Briand ottiene la "tregua di Dio,, per difendere gli Interessi delia Francia all'Aja

Briand ottiene la "tregua di Dio,, per difendere gli Interessi delia Francia all'Aja Briand ottiene la "tregua di Dio,, per difendere gli Interessi delia Francia all'Aja Parigi, 31 notte. La giornata parlamentare si è svolta in un'atmosfera relativamente calma. La dichiarazione letta alla Camera da Briand, ed al Senato dal Guardasigilli Bartliou, dice: « Signori, noi siamo sicuri di interpretare il vostro sentimento unanime rivolgendo anzitutto l'omaggio della nostra deferente simpatia e dei nostri voti commossi di pronta e completa guarigione a colui che la malattia ha arrestato, al limite delle sue forze fische, nel compimento di un'opera naionale assunta in momenti particolarmente gravi. A quest'opera gili uomini he si presentano dinanzi a voi si ornano di essere stati associati. E' per terminarla che sono rimasti raggruppati. Essi vengono a chiedervene 11 lezzo. Col raddrizzamento finanziarlo interno, coll'equilibrio del bilancio, colla stabilizzazione e col-regolamento dei debiti esteri, i due Gabinetti preedemi hanno reso possibile la Confeenza che si riunirà tra qualche giorno ed i cui risultati devono consacrare dinanzi all'opinione nazionale la fine dell'opera perseguita per la sicurezza dulia Francia in Europa, come per la difesa dei suoi più alti interessi materiali e morali nel mondo. Ci sembra che di fronte ad una tale eventualità, l'accordo dovrebbe, essere tra noi possibile. E' permesso sperare che persino quelli 1 quali, nella libertà delle- loro decisioni, non hanno creduto, con nostro grande rincrescimento, di dover rispondere favorevolmente alle nostre offerte dt partecipazione governativa, potrebbero per lo meno, coi loro voti, facilitare 11 nostro compito internazionale. Tre mesi di tregua « 11 momento, in ogni caso, è abbastanza grave per giustificare il sacrificio di qualsiasi altra considerazione ai bisogni della nostra politica estera. Chiedere tre mesi di tregua nelle circostanze in cui siamo, non ci sembra un'esigenza eccessiva. La Conferenza dell'Aja sarà un anello essenziale nella catena dell'organizzazione della pa ce. La difesa dei diritti e degli interes ,si della Francia, in quel grande di battito internazionale, costituisce la nostra vera ragione > di essere. Essa è il nostro programma, potremmo dire, nel momento attuale, il nostro unico programma. Per compierlo, per parlare in nome del paese con l'autorità ind'spensabile. abbiamo bisogno della vostra fiducia, di tutta' la vostra fiducia, affermata nettamente con la espressione dei vostri suffragi. Noi ci troviamo di fronte alle più gravi responsabilità che abbiano mai pesato su di un Governo dopo la fine della guerra. Col vostro concorso siamo pronti ad assumerle. Noi contiamo che sotto la sola Ispirazione dell'Interesse della Francia voi saprete assumere le vostre ». Le interpellanze non hanno dato luogo ad Incidenti notevoli. Frossard salì alla tribuna per dichiarare che 1 socialisti avrebbero votato contro non ritenendo che la maggioranza modera ta, su cui il Governo si appoggia, sia tale da rendere possibile la liquidazio ne totale della guerra, liquidazione attesa dalla Conferenza dell'Aja, Cachin parlò, come era previsto, contro i provvedimenti energici del Ministero degli Interni contro 1 co munisti. I deputati Planche, Hury e Gignoux rinvangarono più o meno fe licemente gli stessi argomenti. Un discorsetto d'occasione Briand ne approfittò per risalire al la tribuna e- pronunziare il discorsetto di occasione, destinato a raggruppare la maggioranza in un voto quanto più possibile numeroso. Ma la decisione di astenersi presa poco .prima dai radi cali, facilitò il compito del Presidente del Consiglio, risparmiandogli di di lungarsi oltre misura sul