La tesi di Mussolini

La tesi di Mussolini IL PIANO_YOUNG La tesi di Mussolini accettata dal Belgio Parigi, 3 notte. . Ai Ministeri degli Esteri, delle Finanze e del Lavoro fervono i preparativi per la partenza delle delegazioni che dopo domani mattina dovranno recarsi alla Conferenza dell'Aia. La delegazione francese comprende, come sapete, 56 membri fra cui, oltre ai tre ministri Briand, Cheron e Loucheur, figurano i periti del Quai d'Orsay, del Ministero delle Finanze, della Banca di Francia, della Lega delle Nazioni, della Commissione renana, deli-Esercito di occupazione. La delegazione è completata da 8 segretari, da 8 stenodattilografe e da tre interpreti. I ministri francesi alloggeranno all'albergo Des Indes e il resto della delegazione all'albergo del « Vecchio Doelen n e all'albergo delle « Due Città ». Un aeroplano collegherà quotidianamente l'Aja a Parigi per la trasmissione della corrispondenza ufficiale. Domattina un Consiglio di Gabinetto riunirà al Quai d'Orsay i ministri presenti a Parigi per decidere dei turni necessari per. assicurare il funzionamento regolare dei vari Ministeri nonostante le assenze di parecchi dei loro titolari. L'adesione bolga ' La notizia della decisione presa ieri dal Consiglio dei Ministri belga di difendere il plano Young come un tutto indivisibile da accettare o da respingere, decisione che fa seguito a quella già presa in tal sen so dall'Italia e che corrisponde perfettamente al punto di vista soste nuto a Parigi, suscita qui viva soddisfazione e anche certa fiducia che l'azione concertata dei Governi di Roma, Parigi e Bruxelles possa co stituire un perno solido dal quale le altre parti non potranno fare astrazione. I giornali non fanno molti commenti intorno agli imminenti negoziati, avendo tutti l'impressio ne che prima di una presa di contatti diretti, sia impossibile farsi un'idea di come le cose andranno. Il « Temps » approfitta, tuttavia, delle dichiarazioni di Mussolini di Hymans per approvare la tesi italiana e belga, scrivendo: « Il compito della Conferenza è strettamente limitato: essa deve risolvere delle questioni nettamente definite, e il peggiore errore che possa essere commesso sarebbe di voler estendere i suol sforzi in un dominio più generale di quello che deve essere il suo. Ecco perchè non bisogna ingannarsi sul valore proprio della formula di una « liquidazione delia guerra • che si mette innanzi ad ogni proposito. Il programma della Conferenza è riassunto per intero nella risoluzione di Ginevra del 16 settembre 1928: adozione ed esecuzione di un piano di regolamento completo e definitivo delle riparazioni, esame della domanda tedesca relativa allo sgom¬ bro anticipato della Renatila; creazione di una Commissione di constatazione e di conciliazione, avente 11 carattere di una Commissione permanente di sicurezza. Sotto nessun pretesto questo programma dovrà essere esteso ad altri problemi; in nessun caso si ammetterà che possa essera invocata la necessità di • liquidare » la guerra per tentare di porre altro questioni che non siano quelle previste nella risoluzione di Ginevra. Non è inutile, senza dubbio, insistervi, in presenza delle intenzioni in a ni testate a Berlino per quello che concerne 11 regime della Sarre fissato dal trattato di Versailles. Tal quale, il programma della Conferenza necessiterà negoziati che già si annunziano lunghi a laboriosi. L'intenzione del Cancelliere dello Scacchiere Snowden di rimettere in questione la ripartizione dei versamenti della Germania al titolo del piano Young, non faciliterà i negoziati. La tesi, secondo la quala 11 plano Young costituisce un tutto Indispensabile che deve essere ammesso o respinto cosi com'è, è assolutamente giusta, senza il piano Young, sul quale l'accordo fu cosi laborioso a realizzarsi fra gli esperti, non vi sarebbe più regolamento completo e definitivo delle riparazioni e nessuno sgombro anticipato della Renania potrebbe allora essere preso in considerazione. D'altra parte tutta la resistenza tedesca sembra dover portarsi contro la creazione di una Commissione di constatazione e di conciliazione che abbia un valore reale come garanzia di sicurezza. Ciò basta a indicare che 11 compito dei negoziatori sarà difficile ». Il pensiero del Due* Il «Figaro» sottoscrivendo con calore alla tesi di Mussolini, scrive dal canto suo: « Mussolini da parte sua ha pronunziato sul Diano Young delle parole che sono interessantissime e che meritano di essere ricordate. Con molta saggezza Mussolini considera l'accordo degli esperti come un compromesso ottenuto a forza di concessioni. Ma, contrariamente a Snowden, egli non crede alla possibilità di modificazioni. Egli scorge nel piano Young un tutto indivisibile che l'Italia accetterà se gli altri Governi l'accettano. Questa lesi si avvicina alla tesi francese. Il Governo ha fatto conoscere la sua adesione poco tempo dopo la fine del lavoro degli esperti. In uno del suol discorsi, Poincaré ha sostenuto una Idea analoga a quella di Mussolini. Il Piano Yoiuig, realizzato con sacrifizi diversi, rappresenta una costruzione di cui tutti i pezzi sono solidali l'uno con l'altro. Xon si può scegliere fra di essi. Non si può, secondo il comodo degli uni o degli altri, ritoccare questa o quella parie senza compromettere l'insieme •. Giunge, intanto, notizia da Washington che gli Stati Uniti hanno deciso di mandare all'Aja, in qualità di osservatore, il primo segretario dell'ambasciata americana di Parigi, Edwin