L'importante prova del consumo

L'importante prova del consumo LE AUTOMOBILI DELL'ARIA L'importante prova del consumo Il magnifico comportamento degli apparecchi Italiani 0 l l n i o 1 e o n i Parigi, 5 notte. I cinquantacinque « moscerini » che riposavano tranquilli e sicuri sotto l'hangar centrale di Orly, severo ed imponente come la navata di una cattedrale gigantesca, vennero stamane svegliati per tempo. Dovevano per la prima volta ufflcialmeinte prendere l'aria. Oggi, infatti, si svolgeva la prova di consumo sul circuito Orly-ArtenayOrly, di circa 164 chilometri, da compiersi due volte, per un totale quindi di 328 chilometri e 40 metri. Questa prova serve alla attribuzione di punti, fino ad un massimo di venti. La classifica sarà definita dalla formula: P moltipllcato V e il prodotto diviso per C, in cui P è il peso dell'equipaggio (pilota e passeggero), V la velocità realizzata sul percorso e C 11 peso del combustibile consumato durante 11 tragitto. Per determinare questo con sumo, ciascuno dei concorrenti ha proceduto al carico completo del suol serbatoi, I preparativi per l'Importante prova Verso le 9 il grande hangar di Orly sembrava • trasformato in una nuova torre di Babele. I .concorrenti delle sette Nazioni rappresentate alla « Ctaallenge » si affaccendavano vociando intorno al loro apparecchi, per fare al più presto il carico di benzina. Questa doveva essere benzina turistica, cioè benzina di uso commerciale, e non composta di miscele speciali. Il consumo non avrebbe dovuto sorpassare gli undici chilogrammi ogni cento chilometri per gli aeroplani della prima categoria, e i sedici chilogrammi per la seconda. L'operazione è stata delle più meticolose. I commissari, infatti, erano obbligati a constatare che il vuoto dei serbatoi di olio e di essenza era ben fatto. Ci sono stati fra i concorrenti alcuni che si trovavano insoddisfatti o che facevano delle supposizioni varie sullo stato di vuoto o di pieno dei serbatoi concorrenti. Ma i commissari dell'Aero Club sono troppo al corrente di queste cose per poter essere ingannati. Tutto quindi si è svolto, malgrado alcune proteste, nella correttezza più assoluta. L'ora della partenza però è stata disgraziatamente ritardata in seguito alla distribuzione della benzina. I primi concorrenti, infatti, che avevano fatto il carico dei loro serbatoi constatarono nella benzina che era stata loro distribuita una grande quantità di limatura di ferro. Notiamo In questa occasione che non è il combustibile che ha provocato questo, ma piuttosto gli apparecchi automatici che erano nuovi e che non erano stati preventivamente lavati. Un gigantesco fiore mobile Perciò si è dovuto vuotare nuovamente i serbatoi, ripulirli e riempirli di nuovo. Questo fece perdere un tempo prezioso, in principio l'ora delia partenza doveva essere le 10. in seguito al ritardo, essa venne 'rimandata a mezzogiorno, poi alle 13 e inane alle 14. All'una tutti gli apparecchi avevano fatto il carico di benzina e vennero disposti a quattro a quattro sul campo in linea di partenza. Disposti così, sul tappeto verde del prato, l'uno accanto all'altro, in simmetria, i 55 «mo scerlni » assumevano la forma di un unico enorme flore di cui 1 vari apparecchi erano i petali variopinti. ijoi a poco a poco il gigantesco flore irico minclò a disfarsi, come una marghe rita che perde a uno a uno i suoi pe tali sotto le mani di una bimba in cerca di presagi. Brano esattamente le tre quando la bandierina cadde e il primo gruppo di quattro apparecchi si alzava, percorreva un breve tratto e, dopo aver preso quota, scompariva dietro il via Ione della strada di Etampes. Questo primo gruppo comprendeva quattro apparecchi tedeschi di Nehring, di Arberry, un canadese che orre sotto la bandiera dell'Areo Club tedesco, d' Altermeire e Bismarli. Il secondo gruppo comprendeva 1 quattro Fiat di Bottalla, Donati, Lom bardi e Suster. La partenza dei quat tro Fiat è stata in realtà la più im pres-sionante. 