La "giornata rossa"

La "giornata rossa" La "giornata rossa" Gli arresti preventivi e ie eccezionali misure di polizia impediscono la manifestazione rivoluzionaria del primo agosto - Cantieri e officine di Parigi sorvegliati militarmente ■■ Comizi disciolti Centinaia di «fermi», perquisizioni ed espulsioni La grande parata Tolto in prestito a un famoso film americano, il titolo di queste nostre considerazioni è tipicamente illustrativo del carattere coreografico della giornata rossa del primo agosto. Della situazione politica europea, i «leaders» della Terza Internazionale hanno una visione che si potrebbe chiamare cinematografica; sullo schermo della pigra e stanca democrazia d'Europa, la volontà rivoluzionaria del Comintern, supremo regolatore delle manifestazioni sovversive internazionali, non riesce a proiettare se non cortei, dimostrazioni, scioperi parziali, tumulti, conflitti; episodi proletari di una commedia borghese. E' chiaro che la mentalità del Comintern s'imborghesisce; la rivoluzione proletaria internazionale, che si dovrebbe o si sarebbe dovuta svolgere secondo la regola stabilita da Lenin: «la democrazia si vince soltanto con le mitragliatrici » s'avvia a diventare, per merito dei «leaders» del Comintern, una specie di grande parata, una manifestazione coreografica a data fissa, una prova generale, Infinite volte ripetuta, di un'insurrezione che si legalizza strada facendo, uno spettacolo domenicale per il pubblico borghese delle capitali d'Europa. Le rivoluzioni, come le accademie, si fanno o non si fanno. Lenin, che se ne intendeva assai più degli attuali dirigenti del Comintern, non ha mai sentito il bi sogno di far la prova generale del colpo di Stato bolscevico dell'ottobre del 1917. La verità è questa: che giornata rossa del primo agosto è la prova migliore della incapacità del Comintern ad assolvere il proprio compito di Stato Maggiore della ri voluzione proletaria. E' la prova mi gliore, cioè, della sua incapacità a scatenare la rivoluzione mondiale Se Lenin fosse ancora vivo, quan to riderebbe di questa giornata rossa, del suo carattere prettamente democratico, e come s'indignerebbe dell'inutilità dei cortei, dei discorsi del conflitti e delle inevitabili vitti me. La maggioranza democratica, i Governi borghesi, i Parlamenti, gli organi di polizia degli Stati libe rali, non 6i vincono con i proclami, le manifestazioni di piazza, i cartelloni recanti i ritratti di Rosa Luxembourg e di Liebknecht, con le armi, insomma, della democrazia Le rivoluzioni non si preparano con le parate coreografiche. Queste «prove generali» fanno il gioco dei Parlamenti e della Polizia liberale : provocano la reazione, rafforzano la so cialdemocrazia, nemica mortale del proletariato rivoluzionario, accres cono l'autorità dell'Internazionale di Amsterdam, suggeriscono argomenti efficaci al freddo egoismo po litico ed economico e alla- cieca ipocrisia sociale dei popoli anglosassoni custodi del disordine europeo e del l'imperialismo conservatore. E' an cor vivo l'esempio della giornata rossa del primo maggio di quest'an no a Berlino: gravissimo errore, di cui Stalin ha chiesto invano giusti flcazione ai «leaders» del Comintern Stalin non ha torto di ritenere Smnosa, ai fini della rivoluzione proletaria, l'opera del Comintern. Non ha torto di fondare le speranze e le possibilità della rivoluzione mondiale sulle sole forze dell'U.R.S.S., sulla disciplina, sullo spirito di organizzazione, sull'unità morale, economica e militare della Repubblica dei Soviet, non già sulla propaganda sovversiva intornazionale svolta dal Comintern, sulle giornate rosse, sulle « prove generali », sulle manifestazioni del primo maggio e del primo agosto, sui tentativi di sciopero e i moti di protesta, che ormai si annunziano falliti in tutti gli Stati d'Europa. Le bandiere rosse che il Comintern è invano sforzato, ieri, di far sventolare nelle piazze delle capitali europee, valgono le bandiere bianche della democrazia, le sole che Governi liberali sanno opporre ali* mitragliatrici della rivoluzione. Oggi quelle bandiere bianche bastano a difendere la democrazia dalle parate coreografiche. Ma basteranno in avvenire, se, dalla lezione dell'esperienza, le masse rivoluzionarie obbedienti a Mosca avranno imparato che « la democrazia si vince soltanto con le mitragliatrici »? Il fallimento, logico e previsto, della giornata rossa del primo agosto, se non consente di drammatizzare sulle sorti vicine della democrazia europea, non consiglia a maggior ragione la facile imprevidenza dell'ottimismo. Poiché l'ordine dei fatti politici, sociali ed economici