quarto giorno della Commissione finanziaria, Snowden aveva esposto, con le cifre alla mano, i presunti sacrifici della Gran Bretagna. Chéron, rispondendo non lo aveva seguito nel metodo, del resto facile, di elencare cifre. La stampa inglese che in tale occasione si è mostrala di una grettezza inconsueta, dimenticando l'abitudine liberale di concedere largo spazio alle opinioni avversarie, ne aveva tratto pretesto per emettere dei giudizi sommari. I discorsi di Chéron, di Pirelli e di Jaspar erano completamente soppressi e si affermava sfrontatamente die Snowden non aveva trovato degli antagonisti, che le sue affermazioni erano rimaste senza risposta, in quanto che non erano stale presentate delie cifre contro delle cifre, specialmente da parte del delegato francese. Questi è stato messo in causa dall'opinione pubblica del suo Paese e dagli organi responsabili di Parigi; perciò non ha potuto esimersi dal fare un passo indietro e dal fornire quegli elementi che i giornali inglesi gli rinfacciavano di non avere svolto esaurientemente. Chéron non deve nemmeno avere ignorato l'epiteto con cui Snowden aveva classificato il suo discorso di giovedì: «stupido! ». Il ministro francese comincia stabilendo che la posizione britannica, per quanto riguarda le riparazioni, è stata sempre basata dopo il 1922, da una parte, sulla nota Balfour e, dall'altra, sulle percentuali di Spa. Durante un incontro del 19 ottobre 1928 fra Churchill e Poincaré, fu, in verità, considerato il rispetto per le oercentuali di Spa. Dall'altro canto un memorandum britannico, datato 2 novembre 1928, si riferisce all'an •dualità destinata a coprire i debiti « le riparazioni senza menzionare i pesi precedenti. Le percentuali di Spa sono state scrupolosamente rispettale per quanto riguarda le annualità, eccezion fatta, naturalmente, degli obblighi precedenti. Sacrifici in tale materia erano stati fatti ■ già tanto dalla Gran Brettagna, quanto dalla Francia e dagli Stati Uniti. Per esempio, gli esperti britannici avevano rinunciato agli arretrati dell'occupazione e a una parte del debito belga in applicazione della nota Balfour. La scala delle annualità presenta considerevoli vantaggi per la Grati Brettagna do po i primi anni; ciò dipende dal principio della integrale copertura dei debiti ed è a detrimento della Francia. Riguardo alle prestazioni in natura, la Francia è pronta ad accomodare tale questione, senza però toccare il piano Young, in una nianiera che salvaguarderebbe gl'interessi economici britannici. " — Noi speriamo — termina Che ron — che lMnglrilterra non metterà in pericolo la più importante opera dmfnp à a di pace che sia stata compiuta, per la distribuzione di pochi milioni di marchi oro e che riguardano degli impegni precedenti. Il grottésco scatto di Snowden Snowden si è allora alzato come un lupo ferito. Si mostra sorpreso dell'indirizzo dato da Chéron alla discussione; credeva die oggi non si sarebbero portale innanzi altre spiegazioni intorno al problema generale. Non può ammettere che si dica die il Governo britannico non abbia degli svantaggi dalla ripartizione delle annualità contemplata nel piano Young. L'intei~pr dazione di Chéron intorno alla nota di Balfour è inaccettabile. Era certo che Churchill non aveva mai consentilo a cedere gli arretrati dei debiti pagati all'America; gli esperti inglesi non avevano ricevuto alcuna istruzione in tale senso e, accettando il piano Young, avevano agito di loro piena iniziativa. Quindi, incalzando, Snowden dice : « Non riconosco l'esattezza di nessuna di quelle cifre; tutto quello che voi dite è ridicolo e grottesco. Pro testo contro la non applicazione del la promessa di Poincaré a Churchill, per cui la quota di Spa sarebbe sta ta per lo meno rispettata, ed è questa una promessa in cui l'onore di una nazione è per lo meno impegnato. Io non desidero restare permanentemente all'Aja. Esigo quindi una pronta decisione sulla proposta da me già avanzata di costituire una Sotto-commissione che riveda le quote di distribuzione del piano Young », / delegati rimangono esterrefatti dinanzi alla maniera tutt'altro che diplomatica del signor Snowden. Il momento è critico. Il presidente della Commissione finanziaria, barone Houtart, ha la presenza di spirito di far notare che nella Commissione