1 quattro aeroplani per corsero a fianco a fianco poco più di cento metri ; nello stesso Istante si staccavano dal suolo, e, sempre rigo rosamente e simmetricamente insie me, salivano n*l cielo per scompari re all'orizzonte. Dopo parti il terzo gruppo compo sto dei Romeo. In seguito fu il gnip po Breda e del Cant, e poi, uno dopo l'altro, sempre in serie di quattro, sino alla fine, tutti i 55 concorrenti. Il tempo non era molto favorevole. II cielo era per tre quarti coperto e soffiava un forte vento di sud-ovest che raggiungeva in certi momenti là velocità di trenta chilometri. Questa situazione atmosferica ha ostacolato I concorrenti sul percorso da Orly ad Artemay, perchè essi hanno avuto il vento di traverso sia nell'andata che nel ritorno, e il consumo di benzina di conseguenza è stato molto superiore a quello che si sarebbe avuto In tempo normale. La regolarità degli apparecchi Italiani Frattanto.si apprendeva che il tedesco Bismarli, il pilota jugoslavo Tu.rko e ! piloti francesi Lhaulé e Rocques erano rimasti in panne poco dopo la loro partenza da Orly. Essi dovranno quindi ripètere la prova per essere qualificati per il giro dell'Europa, e perderanno alcuni preziosi punti. Mentre si svolgevano le partenze, il commissario italiano comm. ing. Sauda riferiva che le prove di montaggio, smontaggio, passaggio sotto portico effettuate ieri, erano riuscite ottimamente per tutti i dodici » moscerini » italiani. Il punteggio ottenuto dai singoli concorrenti non sarà comunicato che domani. Tuttavia l'ing. .Sauda poteva con soddisfazione annunziare che la prova di montaggio era riuscita parti colarmenite felice per 1 due Romeo di Ferrarin e di Castaido, ohe la-compi¬ rono ripetutamente in un minuti e die ci secondi, e in un minuto e trenta secondi. Gli altri Romeo, i Fiat, 1 Breda e 11 Cant li seguono molto da presso, in tempi che variano da un minuto e mezzo a due minuti. .Dopo circa 45 minuti di attesa, si senti in lontananza il rombo del primo apparecchio ohe ritornava. Era il «Clrrus» del canadese Carbenry. Poco dopo passano distanziati di poco fra di loro i quattro Romeo. La loro velocità è buona; essi hanno sorpassato i Fiat partiti tre minuti prima; ma i Fiat non intendono fare della velocità. La loro prova è una prova di perfetta regolarità. Eccoli difatti spuntare tutti quattro insieme, in fondo all'orizzonte. Essi si mettono in linea di fronte e arrivano sul campo. All'altezza dei singoli ihangars», quasi facendo perno sull'apparecchio di Bottalla, virano cori simmetria perfetta e ripartono per compiere il secondo circuito. Un atterraggio perfetto Dopo qualche istante essi, non sono più che puntini nello spazio; puntini da cui il sole trae scintille di argento E cosi lontani, l'uno appresso all'ai tro, i quattro Fiat sembrano perline di una stessa misteriosa catena. A poco a poco tutti gli aeroplani compiono il primo circuito. Di tanto in tanto il sole cacciava le nubi e guardava con tutti i suoi occhi di fuoco. Senza 11 sole gli apparecchi non sembrano ciò che sono. Sotto il sole alcuni divengono altrettante meteore, ma meteore disciplinate dalla guida dell'uomo. Altri, e specialmente i più pie Cini, come i Mote e gli Spooner, so migliano invece a certi coltbri che si vedono in Africa. Alle 4,10, arriva il < Cirrus » di Car berry che realizzò la più grande ve locìtà sul percorso, ossia chilometri 174,597 di media oraria. Diciamo subito però che la velocità ha importan za molto relativa, anzi nulla, in que sta prova. Alle 4,18 