del nostro tempo è tale, che l'Euro pa democratica sembra fin d'ora incapace d'imporre la propria legge al proprio avvenire. Curzio Malaparte. In Germania Berlino, 1 notte La giornata rossa si è svolta in maniera assolutamente tranquilla sia a lìerlino che in ogni altra parte del Reich. Non in un punto solo l'or dine è stato turbato. La manifestazione comunista ai Berlino al l.ustgarten è stata puntualmente esegui ta in tutti i suoi particolari previsti e cosi pure quella social-democrali ca a Friedrichskain, tutto secondo il programma prestabilito senza i minimo disturbo nè dell'ordine pub blico nè della messa in scena. La ritirata comunista Si deve credere — come del resti già se ne era avuto sentore negli ac cordi intervenuti all'ultimo momen to fra i capi comunisti e la polizia — che nel programma fissato, per lo meno in quello stabilito all'ultimo momento, vi fosse la decisione d non turbare per questa volta assolu tamente l'ordine. Se ne era avuta la sensazione fin da ieri, quando si co tv bbe il programma comunista che non comprendeva alcuna sospensio ne del lavoro nelle officine, se non per l'ultima ora soltanto. E se ne è avuta questa mattina la certezza quando si è visto la Rothefane usci re con un ultimo proclama alle mas se che costituiva la definitiva messi a fuoco della manifestazione, sem pre, s'intende, secondo gli ordini supremi venuti da Mosca. E questa proclama faceva chiaramente intendere agli operai che per ora l'ordine non doveva essere turbato: poiché — diceva ad certo punto — u l'ora della lotta immediata per i nostri fini, non è ancora suonata. La sollevazione armata non è per ora all'ordine del giorno, e nessuno può prevedere in qual momento essa sarà combattuta ». E in un altro punto il proclama, antivedendo quasi lo svolgimento della fatidica giornate in tutto il quadro europeo, cosi si esprimeva : « La Berlino operaia, la Germania lavoratrice, le masse operaie di tutti i paesi oggi manifestano. Nessun dubbio che, nel momen to stesso in cui queste righe faranno lette a Berlino, avvengano già i pri mi scontri fra polizia e gli operai a Parigi e in Polonia ». Si indicavano questi due punti comei due fuochi attuali possibili della ellissi della rivoluzione europea in corso. Si veniva cosi implicita nenie ad escludere che Berlino, per questo primo agosto almeno, capi- eassein fuoco. E lutto si è svolto tt tranquillamente secondo queste au torevoli e autorizzale previsioni. Verso le 15 hanno cominciato ad apparire al Lustgarten i primi cortei di comunisti con grandi cartelli recanti l'iscrizione: « In aiuto del la Russia sovietica », intercalali con le bande delle disciolte leghe. Mot'.: oratori hanno arringalo la [olla dalle terrazze del'ex-castello imperiali' sono stali distribuiti foglietti volanti che esortavano alla difesa dell'Unione sovietica e alla guerra civile contro la guerra imperialista. Quindi il corteo si è sciolto. Quesl'j stalo tutto. Ma la Rotihfane registra e prendi orgogliosamente atto del success j ottenuto in tutti i paesi del mondo dalla nuova istituzione della festa rossa del primo di agosto-che e tubilo assurta — dice — ad un avvenimento di importanza storica. Il primo di agosto è ridiventato il punto centrale della politica europea. « L'ira e lo spavento dei nostri nemici stessi è la prova migliore — scrive il giornale — del progresso della nostra causa. Ancora poco levi po fa, la società borghese e la so cialdemocrazia in blocco scherniva no i comunisti impotenti. Ora il qua dro è cambiato. Oggi l'attenzione di tutto il mondo è rivolta ai primi agosto. In tutte le capitali si attendono febbrilmente le segnalazioni del decorso della giornata rossa. 1 fili telegrafici e le onde delta radio portano in tutto il mondo, di continente in continente le notizie dello spiegamento ,-,olelario contro gli imperialisti ». Il giornale continua delineando il progresso del movimento comunista dallo scoppio della guerra in poi e alla fine cosi spiega questo progresso ai suoi lettori : « Il fatto è che allora non avevamo una patria e ora l'abbiamo. Questa patria, l'unica e vera patria dell'operaio, e la Russia dei Soviet; quella sola patria che è da difendere con tutte le nostre forze e questa volontà di difesa è quella che la giornata di ogqi vuole significare. L'altra cosidetta patria è da combattere e non da difendere. La massa operaia — conclude il giornale — considera la sua patria capitalistica come terra nemica, come l'odiato paese dei suoi sfruttatori come la terra dei capitalisti, dei « trusts » e della polizia. Qwsta patria non è da difendere, ma da attaccare, da combattere