Il "Pathfinder" vinto l'Atlantico

Il "Pathfinder" vinto l'Atlantico Il "Pathfinder" vinto l'Atlantico atterrà in Spagna e riprende oggi il volo per Roma Alberioia (Spagna, 9. notte. 71 monoplano Bellanca degli aviatori americani Williams e Jancey, avendo esaurito la provvista di benzina, ha atterrato alle 20,30 su un campo di fortuna presso Alberida a cinque miglia da Santander. Partiti da Old Orchard alle 8,18 (corrispondenti alle 14,48 ora di Roma) i due aviatori si proponevano di raggiungere Roma nella mattinata di domani. Alcuni momenti prima di partire "Williams aveva deciso di liberarsi di 50 galloni di benzina. Evidentemente egli contava, in base ai bollettini meteorologici, di non dover imbattersi nel maltempo e quindi, approfittando della minor pesantezza del monoplano e delle buone condizioni atmosferiche, avrebbe potuto navigare a grandissima velocità ed arrivare cosi egualmente fino alla mèta stabilita. La mancanza di qualsiasi segnalazione per l'assenza della radio a bordo del Pathfinder non ha consentito di seguire le fasi del volo e si ignora quindi se il monoplano abbia dovuto combàttere contro la tempesta o il vento, diminuendo cosi la velocità. I bollettini meteorologici hanno bensì insistito nel benevolo pronostico, segnalando per tutta la giornata di fri e di oggi che le condizioni del tempo sulla rotta che avrebbe dovuto seguire il monoplano al disopra dell'Atlantico erano buone. Ma d'altra parte non si sa se i piloti abbiano seguito la rotta stabilita in antecedenza. E questo dubbio appare avvalorato dal fatto che nessun piroscafo ha avvistato il Pathfinder, il quale probabilmente non ha seguito la rotta normale del grande traffico sull'Oceano. La stazione meteorologica di Old Orchard aveva consigliato gli aviatori di seguire in principio una rotta in modo da passare ad est di Old Orchard, evitando il Capo Sable, predominando i:. quella zona fortissime nebbie. Gii aviatori avrebbero poi dovuto seguire per 1400 miglia la stessa roltz tenuta dai francesi Assolant e Lefèvre dell'Uccello Giallo, quindi avrebbero dovuto deviare per andare in direzione di Capo Ortegal, estrema punta settentrionale della Spagna, e proseguire infine per Rajonne, Marsiglia, Corsica, Roma. Ma — ripeliamo — questa rotta molto probabilmente avrà subito dei cambiamenti e quindi non è affatto strana la mancanza di segnalazioni. A Roma, a mezzogiorno L'atterramento del monoplano è avvenuto senza alcun incidente. Nessuno era presente al momento della discesa. Ma appena fu segnalata la presenza dei due aviatori americani molte persone fra cui le autorità del luogo si fecero incontro ai valorosi transvolatori offrendo loro aiuto. Ma essi di nulla bisognavano. Chiesero soltanto di rifomirs: di benzina volendo riprendere domani mattina il volo per Roma. Furono perciò invitali a recarsi a Santander dove venivano ricevuti dal Governatore civile della provincia. Essi chiesero cinque latte di benzina per continuare il viaggio. Non avevano bisogno nè di pezzi di ricambio nè di altri mezzi e perciò contavano di ripartire alle prime luci dell'alba, per arrivare alla Capitale italiana verso le 11 o le 12. Gli aviatori furono presentati al Governatore civile di Santander da un interprete e da un operaio che aveva segnalalo la loro presenza ad Albericia. Gli aviatori si mostraro- nctcds no oltremodo dolenti dell'incidente che ha loro impedito di compiere il tragitto direttamente sino a Roma, come avevano progettato. Le fasi del volo Interrogati sulle fasi del volo essi dichiararono che la navigazione al disopra dell'Atlantico, benché alquanto ostacolata dalla nebbia, è stata magnifica nella maggior parte del percorso. Nessun incidente degno di nota essi ebbero a lamentare. Appena giunti sulla terra iberica si accorsero che la benzina veniva a mancare. Sorvolarono allora a 300 metri di altezza la piccola città di Gomillas, dove, come si ricorda, atterrarono il 14 giugno scorso gli aviatori francesi dell'Uccello Giallo, e poi continuarono la rotta verso San Pedro in cerca di un campo di atterramento. Dopo alcuni minuti di affannosa ricerca, trovato il punto buono, discesero con elegante manovra presso Albericia. Gli aviatori hanno impiegato esattamente 30 ore e 22 minuti per compiere la traversata dall'America alla Spagna. I due piloti sono rimasti questa notti u Santander, ospiti del governatore. La popolazione ha fatto loro calorosissime accoglienze. Domani mattina, all'alba, essi — come abbiamo detto — riprenderanno il volo verso Roma. Attesa delusa Roma, 9 notte. La notizia dell'eventuale arrivo alla capitale del Pathfinder ver le tre di stanotte aveva destato vivo interesse nel pubblico ed acuito l'ansietà per le ulteriori notizie sull'arrivo dei transvolatori, notizie che peraltro erano assai rade e molto imprecise, dato che l'apparecchio non era