Farinacci deplorato e Belloni sospeso

Farinacci deplorato e Belloni sospeso I risultati dell'inchiesta sulla vertenza Farinacci-Belloni Farinacci deplorato e Belloni sospeso Roma, 2 notte. Oggi alle ore 12, il Comitato di inchiesta nominato dal Capo del Governo, composto dei senatori Berio. presidente di sezione del Consiglio di Stato, Longhi presidente di sezione della Corte di Cassazione, e del general d'armata Ferrari, per accertare la consistenza delle accuse mosse dall'on. Farinacci all'on. Belloni, ha presentato le sue conclusioni al Capo del Governo. fili addebiti all'on. Belloni E Comitato, che aveva sede al palazzo Baracchini, ha tenuto 18 sedute, interrogando 28 testimoni, e ha proceduto a molti altri diretti accertamenti e consultazioni di documenti o>l Municipio di Milano e del Ministero delle Finanze. Il resoconto stenografico è di circa un migliaio di pagine. La relazione conclusiva è di pagine 55. Questa, relaziome comincia con l'elenco degli addebiti, che sono i seguenti: 1) - Scorretteza e atteggiamento equivoco dell'on. Belloni nella contrattazione del prestito di trenta milioni di dollari alla Citta di Milano, prestito che fu poi concluso con la ditta Dillon Read e C. di New York, trascurando offerte più vantaggiose e precisamente quella della Banca Commerciale, che avrebbe diminuito l'onere del Comune di lire 3 milioni, e l'altra dalla Banca Blair, che avrebbe dato un vantaggio di nove milioni (allegato A deposizione Farinacci ; allegato B pagina 2 e 28). 2) Cattiva amministrazione, sta per irregolarità formali sia per sconvenienza intrinseca di molti e gravi provvedimenti. Così, ad esempio, per la sistemazione del servizio della Nettez-. za Urbana, per fideiussioni date dal Podestà, per l'acquisto di quadri, per l'esecuzione di notevoli lavoTi senza contratto (deposizione Farinacci, allegato B, pagina 19 e 22). 3) Scorrettezza morale, per essersi valso, l'on. Belloni, della sua posizione politica allo scopo di fare incotta Al cariche nei Consigli di Amministrazione, ed assoluta incompatibilità di Consigliere di Amministrazione dell'Italgas, che ha rapporti diretti col Comune (deposizione Farinacci. Allegato B, pag. 22 e 31). 4) Attivila in genere dell'on. Belloni, moralmente censurabile e pregiudizievole al Regime. 5) Tentativo di corruzione sull'on. Farinacci, in occasione della rinnovazione del contratto del gas a Cremona (Deposizione Farinacci, Allegato B, pag. 22). 6) Precedenti di scorrettezza amministrativa nella liquidazione della Società Belloni Murano e C, e deplorevole suo contegno di fronte ad una accusa di indegnità morale in occasione della sostituzione dell'amministrazione Mangiagalli. (Deposizione Farinacci, Allegato B. pag. 23, 24, 25). 7) Scorrettezza in un arbitrato affidatogli per definire una divergenza tra i due gruppi costituenti l'Ansaldo Automobili. (Deposizione Farinacci, Allegato B, pag. 27). 8) Irregolare prelevamento di un compenso di circa 150.000 lire per la definizione di una vertenza tra la ditta Oelestr.i e C. e la Fiat (Allegato L. pag. 17-23). « L'elencazione di tanti e cosi gravi addebiti diice già da sola attraverso a quali difficoltà abbiano dovuto procedere..la nostra .opera e la nostra coecienz*' nel tentativo di arrivare ad unaV-serena, chiara e precisa valutazione dì tali addebiti, tenuto conto che gli elementi maggiori per tale valutazione dovevano essere tratti attraverso persone appartenenti, nella maggior parte, ad un ambiente appassionato, turbato da un lungo e agitato periodo di lotte politiche, sospettoso di insidie e di pericoli, per i suoi in teressi materiali, dei quali Milano è tanto più gelosa, in quanto oggi, forse, più che tutti quelli delle altre città, attraversano un momento assai delicato per il Ooro sviluppo ». Il prestito americano Circa il prestito americano, la relazione cosi si esprime: « L' on. Farinacci, nella polemica giornalistica, ha fatto addebito all'on Belloni di irregolarità e scorrettezza nella contrattazione del prestito, e nell'interrogatoTio, ha precisato che i'on.le Belloni ha agito dolosamente danneggiando il Comune per essere state scartate, come si è detto, le offerte più vantaggiose delle Banche Commerciale e Blair. L'impressione di tale scorrettezza sarebbe stata condivisa da tutti coloro che presero visione dei documenti, e avvalorata dall'attività affaristica dell'onte Belloni, che, in sostanza, avrebbe arato un in teresse diretto a favorire la Ditta con la quale fu poi conchiuso il contratto. « Conviene innanzi tutto precisare lo 6tato dei fatti, quale si è potuto rico struire in base ai documenti ed alle deposizioni delle persone interrogate Esiste un documento intitolato « Memorandum. », scritto in inglese, redatto in Roma il 1° aprile 1927. In questo documento la Ditta Dillon Read fa la offerta nei termini che furono poi con chiusi, ed il documento porta in calce l'accettazione da parte del Podeslà. con la firma dell'on.le Belloni. Esiste una nota, non protocollata, del Porte sta di Mtlano, in data 6 aprile 1927, con la quale si chiede al Ministero l'autorizzazione generica a contrarre un prestito in dollari. « In data 3 aprile, la Banca Commerciale fa al Comune di Milano l'offerta (o meglio — come si vedrà — migliora l'offerta già fatta il 26 marzo), del prezzo netto di lire 89, superando così la proposta della Dillon, che era di lire 88,50. A d>1ta offerta, comunicata anche al Ministero delle Finanze, risponde in data 7 aprile l'on. Belloni, dicendo che la competenza a decidere spettava ai Ministero d'.'lle Finanze, e osservando che, in ogni modo, la scelta del Governo era caduta sull'offerta più conveniente, perchè il ricavato netto di quella della Commerciale sarebbe stato di lire 88,05, mentre i,l ricavato dell'offerte prescelta, che non addossava al Comune le spose, era di lire 88,50. Infine, la proposta -della Commercial* era inaccettabile, perchè conteneva le clausole di garanzia, ossia la condizione, assai onerosa, che, qualora il Comune di Milano nell'avvenire avesse contratto altro prestito concedendo una garanzia, avrebb? dovuto dare la garanzia anche alla Commerciale per 11 mutuo dei trenta milioni di dollari. Lo trattative con la « Commercialo » « Da parte sua, il Ministero delle Finanze, venuto a conoscenza dell'offerta della Banca Commerciale, scrive in data 4 aprile all'on. Belloni: o Certamente l'argomento in materia del prezzo ha qualche peso, ma forse tu non hai creduto opportuno di aggiungere alla Banca, che la (inferenza non stava soltanto nel prezzo, ma anche nelle garanzie e nelle spese. Comunque, tu sei troppo buono amministratore per non trarla protiìio da tutto per avere I quattrini a miglior condizione ». Dunque, argomenta l'on. Farinacci, se il Ministro scrive il 4 aprii? in tal senso all'on. Bulloni, è falso che già esistesse un impegno in data l.o aprile; è falso altresì, contrariamente a quanti asserisce l'ori. Belloni, nella risposta alla Commerciale, che la competenza a decidere spettasse a! Ministro. a Contestato ciò all'on. Belloni, questi ha dapprima asserito di non aver <pro alcun accordo a Roma (allega¬ to C. pag. S): di poi, visto il facsimile Iella lettera, ha soggiunto che, a quante poteva ricordare, l'accettazione non doveva essere avvenuta il l.o apri'.e (ali. C. pag 9), ma successivamente, per pura regolarizzazione formale (pagine 10 e 13); e che non aveva mai firmato alcun documento a Roma (pagina 11). Inlìne ha riconosciuto che la ettera costituisce il documento iniziae, firmato a Roma alla presenza del ministro Volpi (pag. Il, 12, 13 e 16). Nel secondo interrogatorio, l'on. Beloni, ha esplicitamente dichiarato che, meglio ricordando i fatti, era in grado di affermare che l'atto del l.o aprile fu appunto redatto In questa data e firmato a Roma (ali. C, pag. 51). Ha però recisamente affermalo di non aver preso parte alcuna alle trattative del prestito, 1^ quali furono condotte direttamente dal conte Volpi (pagine 17, 10, 14. 