Mosca rompe le relazioni colla Cina

Mosca rompe le relazioni colla Cina Guerra o pace Mosca rompe le relazioni colla Cina e gli eserciti delle due parti si concentrano alla frontiera o ¬ Ore di ansia (Nostro servizio telegrafico) Mosca, 18 notte. . La risposta del Governo di Nankino alla nota di Karahan del 13 luglio, è venuta poche ore dopo la prima generica risposta, il cui tenore e il cui significato già vi è stalo telegrafato. Fin dal pomeriggio di ieri si vociferava essere giunta questa definitiva risposta, però questa è stata resa nota soltanto il 18, dopo la ufficiale diramazione all'estero, unitamente alla contro-risposta del Governo di Mosca. Che cosa accadrà ? II contenuto della nota cinese ha destato enorme impressione. Giustificale le misure contro il Consolato di Karbin, gli arresti dei cittadini sovietici, sanzionata l'occupazione della ferrovia, respinta ogni proposta contenuta nella nota sovietica. Che fare? Dovevd Mosca dichiarare guerra? Gli estremi del casus belli abbondano. La folla, in quotidiane dimostrazioni di protesta, chiede la guerra. Ma la guerra è possibile? Conviene accettare la sfida di Nankino? Le conseguenze sarebbero gravissime, imprevedibili. Mosca ha preferito limitarsi alla rottura diplomatica e commerciale immediata, completa. Dove si arriverà? tutti si chiedono. Telegrammi da Sciangai informano che CianKai-Seck ha dichiaralo che l'imperialismo rosso è più pericoloso dell'imperialismo bianco, e che continua a combattere per difendersi contro l'attività della Terza Internazionale, per regolare la questione della Mongolia esteriore e altre questioni. Come risponderà Mosca a nuove eventuali violenze cinesi? Ili mane la guerra, molti dicono; ma la guerra Mosca non la dichiarerà in nessun caso, dicono altri. Tutta la stampa sovietica esprime-la mas sima indignazione contro l'atteggia mento cinese, e rileva il carattere pacifico della politica sovietica. Oggi si sono avute nuove grandiose manifestazioni e comizi contro la Cina: ovunque vi hanno partecipa lo cinesi residenti in lìussia, molti dei quali sono emigrati politici. Gli emigrati bianchi in armi Un movimento, 'di truppe cinesi sarebbe in vista ai confini sovietico cinesi. Secondo telegrammi da Karbin si starebbe procedendo a formazioni di corpi di guardia bianca con elementi emigrati russi, sotto il comando dell'atamano cosacco Semeonoff. Nello stesso tempo Nanki no starebbe mobilizzando quindici mila soldati manciuriani, destinati alla frontiera sovietica-cinese, stabilendo il loro concentramento nei principali punti strategici. Anche Mosca starebbe studiando misure di difesa alle sue frontiere orientali contro possibili aggressioni dei cinesi o degli emigrati bianchi. Il carattere delle misure sarà dettato — afferma l'organo del Governo, l'Isvestia — dallo sviluppo che prenderanno gli avvenimenti nei prossimi giorni. La situazione viene giudicata se ria, capace di complicazioni e pie na di incognite. La Pravda vuole vedere dietro Cian-Kai-Sek la stessa mano che prima si nascondeva dietro Cian-Tso-Lin: questa mano lavora — afferma la Pravda contro l'Unione sovietica in Mandarla, in Polonia, in Afganislan, ad occidente e ad oriente. Permane in molti ambienti la sensazione di una prossima guerra, per che Cian-Kai-Scek potrà continuare la sua politica di provocazione. L'attuale conflitto, secondo alcuni ambienti, starebbe a dimostrare la Lpvinutilità dei trattati, l'inutilità della Lega delle Nazioni, l'inutilità del patto Kellogg, giacché l'Unione Sovietica c la Cina sono entrambi firmatari del patto Kellogg. S'assicura che Mosca eviterà ad ogni costo la guerra; potrebbe però esservi trascinata. Qualora il conflitto dovesse accentuarsi la conflagrazione a molti appare inevitabile. In genere regna molto pessimismo. Pietro Sessa. La Nota di Karakan al Governo di Nankino Mosca, 18 notte. La replica del Commissarialo degli Esteri alla Nota della Cina è stata consegnata ieri sera alle 21 