munito di radio. Il Ministero dell'Aeronautica, dietro precise disposizioni impartite dal Sottosegretario Italo Balbo, aveva curato che In ogni campo di aviazione nei dintorni fossero approntate tutta quelle segnalazioni che avrebbero dovuto agevolare un atterraggio notturno. Più intenso è stato il lavoro preparatorio all'Aeroporto del Littorio, dove si presumeva potesse atterrare il Pathfinder. Cosi dei potenti proiettori erano stati installati agli angoli del vasto campo e fasci di bianca luce scrutavano il cielo in ogni senso. Presso gli hangars, intanto, i dirigenti dell'aeroporto seguivano i vari preparativi. Già qualche comitiva, appresa la notizia del probabile arrivo degli aviatori americani, si era diretta verso l'Aeroporto del Littorio dove già cominciava a concentrarsi la forza pubblica per evitare un affollamento che avrebbe potuto creare incidenti. Verso le 23 inaspettata e fulminea si spargeva la notizia che Williams e Jancey erano stati costretti a interrompere presso Santander il viag gio per mancanza di carburante e che non avrebbero potuto riprendere il volo per la Capitale so non ài mattino. Nel campo di aviazione, prima} pieno di febbrile attività, a poco ai poco tornava la calma ed il personale andava a riposare per essersi pronto poco dopo l'alba. Il pubblicai che si era fatto intanto abbastanza numeroso, ritornava in città un po' deluso nella sua aspettazione, ma ripromettendosi di, godere domani dell'eccezionale avvenimento e di portare il suo saluto entusiasta ai valorosi transvolatori. Il «Croce del Sud» a Roma dopo 27.000 Km. di volo : Oggi il grande raid sarà compiuta! Roma, 9 notte. Il percorso Atene-Roma del bel Foftker • Croce del Sud •, per quanto osta- t colato da forte vento che he preso di prua il velìvole ritardandone la marcia, si è compiuto con abbastanza regolarità. L'aeroplano ha raggiunto Brindisi poco dopo le 10,30, proseguendo poi verso Napoli. Poiché l'arrivo qui era previsto per il mezzogiorno, all'aerodromo del Lifc torio attendeva fin dalle 11 una piccola folla di autorità, di giornalisti italiani e stranieri, di fotografi e di Boriosi. Alle 13 giunge la notizia per radio che l'aeroplano tarderà per deficienza di carburante. Difatti soltanto alle 14,30 11 Fokker appare bruno e balenante sul campo, e alle 14,39 atterra dolcemente, posandosi proprio dinanzi all'hangar. L'aeroplano è circondato dalla folla mentre un applauso scrosciante saluta i quattro aviatori: Klngstord Smith, primo pilota, che ha compiuto tutto il raid, C. T. Ulm, secondo pilota, Litchfleld, ufficiale di rotta, e Me. William, radiotelegrafista, che vengono abbracciati e baciati. Ad essi porge un caloroso saluto, a nome di Italo Balbo, il tenente colonnello Sabatini, cui si unisce il principe Lancellotti. I quattro volatori che godono tutti' ottima salute vestono alla scozzese, di tela, con calzettoni scuri e ginocchia scoperte. Dicono di essere partiti stamane da Atene alle 6,15, con vento fortemente contrario e gran freddo. Trovatisi sugli Appennini a corto di carburante e di lubrificante, hanno pensato dapprima di scendere a Napoli, ma poi hanno proseguito seguendo la ferrovia. Sono note le vicende di questo raid. Tra la fine dì maggio e i primi di giugno dello scorso anno, il « Southern Cross i, trimotore Fokker fabbricato e modificato in America, lasciava Oakland sulla baia di San Francisco, di fronte a San Francisco di California, per il grande progettato viaggio intercontinentale. La prima tappa avvenne alle isole Hawai, con un grande volo di 2400 miglia marine. Piegato a sudovest, l'aeroplano si diresse alle isole di Figi, nella Melanesia, percorrendo 3200 miglia. Di qui, con un terzo volo di 1700 miglia, raggiunse Brisbane, sulla costa orientale dell'Australia, e quindi Sidney. In tutto 7.300 miglia marine, cioè oltre 11.500 chilometri. Poi traversò l'Austrialia correndo lo note drammatiche avventure. Il giorno 26 l'aeroplano arriva a Derby, sulla costa nord-ovest dell'Australia, e il giorno seguente viene compiuta la tappa da Derby a Singapore, all'estremità della penisola di Malacca, per la quale veniva attraversato un lunghissimo tratto di mare. Come si vede, la « Croce del Sud • ha seguito da Singapore la rotta battuta da De Pinedo con il suo • S. 16 Ter • di 450 HP., durante il memorabile ratd Roma-Australia-Giappone-Roma. Esso finora ha compiuto 27.000 chilometri. '. Nel pomeriggio 1 quattro aviatori, dopo essersi concessa qualche ora di riposo, hanno visitato la città. Kingsford ha fatto questa sera una visita di omaggio al generale De Pinedo, La partenza del Fokker per Londra è fissata per domani mattina all'alba.- OCEANO Santinder [NUOVA-YORK A TI A N TIC O /. ÀZZDRBE Le tappe del « Croce del Sud % ;

Persone citate: Bellanca, Boriosi, Cross, De Pinedo, Italo Balbo, Klngstord Smith, Lancellotti, Sabatini