21, 51), e che, prima dela firma del contratto non aveva mai parlato con alcun rappresentante della Dillon (pag. 51). Le 27 offerte al Comune di Milano • Date queste contraddizioni, il Comitato può così ricostruire i precedeni delle trattative. Risulta che pervennero al Comune di Milano 27 offerte, he dal medesimo furono trasmesse il 5 marzo 1927 al Ministero. Fra esse non figurava la Dillon e neppure la Commerciale. La proposta ai quest'ulima, in data 26 marzo, pervenne al Comune nel successivo 27, e in questo tesso giorno fu trasmessa al Ministeo. Detta proposta, che contiene l'oferta del prezzo di 8S.05 al tasso di ,50, è inferiore a quella massima del 3 aprile, in quanto teneva conto del'onere dell'1% circa delle spese di bollo governativo sulle o tranclfts », da emettere e quotare sulle piazze europee. Essendosi rinunciato alla quotazione, il prezzo, con l'offerta del aprile, fu portato a 89. Pervenute adunque le offerte al Ministero, risulta dagli atti esistenti presso quest'ultimo che il Ministro del tempo, S. E. conte Volpi, ordinò al Direttore generale del Tesoro di farne un primo spoglio, e di prendere accordi col rappresentante dell'Istituto dei cambi, trattandosi di un prestito da conqhiudersi in divisa stera. Il Direttore generale del Teoro, scartate le offerte non ritenute erie, o ritenute indeterminate, giudicò meritevoli di essere prese In consideazione le offerte seguenti: J. P. Morgan, Blair, Ahllgarten, Muhn Loeb e Sisto, Harrè Forhes e Co., Guaranty rust, Banchers trust. « Come si vede, in questo elenco non figura nè la Commerciale, nè la Ditta Dillon Read. Non la Commerciale, perchè l'offerta di questa ditta, come si è già avvertito, fu rimessa dal Podestà al Ministro soltanto il 2S marzo; non a Dillon Read, la quale, come la Commerciale, fu fndicata .per la prima vola in un appunto fatto per il Podestà l 31 marzo, esistente presso il Ministero. Secondo questo appunto — che era stato fatto per il Podestà di Milano, ma che non risulta sia staio seguito da una comunicazione scritta — si segnaava l'opportunità di invitare ie ditte Più meritevoli di considerazione, e quindi tra queste anche te Dillon Read, a presentare proposte concrete e a precisare i componenti dei gruppi bancarii che dovevano concorrere anche in Europa alla emissione del prestito, il quale "avrebbe dovuto essere fatto al 6,50 per cento, e per la durata di anni 25, a una quota di emissione superiore ai prestito di Roma, che era stato-del 91 per cento. Va notato altresì che la Banca Blair, già compresa tra quelle presenti dal Direttore generale del Tesoro fin dal 28 maggio 1927, nel fare la propria offerta al Comune — a mezzo del sig. Giannini — aveva indicato soltanto l'interesse del 6,50 e il termine di 30 o 40 anni, rinviando la determinazione deille altre condizioni! Con successiva lettera 25 marzo 1927, il suo rappresentante sig. Sheldon dichiarò all'on. Belloni, Podestà di Milano, di essere a di lui disposizione per determinare i termini specifici dell'offerta, ma questa lettera, che pervenne al Podestà il giorno successivo 26, evidentemente rimase senza risposta, perchè rimessa al Ministero con tutti gli aliri atti. « Stando cosi le cose, l'offerta della Dillon Read risultava la più conveniente, anche rispetto a quella della Commerciale Italiana, la quale prometteva al Comune un ricavo di 88,50 lordo delle spese di emissione (circa dollari 40 mila) in confronto all'85,50 netto di cui sopra, e richiedeva, per giunta, la clausola negativa, ossia l'impegno che nessuna garanzia speciale potesse accordare il Comune ad altri suoi creditori senza che avesse a beneficiare « pari passu »» 11 prestito contraendo. L'offerta della « Blair » « Nel frattempo, ossia dal l.o aprile, data dell'impegno colla dilla Dillon Head, al 6 aprile 1927, risulta pervenuta un'altra lettera della casa Blair, recante la data del 4 aprile, e contenente proposte assai più vantaggiose, vale a dire: o coll'interesse 0,50 % e l'ammortamento ad annualità costanti, ricavo per la città lire 90,125%; ovvero con l'interesse del G% ed ammortamento come sopra, ricavo 85,25; ovvero interessi 6% e rimborso scalari, in ragione di un 25.o per anno, ricavo 90. in presenza di crue.sia nuova offerta, il .Ministero, in data 7 aprile 1927, preparo un appunto per il Consiglio dei Ministri, ne! quale si segnalavano le offerte della Banca Commerciale Italiana e della Banca americana Dillon Read e Co., nonché l'impegno di massima assunto con quest'ultima dal Podestà on. Belloni, essendo sembrale le condizioni di delta banca americana molto vantaggiose. Ma si segnalavano altresì le condizioni migliori, pervenute posteriormente, dalia Banca Blair e Co, soggiungendo che le proposte di questa erano veramente « attraenti », e solo sorgeva il dubbio che l'emissione potesse poi non essere coronata da quel successo, che avevano avuto le precedenti operazioni italiane; successo ritenuto necessario non solo per ragioni di prestigio nazionale, ma anche perchè potesse servire di base per ulteriori operazioni. « Esiste, infine, pure in atti, un foglio dattilografato che reca l'oggetto: « Prestito della Città, di Milano », il quale loglio, dopo la ripetizione anche più sommaria dei preliminari della progettata operazione del prestito, contiene la seguente conclusione: « Visto però the il Podestà di Milano av»va già preso impegni, per quanto non in torme legali, con la Dillon Read e Co., si ritiene opportuno prospettare la questione al Consigilo dei Ministri, per avete una guida sicura circa la via da scegliere». « Il Consiglio elei Ministri, facendo prevalere la delicatezza sull'interesse, decide che ii Podestà di Milano debba senz'altro declinare l'offerta più vantaggiosa per concludere l'affare con la Banca, verso cui aveva assunto degli impegni, sia pure ufficiosi (ali. l.i. Vennero pertanto emessi i due decreti ministeriali 8 aprile 1927. n. 20U3 e 2094, coi quaii la Città di Milano fi. autorizzata a stipulare con la ditta Dillon itiad e C. il prestito di trenta milioni di dollari al 6.511%, rimborsabili in 25 anni. Con gli stessi decreti fu concessa al Comune l'esenzione dall'imposta di ricchezza mobile ed alle tasse sugli affari, nonché la garanzia di cambio, con l'obbligo però al Comune stosso di cedere al Tesoro l'importo totale del ricavo in dollari de! pdl'sepml'nsroparvsenmppadsnpCchnimce csnsdCleqmzmopnddptrmtcnqmadsneedtcsrlbcvcnvBppPBisgapfimcnsdsfczcctogcgtomnscleopngPpBsrgdzfecelodecvsògdpcplaanvpvdrqncteztpsmdsmarppcudgCSri•mcnbroizpe prestito al cambio medio della quindicina Iniziatasi, sette giorni avanti l'effettivo versamento dei dollari. Rilievi del Comitato inquirente « Tutto ciò premesso, il Comitato osserva che, a giudicare dai documenti esistenti presso il Comune di Milano, può nascere il dubbio che effettivamente la procedura seguita da quell'Amministrazione nella fase preliminare al contratto definitivo, non siasi svolta con la regolarità e con le rigorose cautele che l'importanza dell'operazione avrebbe richiesto. Difatti, a chi guardi a.l solo contenuto materiale degli atti, questi possono talvolta apparire in contraddizione, nè sempre corrispondenti all'ordine cronologico dei faiti. Inoltre, la documentazione della pratica esistente presso il Comune di Milano 6 incomplete. Ma erano evidentemente alcuni atti che devono intendersi sostituiti da intese verbali, e non tutte le carte sono protocoliate. Le stesse deposizioni delle persone interrogate non sempre concordi (deposizione Gorla e De Capitani. Ali. F. pag. 21 e i7) rispecchiano questa soggettiva interpretazione dei documenti, relativa a questa mportante operazione, e spiegano li clamore che intorno ad essa si è fatto e che ha avuto il suo epilogo nell'accusa dell'on. Farinacci. .