La vicenda Bruneri-Canella in appello

La vicenda Bruneri-Canella in appello La vicenda Bruneri-Canella in appello « L'uomo di Collegno non è Mario Bruneri », sostiene la difesa dell' ex=ricoverato 11 dramma della signora Cane!la nelle parole dell'ori. Farinacci: « Mi auguro che quella povera donna che soffre e che piange, veda finalmente risorgere la sua felicità » ■■ Le ragioni giuridiche esposte dal prof. Carnelutti à a e i a l n O e , , L'aula della Corte d'Appello è gremita inverosimilmente, t'n foltissimo stuolo di avvocati é accorso per assistere a questo dibattito, ma — tra la folla che si accalca contro la barriera che separa lo spazio riservato al pubblico dall'emiciclo — si notano anche varie signore. Sono presenti inoltre figure note di questa vicenda: Felice Bruneri, l'avv. Zanetti, ex-custode dello « sconosciuto », l'avv. Renzo Canella. fratello del prof. Giulio, ecc. E' assente solo il protagonista, l'ex-numero 44.170 del Manicomio di Collegno, Mario Bruneri, secondo il giudicato del Tribunale, il prof. Giulio Canella secondo la signora Canel la ed il Collegio di difesa dell'ex-ricoverato. La parola all'on. Farinacci Nell'aula si fa un religioso silenzio quando il presidente dà parola al l'on. Roberto Farinacci, primo oratore per ìa difesa dello sconosciuto. Con ricchezza di toni oratori, l'on. Fari nacci imprende a trattare la causa ne suoi aspetti umani, di fatto. Egli esor disce: «Eccellenze, La sentenza de giudici civili, prima di venire alle sue conclusioni, ha questo inciso: « E' naturale che, giunti a questo punto, di fronte ad un tal modo di pensare (eie trova perfetto riscontro precisamente nello zibaldone che Bruneri aveva ni lasca al momento dell'arresto, zeppo di proteste contro la società e le isti tuzioni), il Collegio ne abbia abbastanza per apprezzare al loru giusto valore te opinioni che si sono cosi vivacemente professate e per spiegarsi i motivi che hanno determinato lassen za della famiglia Canella dal presen te giudizio ». Orbene, io voglio inizia re il mio dire ricordando queste parole che hanno profondamente amareggiato l'animo mio ». L'oratore soggiunge che la sentenza contiene un altro passo, nel quale si indica come impossibile, una revisione del giudizio da cui è promanata. Ma guai se si stabilisse il principio per cui il solo ricorrere all'Autorta superiore costituisca oltraggio all'Autorità subalterna. L'appello fu dettato da ragioni di giustizia, ed alla Corte l'oratore porge il più deferente, il più devoto saluto, rendendo omaggio al Presidente, il cui valore altissimo gli è noto non da oggi soltanto, ed ul consigliere relatore, la cui l^ptida relazione ha portato un solito di tranquillità, per la serena obbiettività a cui era informata. E Fon. Farinacci aggiunge: — Molti in Italia si sono chiesti, quando ho assunto la dile.-a dell'exricoverato: «Ma l'on. Farinacci, che ha tante, cose da fare, perché ha assunto questa difesa? ». La cosa è parsa strana, anche per l'atteggiamento giornalistico, che io tenni al princl pio di questa vicenda. Mentre gli altri giornali consacravano all'uomo di Col legno colonne o intere pagine, nel mio giornale io pubblicavo sette od otto righe, per chiedere ai colleghi se non era meglio occuparsi di altre questioni. Non c'è nulla di strano o di contraddittorio nei miei atti. La que stione Canella io l'ho vista da un punto diverso da quel che è stata vista dagli altri, l'ho vista nel suo pun to tragico. eqsagtcpfifngtnbmqrriracg, e o n , e l a . . a o J o 0 o a o i ao u o n n6, a l u e i ri a l n o a o sn n eo a. e, e e i a] iti 1 l a a, el il o lclo ar La sincerità della signora Canella L'on. Farinacci ricorda di avere il finita umana la sentenza resa nel dicembre 1027 dal Tribunale, in sede penale, e colla quale si dichiarava non raggiunta la prova che l'ex-ricoverato fosse Mario Bruneri. Manifestò anelli! per iscritto quell'opinione, ed è perciò che — dopo la successiva sentenza resa dal Tribunale Civile, — ricevendo la visita dei famigliari di Giulio Canella, i quali si erano recati a sollecitare il suo patrocinio, si chiese seriamente, angosciosamente : « Ci troviamo di fronte ad una grande