Tirando le somme in tema di galoppo

Tirando le somme in tema di galoppo Tirando le somme in tema di galoppo prmoperooeecorseagaloppo in Italia si è chiuso pochi giorni orsono con la hreve stagione dell'Ippodromo di Mirabello a Monza. In attesa delle riprese in grande stile di Milano e Roma, scuderie ed allevatori tirano le somme e fanno quei bilanci che sorprendono il grosso pubblico per l'alta cifra delle vincite, la quale però nella assoluta maggioranza dei casi non serve nemmeno a pareggiare il passivo. Le spine sono nelle cifre che non si vedono... Stipendìi e percentuali al trainers ed ai fantini, compensi ed interessamenti ai direttori di scuderia, gratificazioni varie, tasse, mantenimento e malattie dei cavalli, veterinari, assicurazioni, viaggi, tasse di iscrizioni, forfaits, imposte, fisco, dazi..., per non parlare dell'interesse del denaro investito in questo sport, sono più che sufflcenti per inghiottire anche milioni di vincite. Le statistiche pubblicate danno In questo scorcio di stagione centonovantacinque scuderie vincenti con somme che variano da due milioni a cinquecento lire: tra queste fortunate scuderie, fortunate perchè ve ne saranno certamente altre che non hanno vjnto un centesimo, sarà ben difficile trovarne' una dieci na che siano riuscite a pareggiare il loro bilancio ed altrettante che abbiano vinto qualche migliaio di lire. E non dobbiamo cercarle tra le maggiori, ma tra quelle che avendo pochi cavalli sono riuscite o per bontà dei loro rappresentanti o per fortuna a vincere qualche premio di notevole ammontare. Sono rappresentate quasi essenzialmente da quei trainers-proprietari che non solo allenano per proprio conto ma ancora per altri proprietari e che accanto alle corse esplicano un'altra attività, quella del commercio dei puro sangue, importandoli essenzialmente dall'estero. Il pubblico che gioca si scaglia spesso contro qupsto e quel proprietario; basta qualche decina di lire perduta al totalizzatore per mandarlo in bestia, per spingerlo a pronunciare parole di derisione per il modo con cui è retta certa scuderia, per la poca capacità nella scelta dei cavalli. Il più delle volte poi il povero proprietario passa per uno speculatore disonesto... Che vi possano anche essere dei proprietari disonesti che cerchino di quadrare il bilancio con delle incomprensibili, inversioni di forma dei loro pensionar! e conseguenti puntate al totalizzatore od agli allibratori, nessu no può negarlo in modo assoluto .Questa non è però nemmeno una fonte di guadagno: è un pericoloso mezzo di un giocatore che ha l'acqua alla gola e che cerca in ogni modo di non annegare, o meglio di prolungare la sua agonia.' Tosto o tardi sarà ingoiato dalla torbida acqua che lo circonda. ì E' opinione assai radicata nel pubblico che i proprietari di scuderia siano degli intelligenti appassionati allo sport ippico, i quali soddisfino'alla loro passione senza nulla spendere, anzi realizzando dei guadagni. I proprietari di scuderia sono invece dei grandi sportsmen che spendono decine e decine di migliaia di lire al mese od all'anno per soddisfare la passione che essi sentono per il cavallo. Sono nel contempo dei grandi benemeriti, perchè concorrono al miglioramento delle nostre razze equine ed a crea» re attorno alle loro scuderie un movimento di persone e di cose che influisce veramente ed in forma molto notevole sul movimento economico cittadino e nazionale. Sarebbe vieto il voler elencare tutte le varie deci ne e decine di categorie di persone e di piccole industrie e commerci che vegetano, vivono e prosperano attorno alle corse al galoppo. Nella vita vi è una certa legge di com penso e di equilibrio: perdono i proprietari, ma ne avvantaggia l'allevamento del puro sangue e la na zione. Abbiamo avuto in Italia un proprietario fenomeno: il signor Fede rlco Tesio, che certamente ha chiubo e in pareggio e, in forte attivo parecchie annate Ìppiche. Egli rac< Coglieva il frutto dei suoi intelligenti sforzi fatti nell'allevamento di Dornello, dove ogni anno con po che fattrici, che mandava alla monta all'estero, fabbricava una piccola» serie di autentici cracks che vincevano tutti i grandi premi. La giubba bianca crociata di rosso per molti anni non si vedeva che nei grandi premi; premi di 15-20-30.000 lire non interessavano il principe degli allevatori italiani. Erano quel 11 gli anni d'oro in cui egli vende va anche per cifre elevatissime suoi socrtretti a fine carriera ed in 'cui realizzava somme notevoli per gli scarti di scuderia. . Ma'la stella di Dornello tramontò Sorsero i colossi de Montel e Guali no; sorsero nuclei di scuderie con Ottimi cavalli, quali la Razza del Soldo, la Sangone, la Scuderia Cen turini, la Scuderia Rerlingeri, la Scuderia Castellini...; altre miglio, rarono il loro materiale. Tesio fu costretto non solo a correre in quei premi che