Problemi sindacali

Problemi sindacali Problemi sindacali Inquadramenti Dibattiti Roma, 17 nono. Tempo fa fu dibaltma su alcuni tfiortiali Ja questione citila organizzazione delle ■varie iniziative culturali e intellettuali e fu riconosciuto unanimenieuite che questo compito di inquadramento non potesse essere affidato che alla Confederazione dei Sindacati professionisti e artisti. Ora il Ministero delle Corporazioni, facendo suo quel voto, Ila recentemente affidato alla Confederazione intellettuale per eccellenza la gestione dei centri di cultura corporativa, di propaganda sindacale e di iBtruzione popolare. E ieri, infatti, il Direttorio nazionale della Confederazione, prendendo atto dei nuovi compiti affidatigli, ha tracciato un programma di azione. E' necessario rilevare nel giusto valore l'importanza di questo fatto che costituisce un nuovo elemento per la yalutazipne e l'avviamento corporativo dello Stato italiano, anche nel campo Bella cultura e della propaganda. Non bisogna dimenticare che il flore della àntelligenza e dell'arte italiana fa ormai parte delle organizzazioni sindacali e che le file dei Sindacali professionisti e artisti rappresentano veramente l'aristocrazia intellettuale dell'Italia fascista. Pertanto 1 voli rivolli dal Segretario del Partito per la unificazione delle iniziative culturali, e perche in esse vengano messi in valore gli iscritti al Sinducati professionisti e artisti, sono da considerarsi seriamente. Le pletoriche e spesso concorrenti iniziative culturali potranno, attraverso il sagace esame del Segretario del Partito, essere sfrondate e soprattutto ne potranno essere coordinati gli scopi. Un altro avvenimento degno di rilievo è l'annunziato sdoppiamento dei gruppi assistenti e professori universitari fascisti. Come è noto lo scorso gennaio il Segretario del Partito on. Turati aveva creato i Gruppi professori e assistenti universitari, allo scopo di inquadrare, in una organizzazione dipendente dal Partito, coloro ai qnaJi è affidata l'educazione culturale delie future classi dirigenti. La organizzazione, oltre allo studio dei problemi (nteressanti gli iscritti, si proponeva di dare unicità di indirizzo all'azione dei professori npllo svolgimento della loro missione e di porre la cultura, l'Intelligenza e la operosità di essi al servizio del Hegime. E, a proposito, è opportuno ricordare come l'on. Turati diede precise disposizioni ai Segretari tederai! perchè ai professori universitari fascisti fossero affidati compiti di cultura e di propaganda nelle organizzazioni provinciali. I gruppi professori e assistenti universitari fascisti avevano già raggiunto una notevole efficienza, perchè avevano circa tremila iscritti. Ma l'esperienza di sette mesi di vita dell'organizzazione ha suggerito la determinazione di suddividere l'organizzazione stessa in due associazioni, ciascuna 'delle quali sarft particolarmente competente nell'esame e nella risoluzione dei problemi della propria categoria. II riordinamento delle due associazioni sarà compiuto al più presto e — informa il Giornale d'Italia — le norme a suo tempo emanate per la iscrizione ai gruppi valgono anche per 3e due associazioni e gli iscritti ai gruppi passano automaticamente, senza alcuna fnrmalità, alle rispettive associazioni. Cosi in ogni Università sarnnno al più presto nominati un fiduciario e un direttorio per gli assistenti e per i professori. In tal modo tutta la vita universitaria è riassunta in tre organizzazioni che saratino come sempre dirette dal Segretario del Partito, on. Turati : Gruppi universitari fascisti, 1 quali raccolgono tutti i goliardi fascisti ; Associazione nazionale assistenti universitari fascisti, che raccoglierà gli assistenti volontari dopo un asino di servizio, gli assistenti effettivi e gli aiuti; l'Associazione nazionale professori universitari fascisti, che comprenderà I libero docenti, 1 professori Incaricati ne] periodo dell'incarico e gli ordinari. L'inquadramento dei ferroviari L'associazione che silenziosamente ha raggiunto un perfstto inquadramento materiale e morale è quella fascista dei ferrovieri. Interrogato da] Giornale d'Italia. l'on. Barisonzo, che è da due anni Segretario generale dell'associazione, ha fatto interessanti dichiarazioni sull'inquadramento, le iniziative e i fini dell'organizzazfone. Dopo aver detto che l'associazione la quale si propone Ani morali, assistenziali e tecnico-culturali, è costituita di 371 sezioni ripartite nei 14 compartimenti in cui è divisa la rete ferrovaria statale, e che gli 16critti, che nel marzo del 1927 erano circa 80 mila, superavano alla fine dell'ottobre 1928 I 100 mila su 162.294 agenti stabili in prova e avventizi, dipendenti dalle Ferrovie dello Stato rappresentando cio£ quasi il 62 per cento dell'intero personale (Genova conta 4461 iscritti e Torino 883m. l'on Barisonzo ha parlato delle iniziative svolte dall'associazione per ]e colonie dei figli del ferrovieri e per l'assistenza sanitaria, la previdenza e il credito « Nel campo assisfpnziale medico na detto l'intervistato — l'istituto svolge la propria attività ponendo al servizio del socio e della sua famiglia 1 opera gratuita di medici, di consulenti specialisti e di radiologi con la fornitura gratuita di medicinali e col ricovero del soojn nelle case di cura Nel campo della previdenza, esso sussidia, per il tramite dell'Istituto di Previdenza e credito de11> Comunicazioni, i soci colpiti da malattia