vi erano dei rappresentanti di Stati che non avevano ancora esposto il loro punto di vista e che si imponeva una nuova seduta. Cosi la Commissione finanziaria si è aggiornata a lunedi mattina: un giorno davanti a sé per riaversi, dallo sbandamento e tentare le possibilità estreme di accordi. Un'altra « gaffe » del Cancelliere Intanto, noi italiani dobbiamo constatare con soddisfazione che pure nell'eccesso del. suo discorso di stamane, Snowden ha trovato modo di riparare a una falla di giovedì, scorso nei confronti dell'Italia. Per motivi di riserbo, non demmo il resoconto di un incidente avvenuto fra Snowden e il dott. Pirelli, giovedì scorso. Oggi il riserbo può essere ab bandonato. Il Cancelliere dello Scacchiere si era permesso di affermare che un giorno un esperto italiano si era recato da Churchill e gli aveva detto che le percentuali di Spa erano intangibili. — Quell'esperto ero io — gli rispose il dott. Pirelli — e posso affermare di non aver mai detto nulla di simile. Oggi il signor Snowden ha fatto questa precisa dichiarazione : — Poiché c'è stato un equivoco fra me e il dott. Pirelli per quanto concerne le conversazioni fra l'Italia e l'Inghilterra, riconosco che dai documenti non risulta la fondatezza di quanto mi era stato detto e mi rimetto senza riserve alte dichiarazioni del dott. Pirelli. L'incidente può dirsi chiuso, ma essere colli cosi in flagrante per un Cancelliere dello Scacchiere che tiene tanto alla precisione è un po' grave. Il risentimento di' Briand Leggendo le frasi incriminate di Snowden, qualcuno potrà domandar, si perchè il delegato francese non si sia subito alzato a domandare le scuse. Sembri che il traduttore dall'inglese in francese, tutto pervaso di spirito pacifista, abbia attenuato alquanto l'asprezza dell'espressione; a tale lapsus volontario si debbono ag giungere la perplessità e i timori di Chéron di andare troppo oltre. Però Briand, appena conosciuto l'incidente, ha voluto che esso fosse subito chiarito. Dietro suo invito, si sono riuniti alle quattro del pomeriggio i principali delegati della Francia, dell'Italia, del Belgio e del Giappo ne. La riunione è stata laboriosa. Si dice che Briand abbia usato qualche frase molto vivace, questa ad esempio : « Se il signor Snowden non dà le spiegazioni necessarie, non permetterò che un membro della mia delegazione partecipi più, a discùs sioni alla sua presenza ». Nello stesso tempo egli avrebbe anche notato che ci voleva proprie un Governo laburista per fare una politica intonata soltanto agli interessi di pochi finanzieri della City! Come conclusione della riunione a quattro, il presidente della Commissione finanziaria, barone Houtart, si è assunto l'incarico di recarsi da Snowden per domandargli le scuse. gnddcfsqvnLa ritirata di Snowden Intanto altre avances conciliative erano state fatte da qualche elemento della Delegazione britannica consapevole della gravità della situazione e delle conseguenze che sarebbero ricadute sull'Inghilterra per rotteg¬ i a i giamento poco gentleman (era perfino un americano a notarlo...) del Cancelliere dello Scacchiere. 1 due desideri si sono incontrati e Snowden ha fatto a Houtart le attese dichiarazioni di scusa con qualche attenuazione. Nel suo discorso non vi era nulla di offensivo per il signor Chéron; la frase detta non eccedeva affatto, nel suo pensiero, le abitudini parlamentari inglesi. Snowden ignorava die queste parole avessero il significato loro attribuito, altrimenti non le avrebbe pronunziate. Ha accettato che siano tolte dal resoconto della seduta. Intanto domani alle 11 nel Binnenhof è indetta la riunione dei delegati delle sei Nazioni invitanti: ordine dei lavori, divisione in Commissioni, tutto è messo da parte; la convocazione ha lo scopo essenziale di esaminare i pericoli della situazione che si è venula creando. Ormai non era più il caso di fare dell'umorismo sulle prime sedute della Confo renza che sono sempre un. poco infuocale; le scintille sono nella natura delle cose; ma quando stiano per provocare l'incendio, bisogna correre ai ripari. Come si presentano le varie Potenze nella riunione di domani? Italia, Francia e Belgio sono per la difesa dell'integrità del piano Young; non c'e più nessun dubbio in proposito; la giornata di oggi ha servilo a fare