Davide Garnett

Davide Garnett Davide Garnett Pareva già che David Garnett fos- i'ha pe destinato a rimanere il brillante (struautore di quella deliziosa l'avola mo derna della signora trasformata in volpe (Lady into Fox) che nel 1024 gli meritò uno dei primi posti nella giovane letteratura inglese. Son noti 1 pericoli di un troppo favorevole primo incontro col pubblico: la formula dell'autore sembra allora bel}'ò scopertale se il pubblico la ritrova nelle opero successive, non sa evijfcare confronti odiosi con l'opera iniziale, e se non la ritrova, è sconteuto proprio per questo. The Man in fhe Zoo, ohe seguì quel primo successo, fu trovato ingegnoso, clcvcr, come dicon qui: l'allarme era dato. |Oià s'era assegnata al Garnett l'amministrazione d'una non vasta provincia dell'arte narrativa: qualcosa di molto brillante, elegante, ma, ingomma, artificiale e piuttosto fragile: una vetreria di JMurauo. No [fjOve, uscito quest'anno (Londra, Chatto & Windus editori), è stato una sorpresa per molti. Tanto che alcuni, andando all'eccesso opposto, to menHromnellsta il vnel devto Intil mlinequene comre scenratisettSofdellderschgueco han proprio immaginato di datare ;glesniini4\..r,.n « -i. ri i nnn nllmtn 1 da quest'opera i fasti di una nuova jtecnica narratila. Incostanza le qualità del Garnett Bono le stesse in questo romanzo che nel suo primo; altro cambiamento non v'è che nelle dosi. Le trovate sorprendenti passano in secondo piano, e l'accento posa sulle minime cose d'ogni giorno, sul lento e naturale viaggio delle anime nel tempo, sul penso di dolce vanità che s'esala dal racconto di vite fiorenti, declinanti, oonobiuse. Il successo di Lady into Fox fu dovuto a una felicissima trovata sapientemente messa in opera in prima pagina : la metamorfosi della donna in volpe raccontata con un consumato artificio che aveva l'apparenza d'una convinta ingenuità. La mpnMo« sa« o« d« d« v« pa vli r• dsferremti vinre desCygueimpressione di quella prima pagina sogrimaneva nel lettore per tutto il re- j ascsto del racconto. Le prime pagine di. delJVo Love sembran ricercare un ef fette simile: si descrive a vivaci colori un carattere di ragazza libera pensatrice, che si fidanza, nientemeno, a un giovane pastore anglicano, e si conclude epigrammaticamente: f Si diceva da tutti che non era precisamente la moglie che ci voleva per un sacerdote ». A simili effetti di piccante contrasto il Garnett ricorre volentieri anche in questo romanzo, tanto per ricordarci che la sua arte prende le mosse da certa sapiente ingenuità settecentesca, alla Voltaire, ove coli'aria più naturale del mondo si dicono cose da sbalordire. Ma, d'altronde, l'esperienza del Garnett psicologo s'è affinata frattanto al contatto di maniere armonizzanti con la sua sua. Da un lato l'antico romanzo greco di Dafni e Cloe, nella versione di George Moore, dall'altro Virginia iWoolf di To the Lighthouse, sembran qui combinarsi nel rendere in maliosi scorci il fluire del tempo. Le vite umane ci appaiono costantemente trascese da quell'elemento più vasto, come piante marine che accompagnino coi loro moti le commozioni dell'Oceano in cui sono immerse. A rendere evidente il rapporto tra l'uomo e il ritmo delle stagioni e degli anni, un isolamento nello spazio è forse tra le condizioni necessarie. E' in questa creazione di un'atmosfera intorno ai personaggi che il Garnett di No Love ricorda assai dawieino Virginia tWoolf. In To the Lighthouse la scena è una villa costiera, e, punto fisso di riferimento, all'orizzonte, il faro; come già in Kew Gardena, i fumaiuoli delle fabbriche di là dai giardini. In No Love siamo in una isoletta di quel frastagliato tratto di costa a est di Portsmouth, e in lontananza torreggia la gru del porto, a forma di martello. Basta un riferimento di questo genere a un punto immutabilmente fìsso nello spazio per propagare un senso d'inevitabile transizione nei piccoli e grandi eventi del romanzo. Dal contrasto di due ritmi alieni l'uno all'altro e discordi si crea come una quarta dimensione misteriosa che conferisce un rilievo singolare agli latti degli esseri umani. Atti, del resto, che non hanno in »è nulla d'eccezionale: registrazione di tenni sfumature di grigio su grigio, finché, a un certo punto, il lettore s'accorge che in realtà quel grigiore un po' lento, in cui tutto avviene così naturalmente, lo prende più d'ima successione di drammatiche scene. A voler rintracciare le origini di quest'arte narrativa tutta