Pancera vincendo la coalizzione franco-belga mantiene inalterata la sua posizione

Pancera vincendo la coalizzione franco-belga mantiene inalterata la sua posizioneTutti gii sports in mondo Bicicletta dei nostri diciott'anni Corse su strada Slamo ali? solite: aUa viglila. 1 pronostici d'uso parlano d'una gara Indubitatamente difficile e combattuta, coi corridori che si battagliano furibondi approfittando d'ogni occasione per tentare la fuga che li liberi della Importuna compagnia degli avversari. Una pagina intera dei giornali specializzati non basta ad ospitare le consiiderazlonl cosidette tecniche e le sottili {Induzioni e previsioni siti probabile svolgimento della corsa. Ognuno dice la sua, e crede d'aver fatto una grande scoperà... pronosticando Alfredo Binda vincitore di quest'ultima corsa come lo fu della precedenti che si sono evolte dal marzo in' avanti. SI, Binda ha vinto la Predappio-Roma, battendo del diametro d'una ruota l'immancabile Piemontesi, Negrini tenace e ostinato e perciò detto t il bulldog », Frascarelli romano che davvero sta cominciando a dar fastidio «1 campioni già arrivati (ma farà in tempo anche lui a cambiare). Il gruppo dei primi a Roma si chiudeva coi due amiconi Fossati e Giacobbe ai quali invano il loro maestro e « padrone » Glrardengo dà consigli e suggerimenti : oramai tutta questa generazione di campioni professionisti porta il marchio e conserva le abitudini che da parecchi anni a questa parte caratterizzano le grandi corse su strada. La PredapploHoma di domenica scorsa non è sfuggita alla sorte comune: sia stato per Ha conformazione del percorso o la data in cui è caduta la gara o gli ■umori dei concorrenti, oppure tutti questi fatti Insieme, ma la corsa di campionato è riuscita la copia perfetta d'una... tappa di Giro d'Italia. Che r,l vogliono frustate per far correre questi corridori, oppure avere a portata di mano, hell'e pronto, un episodio del genere di quello dell'ultimo Giro del Piemonte, che obbligò il favorito a inseguire per duecento chilometri In muta ansante dei fuggitivi, dando alla gara un brivido e un interesse the da tempo non conoscevamo? Lode ai tempi che furono Non è questione di voler a forza lodare i tempi che furono, ma sarebbe negare il sole d'agosto ostinandosi a non riconoscere che le corse, le classiche corse su strada, non sono tecnicamente e sportivamente interessanti al pari di quelle d'una volta. La parabola cominciò coi dopoguerra e col sorgere di quello che giustamente fu ohiamato '« fenomeno Glrardengo ». SI, è vero, il pubblico accorre ancora ai luoghi d'arrivo di queste competizioni, 1 curiosi non mancano sui punti caratteristici del percorso, striscioni inneggianti a questo o a quel campione se ne vedono ancora sfarfallare all'ingresso del borghi attraversati, ma nessuno dei protagonisti riesce a far scattare le folle oome, un tempo, vi riuscivano le fu ghe audacissime di Gerii, 1 guizzi fui mirieTdl Cuniolo, le riprese formidabili di Ganna, le resistenze ostinate di Gaietti, o tutte queste cose assieme rlu nite In quello straordinario Girarden go... Di tanto in tanto, riconosciamolo scappa fuori la bella corsa, convulsa, movimentata nelle fasi che vedono cambiate le posizioni ogni cinquanta chilometri. Ano che al traguardo balza fuori l'outsider a regolare tutti; ma questo avviene solitamente nelle corse per dilettanti o in quelle del minori professionisti. La fisionomia delle corse degli Assi la direste stampata su un unico clichè, che tutte, o quasi tutte, si rassomigliano. Non che la nostra sensibilità sia guasta, o stanca, oppure che altre for me di sport ci abbiano allontanati da questa; la folla delle grandi come delle piccole città rimane ancora attaccata alle tradizioni e legge avidamente le cronache del fogli sportivi che le parlano delle gesta e dei gesti di questi Divi. Essa spera ancora, si sforza jll credere