fino alla distruzione, per erigere sul suo terreno liberato la dittatura proletaria ». Q. P. In Francia Parigi, 1. notte. A dispetto del bel tempo. Il tentativo di mobilitazione comunista, annunzia to clamorosamente dai dirigenti del partito, è andato incontro a un insuc cesso completo. Esso si è urlato da una parte contro le severe misure di precauzione prete da Tardieu e da Chlap pe, e, dall'altra parte contro lo scarso entusiasmo della massa operaia. Il giornale comunista sequestrato Per tagliare corto agli eccitamenti sue potevano agire sugli esaltati, ti Prefetto di Polizia aveva deciso dt se quetlrare il numero detto Humanité di oggi, non appena fu informato che esso conteneva un appello alla conquista della strada e delle consegne precise indicanti l mezzi per turbare l'ordine. All'una e venti della scorsa notte, gli esemplari dell'organo contu nista furono sequestrati al momento in cui cominciavano a uscire dalle macchine e la tiratura venne interrotta. Il Prefetto dt Polizia fu ben presto avvisato dal suoi servizi di informazione che il numero stava per essere ripubblicato sotto forma di un foglio dlpsmplgIviolenti e sotto il titolo • L'internazionale ». Questo nuovo organo subì subito la stessa sorte del primo. Alcuni collaboratori del giornale e della slam | perla che si erano bar'<e.cU nel locale snolto concepito in termini ancora più e resistevano all'Intervento della po tizia vennero arrestati. In tuli condì n o e o ziont, privi dei toro capi e degli organi di collegamento Ira l vari scaglioni dell'esercito rivoluzionario, gli aderenti al partito non soltanto non poterono in durre i loro camerati a scendere ville piazze, ma rinunziarono ver la maggior parte a obbedire alla parola d'ordine venuti da Mosca Dalle 6-all.e 8 del mattino, il Prefetto di Polizii percorse le varie località suburbane Issy tes Moulinaux, Boato gne, tlitlancourt Suresnes, Puteaux. Courbèvole e potè convincersi che la massima calma regnava nelle officine e nelle stazioni II Piefetto terminò la suu ispezione con una visita ai cantieri della ferrovia metropolitana. Quivi la seguente nota era stata affissa, a cura dalla impresa: « Allo scopo di prevenire eventualmente ogni incidente nei cantieri, i capi di lavoro sono pregati di avvertire le loro squadre che i cantieri saranno chiusi dalle 7 del mattino di giovedì alle 7 del mattino di venerdì ». Net sobborghi non si poteva davvero Immaginare che fosse l'alba dt una giornata rivoluzionaria Ad Aubervilliers, Saint-Denis, a Salnt-Ouen, le vie crano-viiote ei motori in ogni officina gridavano secondo il ritmo ordinarlo. Il servizio d'ordine era concentralo quasi ovunque nelle vicinanze dei commissariati. Anche a Clichy le strade avevano la stessa hsonomia ma Vii) lontano, a Puteaux e a Suresnes le officine erano sorvegliate militarmente. Anche a Tìoulogne e a Bttlancourt lo spiegamento di forze era piti visiblle. Gli scioperanti dispersi dalla Polizia In complesso il numero degli scioperanti a Parigi e nella regione parigina fu insignificante. Fino a mezzogiorno non si constatarono su un effettivo di 254.564 lavoratori della regio ne parigina che 7662 astensiont. Questa statistica ha per oggetto dodici industrie e servizi pubblici. In nove cioè nel trasporti in comune, nella ferrovia metropolitana, nella Società del gas e In quella dell'elettricità, nel servizio dell'acqua, nel servizio municipale, alle poste, telegrafi e telefont non vi fu nessun scioperante,- nelle altre tre si contavano i 7662 scioperanti c cioè: arte edilizia 3667 su 15 mila, siderurgia 3200 su 146 mila, fabbriche di mobilio 500 su 15 mila. L'eccedente rappresenta il numero esiguo degli scioperanti isolati. Le defezioni aumentarono tuttavia nel pomeriggio. Verso le 16 la » cellula unitaria » dello stabilimento Citroen riuscì a infiltrarsi nelle officine e a indurre 1800 operai ad abbandonare il lavoro. Questi si riunirono nelle vicinanze dello stabilimento, ma dei rinforzi di polizia immediatamente si reca r.ono sul posto in automobile. Altri 2500 operai, delle sellerie delle officine Citrofn abbandonarono il lavoro per unirsl ai 1800 scioperanti delle altre of flcine, ina vennero dispersi dalla polizia che operò quattro arresti A Ivry una pattuglia sorprese e circondò alle 15, In un terreno denominato « campo delle rose », un gruppo di dimostranti che avevano cominciato a tenere un comizio all'aria aperta. Alla vista delle uniformi, essi lanciarono grida sediziose. Ventinove manifestanti vennero arrestati e inviati al posto di polizia stabilito sul bastioni della periferia. Centinaia di arrosti In complesso, pero, anche