assumere delle responsabilità ancora più inequivocabili, su tale linea, alla Francia. E' da notarsi come il Giappone, sia attraverso le dichiarazioni di Adalci, in sede di Commissione, sia partecipando oggi alla riunione a quattro, abbia dimostrato una solidarietà completa con la tesi italo-franco-belga; oltre che per la logica che non può essere bistrattata a proprio comodo — e il Giappone è conscio di essersi, assun¬ to delle responsabilità inviando suoi esperti a Parigi — tale condotta non può non aver? vnó sfondo politico: i laburisti guardano troppo a Washington, non hanno preoccupa zionl, amóri e condiscendenza che per gli Stali Uniti. In vista di un accordo sulle costruzioni navali sarà bene ricordare a Londra che esiste un Giappone grande Potenza mondiale, capace di assumere la maggiore libertà di movimento. La Germania è molto riservata; essa è oggi la più corteggiata nelle rivalità in giuo co e cerca di sfruttare la posizione di privilegi]. Briand ha avuto sta mane un lunghissimo colloquio con Stresemann; qualche compenso nei limiti del piano Young è stalo fatto balenare agli occhi del ministro te desco, purché sia solidale contro l'Inghilterra per esercitare una pressione forte e decisiva per l'accettazione del rapporto degli esperti. Sta Stre ctstlcvpacrLdsemann mira a dei fini politici; oggi ai giornalisti ha riaffermato la tesi per cui Locamo soddisfa ad ogni precauzione di sicurezza e rende inutile qualsiasi Commissione di constatazione e di conciliazione. L'ora delle responsabilità Domani la Germania esprimerà la sua opinione? E' l'ora delle responsabilità. Dietro il rigetto del piano Young è l'incognita più tremenda che si aprirebbe sull'Europa del dopo guerra. Ritorno puro e semplice ni piano Dawes? Ma esso è finito moralmente, come è minata moralmente la continuazione dell'occupazione militare della. Renania. La stessa Inghilterra deve sentire il peso delle decisioni. Una politica gretta, di isolamento dal continente, quale sta svolgendo Snowden, è concepibile solo coniando sulla piena solidarietà americana: si può affermare che essa oggi esista, quando, sia pure indirettamente, a Wall Street si dà un colpo alla sterlina, attaccata a fondo dalla Banca di Francia, rigurgitante d'oro, e quando è noto che gli ambienti, ^vanitati d'oltreoceano hanno di mira la formazione della Banca delle ripa razioni sperando che vada a finire nelle loro mani? E anche se cosi fosse, se il piano di una solidarietà angln-sa ssene corrispondesse alla realtà, altri problemi europei e mondiali sorgerebbero a preoccupare Vlmprro britannico: l'atteggiamento del Giappone serva di mònito. Se tale senso realistico dominerà domani nell'atmosfera del Bmnenhof, l'incidente di oggi potrebbe dirsi be nefteo; comunque, avrà affrettato l'esame di'una situazione divenuta insostenibile. Alfredo Signorotti. e o ¬ li deplorazione a Snowden dell'* Osservatore Romano » Roma; 10 notte. L'Osservatore Romano dedica quesia sera il suo articolo di fondo alla Conferenza dell'Ala. Il giornale, che espri me il pensiero della Sania Sede, è assai esplicito nel deplorare l'atteggiamonto assunto dal Cancelliere dello Scacchiere inglese, e si augura vivamente che egli voglia recedere dalla sua intransigenza. La collaborazione con l'Italia auspicata in Francia Parigi, 10 notte. L'insurrezione dell'opinione pubblica contro le escandescenze di Snowden si accresce di ora in ora. Per quanto l'innato umorismo francese possa sentirsi incline a sorridere dello spettacolo di un socialista, accanito a silurare quella pace europea che i suoi colleghi borghesi sudano invece a salvare, le circostanze sono troppo gravi perchè il risentimento e lo sdegno non abbiano da prevalere. Le impressioni che gli scatti di Snowden producono a Parigi sono quelle che vi produrrebbero gli accessi di un paranoico. Lu stesse poco felici condizioni fisiche del Cancelliere dello Scacchiere giustificano il dubbio che egli non sia in possesso dell'equilibrio necessario al disimpegno delle funzioni coperte. Certo che 'ndipendentemente dalla tesi che il Ministro inglese sostiene, il suo linguaggio è troppo poco parlamentare per non dare almeno ragione a chi lo accusa di mancare della preparazione necessaria per prendere parte ad una Conferenza diplomatica. Senonchè — come