alla fiera rivalità che dovreb he esistere fra Binda e Piemontesi, ( in questa illusione affolla 1 recinti del velodromi per le « americane », i «Girl d'Italia in pista » ed altre « consolazioni » che quei poveracci d'impre sari imbastiscono pagando cinquemila lire ognuno Binda e Glrardengo, e molto meno gli altri corridori destinati a far da comparse. Le causeT Molte, e complesse, che vanno dalla crisi che in tutta Europa ha colpito l'industria della bicicletta, provocando la diminuzione delle squadre rappresentanti nelle corse le varie manche costruttrici, aUa crisi più spe clflca del corridori. Questi son diven tati apatici, meno combattivi, forse perchè sono persuasi della Inanità dei loro sforzi contro Binda, che tutti 11 supera dalla cintola in su; ma è anche vero che-non hanno interesse a fare le corse dure nè a stancarsi troppo, che la sera stessa dell'arrivo devono 11 più delle volte ripartire in treno per andar a fare un'esibizione a trecento chilometri di distanza... Eppol ci sono 1 progressi nella costruzione della bicicletta che contribuiscono indirettamente a conferire una certa uniformità alle gare qualora non Intervenga la volontà contraria del corridore. Una volta, essere appiedati da una foratura di gomma significava perdere tre o quattro minuti. In questo tempo, 11 gruppo, o il fuggitivo rimasto ■olo, guadagnava almeno due chilometri. Adesso bastano un minuto e pochi secondi, pari a circa cinquecento metri di distacco. Una volta, si compiva 11 percorso sempre collo stesso rapporto (vulgo moltipllca), e chi è ciclista apprezza la differenza esistente fra il montare una salita col rapporto sviluppante sei metri nppure con uno di quattro metri e mezzo. Da qualche anno 1 corridori usano 1 tre, perfino 1 quattro rapporti questo peT la pianura, quest'altro per g;t Inseguimenti e la volata all'arrivo, il terzo per la salita zeta e 11 quarto par la salita Ipsilonne ch'è la più erta. In queste condizioni, la disparità di forze fra 1 corridori più In vista sparisce quasi del tutto: se Binda quel giorno non è In vena di sfoggiare sulle salite le sue qualità di grande atleta e si accontenta di andar su tranquillo e pacifico, anche le schiappe riescono, a forza di cambiar rapporti e di sfruttare 11 risucchio delle ruote, a mantenersi col primi. Strade migliorate .Una volta ciò non avveniva, perchè Itton poteva avvenire: sulle salite, Ger2)1 o Ganna, Santhlà o Corlaita, Agogtonl o Micheletto Imponevano la loro superiorità su avversari che al par di jassl azionavano lo stesso rapporto: ma questo rapporto era sempre piuttosto alto (che doveva servire anche pei tratti plani e per la volata finale), sicché i meno forti, i meno «grimpeurs», erano costretti a cedere sulle salite o durante le caccie e a lasciarsi staccare. Prodotti così 1 primi vuoti, 1 superstiti del plotone di testa filavano velocemente verso la successiva salita o il traguardo: e guai allo sfortunato che in quel momento veniva appiedato dal paventato scoppio di gomme. Adesso, invece, l'inseguimento viene assai facilitato dal-cambio del rapporto: colui che insegue « mette sotto » un 6 e 60 contro 1 5 e 80 del gruppo e, se quest'ultimo non va a trentacinque all'ora, in venti minuti il ricon-' giungimento è hell'e avvenuto. Altra causa: le condizioni delle strade, generalmente ottime, non provocano più gl'incidenti e le cadute cui una volta' era difficile sfuggire. Lo spargimento del brecciame è adesso molto più razionale: una volta, in certe stagioni e in certe regioni, raramente il centro della slada era percorribile dai ciclisti che montavano le leggere tubolari da corsa, e si era costretti a battere la banchina tn fila Indiana per decine di chilometri. Fu allora che un celebre campione ideò una... strategia veramente napoleonica: pagava gli stradini perchè disponessero la ghiaia nella direzione e nella quantità da lui indicate