nel pome nggio la situazione si mantenne pres sochè normali' Selle stazioni, nelle of flcine ferroviarie nessuno ha abbondo nato il lavoro L'arrivo e la partenza dei tieni si sono effettuati in perfetto orano. Gli chauffeurs dei tassametri che avevano ricevuto l'ordine di ab b'indonare il lavoro dalle 13 alte 17 noti si sono conformati a questa deci sione. Selle strade di Parigi e dei sobbor ghi l'animazione è stata un po' rallen luta, ma in nessun punto venne constatala la formazione ai cortei o dt tentativi di dimostrazioni, benché in più delle ventotto penane arrestate nella mattinata vi stano state altre eentoqua raiitaduc persone arrestate per olt-ag idailrdinsdsi e ù\gio e violenza agli agenti, dislribu ' tieni di manifesti sovversivi, grida rifiuta di circolare. Tra gli arrestati vi è anche un consigliere municipale co munista. Stasera, voi, il servizio di vigilanza a o i 7 ù a in prevision; di eventuali tentativi di disordini, era stato intensificato ma almeno fino a questo momento nessun incidente degno di nota è stato segnalato. Ancorché il fiasco della giornata rivoluzionaria progettata non fosse dubbio per alcuno, nessun movimento in realtà essendo più ostico del comunismo per il temperamento francese, la stampa si compiace vivamente Ci ue-v dere confermate le proprie prei isioni. Gli agenti in servizio d'ordini sono stati invitati a mezzogiorno a una colezione gigantesca che ebbe luogo sotto il Grand Palais e alla quale assistettero il prefetto Chiappe e più tardi an* che il Ministro dell'Interno. C. P. In Inghilterra Londra, 1. notte. La giornata rossa internazionali, è rimasta prettamente grigia in Ine ghilterra, ove del bolscevismo ineo< minciano a infischiarsi anche, i reazionari di mestiere. Vi è. stata qualche sparuta dimostrazione di ttmttnisti davanti ai cancelli di qualche officina, mentre un pretore metropolitano, in un'aula semivuota, comminava due sterline di multa ad una femminuccia rivoluzionaria che ieri aveva spruzzato mezza bottiglia di acqua di sellz sulla faccia di un policemen. La femminuccia ed una, dozzina di ragazzi si erano impadroniti di un sedile di un autobus sventolando bandiere rosse e vociferando. Il policemen, chiamato, era salito sulla vettura per vedere che diavolo succedeva. Asciugata l'uniforme dell'acqua di seltz, egli arrestò la donna per oltraggio verso la forza pubblica, e fece entrare l'autobus nel cortile dell'antica Scotland Yard dove i ragazz-i furono mandati con Dio. In Svizzera i Basilea, 1 notte. La grande manifestazione contro la guerra, di cui i comunisti parlavano da mesi e per la quale, specie in queste ultime settimane, avevano fatto tino attivissima propaganda a base dt opuscoli, di manifesti, di giornali, i a Basilea completamente fallita. Il Governo cantonale aveva preso severe misure di sicurezza. Le Poste, l'Arsenale, la stazione radio, erano state militarmente precidiate. Le strade del centro sono state nel pomeriggio percorse da camion* carichi di truppe armate di moschetti e di mitragliatrici. Speciali misure di sicurezza erano stale prese al confine, verso il Baden e verso l'Alsazia, ed alle stazioni ferroviarie, dove il controllo dei passaporti era scrupolosissimo, per evitare che entrassero In Svizzera elementi sovversivi e stranieri. La città però ha mantenuto il suo aspello normale, ed alle 17,30 nella Piazza del Mercato nella quale doveva avere luogo la grande adunata comunista e da dove dovevano partire i cortei, non erano presenti che un paio di centinaia di curiosi, che glt agenti . della polizia invitavano continuamente a circolare, nemmeno l'ombra di un comunista, tanto che dopo una mezz'ora anche i soldati che erano sulla piazza vennero fatti ritornare nelle Co- i serme. Verso sera i comunisti in alcuni quartieri eccentrici hanno cercato di formare del cortei. La polizia ha dovuto intervenire due volte con manganelli di caucciù ed ha proceduto ad una ventina di arresti. Fra gli arrestati sono il consigliere nazionale dottor Welt e altri capi comunisti, A Glarona una quarantina dt ragazzi e ragazze dal 15 ai 18 anni, che passano le loro vacanze presso Glarona, sono ^apparsi tmprovvtsameht» quest'oggi' nella città portando una immensa bandiera sovietica e cantando l'Internazionale e insultando la polizia e lo Stato. I capi del corteo tono stati arrestati. SI tratta di giovani comunisti di Birsfelden e Basilea. Dopo una solenne romanzino, i Giovinastri sono stati rilasciati. A Ginevra la manifestazione comunista era indetta per le li di stamane, ma all'ora fissata non erano presenti sul luogo dell'adunata che tre oratori e due • compagni ». La "giornata rossa" La "giornata rossa" Gli arresti preventivi e ie eccezionali misure di polizia impediscono la manifestazione rivoluzionaria del primo agosto - Cantieri e officine di Parigi sorvegliati militarmente ■■ Comizi disciolti Centinaia di «fermi», perquisizioni ed espulsioni La grande parata Tolto in prestito a un famoso film americano, il titolo di queste nostre considerazioni è tipicamente illustrativo del carattere coreografico della giornata rossa del primo agosto. Della situazione politica europea, i «leaders» della Terza Internazionale hanno una visione che si potrebbe chiamare cinematografica; sullo schermo della pigra e stanca democrazia d'Europa, la volontà rivoluzionaria del Comintern, supremo regolatore delle manifestazioni sovversive internazionali, non riesce a proiettare se non cortei, dimostrazioni, scioperi parziali, tumulti, conflitti; episodi proletari di una commedia borghese. E' chiaro che la mentalità del Comintern s'imborghesisce; la rivoluzione proletaria internazionale, che si dovrebbe o si sarebbe dovuta svolgere secondo la regola stabilita da Lenin: «la democrazia si vince soltanto con le mitragliatrici » s'avvia a diventare, per merito dei «leaders» del Comintern, una specie di grande parata, una manifestazione coreografica a data fissa, una prova generale, Infinite volte ripetuta, di un'insurrezione che si legalizza strada facendo, uno spettacolo domenicale per il pubblico borghese delle capitali d'Europa. Le rivoluzioni, come le accademie, si fanno o non si fanno. Lenin, che se ne intendeva assai più degli attuali dirigenti del Comintern, non ha mai sentito il bi sogno di far la prova generale del colpo di Stato bolscevico dell'ottobre del 1917. La verità è questa: che giornata rossa del primo agosto è la prova migliore della incapacità del Comintern ad assolvere il proprio compito di Stato Maggiore della ri voluzione proletaria. E' la prova mi gliore, cioè, della sua incapacità a scatenare la rivoluzione mondiale Se Lenin fosse ancora vivo, quan to riderebbe di questa giornata rossa, del suo carattere prettamente democratico, e come s'indignerebbe dell'inutilità dei cortei, dei discorsi del conflitti e delle inevitabili vitti me. La maggioranza democratica, i Governi borghesi, i Parlamenti, gli organi di polizia degli Stati libe rali, non 6i vincono con i proclami, le manifestazioni di piazza, i cartelloni recanti i ritratti di Rosa Luxembourg e di Liebknecht, con le armi, insomma, della democrazia Le rivoluzioni non si preparano con le parate coreografiche. Queste «prove generali» fanno il gioco dei Parlamenti e della Polizia liberale : provocano la reazione, rafforzano la so cialdemocrazia, nemica mortale del proletariato rivoluzionario, accres cono l'autorità dell'Internazionale di Amsterdam, suggeriscono argomenti efficaci al freddo egoismo po litico ed economico e alla- cieca ipocrisia sociale dei popoli anglosassoni custodi del disordine europeo e del l'imperialismo conservatore. E' an cor vivo l'esempio della giornata rossa del primo maggio di quest'an no a Berlino: gravissimo errore, di cui Stalin ha chiesto invano giusti flcazione ai «leaders» del Comintern Stalin non ha torto di ritenere Smnosa, ai fini della rivoluzione proletaria, l'opera del Comintern. Non ha torto di fondare le speranze e le possibilità della rivoluzione mondiale sulle sole forze dell'U.R.S.S., sulla disciplina, sullo spirito di organizzazione, sull'unità morale, economica e militare della Repubblica dei Soviet, non già sulla propaganda sovversiva intornazionale svolta dal Comintern, sulle giornate rosse, sulle « prove generali », sulle manifestazioni del primo maggio e del primo agosto, sui tentativi di sciopero e i moti di protesta, che ormai si annunziano falliti in tutti gli Stati d'Europa. Le bandiere rosse che il Comintern è invano sforzato, ieri, di far sventolare nelle piazze delle capitali europee, valgono le bandiere bianche della democrazia, le sole che Governi liberali sanno opporre ali* mitragliatrici della rivoluzione. Oggi quelle bandiere bianche bastano a difendere la democrazia dalle parate coreografiche. Ma basteranno in avvenire, se, dalla lezione dell'esperienza, le masse rivoluzionarie obbedienti a Mosca avranno imparato che « la democrazia si vince soltanto con le mitragliatrici »? Il fallimento, logico e previsto, della giornata rossa del primo agosto, se non consente di drammatizzare sulle sorti vicine della democrazia europea, non consiglia a maggior ragione la facile imprevidenza dell'ottimismo. Poiché l'ordine dei fatti politici, sociali ed economici del