tragedia, o di fronte ad un emerito simulatore? ». L'on. Farinacci afferma che non è possibile dubitare della sincerità della signora Canella, « quella donna, che stimo e venero e che per aver atteso dieci anni in silenzio il proprio marito, fu definita in svariato modo dai giornali e dal pubblico » — Ma con tutto ciò — prosegue — io non ho voluto rinunciare a compiere delle indagini. Ed è solo dopo que ete indagini che ho accettato il patrocinio dell'ex-ricoverato, svolgendo in questa vicenda l'opera mia di profes sionista della solidarietà umana, d professionista disinteressato. L'on. Farinacci ricorda di aver chiamato a Cremona Camilla Ghidini, l'an tica amica di Mario Bruneri, per seti lire dalla sua voce le circostanze e gli clementi che contrastavano la tesi Ca nella, o che por parte sua si oppone vano alla tesi Canella. Ma nessuna prova tranquilla è scaturita dalle di riparazioni dolla Ghiaini. Nessuna prò va sicura è scaturita, tate da far ri tenere vera la versione data da lei al magistrato. Un documento grave — Dopo queste indagini — continua l'on. Farinacci — mi sono noti gli att di causa. Un documento grave, schiac ciante è la semenza del Tribunale Ci vile. Essa s'appoggia in gran parie al la perizia psichiatrica che il prof. Cop pola allegò agli atti. Ma provate a leggerla a tavolino questa perizia. C'è da chiedersi se, nel redigerla, il prof. Cop pola agiva da scienziato o non piutto sto da polemista. L'oratore legge il comunicato dira maio dall'Agenzia Stefani nel marzo 1926, dopo il forzato ritorno dell'exricoverato da Desenzano, e sottolinea che in quel comunicato si dava l'affare come già definito, liquidato. Perche allora, il successivo intervento della Procura del Ite.' Ma non è questa la sola incongruenza della causa; e l'on. Farinacci, ricordando che le ricerche e gli accertamenti erano basati su due ordini di provo, dichiara che soltanto per non dar luogo ad una scena troppo densa di teatralità, la difesa dell'exricoverato rrt'ii ha volino che egli venisse oggi in quest'aula per assistere alla discussione. Ma il cuore di ognuno è con lui e per lui. Le signore sono tutte per lui. per Canella, perchè ogni donna esclude di non poter riconoscere nelle manifestazioni intime, affettive, colui che è stato legato a tei dai vincqli sacri del matrimonio. Per credere il contrario, bisognerebbe affermare che la signora Canella è un'avventuriera; ma questo lo escludono tutti, lo escludono anche i severi giudici del Tribunale Civile. La signora (".anella parla invece in perfetta buona tede. E parlano con altrettanta buona fede i suoi familiari. — Ma volete — esclama l'oratore — che il fratello, il prof. Itenzo Canella, persona dotta, intellngentissima, si sia ingannato? lo ho semoto quel che dicono il fratello ed i parenti e ne sono rimasto commosso. Ho parlato tinche con lui, con l'ex ricoveralo, e penso che se i giudici l'avessero chiamato ltrricspssclpte ed avessero conferito con lui per cinque minuti, avrebbero emesso una sentenza diversa. L'oratore si richiama alle prove addotte nella sentenza per fondare il giudizio dell'ideintrità dello sconosciuto in Mario Bruneri, e le conforta. Da chi è staio riconosciuto l'ex ricoverato per Mario Bruneri? Da alcuni topografi. Ma altri tipografi, che conobbero e frequentarono del pari Mario Bruneri, negano che l'ex ricoverato sia il tipografo torinese Alla serie dei confronti, dei riconoscimenti per Mario Bruneri è rimasta assente colei che avrebbe dovuto parteciparvi per prima: la madre di Mario Bruneri. Avv. Dagasso: — Ma è moribonda, quasi un cadavere. On. Farinacci: — Mando alla signora Bruneri gli auguri di pronta guarigione. Ma non posso non sottolineare questa circostanza. Ella è rimasta assente dai confronti e sono dolente che si sia aggravata proprio alla vigilia di questa discussione. e o o e o i — , a o e o o Deposizioni • perizio L'oratore considera te deposizioni lese dalla Ghidiaii e gli atteggiamenti tenuti dalla consorte di Mario Bruneri, e soggiunge che la difesa dell'exricoverato ha presentato insieme alle comparse concltusionali anche degLstudi tecnici: — Una perizia resa dal prof, caligarla ed un volume di « Osservazioni med'ico-legalà » del professore Penando e del prof. Pellegrini che io ammiri perchè non ha peli sulla lingua. Orbene da questi studi la perizia del prof. Coppola è annientata. La perizia Coppola è basata sulle impressioni e le nostre sono basate sufatti. L'on. Farinacci rievoca taluni deglesperimenti che sono stati eseguiti durante gli accertamenti intorno alla personaliiità dello sconosciuto e si sofferma a rilevale quello della narcosiSottoposto ad un processo di narcotizzazione, il ricoverato, anche nello stato di subcoscienza che ne segalinon pronunciò mai alcuna espressione in dialetto piemontese o in altra parlata tale da far ritenere che eglnon sia il professore veronese scomparso in Macedonia, durante il com battimento di Monastir. Si obbiet.tò durante il giudizio civile ed i giudicaccolsero l'obbiezione, che non poteva credersi al ritonno del prof. Canelladieci anni dopo la sua scomparsa. Ma non si eseguirono indagini in propo sito, mentre il soldato che era stato attendente del prof. Canella alla fron te, riconobbe senza esitazione nel ricoveralo l'antico superiore. « Sui risultati di tre diversi accertamenti basarono sostanzialmente i giù dici la loro sentenza: l'esame calli grafico, l'esame dattiloscopico e l'esame musicale ». L'oratore discute ivalore di questi esami, e quanto adattiloscopico osserva che di esso, ipiù di un processo, gli inglesi non tennero alcun conto. — Ma chi ci hdetto — si chiede — che le improntdigitali costituiscano la tavola sacra mentale della prova? — L'oratore riaffaccia la n^ta tesi della duplicità de« fermi » e la propugna. Due furonte persone fermate la mattina del 1marzo 1926 e tradotte in Questural'ima è l'ex-ricoverato, il prof. Canela, ma l'altra dove è andata a finire— Grave è la nostra responsabilitin questa causa, — dichiara l'on. Farinacci. — I giudici penali emanaro no un giudizio prudente ed intellgente. E se dopo una vostra sentenzdi conferma del giudicato reso dal Trbunale Civile, ci trovassimo tra i piedi Mario Bruneri? ». I dati somatici Nessun peso può essere dato, secon do l'oratore, ai risultati delle perizicalligrafica e dattiloscopica.. Ma i rsultati anche degli altri esami noconvincono e non persuadono. I dasomatici sono discordanti : il prof. Canditi era alto m. 1,76; Mario Brunermisurava m. 1,70; l'ex-ricoverato è ato m. 1,73. Egli è il prof. Canella, e ldifferenza di tre centimetri si spiegcol nomiate fenomeno dell'incurvarsdella persona sotto il peso degli ann Bruneri aveva una cicatrice al piede l'ex-ricoverato non l'ha. Bruneri avva subito un'operazione chirurgica atorace e l'ex-ricoverato,. secondo emerso dagli esami radiologici cui fsottoposto, — non ha traccia di alcuncostotomìa. Egli non ha mai subitinterventi chirurgici. Ma l'oratore si sofferma anche aindicare le lacune che si ebbero nellserie pur abbondantissima degli accertamenti: non si praticò l'esame desangue, nè si fece luogo àd accertamenti intorno ad un ascesso gengivalda cui, si sapeva, era affetto il Bruner:. Ne si cercò di stabilire se l'ericoverato era. o no un tipografo. Eppure il metodo sarebbe stato semplGissimo: bastava riscontrare le callo sita interne dei polpastrelli delle dita L'on. Farinacci esorta quindi la Corte ad approfondire gli accertamenti, controllare le indagini che sono statcompiute in questo torno di tempo dala difesa... La richiesta è logica e urna na, dice l'on. Farinacci, il quale, cocommosso impeto, così conchiude: « Eccellenze, si diceva che Torinnon fosse la sede più opportuna pechiudere questo dramma, dopo le dsparate sentenze che sono state prnunciate da questa magistratura. Mio dico che Torino è ia sede più con veniente. Troppa stima abbiamo pela magistratura e per voi magistratorinesi. Sono tranquillo e credo chla vostra sentenza sarà come noi l'spettiamo, coinè l'Italia l'attende, mi auguro che quella povera donnche soffre e che piange, veda finainente risorgere la sua felicità». L'arringa del prof. Carnelutti L'on. Farinacci, che ha parlato pequasi due ore, è lungamente compimontato. Si alza a parlare ora il proFrancesco Carnelutti, pure della dtesa dell'ex ricoverato. Osserva, esodendo, che