La sassata fatale

La sassata fatale La sassata fatale [Tribunale Penale di Torino) Due ragazzi dodicenni sedevano Ieri sul banco degli accusati alla Sezione VI del Tribunale, vestiti colla divisa dell'Istituto Correzionale Ferrante Aporli, pallidi e tremanti, sperduti In mezzo alla folla di severi uomini togati che dall'alto del loro scranni volgevano su di essi sguardi indagatori, parlando un difficile ed astruso linguaggio, forse quasi incomprensibile alle Toro menti fanciulle. Piccoli, cupi nell'abito nero, stavano vicini, muti, assorti come se fossero precipitati all'impToviso dalla serenità di un dolce sogno, nella caligine dell'incubo più orrendo. E destavano, in chi li guardava, un senso d'infinita pietà, di profonda ed Invincibile commozione! Gravava su di loro una terribile Imputazione: quella di avere ucciso a sassate un povero bimbo di 8 anni: Ettore Varetto, abitante n via Brandizzo 27. I lettori ricorderanno 11 tragico episodio che avvenne, proprio di questi giorni, lo scorso anno e di cut già i occuparono largamente queste cronache. Una scoperta del carabinieri La mattina del 2 agosto 1928, dal'Oratorio c Michele Rua ». sito in via Crescentino 35, dopo una funzione reigiosa che si era ivi celebrata, una omitiva di 25 ragazzi, accompagnata da sacerdoti, si dirigeva verso la Stura allo scopo di effettuare una passeggiata in campagna. Il torrido caldo stivo faceva infatti desiderare un po' di refrigerio in luoghi aprichi, tra 11 verde dei prati, nella prossmità di cque scorrenti. Giunti su di un ameno spiazzo erboso, in regione denominata Aurora, i fanciulli si disperdevano, rincorrendosi e giocando lieamente fra di loro. Trascorso cosi qualche tempo, verso e il, li gruppo di ragazzi faceva riorno in città, senza che gli assistenti dell'Oratorio avessero accertato che utti i partecipanti! fossero rientrati nelle file, o se qualcuqno di essi, diettamente, si fosse incamminato alla volta delia propria abitazione. Circa un'ora dopo i carabinieri dela Stazione Regio Parco rinvenivano, poco discosto dalla strada percorsa dalla comitiva, uno del ragazzi d*>l'Oratorio, il Varetto Michele, agonizante, col viso insanguinato, inerte al uolo. Raccolto il fanciullo, questi decedeva In breve tempo senza aver potuto iacquistare i sensi. 11 fatto destava a più profonda impressione e per le particolari circostanze in cui si era volto, lasciava adito alle più svariate potesi e congetture. Si assodava tn seguito che sei ragazzi eludendo la vigilanza dei sorveglianti, durante 11 itorno dalla gita, si erano fermati ungo il percorso. Questo gruppo si era noi ancora suddiviso cammin fa cendo: tre fanciulli dopo essere ri mosti a pescar sanguisughe in un ri gagnolo, vicino alila Stura, avevano proceduto per proprio conto, dirtgen dosi verso casa, giungendovi circa una mezz'ora -più tardi dall'arrivo dela comitiva, alquanto ridotta, presso a sede dell'Oratorio « Michele Rua ». Tre altri ragazzi, e cioè il Varetto e due suoi amici, Tarantino e Truccone, rano proseguiti da soli, Indugiandosi a raccogliere fiori in un prato. Sul erreno erano sparsi dei sassi. Per una ausa un po' vaga e imprecisa, forse n diverbio, forse uno scherzo infanile il quale doveva sortire cosi funete conseguenze fra i tre ragazzi, coavano dei colpi di pietra. Uno di esi, fatalmente raggiungeva il Varetto alla fronte, stendendolo a terra, moente, col cranio fracassato. Il passero Imprigionato Particolare commovente e pietoso: oco lungi dal cadavere del piccino urono rinvenute alcune figurine coorate, che egli forse guardava beato uando il sasso omicida gli spezzò la ita! Come accennammo il compito ell'autorità inquirente si presentava articolarmente diffìcile e delicato. I ospetti finirono per stringersi intorno l due ragazzi che avevano accompanato il Varetto, e cioè Tarentino Paquale, d'anni 10, di Napoli, e Franesco Truccone, d'anni 11, di Ceroeasco, entrambi dimoranti a Torino. Sulle prime essi si mantennero