atterrano a brevi spazi tra d iloro i quattro « Romeo » di Gelmetti, Guazzetti, Rarlasslna Castelli. Alle 4,23 arrivano 1 « Fiat ». Partiti in squadriglia avevano percorso due circuiti in squadriglia e atterrano in squadriglia, Il loro ■ atterrissage » semplicemente meraviglioso per pre elsione, sicurezza e rapidità. Appena al s.i >lo si fermano come dietro, un comando, tutti e quattro alla stessa altezza. Il pubblico, composto non solo di curiosi ma di compententi, ma nifesta con prolungati applausi la sua ammirazione. Arrivano frattanto alcuni apparecchi tedeschi. Poi scendono 1 tre « Credo » e il « Cant » di Stoppati e poi ad intervalli gli altri concorrenti. Gli aviatori Schulz, tedesco, e Finat, francese, hanno avuto un atterraggio poco buono. Ma per fortuna senza riportare alcuna ferita. Gli aeroplani però rimasera danneggiati. Qualche risultato I commissari iniziarono subito la verifica del consumo della benzina. I Fiat e tre dei Romeo hanno consumato in medU tredici chili di benzina ogni cento chilometri. I Breda é il Cant pocop iù di dodici. Barlassina, invece, avrebbe consumato circa sessantuno chili di benzina per compiere tutto il tragitto, mentre i suoi compagni ne hanno consumato poco più di quarantadue. Evidentemente c'è stato uno sbaglio nel carico della benzina, perchè da una verifica fatta è risultato che i serbatoi non ne hanno perduto neppure una goccia. I commissari quindi, riconoscendo l'errore, hanno disposto che Barlassina ripeta domani la prova, naturalmente senza alcun punto di penalizzazione, come al contrario avranno gli altri piloti che per qualsiasi motivo hanno dovu to interrompere la corsa. Come vedete gli apparecchi italiani hanno superato brillantemente questa nuova e certo non facile prova. Sicu ramente la prova più ardua e che deciderà del primo posto in classifica resta evidentemente il giro d'Europa, lungo 6288 chilometri. Le partenze saranno date mercoledì mattina. I no stri dodici piloti attendono con gran de fiducia anche quest'ultima prova Una mortale sciagura Purtroppo la giornata d'oggi è stata giornata di lutto. All'ultimo momento la prova di consumo è stata funestata da una mortale disgrazia. L'ing. Hoffmang verso le 18 è caduto e nella caduta si è ucciso. Presso Etamps aveva avuto una « panne » e aveva dovuto atterrare in un campo di fortuna. Poiché il terreno aveva una superfl eie molto ristretta e quindi la partenza veniva resa difficile, l'ingegnere per al leggerire l'apparecchio, aveva lasciato a terra il passeggero che portava a bordo, il dottor Eggers, e spiccato il volo se ne tornava solo all'aerodromo. Egli si trovava a una altezza di circa mille metri e stava effettuando una serie di looping, quando, all'improvviso, una delle ali dell'aeroplano si ruppe in due e il pilota fece una caduta da quattrocento metri. Egli restò mono sul colpo e il suo cadavere fu rinvenuto a parecchia distanza dai resti dell'apparecchio. Più tardi la salma dello sfortunato aviatore tedesco, venne trasportata all'ospedale della Pietà di Parigi. L'ing. Hoffmang era nato il 5 agosto 1885. Dal 1907 egli si era dedicato alla costruzione di aeroplani. Dal 1914 al 1918 fu aviatore di guerra. Nel 1923 si segnalò in varie corse di turismo. Nel 1925 prese parte al circuito aereo della Germania e vinse brillantemente diverse prove. Egli pilotava un aeroplano di sua costruzione, munito di un motore Siemens da 70 cavalli. II Ministero dell'Aria francese ha aperto immediatamente una inchiesta sulle cause della catastrofe. L'ing. Sauda, commissario italiano, ha intanto inviato le condoglianze di tutti i piloti italiani che partecipano allo challenge e quelle dell'Aero Club d'Italia alla famiglia dell'ing. Hoffmang e all'Aero Club di Germania. P. Z.