sarà necessario per lui, rsalire la corrente, in quanto la partavversaria non dispone soltanto di unsentenza favorevole, estremamente fvorevole, ma ha dalla sua anche l'pinione pubblica. — Contro di noi '— dice l'oratore — l'opinione pubblicnon si è soltanto schierata, ma dirsclerotizzata. Farinacci ha messo diro sulla piaga rievocando il comuncato « Stefani ». Quel comunicato spiega come si sia costituita l'opinionpubblica contro di noi. F. il prof. Carnelutti sostiene che giudizio non può proseguire se non confronto degli altri parenti prossimdi Mario Bruneri e cioè della made del figlio di lui, onde tocca alla Cote. poiché queste persone non hannvoluto servirsi della facoltà di intevenire volontariamente, ordinarne l'itervento coatto. L'intervento si manfesta più che opportuno, necessar a e l a o e , a , a te i i e Li l ssi la ae ui li ua fi. oo i, oa li mm ò ci a a, a o o n iaù i eil al n n a te a fei no 14 a: ele? à ao iza rien ie ri on ati ari al la ga si n e e al è fu na to art la rel ale uex pli o a te a te ala on no affinchè-si possano compiere nel confronto tra la madre e il preteso figlio, tra il figlio ed il preteso padre, quelle indagini che la scienza suggerisce. Dal lato morale, l'intervento varrà a sciogliere l'enigma di questa causa e che. si concreta in questa domanda: perchè Rosa e Felice Bruneri vogliono quell'accertamento dell'identità del loro preteso" congiunto, che servirà soltanto a mandarlo in prigione? Quanto alle prove, il prof. Carnelutti osserva che l'accertamento dell'identità dell'ex ricoverato in Mario Bruneri può dedursi solo da un duplice ordine di prove : da una sua eventuale confessione e dalla comparano personarum. E l'oratore, dopo alcune premesse teoriche su questo argomento, fissa quale deve essere il compito probatorio in questa causa, e che si può riassumere così: interrogazione e ispezione del convenuto, esame di documenti e assunzione di testimoni, perizie. A questo compito probatorio il Tribunale civile ha assolto mediante l'impiego dei risultati della cosidetta istruttoria penate. Il P. M. ha infatti convenuto in causa i fascicoli dell'istruttoria penale. Il P. M. ha infatti comutoria condotta dalla Procura del Re per decidere se dovesse o no essere eseguito contro lo sconosciuto il mandato di cattura. E l'oratore dopo aver contestato al P. M. la facoltà di partecipare in modo attivo al processo! soggiunge: Certo si contengono nella cosidetta istruttoria penale dei documenti, dei verbali, delle testimonianze, delle perizie. Ma come sono state assunte tutte queste prove? CPi(dvatoazclPCHbaapmmsaCome furono assunte le prove L'oratore si indugia nella dimostra ztone di questo suo assunto, prendendo in esame la documentazione dell'istruttoria penale. Egli contesta che il giudice possa ritenere accertato il fatto ai fini del processo civile, quando i mezzi dell'accertamento siano disformi da quelli che il processo civile deve seguire. Nella sua trattazione sottilmente acuta, l'oratore prosegue osser vando che sono gli attori i quali dicono che il convenuto è il loro fratello e marito. Il convenuto si vale del suo diritto e non dice nulla: attende, con le braccia conserte, .che gli attori assolvano il loro compito. Ma Vonus probandi non si adempie proponendo del le prove purchessia, ma delle prove efficaci. Perciò, se fu dimostrato che gli accertamenti compiuti, le testimonianze raccolte, te perizie eseguite nella istruttoria penale non hanno elfi eacia sul giudizio civile, i Bruneri de vono proporre le prove nei modi voluti dalla legge. Al lume di questi principi fissati con chiarezza di espressione e con dovizia di dottrina, il prof. Carnelutti fa una confutazione serrata delle argomentazioni con cui i giudici del Tribunale giunsero alla loro pronuncia, indican do le lacune e le incongruenze che si ebbero negli accertamenti. Con larghe citazioni di dati, di episodi, egli rileva che la constatazione dei fatti da parte nei primi giudici non è stata ite rigorosa nè compiute. Sono stati affermati come sicuri, fatti o non provati o smentiti dalla stessa istruttoria penale; ad il colore biondo della Carla e dei capelli dello sconosciuto, la natura della cicatrice che egli presenta al dorso; il suo accento piemontese, la sua conoscenza del dialetto piemontese e la non conoscenza del dialetto veneto. « Prima di condannare all'ignominia... » D'altra parte, di una serie di fatti risultanti dalla istruttoria penale il Tribunale non ha tenuto conto. Tipico ?,,le5>empI? deI contegno del ricoverato durante la narcosi; tipico, altret- InmStJJ ìll,mii0 jn,0«i° a quei dati somatici del Bruneri rispetto ai quali » patente la differenza del ricoverato. 