L'"Ali dei Soviet"

L'"Ali dei Soviet" L'"Ali dei Soviet" in volo per le Capitali d Europa Un potente apparecchio e undici uomini == Roma e l'Italia tappa particolarmente desiderata » Un nostro colloquio coi piloti e il costruttore nel cielo di Mosca MOSCA, 16 notte, per telefono via Berlino 'L'Aviazione sovietica sta per iniziare un raid attraverso le capitali d'Europa. Questo volo, che come si sa ha per itinerario Mosca-Berlino-Parigi-Roma, per poi tornare via Vienna-Varsavia-Mosca, viene effettuato con aeroplano civile metallico a tre motori. Esso è di coatruzione eoviettica, tipo- a Ani 9», di alluminio. I tre motori « Titano » sono di 230 HP. ciascuno. Pilota è uno dei grandi « assi » dell'aviazione soviettica, il signor Gromoff, già noto all'estero per precedenti euoi « raid ». Naturalmente l'aviazione soviettica è ancora lungi dal poter competere con l'aviazione italiana, inglese, ecc., però non v'è dubbio che essa si sta mettendo sulla strada dei grandi progressi e si avvia verso il successo. I protagonisti di questo volo sono : Gromoff, asso dell'Aviazione sovietica, col meccanico Rasar,off; il generale Zarzar, ispettore generale dell'Aviazione civile dell'Unione Sovietica; Pogodin, direttore della Società di aviazione civile Dobroliof; Klevzoff, vice-segretario della « 0soaviakin »; Arhangbelsky, ingegnere delle officine Zagi che hanno costruito l'apparecchio; Garry, inviato speciale della Isvestia; Kolzof, Hofmann, inviati speciali della Tass; Elimoff, inviato speciale dell'organo militare Krasnaia Sveda; Bobricef, inviato speciale della Komtomolskaja Pravda, Il protagonista Ma il protagonista primo e vero di questo volo, quello che dà la possibilità ai summenzionati undici argonauti di fare la parte di protagonisti, è l'ing. Tupoleff, ingegnere costruttore dell'apparecchio. L'ho vieto all'aerodromo Moskowski, dove mi sono recato per salutare i partenti e per aderire al cortese invito di fare un volo sulla città di Mosca, prima che l'apparecchio si lanciasse verso il cielo d'Europa e d'Italia: un uomo che deve aver da poco varcato la quarantina, bruno, dagli occhi neri e penetranti, di media statura, in tolstofka di tela. Tupoleff era là con lo eguardo fisso sulla sua creatura e ne osservava i movimenti, la reazione sotto l'azione dei tre motori. La presentazione fatta dal gene rale Zarzar ci dà la possibilità di scambiarci liberamente la parola — Magnifico questo vostro apparecchio — dico a Tupoleff, che ac coglie la mia frase con aria alquanto imbarazzata. Il nostro generale De Pinedo che lo ha visto, ed anche provato in un volo da Odessa, ha detto che esso non ha nulla da invidiare ai « Fokker » e ai «Yunkere». — Si, modestamente debbo dire che l'apparecchio è riuscito, ma speriamo dì poter fare di meglio. — Perchè avete preferito di costruirlo in metallo? — Noi ancora non abbiamo definitivamente scelto il tipo da adottare: se quello metallico o quello in legno. Tutti e due offrono vantaggi e svan faggi. Io sono, come vedete, per il tipo metallico. Però esso costa molto, molto più di quello di legno, mentre il nostro paese abbonda dì legname di ogni qualità. D'altronde neppure in Europa è ancora avvenuta la scelta definitiva. — Siete etato in Italia? — Si, più di una volta, e sono un ammiratore della vostra aviazione: avete costruttori di primo ordine e gente che ha capacità e fede nell'aviazione. Ho visitato parecchi vostri cantieri aeronautici, alcuni specialmente sono una perfezione. ammirinone per Balbo) a De Plnsdo Il generale Zarzar interrompe la nostra