all'Incaricato d'Affari cinese. La Nota, che porta la firma del vice commissario del popolo per gli Affari Esteri, Karakan, ha, come quella cinese, la data del 17 luglio. Il documento comincia e-, rilevare che la recente Nota cinese si diffonde in un'aspra, critica della politica del Governo dei Soviet, invece di attenersi alle tre domande formulate con l'ultimatum. « 7!" Governo cinese — aggiunge Karakan — accusa inoltre il Governo dei Soviet di diverse macchinazioni, ma tali accuse sono basate sulla falsità. Non è vero infatti che parecchie migliaia di cinesi siano slati arrestati o siano per essere arrestati nel territorio dell'Unione delle Repubbliche Socialiste e Sovietiche. I soli cinesi che si trovano nelle carceri russe sono quelli che sono stati processati e condannati dai tribunali sovietici per reati comuni o per contrabbando. Le rigorose sanzioni adottate contro cittadini sovietici o anche contro istituti, vengono ipocritament". giustificate con falsi riferimenti a repressioni in massa che, in verità, sonò state compiute soltanto contro trascurabili gruppi di spie, di trafficanti, di ricettatori, di contrabbandieri e di altri elementi criminali ». Karakan accusa il Governo cinese di aver per scopo reale non la repressione dilla propaganda comunista in Manciuria, ma il controllo illegale della linea ferroviaria. « La confisca della ferrovia orientale cinese — dice la Nota russa — è del resto confermata dal Governo di Nanchino nella sua ultima Nola. Così vengono frustrati gli sforzi dei Soviet per stabilire una intesa fra le due Nazioni. Il Governo sovietico — continua la. risposta dell'U.R.S.S. — si vede obbligato a prendere le seguenti misure facendo ricadere sul Governo cinese tutta la responsabilità per le conseguenze : « 1) richiamare tutti i rappresentanti diplomatici, consolari e commerciali sovietici dalla Cina; « 2) richiamare tutti i funzionari nominati dal Governo sovietico per la linea ferroviaria orientale cinese; «3) sospendere tutte le comunicazioni ferroviarie fra.la U.R.S.S. e la Cina; « 4) invitare i rappresentanti diplomatici e consolari della Cina a lasciare immediatamente la V. R. S. S. ». Il documento sovietico conclude affermando che il Governo cinese, con la sua ultima Nola, ha reso impossibile una intesa e rileva che anche Ciang-Kai-Sek, nei giorni scorsi, ebbe a dichiarare che il primo passo del Governo di Nanchino, nella politica estera, e precisamente nei riguardi dei Soviet, sarebbe stato la confisca della ferrovia orientale cinese. « Perciò — dice Karakan — il Governo dei Soviet non vede alcuna possibilità di ripresa di relazioni diplomatiche fra i due Paesi. Il Governo cinese ha dimostralo di non desiderare la pace con l'Unione dei Soviet e perciò, su di esso soltanto ricade la responsabilità della rottu- a ra dei rapporti cino-sovietlici». o e , i i i e — o . i e — — l o e a . n e , a i a a n i rossa si muove agli ordini del gen. Budienny Londra, 18, notte. La rottura delle relazioni fra Russia e Cina è confermata da tutti i dispacci dell'Estremo Oriente ed è accompagnata dall'inevitabile stuolo di referti allarmistici sull'imminenza di apertura delle ostilità. A Londra negli ambienti responsabili si continua tuttavia a manifestare scetticismo di fronte al dilagare delle notizie dall'Estremo Oriente. La situazione, in tali circoli, viene giudicata « seria ma non grave », e la rottura delle relazioni diplomatiche fra Mosca e Nankino non viene per ora interpretata come foriera di guerra. Si continua a credere che Mosca non sia in grado di condurre ad un esito risolutivo un'azione militare contro la Cina, giacché, a giudizio degli esperti inglesi, una battaglia in Estremo Oriente non potrebbe assumere che un aspetto di guerriglia, destinato a prolungarsi sema fili e e senza esito. La Cina, d'ajtra parte, non può, in alcun caso, nutrire la ambizione di impadronirsi di un palmo' di terreno russo, così che la situazione — sempre secondo