nelle località più adatte all'offensiva. Ci pensava poi lui, il giorno della corsa, coll'abilità che gli stessi avversari gli riconoscevano... dopo la corsa, ad approfittare di questi ostacoli quasi naturali per dare battaglia in quel punti e fuggire da solo verso l'immancabile vittoria. Ma è cambiato anche lo spirito di questi esponenti dello sport ciclistico E' nella naturale evoluzione delle cose e degli uomini. Ci fu un tempo, ancora più lontano di quello accennato più su, in cui lo sport della bicicletta era lo sport di moda, lo sport delle persone intelligenti e ammodo, degli eleganti. Re Umberto si recava ad assistere alle corse su pista; 1 corridori erano gentlemen che sapevano indossare l'abito da sera e parlare di arte e di teatro oltre che delle segrete cose inerenti alla loro professione; Gigi Pontecchi faceva innamorare di sè una celebre attrice; di Tizio e di Caio, ritiratosi dall'agone in pieno fulgore di gloria, si sapeva che aveva aperto uno studio da avvocato od era risultato primo in un concorso fra ingegneri. Non avevamo un Tunney filosofo, ma gagliardi giovani che 1 premi delle corse vinte (allora si correva pel premio e non, come adesso, per un fisso) se li godevano a Parigi come a Milano, a Nizza come a Ostenda, fin che, smessa la serica maglia da corridore, pensavano presto al fatti loro per farsi, o consolidarsi, una posizione nella vita. Adesso, almeno pei più celebri, tutto lo sport non è questione che di busirtnes, di risparmio, di accumulamento. Di tanto in tanto è vero, gli scappa per capriccio o per dispetto verso qualcuno di far la gara senza riguardi col rabbioso desiderio di mortificare gli avversari o l'avversario: allora, la bellezza dì queste lotte, sulla strada bianca sotto il sole cocente o sulle svolte fangose della salita a un colle famoso ritorna a sfolgorare, avvincendo l'animo dei fortunati che vi assistono e che sapranno trasfondere la loro commozione e 11 loro godimento sportivo nelle colonne d'un giornale. Ma il caso è raro. Per vedere di queste corse s'ha da andare in Francia, chissà perchè. loro pozza canzone. I chilometri passano svelti, uno dopa l'altro, sotto le ruote sottili che fanno vrrr! vrrrl sulla sabbietta della banchina. Il ciclista 6'6' chinato sulla macchina, stringendo le braccia al manubrio; le gambe premono sempre a piombo sui pedali. Non 6 ancora 11 primo segno- della stanchezza, ma lo sforzo ha messo in traspirazione tutto il corpo, ed egli si sente sudato. Grosse goccio gli scendono dalla fronte giù per le gote e gli angoli della bocca. Ancora venti minuti: poco più di mezz'ora di amore. Le forze sono ancora intatte; questo c stato veramente un galoppo d'allenamento; il giorno della corsa ce la metterà tutta, e saran guai — vero, bicicletta miai — per chi oserà resisterci. Quel giorno, sarà giorno di festa per noi due, e tu farai la buona, e non mi lascierai per terra, in un fosso... Ma intanto, ogsri, ni lavoro, a tirare con gioia quella « carretta » ch'è la bici da corsa coi tubolari di seta, e non ci stanca, non ci pesa, non ci cruccia, neppure, quando 11 sole è troppo caldo sulla strada troppo bianca e una nuvoletta passa alta nel cielo e vorrebbe prenderci il pensiero per portarselo chissà dove. Vittorio Varale. Girardengo-Negrini vittoriosi a Roma Roma, 23 notte. Stasera al Motovelodromo Appio si è svolta una notturna ciclistica alla quale hanno partecipato i migliori ci olisti italiani. 