ri conosciuta, effettua per i soci il paga mento delle diario concordate coll'o spedale o colla casa di cura, sempre cjie tale canone non sin stato pagato direttamente o rimborsato ai soci del l'amministrazione ferroviaria ; sussidia la famiglia del socio nel caso d sua morie. L'Istituto di previdenza e di credito delle Comunicazioni è sorto, in omaggio al principio dell'unificazione, dalla fusione della Cassa delle Comunicazioni dell'Associazione Nazionale Ferrovieri di Bologna e della Cassa Nazionale ferrovieri di Rolognn. Quindi l'on Barìzonso ha accennato alle istituzioni dei Dopolavoro ferro viari, che sono circa 2.50, con oltre I5fl mila iscritti, all'organo dell'Associazione « Il Ferroviere Fascista ■ che tira 150.000 copie, In tema di assistenza, è interessante notare l'opera che svolge tra i lavoratori il Patronato Nazionale per l'assi stenza sociale, il cui presidente ori Maraviglia partecipa non solo ai la vriri del Comitato intersindacale, ma anche a quelli del Gran Consiglio. L'Istituto infatti svolge la propria attività con grande beneficio dei lavoratori, ai quali il Begimo ha offerto con tale Opera, una nuova prova del suo intprpssamento sollecito ed effleace. Le cifre, ad esempio, die si hanno per alcuni grandi centri industriali ed agricoli, nei quali i vari Istituti operano, provano la perenne realizza zione dei compiti del Patronato, il quale. nn.ehe nel campo dell'assistenza agli operai infortunati, ha potuto raggiungere risultati sempre più sod disfacenti. Cosi, ad Aosta, furono ottenuti dai Patronato, nelle prime settimane di quest'anno, liquidazioni per 630 mila lire, di fronto a 335 mila li re dell'anno scorso: a Cuneo furono ottenute liquidazioni per 410 mila lire di fronte n 240 mila dell'anno scorso ed a Torino 1.790 mila lire in confronto a ORO mila lire dnll'anno scorso. Ouesto prospetto statistico — commenta il Giornale d'Italia — dico chiaramente che l'ammoniiii'e delle liqui dazioni nelle suddette Provincie i quasi raddoppiato. I dati defluitivi del servizio infortuni industriali ed infortuni agricoli, rdlvecezsanEnCpbgTtaagddcrtsgtllmamp come degli altri servizi, daranno la prova. ancora più eloquente, dello .sviluppo dell'Ente. I fiduciari di fabbrica Continuando la polemica col Lavoro Fascista, a proposito dei fiduciari di fabbrica, la Tribuna fa seguito alla discussione. Alle obbiezioni del Lavoro Fa/sciìta, che 6 nelle intenzioni e nei propositi dei Sindacati di avere, coi fiduciari di fabbrica, dieci, venti e. anche più modi di esercitare lo funzioni di propaganda e di controllo politico delle maestranze, la Tribuna risponde: « Bisognerà, intanto, trovare alcune migliaia di persone che sappiano esercitare così delicata funzione. E non è chi non veda come la cosa non possa essere considerata facile. Così è ancho per l'ora in cui questa propaganda e questo controllo dovrebbero essere esercitati ». Quanto al terzo punto, circa gli organismi di conciliazione transattìva, la Tribuna scrive: * Essi ci paiono già troppi ora. Perdio aggiungerne degli altri? Le cose minime non devono avere seguito. Sta appunto all'intelligenza fascista dei capi, dei tecnici e dei dirigenti delle aziende di risolverle direttamente e pacificamente. Quelle che. per cosi dire, per essere più serie, proprio non possono essere risolte, devono, a nostro parere, avere una soluzione giuridica dinanzi alla Magistratura del Lavoro. Solo così si potrà formare una vera legislazione del lavoro, con un processo spontaneo e logico ». Una importante sentenza su questioni di lavoro Un'importante sentenza, che non mancherà di avere ripercussioni si è avuta in questi giorni a Roma. Un manovale muratore chiedeva la con¬ danna del datore di lavoro, il quale aveva negato all'operaio il pagamento della differenza della paga percepita in mono, per percentuale di lavoro straordinario e per diversità di qualifica. Il datore di lavoro contestava all'operaio la qualifica di manovale, affermando di averlo assunto al proprio servizio por spirito di carità ed in seguito a vive raccomandazioni di conoscenti e di averlo impiegato in lavori di poca Importanza, come spazzature di scale, n simili, in un primo periodo a 15 lire al giorno e poi a lire 12. Il pretore hn condannato il datore di lavoro al pagaménto di 1150 lire per differenza di salario e di percentuale di lavoro straordinario, rilevando che « In tesi generale, se un qualsiasi valore si. volesse dare ai patti, che, sotto qualsiasi protestò, venissero a ledere il trattamento minimo assicurato al lavoro da un accordo collettivo, verrebbe a crollare tutto il sistema della disciplina dei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori, geniale conquista della coscienza giuridica italiana, che il Magistrato aridetto alla decisione delle controversie individuali del lavoro deve, nei limiti della propria competenza difendere e fare rispettare ». Onesta sentenza, che è in antitesi con quella pronunziata dal Pretore di Brescia per un caso analogo, dà motivo al Lavoro Fascista di rilevare come ormai non è permesso a nessuno di violare con qualsiasi mezzo 1 contratti di lavoro, nemmeno colla rinunzia volontaria al proprio diritto, perchè il contratto deve tutelare gli interessi collettivi, anche oltre l'ambito di quella collettività rappresentata dai firmatari del contratto stesso.

Persone citate: Barisonzo, Maraviglia

Luoghi citati: Aosta, Bologna, Brescia, Cuneo, Genova, Italia, Roma, Torino