L'adunata ciclistica internazionale di Zurigo

L'adunata ciclistica internazionale di Zurigo L'adunata ciclistica internazionale di Zurigo La partecipazione dei corridori italiani ai campionati del mondo — Centoventi campioni inscritti in rappresentanza di quattordici Nazioni - Le probabilità degli « azzurri » Ora che anche gli echi del « Tour <te Franca » sono spenti, e sulle corse ilaliune è sceso il velario con la Predappio-Roma, l'attenzione degli sportivi è attratta dalla manifestazione (senza dubbio la più importante del calendario ciclistico internazionale) che si svolgerà a Zurigo ■a partire da sabato prossimo e che si chiuderà dopo nove giorni; vogliamo alludere ai campionati del mondo. La massima adunata oielistiea Rcorecocoràugalat rapE la posta piti alta che viene mes-, saivi i*ìnn-> .li. /li, ni 1 'I 'ri ', n n l'i.il i:-t 11"! I »ea in gioco da quell'Unione Ciclistica Internazionale che rappresenta le varie Federazioni sparse in tutto il mondo, e che si può dire, all"infuori di quest'annuale manifestazione, altri segni tangibili della sua attività non sappia dare. I campionati del mondo sono la fonte del prestigio e dei... lucri di quest'ente che vuol essere una specie di governo democratico e popolare, ma in cui praticamente uno solo è che fa il bello e il brutto tempo: il francese Rousseau. E' costui, che trovandosi a decidere tra Italia e Olanda, per l'assegnazione della sede del campionati del mondo per l'anno corrente, scelse... la Svizzera. E così quest'anno andremo a Zurigo per vedere da vicino le vicende che ci daranno cinque maglie « arcobaleno » e precisamente le maglie di campione del -mondo di velocità professionisti e dilettanti, di « routiers » professionisti e dilettanti, e di « stayers ». 1 L'adunata di Zurigo raggruppa il fior flore del ciclismo europeo. Essa si intitola « campionati del mondo » ma dovrebbe forse per l'esattezza definirsi « campionato europeo » -in quanto che i rappresentanti dell'America e dell'Australia non saranno presenti. Da pareechi anni questo si verifica, ma si può affermare che mai come in questa occasione calza l'adagio che gli assenti hanno sempre torto. E se si pone mente che l'America, a cui erano stati assegnati questi campionati non 6 stata in grado di organizzarli, che in America uno stayer italiano — Giorgetti — è campione della Repubblica stellata, che gli sprinter europei hanno più volte avuto ragione in casa loro dei velocisti americani, mentre questi in Europa hanno raccolto nell'ultimo decennio più sconfìtte che vittorie, che infine in America non esistono corridori su strada, si converrà che i titoli mondiali assegnati a Zurìgo debbono essere ritenuti come la espressione reale del massimo valore in campo cicli s lieo,. E coi 'Trìufebn'tó di TKfàmer ie'deli l'austro Haiti? Spears è pure tramon' tato dal 1020 il primato dei velocisti di oltre Oceano. L'Europa, si può dirlo senza tema di peccare di campanilismo, è oggi alla testa del ciclismo mondiale e può affermare di conferire a buon diritto un titolo che ha valore assoluto. La rappresentanza Italiana L'Italia, a differenza di altre Nazioni che hanno iscritto i loro campioni soltanto ad alcune specialità, vedrà in lizza i suoi rappresentanti in tutte e cinque le gare. Nelle prove di velocità per dilettanti sarà rappresentata dal veneto Malatesta, campione d'Italia, e dai lombardi Pellizzari e Cattaneo. Nella prova riservata ai professionisti noi vedremo in linea Martinetti, già campione del mondo dei dilettanti, e Bergamini. Per le prove su strada presentiamo un trio formidabile tra i professionisti: Binda, Piemontesi e Frascarelli. E qualora il romano venisse sostituito da Negrini, la nostra rappresentanza non sarebbe da ritenersi per questo meno forte. Tra i dilettanti troviamo due piemontesi : il canavesano