11 « clou » della serata era rappresentato da un'americana di 100 chilometri, della quale eccovi 1 risultati: 1. Girardengo-Negrini, punti 76; 2. Frascarelli-Quatiroccbi, punti 54; 3. Llnari-Guerra, punti 38; 4. FossatiDi Pacco, punti 36; 5. Blnda-Belloni, punti 12; 6. Binda Albino-Mara, punti 8; 7. Averardi-Magagnonl, punti 6; 8. Cecconl-Magagnoni, "punti 6. Piemontesi, che era in coppia con Frascarelli, è caduto ed è stato quindi costretto al ritiro. Frascarelli ha fatto poi coppia con Quattrocchi. Il benvenuto del Brasile al caloiatori del « Boisgna » Rio de Janeiro, 23 notte. (A. A.) All'indirizzo dell'equipe del Bologna, tutti 1 giornali della capitale rivolgono parole di cordiale benvenuto. I calciatori bolognesi che sono rimasti Impressionati della calorosa accoglienza ricevuta hanno affidato alla stampa carioca il seguente messaggio: « Noi porre piede nella terra brasiliana per consolidare la vecchia e tradizionale amicizia tra l'Italia ed il Brasile, il Bologna coglie col più vivo compiacimento l'opportunità di salutare con effusione lo sport e gli sportivi della grande nazione amica. La nostra missione è piuttosto di fraternizzare che di ottenere vittorie ». L'ambasciatore d'Italia, barone Attolieo, intervistato dal Rio Sportivo, ha detto: « Dal punto di vista di un maggiore avvicinamento di italianità e di cordialità lo non posso che applaudire la venuta nel Brasile del Bologna. Lo sport è un veicolo accellente di amicizia tra i popoli ». Il dott. Pacheco, presidente della Confederazione brasiliana degli sports, ha diretto alla delegazione del Bologna, il seguente messaggio: « A nome della Confederazione brasiliana degli sports, il massimo ente direttivo di tutte le Bocietù nazionali, presento agli italiani del Bologna, che con noi condividono la stessa fede nello sport, il più cordiale benvenuto, esprimendo il sincero desiderio che la loro permanenza abbia a produrre ottimi frutti ». Nulla è ancora definito sulla formazione della equadra per l'incontro che avverrà giovedì 25 corr., tra il Bologna e la rappresentativa carioca. IL GIRO DI FRANCIA Pancera vincendo la coalizzione franco-belga mantiene inalterata la sua posizioneLa poesia della bicicletta Da noi, non sono rimasti che 1 giovanissimi, i dilettanti, a coltivare la poesia — perchè v'è una poesia — della bicicletta come strumento di corsa e di lotta sportiva. Bicicletta del nostri diciott'anni, quando parevi darci le ali pei voli che ci aspettavano e che mai compimmo; bicicletta da corsa che sei tutta la gioia del giovane che per te, per averti più sua sotto i suol muscoli acerbi e slanciati disdegna altri giuochi e altri amori, e al primo schiuder degli occhi ti rivede a fianco del suo capezzale, linda, invitante, innamorata anch'essa del suo bel cavaliere, impaziente come lui di lanciarsi insieme nella quotidiana gita d'allenamento. Sulla leggera amica d'acciaio bella è' la corsa di questi giovani incontro al sole che occhieggia obliquo tra le fronde Impolverandole di faville dorate. Il fresco dell'alba 11 percuote sul viso, ed essi passano veloci fra 1 contadini che s'avviano al camp', incontro agli operai che a frotte guadagnano ìa città pedalando coi tacchi sulle rozze biciclette da viaggio; è tutto un risveglio e un rinascere; 1 campi gli alberi le siepi gli uccelli 1 fiori, tutto sembra scuotersi al loro passaggio con un alito ch'è una carezza con un soffio ch'è un saluto. Poi il fresco dell'alba dilegua. Qualche goccia di sudore comin eia a imperlare la fronte; altre affiorano sugli avambracci bruniti dal sole e dalla polvere di tante strade, e 6Ul polsi attorno alla clnghietta dell'orolo gio. La corsa solitaria dietro la propria ombra dura già da un'ora. Dove starno? Quello è 11 lago... Slamo dun que venuti a trentadue... Le gambe gl rano bene; 1 muscoli 11 diresti bagnati nell'olio tanto girano senza sforzo e senza urti, tutto va bene, come non si fosse fatto altro nella vita. Com'è leggera la mia bicicletta I Come la sento tutta una cosa con me. con la mia giovinezza, le mie speranze, 1 miei so gni! Poi 11 sole prorompe e il suo prl mo raggio è come un urlo che parla alla natura. Sotto la maglietta sottile, attraversata da! fresco dell'alba, 1 prl mi raggi forano la pelle e riaccendono 11 sangue. Avanti dunque, d'un passo più alacre. La strada