«Ma, ricostruita la storia deri fatti, sia col confronto degli atti del Comune, con quelli esistenti presso il Ministero, sia alla stregua delle deposizioni da numerosi e autorevoli testimoni, il Comitato è venuto nel convincimento: « a) che le sconcordanze di date e le deficienze di documentazione, per quanto abbiano potuto in un primo momento generare dubbi ed incertezze, devono ritenersi di carattere puramente formale, restando escluso in ogni modo che esse nascondano 11 proposito di celare o falsare la verità; » b) che le offerte delle ditte furono vagliate dal Ministero col concorso degli organi competenti, e la offerta della dilla Dillon Read fu prescelta, perchè giudicata la più conveniente tra le offerte presentate tempestivamente e anche in conformità a direttive generali di Governo per il collocamento dei prestiti in divisa pregiata; • « c) che l'offerta della Dillon Read non fu presentata al Comune, nè da questo avuta presente, allorché il 26 marzo trasmise l'elenco delle offerte al Ministero delle Finanze. Essa fu direttamente presentala al Ministero stesso, nè il Belloni ebbe parie alcuna nella scelta di questa ditta, che fu evidentemente indicata dal Ministero, e la cui offerta fu ritenuta accettabile dopo valutazione degli organi competenti e secondo direttive del Governo centrale. Il Belloni ne ebbe notizia solo a Roma, ed intervenne ad apporre l'accettazione all'offerta del 1° aprile, che, secondo le chiare e non dubbie risultanze degli atti, fu considerata come l'impegno preliminare, da servire di base al contratto definitivo, che fu poi stipulato a Milano; « d) che tutto ciò trova conferma nelle concordi dichiarazioni di autorevoli persone sentite dal Comitato: Bermi (ali. D, pag. 18 e segg.), Toeplitz (ali. E, pag. 25), Volpi (ali. E, pagg. 7 e 10), Sciatela (ali. E, pag. 38), Pozzi (ali. G), il rappresentante della Blair (ali. E, pag. 38 e segg.h.np.noJièi il rappresentante della Dillon Read, sig. Balanosich. (ah E, ,na^ 39 e seguenti). Quest'ultimo ha nettamente affermato di essersi incontrato per la prima volta col Belloni all'atto della firma del noto impegno. Ha escluso in modo assoluto che la sua Casa abbia corrisposto compensi e provvigioni non dovuti, soggiungendo essere' sistema delle grandi banche americane di nulla corrispondere a persone responsabili, e a questo proposito ha fatto un caldo elogio della perfetta correttezza delle pubbliche amministrazioni italiane e delle grandi ditte in confronto di altri Paesi. ■ Ha inoltre riferito che, dopo te voci corse sulla regolarità del contratto il sig. Archieboldi, consulente lega'le di grandi istituti bancari, spiacente di quelle voci, volle prendere cognizione dei conti relativi al contratto di prestito, ed accertò che, conformemente alla costante consuetudine, nessun compenso fu pagalo che per spese e onorari regolarmente dovuti, e cne così ristrette e individuate erano le cifre da dover esaludere, a parte ogni altra considerazione, la stessa possibilità che potessero praticamente nascondere altra destinazione. Analoga dichiarazione ha fatto anche l'avv. Pozzi. « Cade quindi l'addebito di un comportamento doloso o scorretto dell'on. Belloni. nella contrattazione del prestito, che, come tutti quelli del genere, conclusi con altri Comuni del Begno fu il risultato di valutazioni o decisioni del Ministero delle Finanze » Amministrazione podestarile In quanto alla cattiva amministrazione la relazione così conclude: c Ma a prescindere dalle irregolarità formali, e dalla onerosità di lavori e di impegni, può ritenersi provato che a tulio ciò non siano rimasti estranei propositi dolosi dell'on. Belloni e lo scopo di ritrarre vantaggi diretti o indiretti dalle opere che si eseguivano e dal contratti che si concludevano In nome del Comune? Giova subito rilevare che in questo sen so. a quanto è risultato al comitato, ò il sospetto di molti, che hanno seguito l'eccezionale attività spiegata doll'on. Belloni nell'amministrazione podestarile, attività che egli ha dic ni arato di avere esercitato non solo per il proposilo di elevare quella cit là allo splendore, a cui giustamente aspira, di grande metropoli, adeguata a tutte le esigenze della vita moderna, ma anche per seguire le direttive del Governo e del suo Duce. « Ma è evidente che in questo suo programma diede una portata eccessiva ed erronea ai propositi del Capo dnl Governo, dovendo, come è naturale, ogni attività amministrativa, per quanto fnlonsa e notevole, essere volta noi limiti della legge e con impiego canto del pubblico danaro. « S! è molte vociferato suoi suoi interessi in questo o in quel contratto, e spezialmente, nei guadagni realizzati nell'acquisto di aree, fatto direttamente e più spesso per interposte persone. Si è detto che la costosa sistemazione della via Meravigli, sistemazione per cui la strada fu fatta, disfatta e rifatta parecchie volte, sia stata voluta da lui di proposito, per mettere in valore un Immobile fatto acquistare da una società, ma che in realtà nascondeva un affare suo proprio personale. « Si è detto che, inizialo lo 6tudio per l'impianto di uno stabilimento centrale di latte, il progetto rimase ad un iratto paralizzato per l'intervento dei produttori, i quali, in compenso, gli avrebbero assicurato un posto nel Consiglio di Amministrazione della Società di assicurazione Adriatica. i '.li queste ed altre voci, che r-orroro insistentemente sul conto'dell'ex iJ'.d°<ta, e d' cui si è avuta la riprova •ou soie risile dichiarazioni dei testimoni, ina da numerose proteste e reclami comunicati «il Comitato, questo non crede di tener conto, perchè, sebbene ripetute anche da persone autorevoli, mancano di prova diretta: e, in ogni modo, possono ritenersi, almeno in parte, la conseguenza di esagerazioni e di prevenzioni. So ne 6' parlato per lumeggiare l'atmosfera di dubbio e di s'isporti che si è costituita intor¬ ncpnteseeo1 cotee l'Csesecufavsuvptochdee,orlastlao rinsiprselisezitelavlae • ralidtapnpcin10sptizaocBlaPrdrdsptappdtolosedstoctoimpcmloosl0asscvsctlsmdqenlcctccldeptgsgmmlPicnvvvnqrtldnpctpdcarapeg1nc1ctcldlnsddfrlsmies■aiite1 a no alla persona dell'on. Belloni nella città di Milano, specie nelle classi popolari. Nè va taciuto che assai meno numerose e meno recise sono risultate le dichiarazioni e le referenze in senso a lui favorevoli. Devono però essere ricordate le deposizioni degli onorevoli Bianchini e Benni (alleg. B), quali hanno espresso convincimento contrario ad ogni sospetto di scorrettezza uella contrattazióne del prestito, e hanno ricordato di aver sostenuto 'on. Belloni, allorché, in seno al Gran Consiglio, si discusse se dovesse essere incluso nella lista per la rappresentanza politica. « Ciò che si può affeimare con sicurezza, è che molti elementi e molti fatti possono aver contribuito a dare veste di realta alle voci e ai sospetti sull'opera dell'on. Belloni. Egli stesso vi ha concorso talvolte col fatto proprio. Cosi ha impressionato e suscitao critiche e commenti l'ostentazione che egli ha fatto, durante il periodo del podestariato, della sua agiatezza; e, soprattutto, si è rimarcato lo straordinario cambiamento del tenore dela sua vita, per cui, collegandosi questo fatto con le fortunate vicende deia sua carriera politica, si è ritenuto, o si è potuto ritenere, che l'alta carica di Podestà di Milano sia stata, se non la causa unica, uno dei fattori, sia pure indiretto, della sua ricchezza privata. E comunque, oltreché di inosservanze formali e di eccessiva faciità di assumere impegni e di far spese, con risultati non sempre proporzionali, l'addebito che deve certamene essere fatte all'ex Podestà di Miano, è di non avere sufficientemente vigilalo, specie 1 suoi più vicini colahoralori (allegato F, pagine 55, 6S e 115, e seguenti). • Le deposizioni dei testi e le dich'arazioni di amministratori responsabili, hanno posto in luce la fosca figu-a di uomini, che ebbero uffici e parte, talvolte notevole, nei vari servizi, e particolarmente della nettezza urbana. L'ex-Podestà non volle, e non seppe resistere, forse anche in causa di condizioni di ambiente, alle deleterie influenze di questi uomini, che, mol 10 spesso, sotto la