Balmamion e il torinese Bertolazzi, un toscano: Gestri, e un varesino allievo di Binda : Bertoni. Per le corse dietro motori ancora due piemontesi sono stati designati a difendere i nostri colori : il torinese Torricelli, che malgrado le sue trentacinque primavere è ancora il miglior elemento nostro della spedalità, e il novarese Manera, che non conta che 'diciatto anni. L'Italia affida a buone mani (sarebbe più esatto dire a buone gambe) la difesa del suo prestigio ciclistico. I prescelti sono atleti che danno affidamento per le prove finora sostenute di poter tenere alto l'onore del ciclismo italiano. Naturai mente questa frase non vuol significare che gli italiani partano... col le vittorie in tasca. Chi volesse tentare le sorti del totalizzatore potrebbe giocare, avendo dalla sua maggiori probabilità di successo che di econfìtta, sui corridori che disputeranno 11 campionato mondiale su Strada nella categoria professionisti. Una gioia e un'amarezza La presenza del nostro Binda e del nostro Piemontesi, il cui valore è noto anche all'estero, turba i sonni a più d'uno. Sia l'uno che l'altro hanno già conosciuto la via del successo nell'arringo mondiale. In Germania nel 1927 ad Actenau, su di un circuito ove era necessario posse <aere gambe e polmoni a... prova di ihoinba, Binda trionfò, trascinando bella sua scia Girardengo e Piemon'iesi. Quel giorno ad Adenau i rappresentanti italiani sbalordirono tutti. Ma per giustificare la propria sconfitta e svalutare la vittoria degli azzurri si levarono alti -lagni contro la conformazione del percorso dimenticando che erano proprio le asperità del circuito che avevano designato i migliori del ciclismo mondiale L'anno scorso a Budapest il successo pareva dover essere altrettanto sicuro quanto ad Adenau. Poi per quelle vicende che sono ancora vive nel ricordo degli sportivi (l'aver avuto due galli nel pollaio fu una gran disavventura) si ebbe il bel successo che del giuoco di ripicco tra Girar'Jengo e Binda ne^approfittò il belga gppressuFninda>d™ndmemsdcsrteppndvcKnBasltemccpstAmcespdpt1un*PKncmdaCtripmprdtvLlmdtGePdcrrldscOrMGcpvtvccdcdmdgrmimttr Ronsse, il quale vesti la maglia «ar cobaleno». Quest'anno c'è da spera- ppre in qualcosa di meglio. Binda avri'i psnbcon sé degli amici fedeli e non dei concorrenti. È se la buona stella vorrà essere con lui si può sperare in un successo nostro. Per i dilettanti su strada le incognite sono maggiori. In Ungheria, ad addolcire il molto amaro regalatoci dai professionisti, pensarono t dilettanti: Grandi e Mara ebbero ragione di tutti gli avversari, com¬ preso il campione olimpionico Han san, che vinse a'suo n<no sulle levi- »«. 4 _ _ J .1 * - - ^ e e o n i o a e o r e n o a gate strade olandesi la prova olimpionica, ma si trovò a disagio sulle polverose e pietrose strade ungheresi L'emiliano Grandi ripeteva cosi alla distanza di cinque anni il successo conseguito dal lombardo Ferra rio Libero ri Zurigo in occasione della disputa della prima prova in linea valevole per il titolo mondiale. L'Italia realizzava così in sei anni un triplice successo mentre la >rancia non ha al suo attivo che due vittorie (Leducq: 1924 e Dayen: ™26) e il Belgio altrettanto (Ilóevenaers: 1925 e Ronsse: 1928). Ne! campo de! velocisti Il nostro bilancio consuntivo — e diciamo pure anche preventivo — ò meno roseo per le prove di velocità e per quelle dietro motori. Nello prime, nel campo riservato ai professionisti noi, pur risalendo ai tempi della prima disputa, non troviamo che delle onorevoli prove, ma nessuna vittoria. Per limitarci a un periodo più prossimo'dobbiamo accontentarci di leggere d'un secondo posto (Moretti, Milano 1926) e nulla più. L'Olanda invece, grazie al fenomenale Moeskops, si vede aggiudicate dal 1922 al '28 ben quattro vittorie; la Svizzera una e la Francia