percorsa tante volte è come un libro aperto In cui si legge. Da quel cascinale rosso sbucò 11 cane che mi fece cadere... Poi c'c> una fontanella fresca fresca... Dòpo quella svolta sono ginstì quaranta ehi lometr* <alla barriera del dazio: una occh'.atc all'oiuio^", come fa Nurmi quando corre: slamo sul trentadue andiamo bene. Il mattino è salito rapidamente; il sole d'estate splende gi?i alto sulla campagna verde e oro; e il ciclista prende la via de) ritorno. Le strade si sono mutate; automobili e carri, pedoni e motociclette ora Je riempiono sollevandone la polvere i risvegliandone gl! echi. Le cicale, sot to 11 caldo, cominciano a cintare la Strasburgo, 23 notte. La diciassettesima tappa del «Giro di Francia », che ha portato da Belfort a Strasburgo, era una delle più corte e si presentava come una delle più facili. Il suo interesse quindi sarebbe stalo molto relativo sa la grande offensiva dei bleu-cielo dell'Alcyon, coadiuvati dai bleu-rosso dell'Alleluia, contro Pancera, abbozzata timidamente nella tappa precedente, non si fosse prodotta in pieno. II coraggioso italiano 11 formidabile duello fra l sette uomini dell'Alcyon ed il nostro Pancera, monopolizza tutta l'attenzione del pubblico su questa -fittale 'del Giro di Francia che negli scorsi anni non era altro che un affare o meglio un viaggio di ordinaria amministrazione. E ci affrettiamo a dire che ancora oggi questa offensiva è fallita. Fallita, si capisce, per merito di Pancera che con prontezza, con intuizione, con coraggio mirabile, neutralizzò gli sforzi dei suoi formidabili avversari. E il merito di Pancera è tanto più grande in quanto fra 1 corridori nessuno si in teressò alla battaglia ed egli non ebbe appoggi neppure da Innocenti e Pomposi i quali, per timore di far incorrere Pancera in una punizione da parte dei commissari stranamente severi con i soli italiani, pur essendo nel gruppo si tennero con la morte nell'anima in disparte. La condotta di Pancera In questo finale del « Tour » merita di essere sottolineata e altamente considerata da tutti gli italiani, sia per le qualità morali e di intelligenza che essa richiede, sia per lo sforzo muscolare molto spesso vano nelle piane ed interminabili strade del nord della Francia. Le parti nell'offensiva dei bleu-clelo contro Pancera erano bene ripartite: ognuno aveva imparato la lezione. Dewaele doveva aumentare il suo scarso vantaggio in classifica generale e Frantz tentare di colmare 11 suo forte ritardo. Ma per oermettere di raggiungere questi scopi", 1 bleu-cielo dovevano essere da principio ben certi che Pancera non rispondesse a dovere e si trovasse in crisi o in ■ défaillance ». Ma oggi, manco a farlo apposta, ogni volta che Rebry dava una stoccata, Pancera pronto dava la risposta, portandosi alla ruota del fuggitivo, e, per colmo di esasperazione dì quest'ultimo,, facendosi comodamente trascinare. L'alcyone allora, visti vani 1 suol sforzi, desisteva rapidamente e si lasciava, con PanceTa, assorbire dal gruppo. La bucatura di Pancera Pancera si teneva pronto ad ogni avvenimento perchè qualche chilometro oltre era la volta di un altro che partiva all'offensiva, naturalmente con 11 medesimo risultato. In breve, fra Mulhouse e Colmar, Rebry, Leducq, Delannoy, Frantz, Vervaecke tentarono successivamente di fuggire seguendo un ritmo alternato e quasi cronome trico. I risultati furono per tutti iden tici. Pochi chilometri prima di Colmar però doveva avvenire il gran colpo. Pancata era a terra per una bucatura alla ruota anteriore. Antonino Ma gne, seccato senza dtibblo dei rimpro veri che 11 suo direttore di squadra irli aveva mosso ieri per la sua pas sivlta, scappò come un pazzo e pre se cento metri di vantaggio. I corridori della squadra bleu-clelo, saltarono immediatamente alla sua ruota e l'andatura raggiunse ben presto 1 45 chilometri orari. Gli altri cor¬ ridori sorpresi