terreno lnfi do della politica interna. Il sue discor so si ridusse quindi ad una parafras della dichiarazione letta poeo prima « Occorreva formare un Gabinetto rapidamente — diBse. — Facendolo, ho obbedito alla logica, nonché a cert considerazioni sentimentali. Durant ire anni sono stato il collaboratore d un uomo con il quale, checché si dica sono sempre stato d'accordo. Ho assi stlto ai suoi sforzi che sono, per una parte, la causa della malattia che l ha allontanalo da noi. Ho pensato eh in fondo non conveniva procedere ad un rimpasto. Ho pure pensato che dovevo, pel mio Paese, fare uno sforzo per ottenere una specie di pacifteazio ne. Io non ho voluto in nessun modo sgretolare un grande partito di cui vo levo ottenere la collaborazione: il par ilio radicale. Ho invitato i suoi rap presentanti più qualificati per venire a deliberare con noi nei Consigli del Governo. I Ministri di Stato? E' una idea di cu! qualcuno ha sorriso. Ma su questo punto io ho delle concezion particolari molto solide. Ho pensai che potevo fare appello, per un'opera di pace, a degli uomini i quali avrei) bero rappresentato la parte sosienuta durante la guerra da uomini come Freycinet e Giulio Guèsde. Io avevo pensato anche a creare dei SottosegreFariatl di Slato per pcrmetipre a nomi ni giovani di acquistare l'esperienza necessaria per condurre gli affari dello Slato. Ns.i essendovi riuseiio. ho conservato lo stesso Gabinetto co» ua eterminato obiettivo. Ritengo che è ttima cosa che i Governi si assegnino dei compiti particolari nettamente definiti. Bisogna che la Francia si consacri all'opera di tali compiti. Per quest'opera io sono sempre stato ap. poggialo dai miei colleghi e non ho mai avuto da fare politica personale.« E' parso — prosegue l'oratore .— che il deputato Frossard abbia detto che io me ne andrei al mio ritorno dal'1'Aja. Sarebbe certo per me un gran giorno. Ma tutte lei-opere alle quali sono associato hanno come conseguenza una ratifica da parte delle Camere, lo mi presenterò davanti a queste anche se quella data rendesse necessaria una convocazione particolare. Intanto è necessario che il Governo possa raccogliere una maggioranza numerosa. Gli esperti hanno messo in piedi un regolamento che permetterà alla Francia di non abbandonarsi più al gesti irritanti e spiacevoli di un creditore che reclama. Per togliere un'arma allo sciovinismo che avvelena l'atmosfera per distruggere tutto quoilo che rischia di mettere fuoco ai barili di polvere, bisogna regolare questi affari, bisogna liquidarli, bisogna che il credito si mobilizzi e si internazionalizzi. Allora la certezza del pagamento ci verrà data,- nel tempo stesso della possibilità di una collaborazione fra i due popoli e di una: pacificazione europea. Non vè"paee' possibile aU'irifuori della'collaborazione economica del.popoli. Quello che è indispensabile-e-una--organizzazione che crei dei contatti perpetui fra i vari Paesi. Ma se una tale missione, un tale spirito federale dovesse essere diretto contro un altro Paese, meglio varrebbe non tentarlo. Anche gli Stati Uniti hanno interesse a questa unione europea. Ancora una volta è un'opera di pace quella che noi vogliamo fareIn quanto allo sgombero della Renania. non bisogna perdere di vista che i gesti di pace non possono compiersi che con una buona volontà comune ai due paesi: Germania e Francia. Quello che deve uscire dalla Conferenza e qualche cosa di completo e di definitivo. La Francia non può pagare senza ricevere. Tali 6ono le disposizioni generali. Come realizzarle? Sarà questa l'opera dei negoziatori. Io spero, io ogni caso, che la Conferenza si svolerà in eccellenti condizioni e conjurrà ai risultati che tutti si auguranoBitornando al voto che state per dare, se voi mi rifiutate ìa vostra fiducia al ritorno, mi accontenterò