bandiera del Fascismo, nascondevano illeciti interessi personali, e alcuni dei quali sono stati inviati oggi al confino ». Influenzo politiche Circa le influenze politiche la relazione continua: « Non occorre arrivare alle ultime deduzioni, cui la pubblica opinione si è spinta, per indurre il comitato a concludere: — che l'on. Belloni siasi molto avvantaggiato dela sua posizione poliiica; che, essendo Podestà, abbia accentuata la sua opera di industriale e mantenuti rapporti di affari con uomini legati a interessi contrari a quelli del Comune; die In lui la figura del tecnico sia stata sopraffatta da quella dell'uomo politico. E' così che l'on. Belloni sconta le conseguenze di avere negletti, in più di un momento della sua attività podestarile, precetti sempre in atto del nostro amministrativo ordinamento, secondo 1 quali, deve astenersi gelosamente da atti in contrasto, ancne semplicemente possibile, con quelli della convenienza privata, chi ha responsabilità di pubblico amministratore. Il delicato» problema delle incompatibilità "generali o parziali-ritorna di tanto in tanto, frequente e imperioso, nella -valutazione del rapporti della vita pubblica, ma quali che siano le regole giurìdiche reclamate da una soluzione totalitaria, la loro osservanza si affida, sempre in ogni caso, a valutazione di delicata sensibilità morale ». Attività in genere BIguardo all'attività in genere dell'on. Belloni, la relazione deduce: 0 Biassunti i fatti più sopra indicati, a prescindere da altri minori che non sono qui ricordati, o per la loro scarsa entità o perchè non facilmente controllabili, il comitato crede di doverme fare una valutazione compiei siva, per formare su di essa le proprie conclusioni. « Questi fatti, come si è visto, nei termini in cui vennero esposti, sia daìl'on. Farinacci, sia da parecchi testi, sentiti dal Comitato, assumono certamente aspetto di notevole gravità. Essi devono innanzitutto essere sfrondati di quanto può essere frutto di prevenzioni e di esagerazioni. Bisogna altresì rico noscere che non sempre si svolsero nelle forme più gravi, rappresentate da coloro che delle accuse furono i più convinti sostenitori. E difattl parecchi testi, che hanno riferito sulla stessa circostanza, non sono stati sempre concordi nella determinazione degli elementi specifici. Ciò che è risultato dalle indagini compiute dal Comitato e da una rigorosa analisi, anche comparativa, delle deposizioni del diversi testi, si è che quei fatti, almeno in gran parte, sussistano nel loro fondo sostanziale. Complessivamente valutati, gettano luce sul temperamento e sulla mentalità dell'on. Belloni e valgono a meglio chiarire e precisare l'opera da lui svolta come uomo politico e come Podestà, nei suoi numerosi legami a interessi industriali. I suoi rapporti con persone che di quegli interessi sono i sostenitori non sempre obbiettivi; ì frequenti compromessi a cui talvolta, anche per necessità di cose, devono sottostare coloro che esplicano negli affari la propria attività : tutti questi elementi concorrono a rafforzare le risultanze degli accertamenti fatti dal Comitato nei capi precedenti della presente relazione. « In una parola, l'attività privata dell'on. Belloni integra quella svolte nella vita pubblica. La sua figura apparisce sempre la stessa, cosi in un campo come nell'altro. Egli ha portato nella amministrazione della cosa pubblica queilo spirito di faciloneria e di leggerezza, e talvolta di colpevole compiacenza, che lo caratterizza nella attività privata, e che si deve attribuire non certo a deflcente capacità, ma al proposito di assicurarsi in ogni impresa Il massimo risultato finanziario, e di favorire amicizie e clientele, allargando la sfera della propria influenza. Conclusioni Sulla base di quanto è stato esposto 11 Comitato riassume il suo giudizio nelle seguenti conclusioni: Accertato: circa il prestito contratto il 9 aprile 1927 dal comune di Milano con la banca americana Dillon Read: a) che nessuna scorrettezza è risultata a carico dell'on. Belloni nella contrazione del prestito che fu regolarmene conchiuso secondo le precise direttive del ministro delle Finanze; b) che in tale contrazione J'on. Belloni non trasse alcun profitto personale; c) che le irregolarità rilevate presso l'Archivio di Milano per deficienza di 'documentazioni e sconcordanza di date in alcuni atti sono puramente formali o appuretiti; è esclusa ogni irregolarità sostanziale. Circa gii altri addebiti: a) die durante il periodo nel quale l'on. Bellon: fu a capo della Amministrazione comunale di Milano la sistemazione di alcuni servizi di notevole importanza si effettuò irregolarmente e tumultuariamente spesso senza osservanza delle toirne di legge, e con aggravi per ii Comune attenuati solo in parie dal pronto energico intervente della successiva amministrazione; ib) die il periodo della maggiore attivila politica dll'on. Belloni coinci¬ pvndcitsmsrvctlipofdnlqsdEICISBBICBBClMMRSCNISESTSSNTOFCASMMAFULVVCVSBBCCPB-PLNTRMCIOBCNBCCCcFRLCLT a o n ò i , o , o n i e i o e de con quello della sua rapida ascesa nel mondo industriale e finanziario; c) che la sua condotta di pubblico amministratore ebbe a determinare una riprovazione presso che generale, specie nell'ambiente milanese, nonché il legittimo sospetto che egli volesse valersi della sua influenza politica e dell'alta carica, di podestà di Milano per rendersi più facile il successo nei vàri! campi finanziari e industriali nei quali svolge l'opera propria; d) che l'on. Belloni durante il suddetto periodo non 6empre avvertì l'incompatibilità della sua partecipazione in qualsiasi forma all'attività di istituti e enti i cui interessi potettero cs sere in conflitto con quelli del Comune, nè sentì il dovei* dì una riservatezza maggiore della sua Ingerenza nel campo degli affari; Il Comitato vagliate altresì le risultanze degli accertamenti compiuti in ordine all'attività privata tecnico-finanziaria dell'on. Belloni pure tenendo conto delle influenze politiche alle quali anche per condizioni di ambiente non seppe o non fu in grado di resistere; Dichiara 1. Che nessun addebito può essere fatto all'on. Belloni per quanto con¬ cerne te trattative e la conclusione del prestito alla città di Milano. 2. Che la condotta dell'on. Belloni nella altre suesposte circostanze non è immune da rilievi e da censure. Firmati: Ferrari, Longhi, Beslo. •-■ Le decisioni del Duce In conseguenza della suesposta prima dichiarazione il Capo del Governo deplora nella maniera più formale l'operalo dell'on. Farinacci, avvocato, deputalo, membro del Gran Consiglio, per aver lancialo pubblicamente gravissime accuse diffamatorie toccanti direttamente anche il Governo fascista e una grande Casa bancaria degli Stali Uniti, accuse che il Comitato ha accertato come del tutto prive di fondamento e che hanno fornito ai residui dell'antifascismo demo-radicomassoiiico milanese, italiano e straniero un nuovo pretesto per una speculazione ai danni del Regime. In conseguenza della seconda di chiarazione del Comitato dei Tre il Capo del Governo invita il Segretario del Partito Nazionale Fascista a sospendere per un tempo indetermi* nato da ogni attività politica'e pubblica l'on. Ernesto Belloni, dottore in «himica, deputato al Parlamento. Il Capo del Governo ha inoltre stabilito di accertare in guai modo documenti riservali siano usciti dall'Ufficio del Municipio di Milano. Il Capo del Governo ringrazia vivamente i componenti del Comitato per l'opera da essi prestata con attissimo senso di responsabilità e di obiettività e ha deciso che detto Comitato resti costituito, d'ora innanzi, in niodo permanente, per tulli quei casi di natura prevalentemente morale che sfuggono alla competenza dell'ordinaria magistratura e a quella disciplinare del Partito. I dati demografici di Savona Savona, 2 notte. Le statistiche demografiche di Savona per il mese di luglio accusano . 