nostro tempo è tale, che l'Euro pa democratica sembra fin d'ora incapace d'imporre la propria legge al proprio avvenire. Curzio Malaparte. In Germania Berlino, 1 notte La giornata rossa si è svolta in maniera assolutamente tranquilla sia a lìerlino che in ogni altra parte del Reich. Non in un punto solo l'or dine è stato turbato. La manifestazione comunista ai Berlino al l.ustgarten è stata puntualmente esegui ta in tutti i suoi particolari previsti e cosi pure quella social-democrali ca a Friedrichskain, tutto secondo il programma prestabilito senza i minimo disturbo nè dell'ordine pub blico nè della messa in scena. La ritirata comunista Si deve credere — come del resti già se ne era avuto sentore negli ac cordi intervenuti all'ultimo momen to fra i capi comunisti e la polizia — che nel programma fissato, per lo meno in quello stabilito all'ultimo momento, vi fosse la decisione d non turbare per questa volta assolu tamente l'ordine. Se ne era avuta la sensazione fin da ieri, quando si co tv bbe il programma comunista che non comprendeva alcuna sospensio ne del lavoro nelle officine, se non per l'ultima ora soltanto. E se ne è avuta questa mattina la certezza quando si è visto la Rothefane usci re con un ultimo proclama alle mas se che costituiva la definitiva messi a fuoco della manifestazione, sem pre, s'intende, secondo gli ordini supremi venuti da Mosca. E questa proclama faceva chiaramente intendere agli operai che per ora l'ordine non doveva essere turbato: poiché — diceva ad certo punto — u l'ora della lotta immediata per i nostri fini, non è ancora suonata. La sollevazione armata non è per ora all'ordine del giorno, e nessuno può prevedere in qual momento essa sarà combattuta ». E in un altro punto il proclama, antivedendo quasi lo svolgimento della fatidica giornate in tutto il quadro europeo, cosi si esprimeva : « La Berlino operaia, la Germania lavoratrice, le masse operaie di tutti i paesi oggi manifestano. Nessun dubbio che, nel momen to stesso in cui queste righe faranno lette a Berlino, avvengano già i pri mi scontri fra polizia e gli operai a Parigi e in Polonia ». Si indicavano questi due punti comei due fuochi attuali possibili della ellissi della rivoluzione europea in corso. Si veniva cosi implicita nenie ad escludere che Berlino, per questo primo agosto almeno, capi- eassein fuoco. E lutto si è svolto tt tranquillamente secondo queste au torevoli e autorizzale previsioni. Verso le 15 hanno cominciato ad apparire al Lustgarten i primi cortei di comunisti con grandi cartelli recanti l'iscrizione: « In aiuto del la Russia sovietica », intercalali con le bande delle disciolte leghe. Mot'.: oratori hanno arringalo la [olla dalle terrazze del'ex-castello imperiali' sono stali distribuiti foglietti volanti che esortavano alla difesa dell'Unione sovietica e alla guerra civile contro la guerra imperialista. Quindi il corteo si è sciolto. Quesl'j stalo tutto. Ma la Rotihfane registra e prendi orgogliosamente atto del success j ottenuto in tutti i paesi del mondo dalla nuova istituzione della festa rossa del primo di agosto-che e tubilo assurta — dice — ad un avvenimento di importanza storica. Il primo di agosto è ridiventato il punto centrale della politica europea. « L'ira e lo spavento dei nostri nemici stessi è la prova migliore — scrive il giornale — del progresso della nostra causa. Ancora poco levi po fa, la società borghese e la so cialdemocrazia in blocco scherniva no i comunisti impotenti. Ora il qua dro è cambiato. Oggi l'attenzione di tutto il mondo è rivolta ai primi agosto. In tutte le capitali si attendono febbrilmente le segnalazioni del decorso della giornata rossa. 1 fili telegrafici e le onde delta radio portano in tutto il mondo, di continente in continente le notizie dello spiegamento ,-,olelario contro gli imperialisti ». Il giornale continua delineando il progresso del movimento comunista dallo scoppio della guerra in poi e alla fine cosi spiega questo progresso ai suoi lettori : « Il fatto è che allora non avevamo una patria e ora l'abbiamo. Questa patria, l'unica e vera patria dell'operaio, e la Russia dei Soviet; quella sola patria che è da difendere con tutte le nostre forze e questa volontà di difesa è quella che la giornata di ogqi vuole significare. L'altra cosidetta patria è da combattere e non da difendere. La massa operaia — conclude il giornale — considera la sua patria capitalistica come terra nemica, come l'odiato paese dei suoi sfruttatori come la terra dei capitalisti, dei « trusts » e della polizia. Qwsta patria non è da difendere, ma da attaccare, da combattere fino alla