due grazie rispettivamente a Kaufmann e Michard. E proprio non ci sentiamo di giurare oggi che Bergamini e Martinetti possano fare a Zurigo moarlio di quanto abbiano saputo faro i loro connazionali nelle dispute precedenti. Tra i dllelft.mfi Pellizzari e Malatesta si presentano con probabilità mascari. Per quanto si è potuto constatare in base a prove recenti, crediamo che i nostri giovani rappresentanti non dpbhano ritenersi sconfitti a priori. Pellizzari soprattutto dà affidamento di far bene. Ahimè, che tanta fiducia scema di molto nel campo degli stavers. Torricelli è senza dubbio un uomo tenace e volonteroso. Ma che possono queste sue qualità di fronte alla nìù piovane età e alla classe superiore di parecchi suoi avversari? E che può la gìoVan#e baldanza del diciottenne Manera? m una gara in cui 1 organismo umano è sottoposto a uno sforzo sfibrante come in nessuna altra corsa consentito solo a *?nwre d'e(;<™'<™e? La Francia con Paillard e Gras=in, la Germania con Krewer e Sawall, il Belgio con Llnart e Benoit presentano campioni che hanno nel confronto dei nostri maggiori titoli. Ma sulle probabilità desìi uni e degli altri nella grande contesa, che avrà sabato il suo prologo con il Congresso dell'Unione Ciclistica Internazionale, avremo ancora agio di ritornare. Ci limiteremo a rilevare, per finire, che il successo alla settimana zurighese è assicurato dalla presenza di oltre cento campioni rappresentanti di H Nazioni. stcpL'escursione del dopolavoristi piemontesi al Piccolo San Bernardo Aosta, 6 notte. L'organizzazione locale per il grandioso raduno dopolavorìstico piemontese al Piccolo San Bernardo, che avverrà il 15 agosto è quasi completa. La manifestazione escursionistica, voluta dallo gerarchie provinciali di comune accordo con le alte personalità del Partito, sarà imponente. Il Comitato esecutivo è presieduto da S. E. Giacomo Salvetti, prefetto di Aosta, ed è composto dal commissario del Partito, comandante Guido Parenti, dal console cov. Felice Pertoldi, dai conte Toesca di Castelìazzo, delegato regionale della « F.J.E. », e da numerose cospicue personalità, fra le quali l'aw. Ivan Bianchi-Mina, segretario federale di Torino, ed il maestro Giuseppe Blanc. Delle commissioni speciali fanno parte il cav. Francesco Ottiz, il rag. Giuseppe Assi, il centurione Aldo Sormano ed 11 prof. comm. Massobrlo. La giuria è presieduta da Guido Parenti; sono stati istituiti ricchissimi premi, fra cui la preziosa coppa « Piccolo San Bernardo ». L'inquadramento dei partecipanti avverrà In Diazza Carlo Alberto, e la partenza per il Piccolo San Bernardo avrà Inizio dopo aver reso omaggio ai caduti valdostani, alle ore 8, su autocarri. Alle 11.30 sul pianoro del colle di Joux sarà celebrata una Messa da campo, cui seguirà la solenne benedizione di tutti i gagliardetti. Dopo la colazione al sacco, saranno ricevute le autorità e verranno letti t messaggi del Duce e del Segretario del Partito. Alle 14 avranno inizio le gare di musica, la sfilata del costumi regionali e la premiazione degli auto mezzi meglio addobbati. Alle ore 16 i partecipanti ritorneranno ad Aosta. Tutti i partecipanti alla grandiosa manifestazione saranno assicurati gratuitamente contro gli eventuali infortuni. L'Istituti nazionale < Luce » girerà un film, che sarà poi proiettato in tutte le città d'Italia. Un'altra Importante cerimonia avrà luogo nello stesso giorno a Courmayeur per l'inaugurazione di un museo alpino e una simpatica festa d'armi, cui è assicurato l'intervento di un Principe di Casa Savoia. Anche i calciatori ungheresiperdono in America Montevideo, 6 notte. A.A.). — La squadra ungherese del « Fnrr-nczvaros » si è incontrata con i calciatori uruguayani del » Penami ». La Danila, assai movimentata e Inte-ressunte. è stata vinta.dal per due a zero. Pcnnui'Ol «