conversazione per sollecitarmi a prendere posto nell'apparec¬ cMstuvrBst e n : e i a ¬ chio che sta per librarsi nel cielo di Mosca. Ma Gromoff non è ancora al suo posto; mi vendico delia prematura chiamata e rivolgo a Zarzar ulteriori domande: — Voi che avete fatto il primo volo Mosca-Odessa con questo apparecchio, in occasione dell'arrivo di Balbo e De Pinedo, con le nostre squadriglie « Savoia » : che cosa ce dte dall'» Ant 9 »? Per parte mia posso dirvi che effettuammo un volo in condizioni atmosferiche impossibili, ma l'apparecchio superò brillantemente la prova. Ora. noi faremo la nostra prima tappa Mosca-Berlino, ossia copriremo 1680 chilometri circa, tutti d'un flato; la tappa Parigi-Roma sarà più difficile per il fatto che dovremo sorvolare le vostre Alpi. Ma con questo apparecchio e con il nostro asso Gromoff, non temiamo nulla E' una bella fatica, voi dite; ma in compenso vedremo il vostro bel paese e ci incontreremo con 1 vostri magnifici aviatori che abbiamo tanto ammirato ad Odessa. Belle figure di comandanti il vostro Balbo e De Pinedo. Gromoff monta sull'apparecchio, monto anch'io. Hofmann, Kolzoff e Garry hanno già occupato il loro posto. C'è con me anche Relli, della nostra Ambasciata. La conversazione si anima, diventa sempre più clamorosa man mano che i tre motori attraversano la fase della loro messa in marcia, e coprono la nostra voce. Kolzoff, uno dei più brillanti scrittori e giornalisti della Russia bolscevica, giovanissimo di anni, è in vena di fare il poeta. Hofmann, intelligente ed acuto osservatore politico, capo del servizio estero della « Tass », si fa prendere anche lui dall'entusiasmo. Garry, che ha al suo attivo il volo polare, compiuto con l'asso dell'aviazione sovietica Babuskin, quando, col rompighiaccio « Malighin », si effettuavano le ricerche parallele alla « Krassin », scrittore brillantissimo, pieno di ingegno, è il più piccolo, non misura più di 1,50, ma indubbiamente è il più allegro. Vedere Roma Tutti si dicono felici di vedere l'Italia. Ciascuno di essi ha più o meno viaggiato all'estero, ma la loro mèta obbligata, per ragioni di ufficio, di economia o di altro, si è limitato quasi sempre a Berlino, qualche rara volta fino a Parigi. Ma in Italia, a Roma, nessuno di essi è ancora stato. Eppure non vi è forse russo di una certa cultura che non sogni di vedere l'Italia, cantata da molti grandi poeti russi, dallo stesso Puschkin, e magnificata da storici, critici d'arte scrittori, esteti, ecc. Ora che la fortuna vuole che essi possano non andare ma volare fino a Roma, è facile immaginare la soddisfazione e l'entusiasmo di questi giovani. Promettono di vedere tutto e tutti; di scrivere su tutto con la massima obbiettività. II nostro volo di piacere dura circa mezz'ora; è stato davvero magnifico questo volo. E come era bella Mosca. Bisognava venire su a mille metri per constatarlo. L'atterrag trio fu perfetto. Gromoff, era soddisfatto dell'apparecchio, che fra poco deve partire per tappe ben più lunghe e difficili. Gromoff è il beniamino degli am bientl aviatorii russi. Alto, biondo, di aspetto severo e simpatico, Gromoff, è già noto anche all'estero come uno dei migliori assi dell'aviazione sovietica. Infatti egli, fra i suoi molteplici raids. conta al suo attivo quello che nel '36 compì in Europa toccando Parigi e Roma; allora egli compiva il suo sforzo sii un apparecchio estero, oggi egli appare orgoglioso di poterlo ripetere su un apparecchio di fabbricazione nazionale sovietica. Gromoff mi dice dl—dfstAzniLmspIptcpAnmm a e a o a , e e e