sula negativa, dicendo di non saper nula e di non aver visto il Varetto steo al suolo e dolorante per le ferite nfertegli dai colpi di sasso. Successivamente il Tarantino dichia ò che nella tragica mattinata, un ra azzo della comitiva era riuscito ad mpossessarsi di un piccolo passero, aduto da qualche nido e incapace di prendere il volo. I sacerdoti ordinaono al fanciullo di ridare la libertà lla bestiola. Questi obbedì all'invito. el ritorno, il Tarentino si mise alla cerca del passero. Avendone visto no che si trovava poco discosto dal aretto, prese un sasso e lo lanciò. II Varetto avrebbe creduto che la ietra fosse stata scagliata contro di ui, ed a sua volta avrebbe tirato sul arentino. SI sarebbe cosi originata na sassaiola con la partecipazione nche di altri ragazzi, e nell'infuriae dei colpi uno avrebbe raggiunto il overo Varetto. Il Tarentino nel suo nterrogatorio ha ammesso di avere cagliato un solo sasso contro il comagno. Egli lo vide abbattersi al suoo lo udì prorompere in gemiti di doore, e si diede alla fuga, senza paesare ad alcuno il fatto, nel timore i avere egli ferito il Varetto. 11 Truccone, viceversa, escluse di ver preso parte alla sassaiola, sosteendo di essere ignaro di ogni cosa. I due ragazzi furono subito tradotti ll'Istituto correzionale Ferrante Apor, e quindi rinviati a giudizio per ripondere del reato di omicidio volonterio. . . , . . II dibattimento che si è svolto tutto porte chiuse, ha occupato l'intera iornata. Il Tribunale (Pres. cav. Cin ue; P. M. cav. Buscaglino; cane. cav. motto) ba ritenuto cefSflBMÈtt* 11 EU* squale Tarentino di omicidio colposo e lo ha condannato alla pena di mesi 6 ed alla multa di L. 100 col beneficio della condizionale e della non iscrizione. Ha invece assolto il Francesco Truccone per non aver commesso il fatto. Entrambi gli imputati sono stati quindi immediatamente posti in libertà. P. C. avv. Giglio; Difesa: avvocati Villabruna, Barosio, Salza, Bardati: zellu. Ollivero. La sassata fatale La sassata fatale [Tribunale Penale di Torino) Due ragazzi dodicenni sedevano Ieri sul banco degli accusati alla Sezione VI del Tribunale, vestiti colla divisa dell'Istituto Correzionale Ferrante Aporli, pallidi e tremanti, sperduti In mezzo alla folla di severi uomini togati che dall'alto del loro scranni volgevano su di essi sguardi indagatori, parlando un difficile ed astruso linguaggio, forse quasi incomprensibile alle Toro menti fanciulle. Piccoli, cupi nell'abito nero, stavano vicini, muti, assorti come se fossero precipitati all'impToviso dalla serenità di un dolce sogno, nella caligine dell'incubo più orrendo. E destavano, in chi li guardava, un senso d'infinita pietà, di profonda ed Invincibile commozione! Gravava su di loro una terribile Imputazione: quella di avere ucciso a sassate un povero bimbo di 8 anni: Ettore Varetto, abitante n via Brandizzo 27. I lettori ricorderanno 11 tragico episodio che avvenne, proprio di questi giorni, lo scorso anno e di cut già i occuparono largamente queste cronache. Una scoperta del carabinieri La mattina del 2 agosto 1928, dal'Oratorio c Michele Rua ». sito in via Crescentino 35, dopo una funzione reigiosa che si era ivi celebrata, una omitiva di 25 ragazzi, accompagnata da sacerdoti, si dirigeva verso la Stura allo scopo di effettuare una passeggiata in campagna. Il torrido caldo stivo faceva infatti desiderare un po' di refrigerio in luoghi aprichi, tra 11 verde dei prati, nella prossmità di cque scorrenti. Giunti su di un ameno spiazzo erboso, in regione denominata Aurora, i fanciulli si disperdevano, rincorrendosi e giocando lieamente fra di loro. Trascorso cosi qualche tempo, verso e il, li gruppo di ragazzi faceva riorno in città, senza che gli assistenti dell'Oratorio avessero accertato che utti i partecipanti! fossero rientrati nelle file, o se qualcuqno di essi, diettamente, si fosse incamminato alla volta delia propria abitazione. Circa un'ora dopo i carabinieri dela Stazione Regio Parco rinvenivano, poco discosto dalla strada percorsa dalla comitiva, uno del ragazzi d*>l'Oratorio, il Varetto Michele, agonizante, col viso insanguinato, inerte al uolo. Raccolto il fanciullo, questi decedeva In breve tempo senza aver potuto iacquistare i sensi. 