in sordina, schiva di bruschi melodrammatici sussulti, si dovrebbero fare i nomi di romanzieri russi e norvegesi. La popolarità goduta in questi ultimi anni in Inghilterra da Knut Hamsun con le sue lente storie di piccoli gruppi umani sperduti in fondo a qualche remoto fiordo non è stata senza effetto sui narratori inglesi. In un romanzo del Ham sun, che è stato tradotto in inglese col titolo di Children of the Age, abbiamo una situazione simile a quella di No Love. Nel norvegese un ricco emigrante rimpatriato acquista parte deù terreni d'un capitano di mare, e «f assiste al parallelo sviluppo delle due famiglie vicine: l'una, l'antica , progressivamente scende, mentre la nuova sale sull'arco della ruota di Fortuna. In No Love l'ufficiale di marina Keltie ottiene da Roger Lydiate la cessione di una psrte di Tinder Island, e là costruisce una sontuosa villa, che contrasta eon la vecchia casa dei Lydiate, 9 le due famiglio vivono l'una accanto all'altra, tipicamente diverse, e mentre i Lydiate decadono, i Keltie vengono in auge. Si direbbe proprio che il Garnett abbia avuto in mente lo schema del romanziere norpatsss, poiché l'elemento di deca• {lenza economica, che nel Hamsun pervudegne,WnasonarmQdatuapiopesonnovaderilseldei s« sa « f« « Sa pa « ia ua « « « a « « « « « « c « « a « « a « i « i «t i < stddCgmtelarcmuèsèdsèpsccetptKaèqqmgmLl una vera e propria funzione utturale, in No Love è accenna- senza che influisca sugli avveninti, rimane, si direbbe, atrofico. Ho già ricordato per lo meno tre manzi il cui influsso è percettibile l'ultimo Garnett. Se questo ba a toglierò all'autore di No Love vanto di aver aperte nuove strade campo dell'arte narrativa, non ve però impedire il riconoscimen d'una sua eclettica originalità. anto, se l'atmosfera è woolfiana, metodo con cui i caratteri son deeati non ha nulla in comune con ello della "Woolf. Niente successio di lunghi monologhi introspettivi me nella Woolf; il Garnett ricor a una tecnica più agile, che dinde dalla miglior tradizione nariva, ricollegandosi attraverso il ttecento all'arte ingenua di Longo fista. La fanciullezza dei ragazzi le due famiglio dimoranti a Unr Island è narrata con una freezza idillica. Un passo come il seente sembrerà a tutta prima po significativo, ma leggetelo in in e lmequadirfincoltimscogli no intsiomifreluicolcommovanobpofigfarmeribmise nel suo. contesto e vi verrà a i_ T\ » f /^l I 1 ' n nte Dap'mis and Chloe di George oore: a Ma due anni ancora pasarono prima che si ripresentasse la occasione, quando capitò a Roger di dare un'occhiata in uno spacco del noce dove il pipistrello dormiva; ed peli chiamò i due ragazzi perche vedessero. Prima fu sollevato l'uno, poi l'altro; strofinaron fiammiferi e videro del pelo e due piccoli uncini ». Quest'atmora che, tanto per intenderci, dimo idillica, si respira in molte par del libro, negli amori della gionetta Mabel Lydiate col precetto Cyril Slack, e soprattutto nella scrizione delle opere agresti a cui ynthia Keltie si dedica durante la erra. Non è tanto questione di Fprklggetto; quanto di stile: uno stile ciutto e snello, dalle articolazioni licate, in cui il gioco dei nessi o- ra l'iucanto ; stile attico, se lo si ol contrastare allo stile asiatico gli aggettivatoli. Nulla di comu, dunque, col periodare della Woolf, che volendosi adeguare al aturale ritmo dei pensieri dei pernaggi non può obbedire a leggi di monia stilistica. Qualche altra volta è l'amore a ai e un'apparenza incantevole a siazioni grottesche. Così nel princio dell'innamoramento di Slack r Mabel. 11 precettore e i ragazzi no attendati, e la fanciulla, nella otte, mentendo freddo, non ha troato di meglio che mettersi nel letto el precettore perchè la riscaldi. Cyl Slack si frena per non renderla lf-conscous; più tardi le cede una elle sue coperte : « L'erba era molle di rugiada, il suo pigiama era fradicio, poiché s'era seduto in terra accanto a lei che riposava. Già cominciava a farsi giorno. Con una coperta di meno faceva troppo freddo a Slack par pensare a dormire; di più, si sentiva troppo felice. Mabel l'amava, benché essa fosse ancora inconsapevole del proprio amore una creatura intatta, naturale, bella, innocente, stranamente mia conosciuta, magnifica. In quel mo mento si sentì presso alla Natura, al suo segreto mistero; l'aurora sorgeva come una rivelazione di bellezza; i suoi denti battevano terribilmente, ma egli era felice del freddo, della rugiada che gli inzuppava i capelli e