distruzione, per erigere sul suo terreno liberato la dittatura proletaria ». Q. P. In Francia Parigi, 1. notte. A dispetto del bel tempo. Il tentativo di mobilitazione comunista, annunzia to clamorosamente dai dirigenti del partito, è andato incontro a un insuc cesso completo. Esso si è urlato da una parte contro le severe misure di precauzione prete da Tardieu e da Chlap pe, e, dall'altra parte contro lo scarso entusiasmo della massa operaia. Il giornale comunista sequestrato Per tagliare corto agli eccitamenti sue potevano agire sugli esaltati, ti Prefetto di Polizia aveva deciso dt se quetlrare il numero detto Humanité di oggi, non appena fu informato che esso conteneva un appello alla conquista della strada e delle consegne precise indicanti l mezzi per turbare l'ordine. All'una e venti della scorsa notte, gli esemplari dell'organo contu nista furono sequestrati al momento in cui cominciavano a uscire dalle macchine e la tiratura venne interrotta. Il Prefetto dt Polizia fu ben presto avvisato dal suoi servizi di informazione che il numero stava per essere ripubblicato sotto forma di un foglio dlpsmplgIviolenti e sotto il titolo • L'internazionale ». Questo nuovo organo subì subito la stessa sorte del primo. Alcuni collaboratori del giornale e della slam | perla che si erano bar'<e.cU nel locale snolto concepito in termini ancora più e resistevano all'Intervento della po tizia vennero arrestati. In tuli condì n o e o ziont, privi dei toro capi e degli organi di collegamento Ira l vari scaglioni dell'esercito rivoluzionario, gli aderenti al partito non soltanto non poterono in durre i loro camerati a scendere ville piazze, ma rinunziarono ver la maggior parte a obbedire alla parola d'ordine venuti da Mosca Dalle 6-all.e 8 del mattino, il Prefetto di Polizii percorse le varie località suburbane Issy tes Moulinaux, Boato gne, tlitlancourt Suresnes, Puteaux. Courbèvole e potè convincersi che la massima calma regnava nelle officine e nelle stazioni II Piefetto terminò la suu ispezione con una visita ai cantieri della ferrovia metropolitana. Quivi la seguente nota era stata affissa, a cura dalla impresa: « Allo scopo di prevenire eventualmente ogni incidente nei cantieri, i capi di lavoro sono pregati di avvertire le loro squadre che i cantieri saranno chiusi dalle 7 del mattino di giovedì alle 7 del mattino di venerdì ». Net sobborghi non si poteva davvero Immaginare che fosse l'alba dt una giornata rivoluzionaria Ad Aubervilliers, Saint-Denis, a Salnt-Ouen, le vie crano-viiote ei motori in ogni officina gridavano secondo il ritmo ordinarlo. Il servizio d'ordine era concentralo quasi ovunque nelle vicinanze dei commissariati. Anche a Clichy le strade avevano la stessa hsonomia ma Vii) lontano, a Puteaux e a Suresnes le officine erano sorvegliate militarmente. Anche a Tìoulogne e a Bttlancourt lo spiegamento di forze era piti visiblle. Gli scioperanti dispersi dalla Polizia In complesso il numero degli scioperanti a Parigi e nella regione parigina fu insignificante. Fino a mezzogiorno non si constatarono su un effettivo di 254.564 lavoratori della regio ne parigina che 7662 astensiont. Questa statistica ha per oggetto dodici industrie e servizi pubblici. In nove cioè nel trasporti in comune, nella ferrovia metropolitana, nella Società del gas e In quella dell'elettricità, nel servizio dell'acqua, nel servizio municipale, alle poste, telegrafi e telefont non vi fu nessun scioperante,- nelle altre tre si contavano i 7662 scioperanti c cioè: arte edilizia 3667 su 15 mila, siderurgia 3200 su 146 mila, fabbriche di mobilio 500 su 15 mila. L'eccedente rappresenta il numero esiguo degli scioperanti isolati. Le defezioni aumentarono tuttavia nel pomeriggio. Verso le 16 la » cellula unitaria » dello stabilimento Citroen riuscì a infiltrarsi nelle officine e a indurre 1800 operai ad abbandonare il lavoro. Questi si riunirono nelle vicinanze dello stabilimento, ma dei rinforzi di polizia immediatamente si reca r.ono sul posto in automobile. Altri 2500 operai, delle sellerie delle officine Citrofn abbandonarono il lavoro per unirsl ai 1800 scioperanti delle altre of flcine, ina vennero dispersi dalla polizia che operò quattro arresti A Ivry una pattuglia sorprese e circondò alle 15, In un terreno denominato « campo delle rose », un gruppo di dimostranti che avevano cominciato a tenere un comizio all'aria aperta. Alla vista delle uniformi, essi lanciarono grida sediziose. Ventinove manifestanti vennero arrestati e inviati al posto di polizia stabilito sul bastioni della periferia. Centinaia di arrosti In complesso, pero, anche nel