Il Concorso ippico di Pinerolo e a Scuola di Cavalleria

Il Concorso ippico di Pinerolo e a Scuola di Cavalleria Il Concorso ippico di Pinerolo e a Scuola di Cavalleria i cavalieri Italiani che hanno hi i que9U ultimi mesi partecipato trionfalmente a tutti i grandi concorsi ip-1 pici europei, vincendo per l'Italia la] quasi totalità delle « Coppe delle Na-1 zioni », si preparano ora a Pinerolo per costituire una équipe che, nel novembre prossimo , salperà per l'America del Nord, elove prenderà parte al più importanti concorsi ippici americani. La presenza dei cavalieri Italiani In America varrà certamente per dare al sistema di equitazione italiano, che è oggi imitato da tutti In Europa, una risonanza mondiale. Sul finir? del periodo di allenamento della squadra italiana a Pinerolo, e precisamente nei giorni 11-12-13 ottobre, si effettuerà nella città stessa un concorso ippico che, tra l'altro, servirà di collaudo a.i cavalieri ed ai cavalli che si preparano a valicare l'Atlantico. Pinerolo non dispone di mezzi che consentano di dotare con premi molto ricchi il concorso, ma le gare riusciranno ugualmente delle più interessanti per la presenza di tutti gli assi italiani e perchè il concorso sarà, come lo fu già l'anno scorso, un modello di organizzazione, in quanto chi lo propara è la Scuola di Cavalleria. Il metodo Jì Caprilli La Scuola di appldcazione di Cavalleria di Pinerolo è la depositaria dei metodi del genialissimo sistema di equitazione che prende nome dal suo grande assertore, il defunto ca pitano Caprilli, ed è, insieme, la più gelosa custode delle tradizioni di passione per il cavallo — il cavallo 6 la prima arma della Cavalleria — e di attaccamento intransigente al « mestiere » che, per buona fortuna dell'arma di cavalleria, costituiscono le prerogative più marcate dell'ufficiale di cavalleria italiano. Alla ScuoIm di Cavalleria di Pinerolo si svolgono ogni anno corsi normali per sottotenenti appena usciti dall'Accademia di Modena; corsi speciali per capitani anziani vicini alla promozione a maggiore; corsi epeciali per ufficiali allievi istruttori di equitazione; corsi per ufficiali veterinari; corsi per sottufficiali. Infine, di tanto in tanto, corsi di perfezionamento in determinati rami dell'arte di montare a cavallo. La Scuola di Pinerolo, in sostanza, è un vero e proprio crogiuolo dove l'ufficiale di cavalleria si forma praticamente e dove, di tempo in tempo, durante la sua carriera, ritorna a ritemprare il corpo e lo spirito. Nella Scuola di Pinerolo non si fa Bolo dell'equitazione, ma l'esercizio dell'equitazione è convenientemente alternato con l'insegnamento delle materie scientifiche militari. L'equitazione però occupa il tempo maggiore della giornata. La Scuola attualmente è comandata dal generale Paolo Tncoli, giovanissimo, al quale riesce ugualmente agevole interloquire in una dotta lonferenza di storia, o di tattica, oppure partecipare, a cavallo, in testa dd una sezione di allievi, ad un difacile percorso di campagna su ostacoli fissi. Direttore di equitazione è il tenente colonnello Leone Valle, il quale, avendo vinto per tre anni il Campionato del Cavallo d'Arme, ha al suo attivo una performance che difficilmente potrà essere uguagliata da altri e detiene definitivamente la « Coppa Caprilli », il più arduo e alto trofeo al quale cavaliere possa aspirare. Cavaliere di campagna assolutamente impareggiabile, l'attuale direttore d'equitazione della Scuola di Cavalleria unisce alla tecnica consumata ed alla conoscenza perfetta di tutte le finezze del sistema di equitazione italiano, una energia ed una genialità di metodo nell'insegnamento, che