l'opinione londinese — si risolverebbe in piccole azioni di frontiera che potrebbero prolungarsi fino a che si mantengano favorevoli le condizioni atmosferiche. Nel frattempo, le diplomazie avrebbero modo di agire in vista di una soluzione della vertenza. Questa, a giudizio dei più, non verrà raggiunta attraverso negoziati diretti russo-cinesi, poiché gli animi sono troppo tesi e le disposizioni a tali negoziati sembrano ormai svanite da una parte come dall'altra, ma per il tramite di Tokio. La neutralità del Giappone L'atteggiamento del Giappone in questo conflitto avrà, checché ne pensino Mosca e Nankino, una importanza preponderante: per ora Tokio afferma il suo proponimento di mantenersi non solo estraneo al conflitto, ma assolutamente imparziale. Questa è già una presa di posizione, poiché, Ano a pochi giorni or sono, se non altro, i giornali di Tokio sembravano incerti sulla linea da .seguire e, quando uscivano da quésto stato di incertezza, face vano trapelare simpatie più vive verso il nazionalismo cinese che non verso, il bolscevismo moscovita. Ciang-Kai-Sek ha molto contribuito a diffondere negli ambienti responsabili di Tokio apprensioni abba stanza serie sull'avvenire della ferrovia sud-mancese, attualmente sotto il pieno controllo del Giappone Il corrispondente da Tokio del Daily Telegraph, in un dispaccio in data di questa sera riferisce che il Ministro degli Esteri giapponese ha dichiarato oggi, in un colloquio con vari rappresentanti della Repubblica che il Governo nipponico considera la situazione creata dalla controreplica russa alla risposta di Nankino come lealmente grave, per quanto non creda che da essa debba di necessità scaturire la guerra. La rottura attuale, può, secondo il Governo di Tokio, condurre ad una situazione analoga a quella prodottasi nei rapporti fra Russia ed Inghilterra dopo la rottura diplomatica del 1927 II Giappone continua ancora a credere .che Mosca non sia affatto desiderosa di intraprendere operazioni militari e preferisca una soluzione pacifica della vertenza, tanto più necessaria in quanto che una prolungata sospensione dei traffici lungo la linea ferroviaria nord-orientale attraversante il territorio cinese, deciderebbe la morte di Vladivostok, la massima base estremo-orientale della Russia. Secondo Tokio, a quanto riferisce sempre il corrispondente del Daily Telegraph, ciò che importa in questo momento non è tanto l'atteggiamento di Mosca quanto quello di Nanchino. Per ora il.Governo nazionalista ha attribuito scarsa importanza alle escandescenze sovietiche, ma il Giappone continua a credere (e da buon conoscitore della Cina sembra avere molte ragioni di crederlo) che se Nanchino giungerà a persuadersi che Mosca è forte, finirà per cedere. E' la psicologia cinese, che non vi è davvero ragione' che cambi nelle Circostanze attuali. Nei circoli milita¬ lto - Ih "si" sostieneTnoìtreche l'atteggiamento energico assunto da Mosca è dLcbcacfpn ¬ li risultato diretto del silenzio mantenuto fin qui dal Giappone e dal- i evidente desiderio di quest'ultimo 'eè di mantenersi estraneo alia vertenza. Lo vedute tutt'altro che allarmistiche di Londra e di Tokio sono poi, basate sul fatlo che la contro-repli- i ca russa elenca tutta una serie di atti imposti dal tono poco soddisfacente della risposta cinese, ma non fa alcun cenno ad una eventuale apertura di ostilità. Conoscete già il contenuto della nota. La rapida attuazione della prime misure di ostilità intanto, procede con rapidità alquanto inquietante la messa in esecuzione delle prime misure di ostilità. Le relazioni diplomatiche tra Russia e Cina sono effettivamente interrotte a partire da oggi. Un telegramma da Mosca ad una Agenzia americana annuncia che l'Incaricato di Affari e il personale dell'Ambasciata cinese debbono abbandonare Mosca oggi, in serata, e verranno accompagnati alla frontiera in in treno speciale da agenti di uoHzia e da vari ufficiali russi. Inoltre domani sarà