di quella che mi avrete data alla partenza. Non si tratta di politica; non si tratta di questo o di quel risentimento o di questa o quella sparanza; ma si tratta di dirvi che domani è la causa della Francia che sarà difesa all'Aja. Le circostanze vogliono che sia io a difenderla. La mia parola sarà tanto più alta e andrà tanto più lontano in quanto voi mi accorderete la vostra fiducia. Io vorrei averla intera ». ... „ Dopo questa breve allocuzione, nella quale rileverete la sobrietà dell'allusione allo sgombero della Renanla, so brietà superiore a quella di cui diede prova nei due discorsi pronunciati du rante il precedente Ministero, quando il capo del Qual d'Orsay, mostrandosi più incline a mollare, sperava ancora di ottenere 11 voto del radicali, 11 de putato Sibille diede lettura dell'ordine del giorno accettato dal Presidente del Consiglio e concepito nei termini classici: • La Camera, approvando le dichiarazioni del Governo e respingendo o gni altra aggiunta, passa all'ordine del giorno ». I radicali ti attengono dal voto Messo ai voti, l'ordine del giorno esprimente la fiducia venne approvato con 325 schede bianche contro 136 az zurre, ossia con 189 voti di maggiorali za. I radicali, nella cui riunione di gruppo di stamane era stata minacciata l'esclusione contro chiunque e mettesse un voto diverso da quello stabilito per l'insieme del gruppo, si aEtennero in massa. Se non si fossero astenuti, la maggioranza sarebbe stata quella solita degli ultimi tempi del Minisiero Poincaré. In fine di seduta, la Camera approvò In un flato per alzata di mano i 13 articoli del bilan ciò contemplanti gli sgravi fiscali, di cui vi informammo ieri. E dopo quest'ultimo gesto, alle 18,15, Briand salì per la terza volta alla tribuna per leggere il decreto di chiusura. Al Senato il decreto venne letto da Barthou esattamente due ore dopo. Ma questa volta nessuno insorse contro la mancata simultaneità della procedura. C. P, Briand ottiene la "tregua di Dio,, per difendere gli Interessi delia Francia all'Aja Briand ottiene la "tregua di Dio,, per difendere gli Interessi delia Francia all'Aja Parigi, 31 notte. La giornata parlamentare si è svolta in un'atmosfera relativamente calma. La dichiarazione letta alla Camera da Briand, ed al Senato dal Guardasigilli Bartliou, dice: « Signori, noi siamo sicuri di interpretare il vostro sentimento unanime rivolgendo anzitutto l'omaggio della nostra deferente simpatia e dei nostri voti commossi di pronta e completa guarigione a colui che la malattia ha arrestato, al limite delle sue forze fische, nel compimento di un'opera naionale assunta in momenti particolarmente gravi. A quest'opera gili uomini he si presentano dinanzi a voi si ornano di essere stati associati. E' per terminarla che sono rimasti raggruppati. Essi vengono a chiedervene 11 lezzo. Col raddrizzamento finanziarlo interno, coll'equilibrio del bilancio, colla stabilizzazione e col-regolamento dei debiti esteri, i due Gabinetti preedemi hanno reso possibile la Confeenza che si riunirà tra qualche giorno ed i cui risultati devono consacrare dinanzi all'opinione nazionale la fine dell'opera perseguita per la sicurezza dulia Francia in Europa, come per la difesa dei suoi più alti interessi materiali e morali nel mondo. Ci sembra che di fronte ad una tale eventualità, l'accordo dovrebbe, essere tra noi possibile. E' permesso sperare che persino quelli 1 quali, nella libertà delle- loro decisioni, non hanno creduto, con nostro grande rincrescimento, di dover rispondere favorevolmente alle nostre offerte dt partecipazione governativa, potrebbero per lo meno, coi loro voti, facilitare 11 nostro compito internazionale. Tre mesi di tregua « 11 momento, in ogni caso, è abbastanza grave per giustificare il sacrificio di qualsiasi altra considerazione