Wilson. C. P. La tesi di Mussolini IL PIANO_YOUNG La tesi di Mussolini accettata dal Belgio Parigi, 3 notte. . Ai Ministeri degli Esteri, delle Finanze e del Lavoro fervono i preparativi per la partenza delle delegazioni che dopo domani mattina dovranno recarsi alla Conferenza dell'Aia. La delegazione francese comprende, come sapete, 56 membri fra cui, oltre ai tre ministri Briand, Cheron e Loucheur, figurano i periti del Quai d'Orsay, del Ministero delle Finanze, della Banca di Francia, della Lega delle Nazioni, della Commissione renana, deli-Esercito di occupazione. La delegazione è completata da 8 segretari, da 8 stenodattilografe e da tre interpreti. I ministri francesi alloggeranno all'albergo Des Indes e il resto della delegazione all'albergo del « Vecchio Doelen n e all'albergo delle « Due Città ». Un aeroplano collegherà quotidianamente l'Aja a Parigi per la trasmissione della corrispondenza ufficiale. Domattina un Consiglio di Gabinetto riunirà al Quai d'Orsay i ministri presenti a Parigi per decidere dei turni necessari per. assicurare il funzionamento regolare dei vari Ministeri nonostante le assenze di parecchi dei loro titolari. L'adesione bolga ' La notizia della decisione presa ieri dal Consiglio dei Ministri belga di difendere il plano Young come un tutto indivisibile da accettare o da respingere, decisione che fa seguito a quella già presa in tal sen so dall'Italia e che corrisponde perfettamente al punto di vista soste nuto a Parigi, suscita qui viva soddisfazione e anche certa fiducia che l'azione concertata dei Governi di Roma, Parigi e Bruxelles possa co stituire un perno solido dal quale le altre parti non potranno fare astrazione. I giornali non fanno molti commenti intorno agli imminenti negoziati, avendo tutti l'impressio ne che prima di una presa di contatti diretti, sia impossibile farsi un'idea di come le cose andranno. Il « Temps » approfitta, tuttavia, delle dichiarazioni di Mussolini di Hymans per approvare la tesi italiana e belga, scrivendo: « Il compito della Conferenza è strettamente limitato: essa deve risolvere delle questioni nettamente definite, e il peggiore errore che possa essere commesso sarebbe di voler estendere i suol sforzi in un dominio più generale di quello che deve essere il suo. Ecco perchè non bisogna ingannarsi sul valore proprio della formula di una « liquidazione delia guerra • che si mette innanzi ad ogni proposito. Il programma della Conferenza è riassunto per intero nella risoluzione di Ginevra del 16 settembre 1928: adozione ed esecuzione di un piano di regolamento completo e definitivo delle riparazioni, esame della domanda tedesca relativa allo sgom¬ bro anticipato della Renatila; creazione di una Commissione di constatazione e di conciliazione, avente 11 carattere di una Commissione permanente di sicurezza. Sotto nessun pretesto questo programma dovrà essere esteso ad altri problemi; in nessun caso si ammetterà che possa essera invocata la necessità di • liquidare » la guerra per tentare di porre altro questioni che non siano quelle previste nella risoluzione di Ginevra. Non è inutile, senza dubbio, insistervi, in presenza delle intenzioni in a ni testate a Berlino per quello che concerne 11 regime della Sarre fissato dal trattato di Versailles. Tal quale, il programma della Conferenza necessiterà negoziati che già si annunziano lunghi a laboriosi. L'intenzione del Cancelliere dello Scacchiere Snowden di rimettere in questione la ripartizione dei versamenti della Germania al titolo del piano Young, non faciliterà i negoziati. La tesi, secondo la quala 11 plano Young costituisce un tutto Indispensabile che deve essere ammesso o respinto cosi com'è, è assolutamente giusta, senza il piano Young, sul quale l'accordo fu cosi laborioso a realizzarsi fra gli esperti, non vi sarebbe più regolamento completo e definitivo delle riparazioni e nessuno sgombro anticipato della Renania potrebbe allora essere preso in considerazione. D'altra parte tutta la resistenza tedesca sembra dover portarsi contro la creazione di una Commissione di constatazione e di conciliazione che abbia un valore reale come garanzia di sicurezza. Ciò basta a indicare che 11 compito dei negoziatori sarà difficile ». Il pensiero del Due* Il «Figaro» sottoscrivendo con calore alla tesi di Mussolini, scrive dal canto suo: « Mussolini da parte sua ha pronunziato sul Diano Young delle parole che sono interessantissime e che meritano di essere ricordate. Con molta saggezza Mussolini considera l'accordo degli esperti come un compromesso ottenuto a forza di concessioni. Ma, contrariamente a Snowden, egli non crede alla possibilità di modificazioni. Egli scorge nel piano Young un tutto indivisibile che l'Italia accetterà se gli altri Governi l'accettano. Questa lesi si avvicina alla tesi francese. Il Governo ha fatto conoscere la sua adesione poco tempo dopo la fine del lavoro degli esperti. In uno del suol discorsi, Poincaré ha sostenuto una Idea analoga a quella di Mussolini. Il Piano Yoiuig, realizzato con sacrifizi diversi, rappresenta una costruzione di cui tutti i pezzi sono solidali l'uno con l'altro. Xon si può scegliere fra di essi. Non si può, secondo il comodo degli uni o degli altri, ritoccare questa o quella parie senza compromettere l'insieme •. Giunge, intanto, notizia da Washington che gli Stati Uniti hanno deciso di mandare all'Aja, in qualità di osservatore, il primo segretario dell'ambasciata americana di Parigi, Edwin Wilson. C. P.