pome nggio la situazione si mantenne pres sochè normali' Selle stazioni, nelle of flcine ferroviarie nessuno ha abbondo nato il lavoro L'arrivo e la partenza dei tieni si sono effettuati in perfetto orano. Gli chauffeurs dei tassametri che avevano ricevuto l'ordine di ab b'indonare il lavoro dalle 13 alte 17 noti si sono conformati a questa deci sione. Selle strade di Parigi e dei sobbor ghi l'animazione è stata un po' rallen luta, ma in nessun punto venne constatala la formazione ai cortei o dt tentativi di dimostrazioni, benché in più delle ventotto penane arrestate nella mattinata vi stano state altre eentoqua raiitaduc persone arrestate per olt-ag idailrdinsdsi e ù\gio e violenza agli agenti, dislribu ' tieni di manifesti sovversivi, grida rifiuta di circolare. Tra gli arrestati vi è anche un consigliere municipale co munista. Stasera, voi, il servizio di vigilanza a o i 7 ù a in prevision; di eventuali tentativi di disordini, era stato intensificato ma almeno fino a questo momento nessun incidente degno di nota è stato segnalato. Ancorché il fiasco della giornata rivoluzionaria progettata non fosse dubbio per alcuno, nessun movimento in realtà essendo più ostico del comunismo per il temperamento francese, la stampa si compiace vivamente Ci ue-v dere confermate le proprie prei isioni. Gli agenti in servizio d'ordini sono stati invitati a mezzogiorno a una colezione gigantesca che ebbe luogo sotto il Grand Palais e alla quale assistettero il prefetto Chiappe e più tardi an* che il Ministro dell'Interno. C. P. In Inghilterra Londra, 1. notte. La giornata rossa internazionali, è rimasta prettamente grigia in Ine ghilterra, ove del bolscevismo ineo< minciano a infischiarsi anche, i reazionari di mestiere. Vi è. stata qualche sparuta dimostrazione di ttmttnisti davanti ai cancelli di qualche officina, mentre un pretore metropolitano, in un'aula semivuota, comminava due sterline di multa ad una femminuccia rivoluzionaria che ieri aveva spruzzato mezza bottiglia di acqua di sellz sulla faccia di un policemen. La femminuccia ed una, dozzina di ragazzi si erano impadroniti di un sedile di un autobus sventolando bandiere rosse e vociferando. Il policemen, chiamato, era salito sulla vettura per vedere che diavolo succedeva. Asciugata l'uniforme dell'acqua di seltz, egli arrestò la donna per oltraggio verso la forza pubblica, e fece entrare l'autobus nel cortile dell'antica Scotland Yard dove i ragazz-i furono mandati con Dio. In Svizzera i Basilea, 1 notte. La grande manifestazione contro la guerra, di cui i comunisti parlavano da mesi e per la quale, specie in queste ultime settimane, avevano fatto tino attivissima propaganda a base dt opuscoli, di manifesti, di giornali, i a Basilea completamente fallita. Il Governo cantonale aveva preso severe misure di sicurezza. Le Poste, l'Arsenale, la stazione radio, erano state militarmente precidiate. Le strade del centro sono state nel pomeriggio percorse da camion* carichi di truppe armate di moschetti e di mitragliatrici. Speciali misure di sicurezza erano stale prese al confine, verso il Baden e verso l'Alsazia, ed alle stazioni ferroviarie, dove il controllo dei passaporti era scrupolosissimo, per evitare che entrassero In Svizzera elementi sovversivi e stranieri. La città però ha mantenuto il suo aspello normale, ed alle 17,30 nella Piazza del Mercato nella quale doveva avere luogo la grande adunata comunista e da dove dovevano partire i cortei, non erano presenti che un paio di centinaia di curiosi, che glt agenti . della polizia invitavano continuamente a circolare, nemmeno l'ombra di un comunista, tanto che dopo una mezz'ora anche i soldati che erano sulla piazza vennero fatti ritornare nelle Co- i serme. Verso sera i comunisti in alcuni quartieri eccentrici hanno cercato di formare del cortei. La polizia ha dovuto intervenire due volte con manganelli di caucciù ed ha proceduto ad una ventina di arresti. Fra gli arrestati sono il consigliere nazionale dottor Welt e altri capi comunisti, A Glarona una quarantina dt ragazzi e ragazze dal 15 ai 18 anni, che passano le loro vacanze presso Glarona, sono ^apparsi tmprovvtsameht» quest'oggi' nella città portando una immensa bandiera sovietica e cantando l'Internazionale e insultando la polizia e lo Stato. I capi del corteo tono stati arrestati. SI tratta di giovani comunisti di Birsfelden e Basilea. Dopo una solenne romanzino, i Giovinastri sono stati rilasciati. A Ginevra la manifestazione comunista era indetta per le li di stamane, ma all'ora fissata non erano presenti sul luogo dell'adunata che tre oratori e due • compagni ».