vi dicevamo gli scorsi giorni — la paura maggioro di questi circoli sta nella scarsa (ìrlucia che un uomo della tempra di Briand sappia venire a capo dell'esaltazione avventurosa dell'uomo del Yorkshire. I eommenti A giudicare dal tono piuttosto Macco e reticente della stampa inspirata parigina, si dovrebbe concludere che la consegna mandata dall'Aja sia di at tenua.re per quanto è possibile l'asprezza del conflitto « Noi abbiamo l'intima convinzione — si limita a scrivere il « Temps » — che la nazione britannica, la quale ha sempre avuto la chiara coscienza del suo dovere verso se stessa e verso gli altri, si renderà conto della debolezza degli argomenti prodotti in suo nome all'Aja contro il piano Young. quale è stato stabilito dagli esperti. E' nelle dichiarazioni fatte ieri da Briand e non nelle acerbe critiche di Snowden che si scopre il vero spirito che deve presiedere a questi importanti negoziati internazionali. Non si può che essere colpiti dalla differenza, di atmosfera e di tono fra il dibattito davanti alla Commissione politica — nel quale, tuttavia, si urta in divergenze di dottrina — e il dibattito davanti alla Commicrione- finanziaria, fili è che il primo si inspira allo spirito di pace generale che deve presiedere ad una sana liquidazione dPlla guerra, mentre il secondo è dominato dallo spirito di zizzania che provoca le più medio cri dispute con l'opposizione sistema tica. di., interessi particolari. Si cono sce troppo la maniera di Briand per supporre che il Presidente del Consiglio francese non impieghi tutte le risorse della stia diplomazia per impedire una rottura. Perciò, finché sussisterà pna probabilità di appianare le difficoltà che l'offensiva brusca di Snowden ha faito sorgere, la Francia non dispererà (lolla ragione e della buona volontà di discussione. Essa iascierà ad altri la intera responsabilità di una rottura di cui la sua situazione particolare in permette di conside rare senza turbamento le conseguenze dirette: ma come le altre Nazioni che hanno consentito con il piano Young gli ultimi sacrifici che è loro possib a à a o a » a o a le fare, non si presterà alla distruzio ne di un regolamento completo e de flnitivo delle riparazioni, che va sino all'estremo limite di quello che 11 rispetto del diritto e la preoccupazione dell'equità autorizzano ». Il Journal, des Débats è ancora più fiacco del Temps, e, quello che è peggio, mostra di credere che la ragione principale dell'attacco inglese possa andare cercata nel proposito di boi collare in modo speciale l'Italia fascista, contro la quale si tenterebbe un icatto, valendosi di certe clausole del l'accordo Volpi che prevederebbero la possibilità di un inasprimento delle condizioni fattale per il .pagamento dei- suoi debiti di guerra. Il signor Gauvain va totalmente fuori di stra da se immag'na che l'antipatia di Snowden verso la Francia sia minore di quplla da lui nutrita verso l'Italia; e vogliamo credere che queste puerili e pericolose illusioni non siano condivise dalla delegazione francese al l'Aja. Il solo interesse che abbiano Francia e Italia nelle circostanze attuali sta nel darsi la mano e non è il caso di volere gittocare al più furbo Speratila nell'Hill» Non a torto gli organi moderati pa rigini, sdegnando ogni manovra, sì sfiatano a ripetere che con un tipo quale Snowden ci vorrebbero avver sari di fegato, capaci di battere il pu gno sul tavolo e di giuocare tutto per tutto, senza lasciarsi fuorviare da con siderazioni lenitive. A chi mostra denti bisogna mostrare i denti. Ma Briand, cultore indefettibile delle pa ciflche transazioni e degli opportuni compromessi, non oserà mai fare il gesto che si impone. Non solo: egl attraversa da due giorni momenti d ansietà cosi acuta per la sorte della Conferenza e per l'avvenire della pace che un altro pericolo si delinea sul l'orizzonte: quello che, purché Snow den rinunzi alle Intemperanze verbal di ctii si compiace per impressionare la folla dei suoi elettori, il ministro francese si rassegni ad entrare nella via delle concessioni. A questo propo sito non esagereremmo se dicessimo che la parte più accorta della opinion parigina fa voti ardentissimi perchè Snowden segniti a difendere la tesi inglese sparando calci a destra e sinistra, essendo ancora questo, nell