i o a ù , i o n ; ii pe e e di conoscere parecchi aviatori ita liani. — Ad Odessa — egli mi ha detto — ho avuto occasione di conoscere da vicino il vostro De Pinedo. Egli fu così gentile, da apporre la firma sul nostro apparecchio col quale ho trasportato ad Odessa il generale Akicsins, vice comandante delle forze aeree dell'Unione sovietica, il generale Zarzar, che ora verrà pure in Italia, e- il generale Kobelef. L'apparecchio col quale ora voleremo è quello stesso. Lo soopo del viaggio L'apparecchio « Ant. i) », che è stato battezzato « Ali dei Sovieti » partirà fra poche ore, verso le 3,30. Il generale Akinsins, che abbiamo più sopra detto, è il vice comandante supremo delle forze aeree soviet-iche, spiega in una intervista lo scopo di questo volo. Sulle prime si diceva che anche Akinsins dovesse partecipare a questo « raid » : abbiamo appreso la notizia con soddisfazione. Akinsins insieme al generale Barany fecero l'onore dell'ospitalità alla nostra squadriglia ad Odessa e lasciarono in Balbo e in De Pinedo magnifica impressione di soldati e personalità politiche. La voce era infondata. Egli non partirà. Scopo principale di questo «raid» — spiega Akinsins — è quello di dimostrare all'estero i nostri progressi nel campo dell'aeronautica. Altro scopo è quello di provare lo sviluppo della nostra costruzione di apparecchi a pieno carico e in condizioni climatiche differenti. Questo volo — ha continuato Akinsins — dovrà darci un materiale ricchissimo per una più ampia agitazione e per una maggiore propaganda nel nostro paese dell'idea aviatoria, per mobilizzare al massimo l'attenzione della nostra pubblica opinione, che deve collaborare sempre più strettamente con noi nella costruzione della nostra flotta aerea, specie per quella civile. Le qualità di questo apparecchio (velocità massima 210 chilometri, velocità commerciale 170 chilometri, riserva normale di combustibile per 10 ore di volo con serbatoio supplementare per 18 ore) permettono di affermare che esso rappresenta un progresso dell'aviazione moderna. Klevzof viaggia in qualità di rappresentante della « Osoaviahim », potentissima organizzazione - che esercita una attività di primissimo ordine per lo sviluppo della chimica e dell'aviazione. Klevzof e il segretario generale Malinoski, in occasione della spedizione sovietica per le ricerche del dirigibile « Italia », spiegarono la massima energia e vissero insieme a noi giorni di ansia. Come si sa, tutte le spedizioni sovietiche furono organizzate dalla « Osoaviahim ». Noi siamo lieti di saperli in Italia ed attendiamo il ritorno con ottimi risultati dell'apparecchio e con ottime impressioni del loro viaggio. Pietro Sesta. stspcpesccnpcppsiogeptNel 1931 la Marina americana disporr! di 1000 aaroplenl ultra-potanti Washington, 16 notte. In esecuzione del loro programma quinquennale di costruzioni aeronautiche, gli Stati Uniti saranno in condizioni durante l'attuale esercizio finanziario di dotare la Marina di 152 apparecchi addizionali e 168 nuovi motori per un costo totale di 4.172.945 dollari. Di questi 152 apparecchi, 147 saranno destinati al servizio regolare e cinque al dipartimento degli esperimenti. Una di queste cinque macchine sarà un idroplano metallico trimotore il cui costo è valutato a 150 mila dollari. Del tipo monoplano, questo velivolo sarà destinato a voli di lunga distanza ed avrà a bordo cinque uomini. Al termine del programma delle costru zioni aeronautiche, la Marina americana disporrà nel 1931 di un insieme di mille aeroplani ultra-potenti. cdtnsmsmsnl