ai bisogni della nostra politica estera. Chiedere tre mesi di tregua nelle circostanze in cui siamo, non ci sembra un'esigenza eccessiva. La Conferenza dell'Aja sarà un anello essenziale nella catena dell'organizzazione della pa ce. La difesa dei diritti e degli interes ,si della Francia, in quel grande di battito internazionale, costituisce la nostra vera ragione > di essere. Essa è il nostro programma, potremmo dire, nel momento attuale, il nostro unico programma. Per compierlo, per parlare in nome del paese con l'autorità ind'spensabile. abbiamo bisogno della vostra fiducia, di tutta' la vostra fiducia, affermata nettamente con la espressione dei vostri suffragi. Noi ci troviamo di fronte alle più gravi responsabilità che abbiano mai pesato su di un Governo dopo la fine della guerra. Col vostro concorso siamo pronti ad assumerle. Noi contiamo che sotto la sola Ispirazione dell'Interesse della Francia voi saprete assumere le vostre ». Le interpellanze non hanno dato luogo ad Incidenti notevoli. Frossard salì alla tribuna per dichiarare che 1 socialisti avrebbero votato contro non ritenendo che la maggioranza modera ta, su cui il Governo si appoggia, sia tale da rendere possibile la liquidazio ne totale della guerra, liquidazione attesa dalla Conferenza dell'Aja, Cachin parlò, come era previsto, contro i provvedimenti energici del Ministero degli Interni contro 1 co munisti. I deputati Planche, Hury e Gignoux rinvangarono più o meno fe licemente gli stessi argomenti. Un discorsetto d'occasione Briand ne approfittò per risalire al la tribuna e- pronunziare il discorsetto di occasione, destinato a raggruppare la maggioranza in un voto quanto più possibile numeroso. Ma la decisione di astenersi presa poco .prima dai radi cali, facilitò il compito del Presidente del Consiglio, risparmiandogli di di lungarsi oltre misura sul terreno lnfi do della politica interna. Il sue discor so si ridusse quindi ad una parafras della dichiarazione letta poeo prima « Occorreva formare un Gabinetto rapidamente — diBse. — Facendolo, ho obbedito alla logica, nonché a cert considerazioni sentimentali. Durant ire anni sono stato il collaboratore d un uomo con il quale, checché si dica sono sempre stato d'accordo. Ho assi stlto ai suoi sforzi che sono, per una parte, la causa della malattia che l ha allontanalo da noi. Ho pensato eh in fondo non conveniva procedere ad un rimpasto. Ho pure pensato che dovevo, pel mio Paese, fare uno sforzo per ottenere una specie di pacifteazio ne. Io non ho voluto in nessun modo sgretolare un grande partito di cui vo levo ottenere la collaborazione: il par ilio radicale. Ho invitato i suoi rap presentanti più qualificati per venire a deliberare con noi nei Consigli del Governo. I Ministri di Stato? E' una idea di cu! qualcuno ha sorriso. Ma su questo punto io ho delle concezion particolari molto solide. Ho pensai che potevo fare appello, per un'opera di pace, a degli uomini i quali avrei) bero rappresentato la parte sosienuta durante la guerra da uomini come Freycinet e Giulio Guèsde. Io avevo pensato anche a creare dei SottosegreFariatl di Slato per pcrmetipre a nomi ni giovani di acquistare l'esperienza necessaria per condurre gli affari dello Slato. Ns.i essendovi riuseiio. ho conservato lo stesso Gabinetto co» ua eterminato obiettivo. Ritengo che è ttima cosa che i Governi si assegnino dei compiti particolari nettamente definiti. Bisogna che la Francia si consacri all'opera di tali compiti. Per quest'opera io sono sempre stato ap. poggialo dai miei colleghi e non ho mai avuto da fare politica personale.« E' parso — prosegue l'oratore .