completata la evacuazione di tutto il personale consolare cinese in Russia. Le comunicazioni ferovìarie tra !a Siberia e la Cina sono del tutto sospese ed i binari della Transiberiana servono soltanto al trasporto di truppe e di equipaggiamenti verso la regione di Chita, presso la frontiera mancese. Al tempo stesso l'ultra-allarmistico fuoruscitismo russo a Riga comunica al mondo, per il tramite condiscendente di Agenzie, di apprendere da Mosca che il generale Budienny è stato richiamato d'urgenza a Mosca per mettersi in confatto con le autorità militari della capitale allo scopo di prendere misure immediate in vista di una apertura imminente di ostilità. Secondo queste voci di Riga, il famoso generale avrebbe subito deciso di concentrare un buon numero di squadriglie aeree lungo il confine della Manciuria e rinforzare le unità già concentrate colà con l'invio di divisioni di Fanteria, di Cavalleria e di reparti di carri d'assalto. Al tempo stesso, dice sempre Riga, sarebbe stato deciso di rinforzare le guarnigioni di Mosca e di Leningrado. Da fonte americana si apprende poi stasera che varie dimostrazioni aeree sarebbero già state effettuate nel corso della giornata da squadriglie di velivoli russi in territorio cinese lungo la frontiera. In linea di massima Mosca, per ora, 'preferisce mantenersi silenziosa circa le misure adottate per far fronte alla situazione, lasciando che le colonne del notiziario dei giornali europei siano invase da narrazioni di imminenti dimostrazioni di popolo nei grandi centri dell'Unione Sovietista. Queste dimostrazioni sonoucertamente spontanee, ma secondo i referti di vari corrispondenti, sarebbero anche incoraggiate dalle «autorità le quali, per esempio a Mosca, avrebbero concesso una giornata di congedo agli operai per associarsi ai manifestanti dinanzi all'edificio dell'Ambasciata cinese. I comizi! si succedono ai comizii, votando l'uno dopo l'altro valanghe di mozioni, le quali approvano l'atteggiamento governativo e riconoscono il pieno diritto della Russia di ricorrere alla forza delle armi. Un Consiglio di generali cinesi Sovrabbondano invece le notizie più o meno attendibili di preparativi bellici della Cina. Le forze militari cinesi sarebbero avviate non più a migliaia ma a centinaia di migliaia dalla fronte interna verso la fronte russa. L'arssnale di Mukden stareb be «producendo con rapidità .ebbri le » armi e munizioni. Il Governo di Manciuria nel corso della giornata ha informato telegraficamente il Governo di Nanchino che la Russia sta" concentrando importanti forze lungo la frontiera e che la situazione si sta facendo « estremamente grave » In seguito a questo dispaccio, Cian Kai-Sek ha convocato d'urgenza una Conferenza di generali cinesi; rimanendo a colloquio con loro durante quasi tutta la giornata. Non si sa che cosa sia stato deciso, ma è sin tomatico il fatto che al termine della riunione veniva annunciato come il Governo nazionalista non nhr.au donasse interamente ogni speranza di una amichevole sistemazione della vertenza. • M. R, pspulvmngrtco Fosche previsioni e aneustiati commenti tedeschi a" o i a e a e a a Berlino, 18 none Il conflitto russo-cinese occupa ampiamente le pagine dei giornali che si domandano se il Mondo, dopo appena undici anni dalla chiusura ili un conflitto die parve esaurire, per lungo tempo almeno, la capacità e volontà bellicosa dei popoli, sia vera mente alla vigilia di un nuovo conflit to in grande stile che rischi di trascinarlo ancora una volta nel vortice. In genere, per quanto si esprima la spo ranza che il conflitto possa essere evi tato, la situazione è giudicala tuttavia come zaolto seria. « Non vi può essere dubbio — scrive il fierliner Tageblatt che, come sommo organo democratico, è di quelli a cui il pericolo di un conflitto rompe l'alto sonno nella testa e gli dà le vertigini - che lo scoppio di una guerra per la Manciuria, giacché del possesso di questo fruttuoso Paese si tratta e