si trovarono subito in difficoltà, e vennero lasciati. Il plotone numeroso st divise in vari gruppi: quello di testa formato da sei uomini dell'Alcyon e dai fratelli Magne; un secondo gruppo composto da BenoitFaure, Demuysère, Gregoire, ed altre unità di secondo ordine; ed un terzo gruppo di cui prendeva il comando Pancera non appena ebbe cambiato il tubolare. Gli otto uomini di testa, al ternandosi al comando sulla strada che rassomigliava ad un biliardo, sembrava dovessero distanziare definitivamente 1 loro concorrenti, ma a Colmar essi passarono alle 13.16, precedendo di due minuti il secondo gruppo che a sua volta aveva oltre un minuto e mezzo sul gruppo capitanato da Pancera. L'inseguimento del veneto L'andatura era impressionante e gli uomini filavano sovente a 42 chilometri all'ora. Carlo PeJissier che risentiva degli sforzi della vigilia, veniva staccato dopo circa 40 chilometri di in seguimento, e perdeva continuamente piede. Ben presto però gli altri uomin de! gruppo di testa cominciarono a ri sentire della fatica. Lo stesso Dewaele, il più interessato nella faccenda perdeva terreno, mentre dietro, il terzo gruppo trascinato da Pancera, dimi nuiva sempre più il suo distacco. L'azione del campione italiano era in que sto momento possente e formidabile. U distacco diminuiva sempre più: Pancera marciava ad olire 40 chilome tri all'ora, ed il suo pedalare non ri sentiva della fatica e del caldo asfls siante. Dopo 50 chilometri di caccia forsennata, il secondo gruppo era raggiunto; i due plotoni così fusi partivano all'assalto del primo che, sfiancato dal suo stesso sforzo, si lasciava raggiungere a pochi chilometri da Strasburgo. Diciassette uomini si trovavano insieme, e 1 andatura diminuiva notevolmente. L'arrivo avvenne in gruppo, e Leducq, con bello spunto fi naie, dominò tutti i concorrenti, vin cendo cosi la tappa. Classifica immutata Cosi la partita era nulla e l'offensiva in grande stile lanciata dai bleucielo deWAlcyon falliva completamente per opera di Pancera alle porte delia capitale dell'Alsazia. La classifica generale che per un momento sembrava dovesse venire modificata completamente, restò invariata. Gli uomini si riposano sulle loro posizioni e dovranno attendere una tappa lunga per tentare sia di migliorare la loro classifica sia per colmare l'handicap che li separa dal primi. Domani si avrà una nuova tappa corta: la Strasburgo-Metz, km. 165. Ecco la classifica della tappa: 1. Leducq, che copre i 145 chilometri del percorso in ore 4,27'24"; 2. De Bonduel a mezza lunghezza; 3. Van Russelberghe; 4. Antonino Magne; 5. Pietro Magne; 6. Franlz; 7. ex-aequo: DoJannoy, Pancera, innocenti, Cardona, Boillet, Lalup, Dewaele, Demuyser, Bidot; Govaerts, tutti nello stesso tempo del primo; 17. Gregoire in 4,32'25"; 18. Berton; 19. Benoit-Faure, nello stesso tempo; 20. Rebry in 4,35*10"; 21. Lossche; 22. Jordens; 23. Chene; 24. Taverne; 25. Pomposi; 26. Plantin. Ecco la classifica generale: 1, Dewaele (belga) in ore 145,27*; 2. Pancera (italiano) in 145,42'5l"; 3. Demuysère (belga) in 145.50'40"; 4. Frantz (lussemburghese) in 146.12'39"; 5. Cardona (spagnuolo) in 146,16*18"; 6. Delannoy in 146,84*41'*; 7. Antonino Magne in 146,26'32". Le classiche del nuoto La Coppa Bissolati vinta da Gambi Roma, 23 notte. Questa mattina sul Tevere si è svolta la classica gara di nuoto per la coppa Leonida Bissolati, indetta dalla Società romana di nuoto, alla quale erano iscritti 2i concorrenti giunti da tutte le parti d'Italia. Sul bel galleggiarne, pavesato di bandiere multicolori, sono a ricevere le autorità il vice-presidente dell'Associazione ed il segretario. Pochi minuti prima dell'arrivo dei concorrenti, la piattaforma si riempie di pubblico. Notati, la signorina Carolina Bissolati, che tutti gli anni presenzia alla gara, il maggiore Paolozzi In rappresentanza del generale Gazzera ed li comandante