Altra brillantissima tappa di Pancera

Altra brillantissima tappa di Pancera Altra brillantissima tappa di Pancera Consolida in classifica il suo secondo posto avvicinandosi di otto minuti alla « maglia gialla » Evians, 20 notte. L'ultima tappa delle Alpi, GrenobleEviaus, 320 Km., attraverso il Galibier 2658 metri) ed il colle di Aravis, ha eduto la resurrezione di due vecchie glorie del Giro di Francia: Vervaheke Frantz, giunti rispettivamenie primo secondo ad Evians; una ripresa sensibile dei fratelli Magne e. soprattutto, una corsa poderosa e regolare di Pancera, che si è consolidalo al suo secondo posto nella classiilca generale. La rivincita dell'italiano Pancera si è presa oggi la rivincita della lappa precedente, sbaragliando in pieno la coalizione belga, che, a beffa di tutti i regolamenti, era stata conclusa contro di lui. Veramente, dopo 11 brutto tira giuocatogli dalla sorte nella Nizza-Grenoble, Pancera, più che ad inquietare Dewaele, doveva tendere a consolidare 11 secondo posto che Demuysère gli minacciava con un dislacco di soli due minuti. L'ultima tappa delle Alpi era l'unica occasione offertagli, perchè, d'ora in ipoi, non ci saranno che tappa piane, dove c'è possibilità di guadagnare, tutt'al più, qualche secondo, o, al massimo, qualche primo. Pancera ne ha saputo approlittare a meraviglia, dando nello stesso tempo un colpo al cerchio ed uno alla botte, cioè allontanando da sè di otto minuti il giovane Demuysère ed avvicinandosi pure di otto minuti a Dewaele. ' CI affrettiamo a fare rilevare che tutto l'Interesse della tappa era concentrato su quello che sarebbe avvenuto tra 1 primi tre uomini della classifica generale. Questo duello, da tutti sentilo e vivamente atteso, potrà decidere della sorte del Tour e fissarne denntivamente la classifica. Vi sarebbero stati forse altri attori, ma questi, nel quadro generale non dovevano ormai avere che un valore di comparsa. La prima fase della tappa odierna non era stata decisiva. L'andatura anzi era stata fiacca. Il Galibier non aveva emesso alcun responso, malgrado che le strade fossero oltremodo cattive per un temporale scoppiato nella notte che le aveva danneggiate gravemente. Sulla vetta del Galibier passavano i due consoci Rebry e Delanoy, precedendo Ui quasi ttuo minuti Pan cera e Demuysère che si sorvegliavano a vicenda. A San Giovanni di Morlana, dopo la scalata del famoso colle. De lanoy si presentava solo in testa, seguito ad un minuto da Pancera e da Demuysère, mentre Dewaele aveva per duto già tre minuti. Questi scarti sa rebbero in seguito aumentati o dimi nuitl ? Sembrava oggi che 1 due avversari immediati del leader volessero approfittare di quella che era l'ultima gran de occasione per rovesciare la situazione e di conseguenza dovessero partire ardentemente all'assalto. Questa, si capisce, era l'idea di Pancera, ma non era affatto condivisa dal belga, che, pur essendo di un'altra squadra non intendeva venire meno alla eoa lizione che, per spirito nazionale, si era formata al danni di Pancera. Questi quindi fu costretto a fare da locomotiva. Non per questo Pancera disarmò dalla lotta, anzi, trascinando il plotone, riusciva a raggiungere De lanoy. Evidentemente però Pancera non poteva continuare indeflnitlvamente nello sforzo. 1 rivali facevano una corsa passiva e sembrava che esistesse unTintesa per non secondarene r nulla lo sforzo dell'Italiano. AdAlbertville Dewaele potè raggiungereil plotone di testa. La passività del plotone malgrado la sgroppata dì Pancera, permise a Demuysère, che aveva fallo una caduta, di rientrare dopo pochi chilometri. Lungo la salita dell'Aravi^ Frantz coi fratelli Magne, Moineau.v Vervaheke fugge. Pancera si getta nella scia del fuggitivi, seguito dai suol avversari, ma, non avendo cambiato rapporto per timore di essere sorpassato, perde terreno. A questo punto la fortuna sembra finalmente essergli propizia. Infatti Demuyslere buca. In un baleno Pancera cambia rapporto e si lancia come un forsennato lungo la ripidissima salita. La sua corsa è meravigliosa per ardire e baldanza. Tutto soto, in una suprema tensione di muscoli, stacca, metro per metro, Dewaele e Delanoy e aumenta ad ogni colpo di pedale il suo vantaggio. Demuysère intanto ripara e riparte. Raggiunge Dewaele, Delanoy e Rebry. Sulla vetta dell'ultlm.o grande colle del Giro di Francia egli lia ben tre minuti di ritardo su Pancera. Nella discesa a tourniquets ripidissimi Pancera si lancia ad oltre 70 chilometri all'ora e fila cqn spirito altissimo e le mani raggrinzite sul manubrio. E' qualche cosa di veramente fantastico quello che 11 nostro cam pi,one sa fare in questo periodo del percorso. Nei 50 Km. che lo. separano da Evians egli raggiunge Antonino Magne e Lousse e porta a sei minuti il suo vantaggio sul suo immediato rivale. Paocera all'offensiva Questa nuova grande