prima trascurava, ma anche a cercare la biada dei suoi ca valli in monete ancora più modeste Concediamo al nostro grande alle vatore grandi attenuanti per annate disgraziate nei giovani prodotti, ma 1 fatti stanno come li abbiamo sposti. La scuderia 'del nobile de Montel e quella dell'aw. Gualino sono ter minate in questo scorcio di stagione ai primi due posti tra lo scuderie vincenti, sebbene separate da un abisso. La scuderia milanese ha vln to complessivamente lire 2.380.695 (Corse piane L. 2.099.750; Corse ostacoli ; Premi per allevatori 280.945); la torinese L. 1.083.960 (pia ne 771.300; ostacoli 205.250; allevatori 107.410). Poiché tutti conoscono 1 grandiosi impianti delle due scu derie e le loro ingenti spese, non vogliamo credere che si possa supporre che esse abbiano realizzato dei guadagni. La cifra delle vincite veramente imponente, grandiosa., ma le spese sono più che capaci ad Ingoiare ogni cosa. Non intendiamo Sencare tutte le vincite delle scudee, ma' soltanto dare un rapido sasmlsodn13ac1L5OoIn7t2lVlDclzlf7dsvtt1gRMcBtpclgnivcqctcnpgrndpndgllrpdrmd2dri(l(DavTftdvfspcsncgahcctsuvmidlzns sguaroa quelle che sono terminate ai primi posti, conglobando in una sola cifra anche le somme vinte come allevatori. Dopo la de Montel e la Gualino, vengono la Scuderia Tesio con L. 435.000 (piane 345.000; ostacoli allevatori 89.000); la Scuderia Ccnturini con L. 408.500 (piane 391.500; ostacoli ...; allevatori 17.455); la Scuderia Sabina con lire 390.000 (piane 331.000; ostacoli 59.000; allevatori...); la Scuderia Berlingeri con L. 369.600 (p. 262.000; ostacoli 105.600; allevatori 2000); la Scuderia Lorenzini con Mre 345.000 (piane 527.550; o. 83.500; a. 4.000); la Razza Oldanjga con L. 339.325 (p. 289.500; o. ...; a. 49.825); la Scuderia CastelInni con L. 298.400 (p. 219.400; o. 79.000; a. ...); la Scuderia,Lady Vietorà con L. 244.000 (p. 10.000; o. 234.000; a. ...). Tra le scuderie vincenti in ostacoli figura capolista quella di Lady Victora con L. 234.000; seguono nell'ordine la Gualino con 205.250; la Da Zara con 153.000; la Ramazzotti con 112.500; la Berlingeri con 105.600; la Cerboneschi con 85.000; la Lorenzini con 83.500; la Gallina con 83.300; la Castellini con 79.000; la scuderia francese della signora Redmond con 75.000; la scuderia Giannelli Viscardi con 67.250. Le cifre assegnate dai singoli programmi agli allevatori vennero ripartite tra 85 allevamenti. Sono ai primi dieci posti : de Montel con L. 280.945; Gualino con lire 107.410; Tesio con 89.555; R. Oldaniga con 49.825; Fiammingo con 40.903 R. Bellotta con 38.545; Visconti di Modrone con 38.230; Dall'Acqua con 31.175; R. S. Piero con 25.015; Borgia Sambruna con 21.685. Nella esposizione di queste cifre troviamo all'incirca sempre tra primi dieci vincenti — salvo qualche nome nuovo ohe si aggiunge all'uno od all'altro elenco — ancora gli stessi nominativi. Fenomeno che non deve affatto sorprendere, perchè in Italia non abbiamo ancora delle vere scuderie specializzate in ostacoli — da soli pochi mesi è sorta quella di Lady Victora — e ben pochi o quasi nessuno gli allevameli ti, staccati dalle scuderie, che siano capaci a produrre dei cracks e riu nire in una sola, o poche cifre, i premi per gli allevatori che già raggiungono anche in Italia una cifra ragguardevole. Se tra la de Montel e la Gualino nella scala delle cifre vinte corre un distacco enorme, non altrimenti si può dire tra i guadagni della Gualino e. quelli della terza vincente. T distacchi si accentuano ancora mag giormente nella scala delle scuderie locali, e per torinesi intendiamo solo le scuderie che hanno sede a To rino e non quelle che sono di proprietà di torinesi, perchè altrimenti dovremmo comprenderne un nume ro veramente notevolissimo. Trovia mo in testa la Gualino, con lire 083.960, al- secondo posto la Scuderia Sangone con L. 219.900 (piane 202.500; o. ...; a. 17.400); al terzo La dy Michael con 47.600 (p. 44.000 ..; a. 3.600); al quarto la scuderia del comm. Forno con L. 41.000 (p. 41.000; o. ...; a. ...); seguono quel la del ten. col. Bianchetti con 14.100 (p. 10.400; o. 3.700; a. ...); del col. Di Sambuy con 6.500 (p. 6.500; o. a...); del dott. Mens. con 5.650 (p .000; o. ...; a. 650); la Scuderia Mon viso con 4.750 (p. 4.750; o. a Tra gli allevatori torinesi vincitori figura ancora l'aw. Guido Bianchetti con L. 3.000. Le scuderie torinesi non brillano di viva luce nelle statistiche delle vincitrici e nemmeno quella che finita in testa può dichiararsi molto soddisfatta, perchè per il numero per la qualità dei suoi cavalli può con molta ragione, aspirare ad altri successi e ad altre soddisfazioni. Colla ripresa autunnale vi saran no certamente degli spostamenti, ma primi due posti delle scuderie vincitrici nell'annata sono oramai aggiudicati. g. 1. d.

Luoghi citati: Italia, Milano, Mirabello, Monza, Roma, Zara