circostanze in cui ci troviamo, il mez zo più sicuro perchè l'uomo di lo canto non abbia a sentirsi tentato ri andargli incontro con 11 ramo di '.ili vo delle supreme rassegnazioni. Inùtile dire che molte speranze di questi medesimi circoli si appuntano sull'Italia, i cui delegati hanno finora -dato prova di tanta tranquillità e dignitosa energia, augurando che le pre-[ 6escfrtrbsfrteGvlarosetetragntimpdgrinpbidptfpCnsgtsCvgtn«toStpnpmdsldc11rvdnzirdcpcltonmttdpgprCmvsfsrAdmGtèScncrdpddamadtdmcttalItnbei| o a o è i i o a -[ 6e di contatto fra Briand, Chéron, Mosconi e Pirelli si facciano sempre più frequenti ed intime, e sperando inoltre che, dopo questa battaglia combattuta a fianco a fianco per una causa comune, gli uomini di GoArno francesi recedano finalmente da*certt tenaci pregiudizi nutriti sul conto del Governo di noma e comprendano una volta per sempre i vantaggi Incalcolabili che nel presente stalo dell'Europa, di fronte alla esistenza di fatto^ se non di diritto, di una Intesa anglotedesca, potrebbero scaturire per entrambe le grandi Potenze latine dalla amichevole composizione delle divergenze che le separano e dalla adozione di un grande programma di poli tica mediterranea e continentale comune. Non cadere! Beninteso la stampa moderata e re pubblicana, passando oltre al consigli di moderazione venuti dall'alto, si sca glia addosso a Snowden con furia e reclama a gran voce il mantenimento integrale del piano Young. ■« I Governi che hanno accettato il piano Young come un tutto indivisibile — scrive il « Figaro » — sarebbero inescusabili se avessero la debolezza di cedere a Snowden. Il Gabinetto la purista vuole prendere la responsabilità del rinvio o dello scacco della Conferenza? Libero di farlo. La Francia può sopportare le conseguenze di una Conferenza interrotta. Quello che essa non deve in nessun caso sopportare sono le spese di un accomodamento del gusto di Snowden. Se essa dà prova a tale riguardo della minima debolezza, sarà la vittima deplorevole di tinta la Conferenza. Essa deve tenere fermo, vi sono dei casi in cui le rotture valgono meglio di compromesso. Una transazione non potrebbe farsi che a nostre spese ». « L'opinione francese — aggiunge lo «Advenir» _ deve erigersi tutta intera dietro ai nostri delegati, come la opinione inglese lo ha fatto dietro a Snowden. Il piano Young rappresenta per noi una riduzione appena sopportabile del nostro credito. Il Paese non accetterà un sacrificio di piti. Neppure di un soldo-carta! Nessun argomento, e che Briand lo sappia, indurrà il Parlamento ad ammettere che si diminuiscano le cifre del piano loung, considerato come un minimo al disotto del quale nessuno penserebbe che si voglia farci scendere. Noi non 10 vogliamo. E se occorre riprendere 11 treno per Parigi, che Io si riprenda. r?,!rfm,° forse daUa benevolenza nella viltà? La manovra di Snowden. ha, d altronde, un secondo obbiettivo. Se noi restiamo fermi sulle nostre posizioni, è al nostri alleati che si chledeirà il sacrificio. I negoziati, allora, tenderanno o a farci partecipare a qualche abbandono per solidarietà europea ri se resistiamo ancora, a separarci dai nostri amici, poi a denunciare a nostra avarizia. Il Belgio. l'Italia e la Francia debbono opporre alla pretesa inglese un fronte unico. Bisogna o vincere insieme o insieme rompere». Questo è linguaggio da uomini muniti di spina dorsale, ma non facciamoci eccessive illusioni sulla importanza che questi richiami parigini potranno avere all'Aja, in un amhiente dove, per forza di cose, si è portati più a transigere che a resistere. C. P. Illusioni inglesi Londra, 10 notte. Qui i giornali di ogni parte e la gente di ogni ceto continuano ad appoggiare snowden come una innumerevole guardia del corpo, e nessun Cancelliere dello Scacchiere è stato mai popolare come egli è ormai di ventato nel quarto d'ora inglese che sta passando. Nessun quarto d'ora si ferma mai e anche questo passerà. Nel suo solco, in qualunque evenienza, non rimarranno che ceneri di disillusione. Adesso molti si illudono che se Snowden vincesse la partita dell'Aia, inco midicierebbe a piovere la manna sulla Gran Brettagna. Per fortuna non mot ti credono all'errore di corollario che è nell'aspettazione di cose gravi, se Snowden perdesse la partita. In ogni caso