ne fanno il cavaliere forse più completo che si conosca ed 11 degne titolare della cattedra — cosi essa dovrebbe essere chiamata — illustrata dai nomi di Tancredi di Bavoiroux e di Federico Caprilli. I mezzi La Scuola di Pinerolo ha a sua disposizione, per l'insegnamento pratico dell'equitazione, mezzi veramente completi. Una dotazione di cavalli che, impoveritasi negli anni della guerra e del dopo guerra per vicende varie, si età ora arricchendo, per l'interessamento del Governo Fascista, di coEpìcue rimonte di irlnndesi imporrati direttamente dall'In gli Sferra, di anglo-arabi importati dalli Francia, di puri sangue e di mezzi sangue acquistafl in Italia o provenienti dai depositi governativi. Cavalli che, con De differenze notevolissime di struttura fisica, di temperamento, di attitudine, derivanti dalla diversità di razza, forniscono lo strumento più multiforme e valido per l'addestramento dei cavalieri. Il lavoro a cavallo si svolge, riti frante l'inverno e nelle giornate pio vose, nelle cavallerizze coperte, che fa Pinerolo sono tre : la cavallerizza Mafiei, la cavallerizza Baralis e la cavallerizza Caprilli, la quale ultima, vastissima — è la più grande d'Europa — permette di lavorare i cavalli a forti andature e distesi quasi come in un campo ostacoli all'aperto. Nella buona stagione le sezioni di allievi della Scuola effettuano sul terreno l'addestramento pratico nella equitazione di campagna, dove l'ufficiale italiano è maestro insuperato. Per poter far* eseguire dagli allievi con magerinr atrio, sotto il più diretto controllo degli istruttori, i passaggi ed il superamento di ostacoli naturali di campagna, la Scuola possiede all'aperto due prandi campi ostacoli; uno, in citta, il campo ostacoli Tancredi di Snvnironx, * un Sero campionario fitto di tutte le pecie possibili ed immaginabili di opgQnsacslmidlptrrfddpsafgcPeegdnmlrdsgtrSbslpItsttccdsgsnacsauu ostacoli naturali ed artificiali che può offrire la natura nella campagna incolta e in quella coltivata. Quivi i cavalieri ed i cavalli studiano pazientemente, uno per uno, passaggi ed ostacoli e si avvezzano ad affrontarli e. superarli col necessari cambiamenti di equilibrio e con lo stile che consente al cavallo il rendimento massimo ed al cavaliere l'armonizzazione perfetta coi movimenti del cavallo. Il secondo campo ostacoli, presso il villaggio di Raudenasca, e che, dal nome del defunto Ispettore della Cavalleria, generale Luigi Berta, prende il nome di galoppatoio generale Berta, è il più completo e pittoresco parco per equitazione naturale che 9i possa desiderare. Chi ha visto i grandi galoppatoi dell'America del Sud, dell'Ungheria e della Polonia, i Paesi dove, forse, è più coltivata l'equitazione di campagna, sa che il galoppatoio di Raudenasca è superiore a tutti per la varietà, del terreno e del paesaggio — intercalato di boschi, di radure, di dossi, di argini e di avvallamenti — per il numero e la felice disposizione e costruzione degli ostacoli e dei percorsi e per !a cura con cui esso è tenuto. In questo galoppatoio gli allievi di Pinerolo danno ogni anno 11 loro esame pratico di laurea equestre, esame che costituisce sempre un magnifico spettacolo di abilità e di ardimento. Il lavoro intensivo nei maneggi e nei campi ostacoli è completato da quello applicativo, più tranquillo, ma non meno vario e accurato, nella campagna pinerolese, dove il terreno montuoso, trarotto da fiumi e da torrenti, offre ogni giorno alle sezioni di cavalieri qualche passaggio imprevisto e qualche ostacolo nuovo. Il salto del Mombrone e la discesa Baldissera Notissimi e tradizionali, tra questi, tanto da poter essere