— che il deputato Frossard abbia detto che io me ne andrei al mio ritorno dal'1'Aja. Sarebbe certo per me un gran giorno. Ma tutte lei-opere alle quali sono associato hanno come conseguenza una ratifica da parte delle Camere, lo mi presenterò davanti a queste anche se quella data rendesse necessaria una convocazione particolare. Intanto è necessario che il Governo possa raccogliere una maggioranza numerosa. Gli esperti hanno messo in piedi un regolamento che permetterà alla Francia di non abbandonarsi più al gesti irritanti e spiacevoli di un creditore che reclama. Per togliere un'arma allo sciovinismo che avvelena l'atmosfera per distruggere tutto quoilo che rischia di mettere fuoco ai barili di polvere, bisogna regolare questi affari, bisogna liquidarli, bisogna che il credito si mobilizzi e si internazionalizzi. Allora la certezza del pagamento ci verrà data,- nel tempo stesso della possibilità di una collaborazione fra i due popoli e di una: pacificazione europea. Non vè"paee' possibile aU'irifuori della'collaborazione economica del.popoli. Quello che è indispensabile-e-una--organizzazione che crei dei contatti perpetui fra i vari Paesi. Ma se una tale missione, un tale spirito federale dovesse essere diretto contro un altro Paese, meglio varrebbe non tentarlo. Anche gli Stati Uniti hanno interesse a questa unione europea. Ancora una volta è un'opera di pace quella che noi vogliamo fareIn quanto allo sgombero della Renania. non bisogna perdere di vista che i gesti di pace non possono compiersi che con una buona volontà comune ai due paesi: Germania e Francia. Quello che deve uscire dalla Conferenza e qualche cosa di completo e di definitivo. La Francia non può pagare senza ricevere. Tali 6ono le disposizioni generali. Come realizzarle? Sarà questa l'opera dei negoziatori. Io spero, io ogni caso, che la Conferenza si svolerà in eccellenti condizioni e conjurrà ai risultati che tutti si auguranoBitornando al voto che state per dare, se voi mi rifiutate ìa vostra fiducia al ritorno, mi accontenterò di quella che mi avrete data alla partenza. Non si tratta di politica; non si tratta di questo o di quel risentimento o di questa o quella sparanza; ma si tratta di dirvi che domani è la causa della Francia che sarà difesa all'Aja. Le circostanze vogliono che sia io a difenderla. La mia parola sarà tanto più alta e andrà tanto più lontano in quanto voi mi accorderete la vostra fiducia. Io vorrei averla intera ». ... „ Dopo questa breve allocuzione, nella quale rileverete la sobrietà dell'allusione allo sgombero della Renanla, so brietà superiore a quella di cui diede prova nei due discorsi pronunciati du rante il precedente Ministero, quando il capo del Qual d'Orsay, mostrandosi più incline a mollare, sperava ancora di ottenere 11 voto del radicali, 11 de putato Sibille diede lettura dell'ordine del giorno accettato dal Presidente del Consiglio e concepito nei termini classici: • La Camera, approvando le dichiarazioni del Governo e respingendo o gni altra aggiunta, passa all'ordine del giorno ». I radicali ti attengono dal voto Messo ai voti, l'ordine del giorno esprimente la fiducia venne approvato con 325 schede bianche contro 136 az zurre, ossia con 189 voti di maggiorali za. I radicali, nella cui riunione di gruppo di stamane era stata minacciata l'esclusione contro chiunque e mettesse un voto diverso da quello stabilito per l'insieme del gruppo, si aEtennero in massa. Se non si fossero astenuti, la maggioranza sarebbe stata quella solita degli ultimi tempi del Minisiero Poincaré. In fine di seduta, la Camera approvò In un flato per alzata di mano i 13 articoli del bilan ciò contemplanti gli sgravi fiscali, di cui vi informammo ieri. E dopo quest'ultimo gesto, alle 18,15, Briand salì per la terza volta alla tribuna per leggere il decreto di chiusura. Al Senato il decreto venne letto da Barthou esattamente due ore dopo. Ma questa volta nessuno insorse contro la mancata simultaneità della procedura. C. P,