1 oratore contesta che si possa neire la possibilità del disfacimento morale di una coscienza e la disintegrazione della cultura, esso è avvenuto nel ricoverato in seguito all'uragano attraverso il quale è passato. In ultimo, l'oratore lamenta che non si siano fatte indagini per accertare, il passaggio del prof. Canella per il campo di prigionieri di Mesemburgo e che il Tribunale abbia ritenute superflue le indagini intorno alle peregrinazioni d;l « randagio », che fu tuttavia incontrato e conosciuto da ottantasette persone. Il prof. Carnelutti. esaurita la parte strettamente giuridica, che egli ha trattato con molta dottrina, dà lettura di alcuni documenti, tra i quali Je impressioni scritte dalla signora Giulia Canella dopo l'incontro con quegli che essa ritiene il proprio marito. E avviandosi alla conclusione, ricorda: «In quella casa, a Verona, è nata una creatura. Orbene prima d'i condannare alla ignominia dei bastardi Ja bambina nata dall'unione sacra di questa donna che ha aspettalo dieci anni e quando l'uomo è tornato gli si è concessa perchè era suo marito, ben altro deve essere il cammino della giustizia. Io ho fede, Eccellenze, nella vostra giustizia ». Quando il prof. Carnelutti conchiude la sua arringa, sono quasi le 20. E il prosieguo della discussione è rinviato ad oggi. RGvitsapsE1Cm— •c«vo——OIMcGCACLvhè E gare S MlspdcdgJzdanvnNITeasnInd5B La vicenda Bruneri-Canella in appello La vicenda Bruneri-Canella in appello « L'uomo di Collegno non è Mario Bruneri », sostiene la difesa dell' ex=ricoverato 11 dramma della signora Cane!la nelle parole dell'ori. Farinacci: « Mi auguro che quella povera donna che soffre e che piange, veda finalmente risorgere la sua felicità » ■■ Le ragioni giuridiche esposte dal prof. Carnelutti à a e i a l n O e , , L'aula della Corte d'Appello è gremita inverosimilmente, t'n foltissimo stuolo di avvocati é accorso per assistere a questo dibattito, ma — tra la folla che si accalca contro la barriera che separa lo spazio riservato al pubblico dall'emiciclo — si notano anche varie signore. Sono presenti inoltre figure note di questa vicenda: Felice Bruneri, l'avv. Zanetti, ex-custode dello « sconosciuto », l'avv. Renzo Canella. fratello del prof. Giulio, ecc. E' assente solo il protagonista, l'ex-numero 44.170 del Manicomio di Collegno, Mario Bruneri, secondo il giudicato del Tribunale, il prof. Giulio Canella secondo la signora Canel la ed il Collegio di difesa dell'ex-ricoverato. La parola all'on. Farinacci Nell'aula si fa un religioso silenzio quando il presidente dà parola al l'on. Roberto Farinacci, primo oratore per ìa difesa dello sconosciuto. Con ricchezza di toni oratori, l'on. Fari nacci imprende a trattare la causa ne suoi aspetti umani, di fatto. Egli esor disce: «Eccellenze, La sentenza de giudici civili, prima di venire alle sue conclusioni, ha questo inciso: « E' naturale che, giunti a questo punto, di fronte ad un tal modo di pensare (eie trova perfetto riscontro precisamente nello zibaldone che Bruneri aveva ni lasca al momento dell'arresto, zeppo di proteste contro la società e le isti tuzioni), il Collegio ne abbia abbastanza per apprezzare al loru giusto valore te opinioni che si sono cosi vivacemente professate e per spiegarsi i motivi che hanno determinato lassen za della famiglia Canella dal presen te giudizio ». Orbene, io voglio inizia re il mio dire ricordando queste parole che hanno profondamente amareggiato l'animo mio ». L'oratore soggiunge che la sentenza contiene un altro passo, nel quale si indica come impossibile, una revisione del giudizio da cui è promanata. Ma guai se si stabilisse il principio per cui il solo ricorrere all'Autorta superiore costituisca oltraggio all'Autorità subalterna. L'appello fu dettato da ragioni di giustizia, ed alla Corte l'oratore porge il più deferente, il più devoto saluto, rendendo omaggio al Presidente, il cui valore altissimo gli è noto non da oggi soltanto, ed ul consigliere relatore, la cui l^ptida relazione ha portato un solito di tranquillità, per la serena obbiettività a cui era informata. E Fon. Farinacci aggiunge: — Molti in Italia si sono chiesti, quando ho assunto la dile.