non già della interpretazione dei paragrafi, sarebbe una cosa tremendamente seria. Già soltanto come avvenimento politico, dal punto di vista del solo contraccolpo annientante il movimento verso la tiace generale cui l popoli da dieci anni credevano di aver fatto alcuni progressi, questo conflitto fa addirittura girare il capo ». La prova del tuooo dal Patto Kellogg Ma quello che più spaventa il giornale è che si tratti proprio di quei due popoli, tra i più numerosi del mondo, i quali negli ultimi dieci anni avevan fatti 1 più inauditi salti verso la regione delle nuova idee adatte a rendere felici i popoli — cosi dice testualmente 11 giornale, accennando al bolscevismo e al repubblicanesimo del Celeste Impero — e che, al primo momento critico, ricadono improvvisamente nei vecchi metodi della politica di violenza che, secondo il giornale, sarebbero ormai banditi ufficialmente da tutti gli altri popoli civilizzati. Ma c'è di peggio : c'è che tanto la Russia quanto la Cina hanno Armato il Patto Kellogg e sarebbe, secondo il giornale, la più tremenda di tutte le dell'attuale momento poli esperienze ub« attuo» mumcuiv i*--.,. itico mondiale se proprio nello stesso jlrfgIaScildetetzrhctacsrvipclhsspnsLcfmsistante in cui il Presidente americano si sta preparando ad annunziare al mondo l'entrata in vigore del Patto Kellogg, risultasse evidente a tutti la nullità e la inefficacia di una convenzione internazionale cosi importante. Il Lokal Anzeiger, della Destra nazionalista, è anche esso di parere che il conflitto sarà in ogni modo la prova del fuoco del Patto Kellogg, prova del fuoco alla quale gli amici di questo Patto guardano con non poca preoccupazione. Finora — dice — a buon conto, in tutta la faccenda nessun cenno si è fatto a questo Patto. Eppure esso avrebbe dovuto da tempo già entrare in azione ; ma appare chiaro che tutti e due I Paesi sono spìnti da tutt'altri motivi che da quelli che li hanno portati alla firma del Patto stesso ». La mediazione dal Giappone? Il giornale si domanda che cosa farà il Giappone. « Per il Giappone — dice — è assai difficile prendere posizione di fronte a questo conflitto. Verso la Russia bolscevica non lo lega certamente nessuna simpatia. D'altro canto però nel caso di un Insuccesso della Cina il Giappone avrebbe da temere per la sua ferrovia sud-manciuriana rispetto alla quale la situazione è presso a poco la stessa che quella della Russia di fronte alla ferrovia est-manciuriana. E siccome Ciang-Kai-Scek ha esplicitamente dichiarato che la cacciata dei russi deve essere soltanto il primo passo sulla via della piena sovranità cinese sul Paese, è naturale che il Giappone debba essere vivamente preoccupato ». M giornale esprime la probabilità che per tutte queste ragioni, il Giappone si muoverà per una mediazione. In fatto di mediazione e di Intervento pacifico quasi tutti 1 giornali si domandano poi che cosa farà la Società delle Nazioni. La cosa è. questa volta assai più seria di quanto non fosse il caso recente del conflitto tra Bolivia e Paraguay, e tutti i giornali si domandano se v' sarà* una Nazione, e quale, che si decida ad invitare l'Istituto gi nevrinó a mettersi in movimento. In base all'articolo 4 del suo statuto. « Ma — trae conclusione da tutti questi punti interrogativi la Deutsche Allgemelne Zeltung — il fatto è che l'attuale conflitto dimostra che, ancora og gi, dopo tanti patti firmati e tra due Paesi per di più che sono governati da rappresentanze del popolo, le questioni di prestigio stanno sempre sul primo piano e rendono difficile la soluzione di divergenze materiali le quali, prese di per sè stesse, non sarebbero mai tali da poter darò motivo a una guerra ». E un'altra non meno significativa considerazione trae il giornale, ed è che tutti e due 1 Governi, In sostanza, sono tratti a parlarsi tra di loro In tono cosi aggressivo e per nulla giovevole alla causa della pace, più che altro per motivi di politica interna. G. P.