89 nascite, 59 morti, 22 matrimoni. Popolazione al 31 luglio: 64.073 anime. Farinacci deplorato e Belloni sospeso I risultati dell'inchiesta sulla vertenza Farinacci-Belloni Farinacci deplorato e Belloni sospeso Roma, 2 notte. Oggi alle ore 12, il Comitato di inchiesta nominato dal Capo del Governo, composto dei senatori Berio. presidente di sezione del Consiglio di Stato, Longhi presidente di sezione della Corte di Cassazione, e del general d'armata Ferrari, per accertare la consistenza delle accuse mosse dall'on. Farinacci all'on. Belloni, ha presentato le sue conclusioni al Capo del Governo. fili addebiti all'on. Belloni E Comitato, che aveva sede al palazzo Baracchini, ha tenuto 18 sedute, interrogando 28 testimoni, e ha proceduto a molti altri diretti accertamenti e consultazioni di documenti o>l Municipio di Milano e del Ministero delle Finanze. Il resoconto stenografico è di circa un migliaio di pagine. La relazione conclusiva è di pagine 55. Questa, relaziome comincia con l'elenco degli addebiti, che sono i seguenti: 1) - Scorretteza e atteggiamento equivoco dell'on. Belloni nella contrattazione del prestito di trenta milioni di dollari alla Citta di Milano, prestito che fu poi concluso con la ditta Dillon Read e C. di New York, trascurando offerte più vantaggiose e precisamente quella della Banca Commerciale, che avrebbe diminuito l'onere del Comune di lire 3 milioni, e l'altra dalla Banca Blair, che avrebbe dato un vantaggio di nove milioni (allegato A deposizione Farinacci ; allegato B pagina 2 e 28). 2) Cattiva amministrazione, sta per irregolarità formali sia per sconvenienza intrinseca di molti e gravi provvedimenti. Così, ad esempio, per la sistemazione del servizio della Nettez-. za Urbana, per fideiussioni date dal Podestà, per l'acquisto di quadri, per l'esecuzione di notevoli lavoTi senza contratto (deposizione Farinacci, allegato B, pagina 19 e 22). 3) Scorrettezza morale, per essersi valso, l'on. Belloni, della sua posizione politica allo scopo di fare incotta Al cariche nei Consigli di Amministrazione, ed assoluta incompatibilità di Consigliere di Amministrazione dell'Italgas, che ha rapporti diretti col Comune (deposizione Farinacci. Allegato B, pag. 22 e 31). 4) Attivila in genere dell'on. Belloni, moralmente censurabile e pregiudizievole al Regime. 5) Tentativo di corruzione sull'on. Farinacci, in occasione della rinnovazione del contratto del gas a Cremona (Deposizione Farinacci, Allegato B, pag. 22). 6) Precedenti di scorrettezza amministrativa nella liquidazione della Società Belloni Murano e C, e deplorevole suo contegno di fronte ad una accusa di indegnità morale in occasione della sostituzione dell'amministrazione Mangiagalli. (Deposizione Farinacci, Allegato B. pag. 23, 24, 25). 7) Scorrettezza in un arbitrato affidatogli per definire una divergenza tra i due gruppi costituenti l'Ansaldo Automobili. (Deposizione Farinacci, Allegato B, pag. 27). 8) Irregolare prelevamento di un compenso di circa 150.000 lire per la definizione di una vertenza tra la ditta Oelestr.i e C. e la Fiat (Allegato L. pag. 17-23). « L'elencazione di tanti e cosi gravi addebiti diice già da sola attraverso a quali difficoltà abbiano dovuto procedere..la nostra .opera e la nostra coecienz*' nel tentativo di arrivare ad unaV-serena, chiara e precisa valutazione dì tali addebiti, tenuto conto che gli elementi maggiori per tale valutazione dovevano essere tratti attraverso persone appartenenti, nella maggior parte, ad un ambiente appassionato, turbato da un lungo e agitato periodo di lotte politiche, sospettoso di insidie e di pericoli, per i suoi in teressi materiali, dei quali Milano è tanto più gelosa, in quanto oggi, forse, più che tutti quelli delle altre città, attraversano un momento assai delicato per il Ooro sviluppo ». Il prestito americano Circa il prestito americano, la relazione cosi si esprime: « L' on. Farinacci, nella polemica giornalistica, ha fatto addebito all'on Belloni di irregolarità e scorrettezza nella contrattazione del prestito, e nell'interrogatoTio, ha precisato che i'on.le Belloni ha agito dolosamente danneggiando il Comune per essere state scartate, come si è detto, le offerte più vantaggiose delle Banche Commerciale e Blair. L'impressione di tale scorrettezza sarebbe stata condivisa da tutti coloro che presero visione dei documenti, e avvalorata dall'attività affaristica dell'onte Belloni, che, in sostanza, avrebbe arato un in teresse diretto a favorire la Ditta con la quale fu poi conchiuso il contratto. « Conviene innanzi tutto precisare lo 6tato dei fatti, quale si è potuto rico struire in base ai documenti ed alle deposizioni delle persone interrogate Esiste un documento intitolato « Memorandum. », scritto in inglese, redatto in Roma il 1° aprile 1927. In questo documento la Ditta Dillon Read fa la offerta nei termini che furono poi con chiusi, ed il documento porta in calce l'accettazione da parte del Podeslà. con la firma dell'on.le Belloni. Esiste una nota, non protocollata, del Porte sta di Mtlano, in data 6 aprile 1927, con la quale si chiede al Ministero l'autorizzazione generica a contrarre un prestito in dollari. « In data 3 aprile, la Banca Commerciale fa al Comune di Milano l'offerta (o meglio — come si vedrà — migliora l'offerta già fatta il 26 marzo), del prezzo netto di lire 89, superando così la proposta della Dillon, che era di lire 88,50. A d>1ta offerta, comunicata anche al Ministero delle Finanze, risponde in data 7 aprile l'on. Belloni, dicendo che la competenza a decidere spettava ai Ministero d'.'lle Finanze, e osservando che, in ogni modo, la scelta del Governo era caduta sull'offerta più conveniente, perchè il ricavato netto di quella della Commerciale sarebbe stato di lire 88,05, mentre i,l ricavato dell'offerte prescelta, che non addossava al Comune le spose, era di lire 88,50. Infine, la proposta -della Commercial* era inaccettabile, perchè conteneva le clausole di garanzia, ossia la condizione, assai onerosa, che, qualora il Comune di Milano nell'avvenire avesse contratto altro prestito concedendo una garanzia, avrebb? dovuto dare la garanzia anche alla Commerciale per 11 mutuo dei trenta milioni di dollari. Lo trattative con la « Commercialo » « Da parte sua, il Ministero delle Finanze, venuto a conoscenza dell'offerta della Banca Commerciale, scrive in data 4 aprile all'on. Belloni: o Certamente l'argomento in materia del prezzo ha qualche peso, ma forse tu non hai creduto opportuno di aggiungere alla Banca, che la (inferenza non stava soltanto nel prezzo, ma anche nelle garanzie e nelle spese. Comunque, tu sei troppo buono amministratore per non trarla protiìio da tutto per avere I quattrini a miglior condizione ». Dunque, argomenta l'on. Farinacci, se il Ministro scrive il 4 aprii? in tal senso all'on. Bulloni, è falso che già esistesse un impegno in data l.o aprile; è falso altresì, contrariamente a quanti asserisce l'ori. Belloni, nella risposta alla Commerciale, che la competenza a decidere spettasse a! Ministro. a Contestato ciò all'on. Belloni, questi ha dapprima asserito di non aver <pro alcun accordo a Roma (allega¬ to C. pag. S): di poi, visto il facsimile Iella lettera, ha soggiunto che, a quante poteva ricordare, l'accettazione non doveva essere avvenuta il l.o apri'.e (ali. C. pag 9), ma successivamente, per pura regolarizzazione formale (pagine 10 e 13); e che non aveva mai firmato alcun documento a Roma (pagina 11). Inlìne ha riconosciuto che la ettera costituisce il documento iniziae, firmato a Roma alla presenza del ministro Volpi (pag. Il, 12, 13 e 16). Nel secondo interrogatorio, l'on. Beloni, ha esplicitamente dichiarato che, meglio ricordando i fatti, era in grado di affermare che l'atto del l.o aprile fu appunto redatto In questa data e firmato a Roma (ali. C, pag. 51). Ha però recisamente affermalo di non aver preso parte alcuna alle trattative del prestito, 1^ quali furono condotte direttamente dal conte Volpi (pagine 17, 10, 14. 