Mercantila per l'ammiraglio Sirianni, mister Gage rappresentante dell'ambasciatore di Inghilterra, il comm. Corbarl, segretario della Fe datazione del nuoto, ed il cwnm. Mo rozzo della Rocca, In rappresentanza della Divisione militare. Alle 10,30 viene data la partenza da Ponte Milvio. Sin dalle prime bracciale, Gambi, Gamba, Jacovacci, Candela e Riccardi sono in testa, stretti in gruppo serrato. Gambi col suo po lentissimo « crowl » incomincia a for zare distaccandosi lievemente dal grup po. Candela, che è sofferente per un ascesso in un orecchio, segue 11 gruppo di testa senza convinzione e giunto ai Polverini abbandona. All'Osteria dell'Olmi, Gambi è in testa con circa 4 melri di vantaggio seguito da Gamba che si limita a nuotare un cortissimo troudgeon ». Dopo Jacovacci, Riccardi e Baronciani seguono in gruppo Zamproni, Collantuono e Pastore. Gli altri sono lontani. Al Ponte del Littorio, Riccardi, che era In quarta posizione, cede improv visamente ed è superato dagli lnse gultorl. Intanto, Gambi, Gamba e la covacci continuano ad avvantaggiarsi, pur aumentando la distanza tra di loro. A questo punto le posizioni sono già delineate e non mutano sino al'arrivo. Solo i distacchi aumentano considerevolmente. Dopo 29'37"l/5 dalla partenza Gambi, In magnifica forma e slancio superbo, taglia il traguardo con 45 metri di vantaggio sul secondo. Segue Gamba che precede di 15 metri Jacovacci applaudito come il rimo romano arrivato. L'ordine di rrivo ufficiale è il seguente: 1. Gambi ianni, della Società Canottieri Corini di Ravenna, che compie i 3800 elri del percorso 1n 29'37"l/5; 2. Gama Giacomo, della Terza zona aerea di igna di Valle a 45 metri; 3. Jacovacci rancesco, della Società romana di uoto, a 15 metri: 4. Baronciani Salvatore, della R. Marina; 5. Zampronl Pietro, di Lodi: 6. Collantuoni Giovanni, della R. Marina; 7. Pastore Lo renzo (idem); 8. Riccardi Vitallo, della Società romana di nuoto; 3. Jappolo Vittorio, di Ravenna; 10. Gambi Francesco, di Ravenna; 11. Zampronl Francesco, di Lodi; 12. Faccenda Cesare, dell'Unione Nuotatori romani: 13. Gamba Giuseppe, della R. Marina; 14. Maffei Carlo, della R. Marina; 15. Pinotti Pietro, della zona aerea di Vigna di Valle; 16. Concardi Attillo, di Lodi. Una grande gara internazionale per aeroplani da turismo La numerosa partaoipaziona italiana Roma, 23, notte. La Federazione Aeronautica Internazionale neUa conferenza tenuta a Parigi l'anno scorso, decise di organizzare una grande prova internazionale di turismo. La confederazione decise all'unanimità che la prova venisse affidata per l'organizzazione all'Aero Club di Francia. Siamo ormai alla vigilia di questa gara alla quale sono iscritti 34 apparecchi tedeschi, 24 tra francesi ed inglesi, 14 italiani, 2 svlz zeri, 4 cecoslovacchi. L'Italia si presenta a questa gara ben preparata con un lotto di pUoti di primo ordine: Bottalla, Donati, Suster e Lombardi piloteranno quattro apparecchi • Fiat A. S. I. », De Bernardi, Antonini i »Ca. 100 », Stoppani il • Cant. 26 », Guazzetti, Benassati, Guerra e Castaldo i « Ro. 5 », Ferrari, Mazzottl, Rasini i «Breda 15». Avranno luogo due prove: l'una di consumo sul campo di Orly e l'altra di velocità e di tególarità sul percorso di 6100 chilometri su questo itinerario Parigi, Basilea, Ginevra, Lione, Marsiglia, San Raffaele, Torino, Milano Venezia, Zagabria , Turnn-Severino, Bucarest, Turnn-Severino, Budapest, Vienna, Brunn, Praga, Breslavia, Var. savia, Posen, Berlino, Amburgo, Am sterdam, Bruxelles, Parigi. Le prove di consumo avranno inizio ad Orly il tre agosto e quelle di velocità e regolarità dal 7 al 20 agosto. 