copriva la lana della coperta con un velo di goccioline. Che tutte queste cose eran parte della Natura, com'era Mabel. Stette per un pezzo supi no, tremando dal freddo, con gli occhi fissi all'erba circostante, ove erano alcuni fuscelli e dei sasso lini, e una dello 6ue scarpe nere da cui s'udiva uscire il ticchettio del l'orologio. Anelava d'esprimere in parole, o in colori, o in musica perfin la bellezza di quell'angolo erboso, di quella scarpa umida e sformata, la bellezza che ancora nessun poeta o pittore aveva colto ». Similmente, quando Benedict tringe tra le braccia l'orribile stu dentessa ebrea Leah, sente tutte le delizie enumerate dal Cantico dei Cantici, mentre la ragazza « sorve gliava l'amplesso con altrettanta cai ma e lo dirigeva con altrettanta in telligenza che se fosse stata presso a bacinella di porcellana nel laboratorio, a condurre un esperimento chimico piuttosto vistoso e notevol mente felice ». Qui l'iTonia assume un sapore piuttosto acre, che però è insolito nel Garnett. Che, anzi se una morale si cava dal romanzo è che la vita è resa possibile solo dall'alchimia d'amore. Amore è illu sione, sogno a occhi aperti, ma pure è solo nei momenti d'amore che personaggi del Garnett, pietosi esseri dominati da manìe, meschinità, contraddizioni, s'irradiano d'una luce eroica. E' solo grazie all'amore se essi non ci appaiono come caricature. I veri falliti, gli sconfitti sono i personaggi incapaci d'amore, sopratutto Simon, e sua madre, Lady Keltie. Il carattere di questa donna arida, ironica, e, insomma, meschina, è forse il più riuscito ritratto di questo romanzo; tanto più felice quanto schizzato .con pochi segni da maestro; descritto dall'esterno, dagli effetti prodotti sui circostanti, ma completo, perchè l'esterno di Lady Keltie è tutto: una gelida brillante facciata, e dentro il vuoto, o, tutt'al più, una stagnante malignità. Simon Keltie è la figura più patetica del romanzo. Lo vediam da ragazzo, prepotente e riottoso, mosso solo da un cieco amor proprio, lo vediamo cadetto di marina seguir con disgusto una carriera a cui la tradizione familiare lo destina, ma da cui l'incapacità naturale alla fine lo sottrae, coimNelatudebecogacoa loCaunvetapchbrleludd—a mmptiucocuptinmdcvcaptadgdorlvbsgsspdcsosvintPgDpcvgul e e e n , n i l o i lo vediam fidanzarsi e sposarsi alla cieca, abbagliato da un momento di simpatia fisica, e poi agire in modo da perder l'amore della fidanzata e la fedeltà della moglie, e finalmente, separato dalla moglie alla quale egli nega il divorzio per impedirle di sposare l'uomo che ama, raffinare il suo isolamento egoistico collo studio della psicanalisi. Nell'ultima scena Simon riuscirebbe grottesco, se non io vedessimo attraverso gli occhi di Benedict che ne scoprono il lato pietoso. Eccolo a parlare interminabilmente delle sue repressioni infantili e dei suoi sogni, esaminare la sua vita al lume di teorie freudiane, capirti e imparare, dice lui, a dirigersi, e intanto comportarsi col figlio nel modo col quale si son comportati con lui i genitori, che un momento prima ha biasimato. Avevano avuto torto i suoi genitori a obbligarlo a entrare in marina; ma poi, quando pensa alla carriera del figlio, non sa pensare ad altro che a farne un marinaio, magari di marina mercantile. « Sembra una cosa terribile rompere una tradizione. Nella mia famiglia tutti'sono stati in ma- rina fin dal seicento ». Intorno, nella ricca sala della villa, sono allineati i trofei navali degli antenati, le feluche, gli spadini, i modelli di navi: il pesante retaggio del passato che ha irrigidito la famiglia Keltie in qualcosa di meccanico, d'inumano. Simon c ora soddisfatto perohè crede d'aver sciolto uno a uno gli enigmi del suo passato: la psicanalisi gli ha fatto un sacco di bene. E, quasi a conclusion del discorso, si rivolge arcigno al figlioletto Eustace, e gl'impone: a Mangia il pudding ». Vecchio, insignificante, maligno, appare Simon agli occhi di Benedict. Ma Benedict, pur fremendo d'indignazione di fronte alla cecità morale dell'antico compagno di infanzia, se ne appena: « Che c'è che non va in Simon ?» — si domanda •— « Che c'è di sbagliato? C'è sempre stato qualcosa di sbagliato in lui, in tutta la sua vita. Dov'è la ragione!... E' perchè non c'è amore. Non c'è amore nel suo ouore. Non ha mai appreso che cosa sia dagli altri. Questa è la ragione. Mancanza d'amore ». Mario Praz. cfcBdldgtttnmbdss

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