11 fatto destava a più profonda impressione e per le particolari circostanze in cui si era volto, lasciava adito alle più svariate potesi e congetture. Si assodava tn seguito che sei ragazzi eludendo la vigilanza dei sorveglianti, durante 11 itorno dalla gita, si erano fermati ungo il percorso. Questo gruppo si era noi ancora suddiviso cammin fa cendo: tre fanciulli dopo essere ri mosti a pescar sanguisughe in un ri gagnolo, vicino alila Stura, avevano proceduto per proprio conto, dirtgen dosi verso casa, giungendovi circa una mezz'ora -più tardi dall'arrivo dela comitiva, alquanto ridotta, presso a sede dell'Oratorio « Michele Rua ». Tre altri ragazzi, e cioè il Varetto e due suoi amici, Tarantino e Truccone, rano proseguiti da soli, Indugiandosi a raccogliere fiori in un prato. Sul erreno erano sparsi dei sassi. Per una ausa un po' vaga e imprecisa, forse n diverbio, forse uno scherzo infanile il quale doveva sortire cosi funete conseguenze fra i tre ragazzi, coavano dei colpi di pietra. Uno di esi, fatalmente raggiungeva il Varetto alla fronte, stendendolo a terra, moente, col cranio fracassato. Il passero Imprigionato Particolare commovente e pietoso: oco lungi dal cadavere del piccino urono rinvenute alcune figurine coorate, che egli forse guardava beato uando il sasso omicida gli spezzò la ita! Come accennammo il compito ell'autorità inquirente si presentava articolarmente diffìcile e delicato. I ospetti finirono per stringersi intorno l due ragazzi che avevano accompanato il Varetto, e cioè Tarentino Paquale, d'anni 10, di Napoli, e Franesco Truccone, d'anni 11, di Ceroeasco, entrambi dimoranti a Torino. Sulle prime essi si mantennero sula negativa, dicendo di non saper nula e di non aver visto il Varetto steo al suolo e dolorante per le ferite nfertegli dai colpi di sasso. Successivamente il Tarantino dichia ò che nella tragica mattinata, un ra azzo della comitiva era riuscito ad mpossessarsi di un piccolo passero, aduto da qualche nido e incapace di prendere il volo. I sacerdoti ordinaono al fanciullo di ridare la libertà lla bestiola. Questi obbedì all'invito. el ritorno, il Tarentino si mise alla cerca del passero. Avendone visto no che si trovava poco discosto dal aretto, prese un sasso e lo lanciò. II Varetto avrebbe creduto che la ietra fosse stata scagliata contro di ui, ed a sua volta avrebbe tirato sul arentino. SI sarebbe cosi originata na sassaiola con la partecipazione nche di altri ragazzi, e nell'infuriae dei colpi uno avrebbe raggiunto il overo Varetto. Il Tarentino nel suo nterrogatorio ha ammesso di avere cagliato un solo sasso contro il comagno. Egli lo vide abbattersi al suoo lo udì prorompere in gemiti di doore, e si diede alla fuga, senza paesare ad alcuno il fatto, nel timore i avere egli ferito il Varetto. 11 Truccone, viceversa, escluse di ver preso parte alla sassaiola, sosteendo di essere ignaro di ogni cosa. I due ragazzi furono subito tradotti ll'Istituto correzionale Ferrante Apor, e quindi rinviati a giudizio per ripondere del reato di omicidio volonterio. . . , . . II dibattimento che si è svolto tutto porte chiuse, ha occupato l'intera iornata. Il Tribunale (Pres. cav. Cin ue; P. M. cav. Buscaglino; cane. cav. motto) ba ritenuto cefSflBMÈtt* 11 EU* squale Tarentino di omicidio colposo e lo ha condannato alla pena di mesi 6 ed alla multa di L. 100 col beneficio della condizionale e della non iscrizione. Ha invece assolto il Francesco Truccone per non aver commesso il fatto. Entrambi gli imputati sono stati quindi immediatamente posti in libertà. P. C. avv. Giglio; Difesa: avvocati Villabruna, Barosio, Salza, Bardati: zellu. Ollivero.

Luoghi citati: Napoli, Torino