'Sono state riconosciute due grandi categorie per gU apparecchi partecipanti: la prima prevede ed ammette le iscrizioni di tutti gli apparecchi con un peso massimo a vuoto di 400 chilo grammi (l'Italia ha tutti 1 suoi apparecchi iscritti in questa categoria), la seconda che prevede ed ammette l'iscrizione di tutti gli apparecchi con un peso massimo a vuoto di 280 chilo grammi. Il giro di Europa aereo permetterà il conseguimento di grandi ri sultati nel campo della tecnica co struttiva. n Ministero dell'Aeronautica italiana mette a disposizione dell'Aero Club di Francia per a vincitore della gara un apparecchio da turismo italiano nonché altri premi in denaro e medaglie. Le prove atletiche I Staffetta 4X100: 1. S. C. Charlottenburg (Coernlg, Grosser, Nathan, li record mondiale della staffetta!Mr:.?Stt% ' M€n£.i?"^10; 3- Barcochba di Berlino 42 "2/10; 4. Dresdensia di Dresda. battuto dai tadasobl Berlino, 23 notte. Le gare di atletica leggera di Breslavia hanno costituito un trionfo per la città di Berlino che ha potuto conquistare al suo nome un ■ record » mondiale e due « records » tedeschi. Anzitutto Kurt Weiss del « Berllner S. C. » ha vinto nel « decatlon » migliorando a proprio record di 31 punti ed arrivando a 585 punti 1n complesso. Kurt Weiss ha vinto 1 100 metri in 11 "1/10; Salto in lungo con 6,72; Lancio del peso 13,36; Salto in alto 1,72; 400 metri in 50"6, i 110 metri ostacoli 15" 5/10; Lancio del disco 37,1; Salto con l'asta 3,10; Lancio del giavellotto 53,62; 1500 metri in 4'52"8/10. eNlla staffetta 4x100 la squadra dello S. C. Charlottenbnrg In aspra conlesa con Eintracht di Francofone," ha abbassato il record mondiale d-ett'tiuto dagli americani. liceo i risultati dalla riunione- Staffetta 4x400: 1. s. C. Charlotten burg (Schloesches. Solmsen, Wiese Bocher) in 3'21"8/10; 2. Unione Sportiva di Amburgo; 3. Kickers di Stoccarda; 4. Victoria di Amburgo. Staffetta 4x1500: i. s. C. Charlottenburg (Schmidt, Kuhn, Sujatia, Bocher. in 16'25"9/io (record tedesco); 2. 1 emonia di Berlino 16'35"; 3. Victoria di Magdeburgo in 177 Francia ed America nella finale dalla «Coppa Davis» Parigi, 23 notte. La finale della Coppa Dawis (challenge round) verrà giuocata venerdì, sabato e domenica a Parigi allo stadio Roland Garros, tra la Francia, detentrice della Coppa, e l'America, recente vincitrice della Germania. Lu squadra francese ...ara. composta da Cociiet, Borotro. I mignon e Bonssus. La squadra americana sarà composta da i Tilrlen, Huntcr, Loti ed Ilennessey. Cinquecento Km. a piedi La Parigi-Strasburgo di marcia che si corre oggi Parigi, 23 notte. Domani verrà data la partenza alla formidabile prova di marcia sui 504 chilometri che separano Parigi da Strasburgo. 52 marciatori di gran fondo si sono iscritti a questa gara e" tra di esssi due italiani residenti In Francia Edoardo Borello e Giuseppe Maso. Questa grande prova creata nel 1926 riveste quest'anno un carattere di internazionalità di prlm'ordine con la partecipazione della Svizzera, del Belgio, dell'Italia, della Germania e del la Russia. Tra i favoriti vi è lo svia zero Linder già vincitore nel 1926 e nel 1927. Il formidabile marciatore che ha già compiuto i cinquantanni avrà come avversari più quotati Godart vincitore lo scorso anno, Delaby. Beanier, Gorguillon. Il record della prova appartiene a Linder con 72 ore 1 minuto e 22 secondi. ABBONAMENTI STRAORDINARI per la Campagna da qualsiasi decorrenza Italia • Catenli Ettaro » » 30 (im Cal'tfc | tw. UttnX Mia. V.imt mm. M liars' 3,25 3,70 6,50 7,50 6,15 7r- 13,- 15r8,90 10,20 19,50 22,50 11.70 13,30 26V- 30r14,30 16,4^29,50 34,- VERAMENTE MAGICO ! La RAZZIA liquida o in polvere è ptod o tto italianissimo originario di Fiume la città olocausta Uccidete le mosche con la Se poteste vedere attraverso un forte ingrandimento le mosche che passeggiano sul piatto del vostro bambino restereste spaventati I..... Vedreste le loro teste dall' avida bocca, le zampe pelose, cariche di sudiciume e di microbi pericolosi I Sec, Aa. "RAZZIA, ; Vfa & Gfforio. O . MUe»o 3P1$> I GNC^NE • OFFICILE MICCANJÌltóT^HMl!IA..--SCi ^e*ji^. FIRENZE.^gjj^^j