21, 51), e che, prima dela firma del contratto non aveva mai parlato con alcun rappresentante della Dillon (pag. 51). Le 27 offerte al Comune di Milano • Date queste contraddizioni, il Comitato può così ricostruire i precedeni delle trattative. Risulta che pervennero al Comune di Milano 27 offerte, he dal medesimo furono trasmesse il 5 marzo 1927 al Ministero. Fra esse non figurava la Dillon e neppure la Commerciale. La proposta ai quest'ulima, in data 26 marzo, pervenne al Comune nel successivo 27, e in questo tesso giorno fu trasmessa al Ministeo. Detta proposta, che contiene l'oferta del prezzo di 8S.05 al tasso di ,50, è inferiore a quella massima del 3 aprile, in quanto teneva conto del'onere dell'1% circa delle spese di bollo governativo sulle o tranclfts », da emettere e quotare sulle piazze europee. Essendosi rinunciato alla quotazione, il prezzo, con l'offerta del aprile, fu portato a 89. Pervenute adunque le offerte al Ministero, risulta dagli atti esistenti presso quest'ultimo che il Ministro del tempo, S. E. conte Volpi, ordinò al Direttore generale del Tesoro di farne un primo spoglio, e di prendere accordi col rappresentante dell'Istituto dei cambi, trattandosi di un prestito da conqhiudersi in divisa stera. Il Direttore generale del Teoro, scartate le offerte non ritenute erie, o ritenute indeterminate, giudicò meritevoli di essere prese In consideazione le offerte seguenti: J. P. Morgan, Blair, Ahllgarten, Muhn Loeb e Sisto, Harrè Forhes e Co., Guaranty rust, Banchers trust. « Come si vede, in questo elenco non figura nè la Commerciale, nè la Ditta Dillon Read. Non la Commerciale, perchè l'offerta di questa ditta, come si è già avvertito, fu rimessa dal Podestà al Ministro soltanto il 2S marzo; non a Dillon Read, la quale, come la Commerciale, fu fndicata .per la prima vola in un appunto fatto per il Podestà l 31 marzo, esistente presso il Ministero. Secondo questo appunto — che era stato fatto per il Podestà di Milano, ma che non risulta sia staio seguito da una comunicazione scritta — si segnaava l'opportunità di invitare ie ditte Più meritevoli di considerazione, e quindi tra queste anche te Dillon Read, a presentare proposte concrete e a precisare i componenti dei gruppi bancarii che dovevano concorrere anche in Europa alla emissione del prestito, il quale "avrebbe dovuto essere fatto al 6,50 per cento, e per la durata di anni 25, a una quota di emissione superiore ai prestito di Roma, che era stato-del 91 per cento. Va notato altresì che la Banca Blair, già compresa tra quelle presenti dal Direttore generale del Tesoro fin dal 28 maggio 1927, nel fare la propria offerta al Comune — a mezzo del sig. Giannini — aveva indicato soltanto l'interesse del 6,50 e il termine di 30 o 40 anni, rinviando la determinazione deille altre condizioni! Con successiva lettera 25 marzo 1927, il suo rappresentante sig. Sheldon dichiarò all'on. Belloni, Podestà di Milano, di essere a di lui disposizione per determinare i termini specifici dell'offerta, ma questa lettera, che pervenne al Podestà il giorno successivo 26, evidentemente rimase senza risposta, perchè rimessa al Ministero con tutti gli aliri atti. « Stando cosi le cose, l'offerta della Dillon Read risultava la più conveniente, anche rispetto a quella della Commerciale Italiana, la quale prometteva al Comune un ricavo di 88,50 lordo delle spese di emissione (circa dollari 40 mila) in confronto all'85,50 netto di cui sopra, e richiedeva, per giunta, la clausola negativa, ossia l'impegno che nessuna garanzia speciale potesse accordare il Comune ad altri suoi creditori senza che avesse a beneficiare « pari passu »» 11 prestito contraendo. L'offerta della « Blair » « Nel frattempo, ossia dal l.o aprile, data dell'impegno colla dilla Dillon Head, al 6 aprile 1927, risulta pervenuta un'altra lettera della casa Blair, recante la data del 4 aprile, e contenente proposte assai più vantaggiose, vale a dire: o coll'interesse 0,50 % e l'ammortamento ad annualità costanti, ricavo per la città lire 90,125%; ovvero con l'interesse del G% ed ammortamento come sopra, ricavo 85,25; ovvero interessi 6% e rimborso scalari, in ragione di un 25.o per anno, ricavo 90. in presenza di crue.sia nuova offerta, il .Ministero, in data 7 aprile 1927, preparo un appunto per il Consiglio dei Ministri, ne! quale si segnalavano le offerte della Banca Commerciale Italiana e della Banca americana Dillon Read e Co., nonché l'impegno di massima assunto con quest'ultima dal Podestà on. Belloni, essendo sembrale le condizioni di delta banca americana molto vantaggiose. Ma si segnalavano altresì le condizioni migliori, pervenute posteriormente, dalia Banca Blair e Co, soggiungendo che le proposte di questa erano veramente « attraenti », e solo sorgeva il dubbio che l'emissione potesse poi non essere coronata da quel successo, che avevano avuto le precedenti operazioni italiane; successo ritenuto necessario non solo per ragioni di prestigio nazionale, ma anche perchè potesse servire di base per ulteriori operazioni. « Esiste, infine, pure in atti, un foglio dattilografato che reca l'oggetto: « Prestito della Città, di Milano », il quale loglio, dopo la ripetizione anche più sommaria dei preliminari della progettata operazione del prestito, contiene la seguente conclusione: « Visto però the il Podestà di Milano av»va già preso impegni, per quanto non in torme legali, con la Dillon Read e Co., si ritiene opportuno prospettare la questione al Consigilo dei Ministri, per avete una guida sicura circa la via da scegliere». « Il Consiglio elei Ministri, facendo prevalere la delicatezza sull'interesse, decide che ii Podestà di Milano debba senz'altro declinare l'offerta più vantaggiosa per concludere l'affare con la Banca, verso cui aveva assunto degli impegni, sia pure ufficiosi (ali. l.i. Vennero pertanto emessi i due decreti ministeriali 8 aprile 1927. n. 20U3 e 2094, coi quaii la Città di Milano fi. autorizzata a stipulare con la ditta Dillon itiad e C. il prestito di trenta milioni di dollari al 6.511%, rimborsabili in 25 anni. Con gli stessi decreti fu concessa al Comune l'esenzione dall'imposta di ricchezza mobile ed alle tasse sugli affari, nonché la garanzia di cambio, con l'obbligo però al Comune stosso di cedere al Tesoro l'importo totale del ricavo in dollari de! pdl'sepml'nsroparvsenmppadsnpCchnimce csnsdCleqmzmopnddptrmtcnqmadsneedtcsrlbcvcnvBppPBisgapfimcnsdsfczcctogcgtomnscleopngPpBsrgdzfecelodecvsògdpcplaanvpvdrqncteztpsmdsmarppcudgCSri•mcnbroizpe prestito al cambio medio della quindicina Iniziatasi, sette giorni avanti l'effettivo versamento dei dollari. Rilievi del Comitato inquirente « Tutto ciò premesso, il Comitato osserva che, a giudicare dai documenti esistenti presso il Comune di Milano, può nascere il dubbio che effettivamente la procedura seguita da quell'Amministrazione nella fase preliminare al contratto definitivo, non siasi svolta con la regolarità e con le rigorose cautele che l'importanza dell'operazione avrebbe richiesto. Difatti, a chi guardi a.l solo contenuto materiale degli atti, questi possono talvolta apparire in contraddizione, nè sempre corrispondenti all'ordine cronologico dei faiti. Inoltre, la documentazione della pratica esistente presso il Comune di Milano 6 incomplete. Ma erano evidentemente alcuni atti che devono intendersi sostituiti da intese verbali, e non tutte le carte sono protocoliate. Le stesse deposizioni delle persone interrogate non sempre concordi (deposizione Gorla e De Capitani. Ali. F. pag. 21 e i7) rispecchiano questa soggettiva interpretazione dei documenti, relativa a questa mportante operazione, e spiegano li clamore che intorno ad essa si è fatto e che ha avuto il suo epilogo nell'accusa dell'on. Farinacci. .