quasi annoverati tra gli stabilimenti fissi della Scuola, il cosidetto salto del Mombrone e la discesa chiamata Rnldissera. Nessun corso normale di allievi lascia la Scuola senza aver superato il Mombrone e la Raldisscra. Si tratta di due passaggi difficili. Il Mombrone è il rudere abbandonato del Castello di Monte Bruno, su un cucuzzolo che si affaccia alla strada Pinerolo-Cavour. II cavaliere si inerpica col cavallo lungo un sentiero che conduce agli avanzi del castello; entra tra le macerie; infila, tra due muri diroccati, uno stretto corridoio dell'antico castello e trova, alla fine di questo corridoio, a livello del pavimento, una finestra che guarda sul pendio: deve balzare giù da questa finestra col suo cavallo, cercando di far sì che il cavallo arrivi di sotto in piedi e col cavaliere ancora in sella. I cavalli, spesso, non affrontano con piacere questa acrobazia, e allora, nella lotta tra il cavaliere che incita e il cavallo che rincula, nello stretto spazio del corridoio, tra i due muri, sul pavimento sconnesso di pietra dura e levigata, accade sovente che cavallo e cavaliere vengano giù non mediante un salto elastico, ma con un complicato ruzzolone. In questo caso, se il cavaliere ò ancora in condizioni passabili ed il cavallo anche, il cavaliere rimonta subito in sella e ripete la prova sino a che essa riesca. Affrontare il Mombrone, anche per gli istruttori, anche per chi lo ha passato più volte, dà sempre una certa emozione perchè si tratta di una prova veramente ardita. La discesa Baldissera è, più che una discesa, una sdrucciolata di parecchi metri; infatti essa è talmente ripida che, non appena il cavaliere è riuscito ad indurre il cavallo ad inoltrarsi con le zampe anteriori nello stretto canalone, il cavallo scivola velocemente sino al fondo, come se si trovasse su un « tapis roulant ». in discesa. Se il cavaliere sa padroneggiare il cavallo anche nella scivolata e mantenerlo diritto, l'esercizio si effettua senza inconvenienti, ma se il cavaliere permette al cavallo, che facilmente si impressiona, di tentare di rigirarsi, allora la caduta è inevitabile e cavallo e cavaliere arrivano al fondo dopo aver rotolato variamente l'uno sopra l'altro. Gli nomini Dalla Scuola di Pinerolo sono usciti tutti i nostri più famosi cavalieri, che oggi tengono alta, in Italia e all'estero, la fama della nostra equitazione: Valle, del quale abbiamo già detto. Calvi di Bergolo, il rappresentante più classico e puro del sistema di equitazione italiano, stilista impeccabile ed insuperabile. Lequio. cavaliere di classe eccelsa e di forma costante, che i cavalieri esteri ammirano e tentano invano di imitare. Caffaratti, noto per la sua brillante audacia. Forquet, vero centauro perfetto e completo in tutte le branche dell'e quitazione. Borsa rei li, nel quale meglio si fondono, con preziosa armonia, l'arte e l'ardimento. Bettoni. da più anni recordman delle vittorie in concorso ippico in Italia ed all'estero. E Ubertalli, Formigli, Olivieri Barbantiiii, Cacciandra, Grignolo e molti altri, non meno abili e noti. Ma chi conosce la Scuola di Pine rolo e conosce la serietà con cui vi vengono addestrati nell'equitazio ne gli ufficiali, non si meraviglia della superiorità del nostri cavalieri sui cavalieri degli altri Paesi; e la sicura stabilità di questa suprema zia italiana è affidata non solamente alla serietà della preparazione ma altresi al temperamento artistico della nostra razza, poiché l'equi fazione di stile italiano, oltre ad essere uno sport — il più bel lo ed il più utile degli sports militari — è anche un'arte: una finissima e difficilissima arte. Giacomo Carboni.