le cose, qui come altrove, andranno come prima, pprchè ci vuol altro che il Piano Young per aggiustarle o rovinarle da cima a fondo. vnlggqtlsbdntrztvzUInviti alle Potenze a cedere Mentre, però, l'aspetto poco buono del quarto d'ora inglese consiste in un pullulio di illusioni senza capo nè co da sui frutti di una vittoria del punto di vista britannico, si coglie anche un aspetto abbastanza buono. Quest'ultimo consiste nell' assenza di parolacce all' Indirizzo delle Nazioni oppositrici di Snowden attraverso il mondo. Tut ti qui le invitano a cedere, assicurandole che hanno torto, ma nessuno rea! mente legge loro la vita o attacca la loro politica. In realtà i più furibondi che stanno facendo uso di quelle pittoresche similitudini, a cui il loro stato d'animo spesso dà luogo, riserbano al proprio Paese la meno gentile del le loro imasini, perchè paragonano la Inghilterra a una moglie di bove, men tre gli altri paesi vengono paragonati a uomini addetti alla mungitura. Similmente non vengono raccolte, se non di sfuggito, le parole grosse pubblicate altrove all'indirizzo dell'Inghilterra. Il rimanente si risolve in un coro di esortazioni a Snowden perchè non ceda. Vero è che, In base alle Informa zionl della Morning Post, gli ambien t! finanziari della City non gridano d entusiasmo per cosi fiera resistenza, i il radicale Daily News ospita un lun ghisslmo articolo di Layton, il direi tore dell'Economa, intorno al rischi e pericoli che una rottura conferen zlale implicherebbe. Penonchè se Lay fon ha paura >che .snowden domandi troppo, tutti gli altri commentatori so no convinti che egli domandi nè più nè meno di quello che è dovuto al il'Inghilterra sulla piattaforma della |giustizia e dell'equità. « Nè si pretenda — avverte il con servato-re Daily -Telegraph — che si tratti di un colpo di testa del nuovo Cancelliere laburista. Niente affatto. 1 rappresentanti di qualsiasi altro Governo inglese concepibile avrebbero assunto alla Conferenza dell'Ala la medesima attitudine in difesa dell'equo trattamento dei loro connazionali. E' fantastico — prosegue il Daily Telegraph. — descrivere il Piano Young come un equilibrato capolavoro in senso finanziario, e quindi da considerarsi sacrosanto da tutti i Governi interesati ». Possibilità di accordo? Il laburista Daily Herald, che dovrebbe conoscere meglio le faccende, non sembra persuaso della impossibi liià di un compromesso. « II Cancelliere dello Scacchiere e gli altri delegati inglesi — scrive il giornale — non si sa bene In base a quali ragguagli, non hanno, come certuni pretendono, chiuso e sbarrato l'uscio. Essi, al contrario, hanno lasciato spalancata la porta alla possibilità di raggiungere un accordo soddisfacente per tutti ». Quindi l'organo laburista aggiungo: <■ II Governo c il popolo inglese sono preparati alla cancellazione di tutti i debiti internazionali e di tutte le riparazioni, se e quando le altre Nazioni aderiscano a questa opera santa. Ciò che sta accadendo all'Aja dovrebbe ora far palpitare nella coscienza dell'Europa e in quella degli Stati Uniti la sensazione, che un'autentica e duratura sistemazione si può ottenere soltanto per il tramite di una cancellazione plenaria, altrimenti l'avvenire sarà gravido di difficoltà e forse anche di catastrofiche conseguenze. Senonchè, fino a quando la Francia e le altre Nazioni interessate si rifiuteranno di aderire a questa soluzione fondamentale, rimarrà per il Governo inglese un dovere inevitabile il provvedere che agli interessi di questo Paese vengano usati i debiti riguardi ». La stampa popolare, dal canto suo, non fa economia di polvere da sparo. Cosi il Daily Express e il Daily Cftrovide invitano Snowden a tener fermo. E' meglio che Snowden abbandoni l'Aia piuttosto die arrendersi. La sua partenza sarà circondata dal travolgente applauso del popolo inglese. Stasera da Quebec, ove si trova, Churchill interviene nel dibattito dichiarando di appoggiare senza riserve l'attitudine assunta da Snowden all'Aia. Il Governo inglese non aveva mai approvato il Piano Young, anzi si era esplicitamente riservata completa libertà di azione qualunque avesse a risultare il verdetto dei periti. Cosi attesta personalmente il predecessore conservatore del laburista snowden alla testa della Tesoreria britannica. M. P.