«Ma, ricostruita la storia deri fatti, sia col confronto degli atti del Comune, con quelli esistenti presso il Ministero, sia alla stregua delle deposizioni da numerosi e autorevoli testimoni, il Comitato è venuto nel convincimento: « a) che le sconcordanze di date e le deficienze di documentazione, per quanto abbiano potuto in un primo momento generare dubbi ed incertezze, devono ritenersi di carattere puramente formale, restando escluso in ogni modo che esse nascondano 11 proposito di celare o falsare la verità; » b) che le offerte delle ditte furono vagliate dal Ministero col concorso degli organi competenti, e la offerta della dilla Dillon Read fu prescelta, perchè giudicata la più conveniente tra le offerte presentate tempestivamente e anche in conformità a direttive generali di Governo per il collocamento dei prestiti in divisa pregiata; • « c) che l'offerta della Dillon Read non fu presentata al Comune, nè da questo avuta presente, allorché il 26 marzo trasmise l'elenco delle offerte al Ministero delle Finanze. Essa fu direttamente presentala al Ministero stesso, nè il Belloni ebbe parie alcuna nella scelta di questa ditta, che fu evidentemente indicata dal Ministero, e la cui offerta fu ritenuta accettabile dopo valutazione degli organi competenti e secondo direttive del Governo centrale. Il Belloni ne ebbe notizia solo a Roma, ed intervenne ad apporre l'accettazione all'offerta del 1° aprile, che, secondo le chiare e non dubbie risultanze degli atti, fu considerata come l'impegno preliminare, da servire di base al contratto definitivo, che fu poi stipulato a Milano; « d) che tutto ciò trova conferma nelle concordi dichiarazioni di autorevoli persone sentite dal Comitato: Bermi (ali. D, pag. 18 e segg.), Toeplitz (ali. E, pag. 25), Volpi (ali. E, pagg. 7 e 10), Sciatela (ali. E, pag. 38), Pozzi (ali. G), il rappresentante della Blair (ali. E, pag. 38 e segg.h.np.noJièi il rappresentante della Dillon Read, sig. Balanosich. (ah E, ,na^ 39 e seguenti). Quest'ultimo ha nettamente affermato di essersi incontrato per la prima volta col Belloni all'atto della firma del noto impegno. Ha escluso in modo assoluto che la sua Casa abbia corrisposto compensi e provvigioni non dovuti, soggiungendo essere' sistema delle grandi banche americane di nulla corrispondere a persone responsabili, e a questo proposito ha fatto un caldo elogio della perfetta correttezza delle pubbliche amministrazioni italiane e delle grandi ditte in confronto di altri Paesi. ■ Ha inoltre riferito che, dopo te voci corse sulla regolarità del contratto il sig. Archieboldi, consulente lega'le di grandi istituti bancari, spiacente di quelle voci, volle prendere cognizione dei conti relativi al contratto di prestito, ed accertò che, conformemente alla costante consuetudine, nessun compenso fu pagalo che per spese e onorari regolarmente dovuti, e cne così ristrette e individuate erano le cifre da dover esaludere, a parte ogni altra considerazione, la stessa possibilità che potessero praticamente nascondere altra destinazione. Analoga dichiarazione ha fatto anche l'avv. Pozzi. « Cade quindi l'addebito di un comportamento doloso o scorretto dell'on. Belloni. nella contrattazione del prestito, che, come tutti quelli del genere, conclusi con altri Comuni del Begno fu il risultato di valutazioni o decisioni del Ministero delle Finanze » Amministrazione podestarile In quanto alla cattiva amministrazione la relazione così conclude: c Ma a prescindere dalle irregolarità formali, e dalla onerosità di lavori e di impegni, può ritenersi provato che a tulio ciò non siano rimasti estranei propositi dolosi dell'on. Belloni e lo scopo di ritrarre vantaggi diretti o indiretti dalle opere che si eseguivano e dal contratti che si concludevano In nome del Comune? Giova subito rilevare che in questo sen so. a quanto è risultato al comitato, ò il sospetto di molti, che hanno seguito l'eccezionale attività spiegata doll'on. Belloni nell'amministrazione podestarile, attività che egli ha dic ni arato di avere esercitato non solo per il proposilo di elevare quella cit là allo splendore, a cui giustamente aspira, di grande metropoli, adeguata a tutte le esigenze della vita moderna, ma anche per seguire le direttive del Governo e del suo Duce. « Ma è evidente che in questo suo programma diede una portata eccessiva ed erronea ai propositi del Capo dnl Governo, dovendo, come è naturale, ogni attività amministrativa, per quanto fnlonsa e notevole, essere volta noi limiti della legge e con impiego canto del pubblico danaro. « S! è molte vociferato suoi suoi interessi in questo o in quel contratto, e spezialmente, nei guadagni realizzati nell'acquisto di aree, fatto direttamente e più spesso per interposte persone. Si è detto che la costosa sistemazione della via Meravigli, sistemazione per cui la strada fu fatta, disfatta e rifatta parecchie volte, sia stata voluta da lui di proposito, per mettere in valore un Immobile fatto acquistare da una società, ma che in realtà nascondeva un affare suo proprio personale. « Si è detto che, inizialo lo 6tudio per l'impianto di uno stabilimento centrale di latte, il progetto rimase ad un iratto paralizzato per l'intervento dei produttori, i quali, in compenso, gli avrebbero assicurato un posto nel Consiglio di Amministrazione della Società di assicurazione Adriatica. i '.li queste ed altre voci, che r-orroro insistentemente sul conto'dell'ex iJ'.d°<ta, e d' cui si è avuta la riprova •ou soie risile dichiarazioni dei testimoni, ina da numerose proteste e reclami comunicati «il Comitato, questo non crede di tener conto, perchè, sebbene ripetute anche da persone autorevoli, mancano di prova diretta: e, in ogni modo, possono ritenersi, almeno in parte, la conseguenza di esagerazioni e di prevenzioni. So ne 6' parlato per lumeggiare l'atmosfera di dubbio e di s'isporti che si è costituita intor¬ ncpnteseeo1 cotee l'Csesecufavsuvptochdee,orlastlao rinsiprselisezitelavlae • ralidtapnpcin10sptizaocBlaPrdrdsptappdtolosedstoctoimpcmloosl0asscvsctlsmdqenlcctccldeptgsgmmlPicnvvvnqrtldnpctpdcarapeg1nc1ctcldlnsddfrlsmies■aiite1 a no alla persona dell'on. Belloni nella città di Milano, specie nelle classi popolari. Nè va taciuto che assai meno numerose e meno recise sono risultate le dichiarazioni e le referenze in senso a lui favorevoli. Devono però essere ricordate le deposizioni degli onorevoli Bianchini e Benni (alleg. B), quali hanno espresso convincimento contrario ad ogni sospetto di scorrettezza uella contrattazióne del prestito, e hanno ricordato di aver sostenuto 'on. Belloni, allorché, in seno al Gran Consiglio, si discusse se dovesse essere incluso nella lista per la rappresentanza politica. « Ciò che si può affeimare con sicurezza, è che molti elementi e molti fatti possono aver contribuito a dare veste di realta alle voci e ai sospetti sull'opera dell'on. Belloni. Egli stesso vi ha concorso talvolte col fatto proprio. Cosi ha impressionato e suscitao critiche e commenti l'ostentazione che egli ha fatto, durante il periodo del podestariato, della sua agiatezza; e, soprattutto, si è rimarcato lo straordinario cambiamento del tenore dela sua vita, per cui, collegandosi questo fatto con le fortunate vicende deia sua carriera politica, si è ritenuto, o si è potuto ritenere, che l'alta carica di Podestà di Milano sia stata, se non la causa unica, uno dei fattori, sia pure indiretto, della sua ricchezza privata. E comunque, oltreché di inosservanze formali e di eccessiva faciità di assumere impegni e di far spese, con risultati non sempre proporzionali, l'addebito che deve certamene essere fatte all'ex Podestà di Miano, è di non avere sufficientemente vigilalo, specie 1 suoi più vicini colahoralori (allegato F, pagine 55, 6S e 115, e seguenti). • Le deposizioni dei testi e le dich'arazioni di amministratori responsabili, hanno posto in luce la fosca figu-a di uomini, che ebbero uffici e parte, talvolte notevole, nei vari servizi, e particolarmente della nettezza urbana. L'ex-Podestà non volle, e non seppe resistere, forse anche in causa di condizioni di ambiente, alle deleterie influenze di questi uomini, che, mol 10 spesso, sotto la bandiera del