affermazione di potenza e di regolarità del piccolo corridore italiano, in mezzo al susseguirsi del ritmo continuo di resurrezioni e di defaillance» da parte di altri grandi e piccoli attori del 24.0 Giro di Francia è qualche cosa di cosi meraviglioso e di imprevisto che... indispone persino Henry Desgrange, direttore dell'auto e arbitro assoluto del giro. Non sappiamo bene che cosa Desgrange pretenda dal nostro Pancera, 11 quale, tra l'altro, è al suo primo debutto in Francia, debutto che non poteva essere migliore. Desgrange gli rinfaccia continuamente la sua regolarità, quasi che la più grande qualità che possa avere un corridore nel giro di Francia, sia ad un tratto divenuta un difetto. Comunque, diciamo subito chiaramente, che non vediamo la possibilità per Pancera di colmare Yhandicap che lo separa dal leader nelle sette tappe piane che restano ancora per raggiungere Parigi. Oltre alla quasi impossibilità di vincere le coalizioni di ditte e di uomini strette contro la 6ua piccola casa ed 1 suoi due compagni, Innocenti e Pomposi, 11 terribile pavé delle strade del Nord rappresenta Indubbiamente un vantaggio per 1 belgi. Ad ogni modo se Pancera saprà conservare il secondo posto nella classìfica generale del giro di Francia avrà bene meritato dallo sport italiano. La partenza viene data alle due del mattino. Il tempo è fresco per l'uragano che si è scatenato alla vigilia. Migliaia di persone assistono alla partenza. L'alba sorprende i corridori a Bourg d'Oisan. L'andatura è lenta. Siamo all'inizio della salita del Lautaret che durerà 33 chilometri. La vette è rag giunta alle 6,35. I corridori passano. i in fila indiana. Nella discesa il pioto- Ine si ricompone completamente. 'csccrmcd . Od 47"5l"V 7. Antonino Marna (Francia! In ore ^O'S"" (ja 59'3<v') v"™"v'"" ore Ecco ora il Galibier. Antonino Magne e Pancera sono i primi che si lanciano lungo la salila del colle e riescono in poco tempo a guadagnare circa cento metri. Ma non avendo cambiato rapporto essi vengono superati da Rebry e Delanoy. La salita 0 difficile. A metà del colle Delanoy e Rebry hanno portato ad un minuto e mezzo 11 loro vantaggio, mentre Pancera procede senza difficoltà, trascinando alla sua ruota Demuysère e Cardona. La sommità del colle (2658 ni.) è completamente nascosta dalle nubi. La circolazione lassù è cosi intensa da rassomigliare a quella della piazza dell'Opera a Parigi alle 6 di sera. Rebry e Delanoy passano alle 7,42, seguiti ad un minuto e SO secondi da Pancera, Demuysère e Cardona. Nella discesa Rebry perde alcuni secondi per cambiare rapporto e Delanoy riesce a guadagnare terreno. In fondo al Galibier, Delanoy ha preso due minuti di vantaggio, ma non può conservarli ?er la terribile caccia condotta da nneera. Il gruppo si ricompone e la andatura diventa più calma. L'italiano avvantaggia Ad Albertville «Ile 10,48, passa un gruppo composto di 12 corridori. Ora si ha la salita dell'Aravis. I fratelli Magne e Moineau scappano, ma Frantz li insegue. 11 raggiunge, li sorpassa e fila tutto solo verso la cima. Egli passa all'Aravls con 3 minuti e 16" di vantaggio su Vervaheke, 3*21" su Pietro Magne e 3'44" su Pancera. Devaele è in difficoltà e perde terreno. Demuysère buca e si attarda. Pancera, Invece, accortosi dell'Infortunio capitato ai suol rivali, aumenta di coraggio e di ardire. Egli sale con una grande facilità e alla vetta riesce a raggiungere Pietro Magne. Frattanto Frantz buca a sua volta e viene raggiunto da Vervaeke. 1 due corridori si lanciano Insieme nell'ultimo tratto che è piano. Frantz sembra dover guadagnare, quando un filo di ferro, a circa duecento metfl- dall'arrivo, gli blocca la ruota posteriore e gli impedisce di vincere allo sprint. Vervaeke con facilità riesce a sorpassarlo di due macchine. Pietro Magne arriva solo e pochi minuti dopo arrivano Antonino Magne, Louease e Pancera. L'italiano, soddisfatto di avere staccato 1 rivali, si lascia battere cori facilità dal due francesi. Ecco l'ordine di arrivo: 1. Vervaeke, che compie 1 329 Km. del percorso in ore 13,9'37"; 2. Frantz. a due macchine; 3. Pietro Magne, in OTe 13,14'22"; 4. Antonino Magne, In ore 13,17'U"; 5. Louesse; 6. Pancera (Italia); 7. Moineau in ore 13,20'; 8. Cardona: 9. Benoit Faure; 10. Rebry in ore 13,23'2"; il. Dewaele; 12. Delanoy; 13. Demuysère; 14. Leducq In ore 13,39'51"; 15. Bouillet; 16. Chene; 17. Neuhard; 18. Govaert: 19. Van Russelberg; 20. Innocenti (Italia); 21. Van Bruanere; 22. Ettore Martin. Pomposi è arrivato 34.o in ore 14,14'32". La classifica generale è la seguente: 1. Dewaele (Belgio) in ore 131,1'; 2. Pancera (Italia) In ore 131.16'51" (distacco 15'51") ; 3. Demuysère (Belgio) In ore 131.24' 40" (id. 23'40") ; 4. Cardona (Spagna) In ore 131,45'18" (Id. 4V18"); 5. Frantz (Lussemburgo) In ore 131, 46'39" (id. 45'39"); 6. Delanoy (Belgio), In ore 131,48'5l"