Fascismo, nascondevano illeciti interessi personali, e alcuni dei quali sono stati inviati oggi al confino ». Influenzo politiche Circa le influenze politiche la relazione continua: « Non occorre arrivare alle ultime deduzioni, cui la pubblica opinione si è spinta, per indurre il comitato a concludere: — che l'on. Belloni siasi molto avvantaggiato dela sua posizione poliiica; che, essendo Podestà, abbia accentuata la sua opera di industriale e mantenuti rapporti di affari con uomini legati a interessi contrari a quelli del Comune; die In lui la figura del tecnico sia stata sopraffatta da quella dell'uomo politico. E' così che l'on. Belloni sconta le conseguenze di avere negletti, in più di un momento della sua attività podestarile, precetti sempre in atto del nostro amministrativo ordinamento, secondo 1 quali, deve astenersi gelosamente da atti in contrasto, ancne semplicemente possibile, con quelli della convenienza privata, chi ha responsabilità di pubblico amministratore. Il delicato» problema delle incompatibilità "generali o parziali-ritorna di tanto in tanto, frequente e imperioso, nella -valutazione del rapporti della vita pubblica, ma quali che siano le regole giurìdiche reclamate da una soluzione totalitaria, la loro osservanza si affida, sempre in ogni caso, a valutazione di delicata sensibilità morale ». Attività in genere BIguardo all'attività in genere dell'on. Belloni, la relazione deduce: 0 Biassunti i fatti più sopra indicati, a prescindere da altri minori che non sono qui ricordati, o per la loro scarsa entità o perchè non facilmente controllabili, il comitato crede di doverme fare una valutazione compiei siva, per formare su di essa le proprie conclusioni. « Questi fatti, come si è visto, nei termini in cui vennero esposti, sia daìl'on. Farinacci, sia da parecchi testi, sentiti dal Comitato, assumono certamente aspetto di notevole gravità. Essi devono innanzitutto essere sfrondati di quanto può essere frutto di prevenzioni e di esagerazioni. Bisogna altresì rico noscere che non sempre si svolsero nelle forme più gravi, rappresentate da coloro che delle accuse furono i più convinti sostenitori. E difattl parecchi testi, che hanno riferito sulla stessa circostanza, non sono stati sempre concordi nella determinazione degli elementi specifici. Ciò che è risultato dalle indagini compiute dal Comitato e da una rigorosa analisi, anche comparativa, delle deposizioni del diversi testi, si è che quei fatti, almeno in gran parte, sussistano nel loro fondo sostanziale. Complessivamente valutati, gettano luce sul temperamento e sulla mentalità dell'on. Belloni e valgono a meglio chiarire e precisare l'opera da lui svolta come uomo politico e come Podestà, nei suoi numerosi legami a interessi industriali. I suoi rapporti con persone che di quegli interessi sono i sostenitori non sempre obbiettivi; ì frequenti compromessi a cui talvolta, anche per necessità di cose, devono sottostare coloro che esplicano negli affari la propria attività : tutti questi elementi concorrono a rafforzare le risultanze degli accertamenti fatti dal Comitato nei capi precedenti della presente relazione. « In una parola, l'attività privata dell'on. Belloni integra quella svolte nella vita pubblica. La sua figura apparisce sempre la stessa, cosi in un campo come nell'altro. Egli ha portato nella amministrazione della cosa pubblica queilo spirito di faciloneria e di leggerezza, e talvolta di colpevole compiacenza, che lo caratterizza nella attività privata, e che si deve attribuire non certo a deflcente capacità, ma al proposito di assicurarsi in ogni impresa Il massimo risultato finanziario, e di favorire amicizie e clientele, allargando la sfera della propria influenza. Conclusioni Sulla base di quanto è stato esposto 11 Comitato riassume il suo giudizio nelle seguenti conclusioni: Accertato: circa il prestito contratto il 9 aprile 1927 dal comune di Milano con la banca americana Dillon Read: a) che nessuna scorrettezza è risultata a carico dell'on. Belloni nella contrazione del prestito che fu regolarmene conchiuso secondo le precise direttive del ministro delle Finanze; b) che in tale contrazione J'on. Belloni non trasse alcun profitto personale; c) che le irregolarità rilevate presso l'Archivio di Milano per deficienza di 'documentazioni e sconcordanza di date in alcuni atti sono puramente formali o appuretiti; è esclusa ogni irregolarità sostanziale. Circa gii altri addebiti: a) die durante il periodo nel quale l'on. Bellon: fu a capo della Amministrazione comunale di Milano la sistemazione di alcuni servizi di notevole importanza si effettuò irregolarmente e tumultuariamente spesso senza osservanza delle toirne di legge, e con aggravi per ii Comune attenuati solo in parie dal pronto energico intervente della successiva amministrazione; ib) die il periodo della maggiore attivila politica dll'on. Belloni coinci¬ pvndcitsmsrvctlipofdnlqsdEICISBBICBBClMMRSCNISESTSSNTOFCASMMAFULVVCVSBBCCPB-PLNTRMCIOBCNBCCCcFRLCLT a o n ò i , o , o n i e i o e de con quello della sua rapida ascesa nel mondo industriale e finanziario; c) che la sua condotta di pubblico amministratore ebbe a determinare una riprovazione presso che generale, specie nell'ambiente milanese, nonché il legittimo sospetto che egli volesse valersi della sua influenza politica e dell'alta carica, di podestà di Milano per rendersi più facile il successo nei vàri! campi finanziari e industriali nei quali svolge l'opera propria; d) che l'on. Belloni durante il suddetto periodo non 6empre avvertì l'incompatibilità della sua partecipazione in qualsiasi forma all'attività di istituti e enti i cui interessi potettero cs sere in conflitto con quelli del Comune, nè sentì il dovei* dì una riservatezza maggiore della sua Ingerenza nel campo degli affari; Il Comitato vagliate altresì le risultanze degli accertamenti compiuti in ordine all'attività privata tecnico-finanziaria dell'on. Belloni pure tenendo conto delle influenze politiche alle quali anche per condizioni di ambiente non seppe o non fu in grado di resistere; Dichiara 1. Che nessun addebito può essere fatto all'on. Belloni per quanto con¬ cerne te trattative e la conclusione del prestito alla città di Milano. 2. Che la condotta dell'on. Belloni nella altre suesposte circostanze non è immune da rilievi e da censure. Firmati: Ferrari, Longhi, Beslo. •-■ Le decisioni del Duce In conseguenza della suesposta prima dichiarazione il Capo del Governo deplora nella maniera più formale l'operalo dell'on. Farinacci, avvocato, deputalo, membro del Gran Consiglio, per aver lancialo pubblicamente gravissime accuse diffamatorie toccanti direttamente anche il Governo fascista e una grande Casa bancaria degli Stali Uniti, accuse che il Comitato ha accertato come del tutto prive di fondamento e che hanno fornito ai residui dell'antifascismo demo-radicomassoiiico milanese, italiano e straniero un nuovo pretesto per una speculazione ai danni del Regime. In conseguenza della seconda di chiarazione del Comitato dei Tre il Capo del Governo invita il Segretario del Partito Nazionale Fascista a sospendere per un tempo indetermi* nato da ogni attività politica'e pubblica l'on. Ernesto Belloni, dottore in «himica, deputato al Parlamento. Il Capo del Governo ha inoltre stabilito di accertare in guai modo documenti riservali siano usciti dall'Ufficio del Municipio di Milano. Il Capo del Governo ringrazia vivamente i componenti del Comitato per l'opera da essi prestata con attissimo senso di responsabilità e di obiettività e ha deciso che detto Comitato resti costituito, d'ora innanzi, in niodo permanente, per tulli quei casi di natura prevalentemente morale che sfuggono alla competenza dell'ordinaria magistratura e a quella disciplinare del Partito. I dati demografici di Savona Savona, 2 notte. Le statistiche demografiche di Savona per il mese di luglio accusano . 89 nascite, 59 morti, 22 matrimoni. Popolazione al 31 luglio: 64.073 anime.