-a dell'exricoverato: «Ma l'on. Farinacci, che ha tante, cose da fare, perché ha assunto questa difesa? ». La cosa è parsa strana, anche per l'atteggiamento giornalistico, che io tenni al princl pio di questa vicenda. Mentre gli altri giornali consacravano all'uomo di Col legno colonne o intere pagine, nel mio giornale io pubblicavo sette od otto righe, per chiedere ai colleghi se non era meglio occuparsi di altre questioni. Non c'è nulla di strano o di contraddittorio nei miei atti. La que stione Canella io l'ho vista da un punto diverso da quel che è stata vista dagli altri, l'ho vista nel suo pun to tragico. eqsagtcpfifngtnbmqrriracg, e o n , e l a . . a o J o 0 o a o i ao u o n n6, a l u e i ri a l n o a o sn n eo a. e, e e i a] iti 1 l a a, el il o lclo ar La sincerità della signora Canella L'on. Farinacci ricorda di avere il finita umana la sentenza resa nel dicembre 1027 dal Tribunale, in sede penale, e colla quale si dichiarava non raggiunta la prova che l'ex-ricoverato fosse Mario Bruneri. Manifestò anelli! per iscritto quell'opinione, ed è perciò che — dopo la successiva sentenza resa dal Tribunale Civile, — ricevendo la visita dei famigliari di Giulio Canella, i quali si erano recati a sollecitare il suo patrocinio, si chiese seriamente, angosciosamente : « Ci troviamo di fronte ad una grande tragedia, o di fronte ad un emerito simulatore? ». L'on. Farinacci afferma che non è possibile dubitare della sincerità della signora Canella, « quella donna, che stimo e venero e che per aver atteso dieci anni in silenzio il proprio marito, fu definita in svariato modo dai giornali e dal pubblico » — Ma con tutto ciò — prosegue — io non ho voluto rinunciare a compiere delle indagini. Ed è solo dopo que ete indagini che ho accettato il patrocinio dell'ex-ricoverato, svolgendo in questa vicenda l'opera mia di profes sionista della solidarietà umana, d professionista disinteressato. L'on. Farinacci ricorda di aver chiamato a Cremona Camilla Ghidini, l'an tica amica di Mario Bruneri, per seti lire dalla sua voce le circostanze e gli clementi che contrastavano la tesi Ca nella, o che por parte sua si oppone vano alla tesi Canella. Ma nessuna prova tranquilla è scaturita dalle di riparazioni dolla Ghiaini. Nessuna prò va sicura è scaturita, tate da far ri tenere vera la versione data da lei al magistrato. Un documento grave — Dopo queste indagini — continua l'on. Farinacci — mi sono noti gli att di causa. Un documento grave, schiac ciante è la semenza del Tribunale Ci vile. Essa s'appoggia in gran parie al la perizia psichiatrica che il prof. Cop pola allegò agli atti. Ma provate a leggerla a tavolino questa perizia. C'è da chiedersi se, nel redigerla, il prof. Cop pola agiva da scienziato o non piutto sto da polemista. L'oratore legge il comunicato dira maio dall'Agenzia Stefani nel marzo 1926, dopo il forzato ritorno dell'exricoverato da Desenzano, e sottolinea che in quel comunicato si dava l'affare come già definito, liquidato. Perche allora, il successivo intervento della Procura del Ite.' Ma non è questa la sola incongruenza della causa; e l'on. Farinacci, ricordando che le ricerche e gli accertamenti erano basati su due ordini di provo, dichiara che soltanto per non dar luogo ad una scena troppo densa di teatralità, la difesa dell'exricoverato rrt'ii ha volino che egli venisse oggi in quest'aula per assistere alla discussione. Ma il cuore di ognuno è con lui e per lui. Le signore sono tutte per lui. per Canella, perchè ogni donna esclude di non poter riconoscere nelle manifestazioni intime, affettive, colui che è stato legato a tei dai vincqli sacri del matrimonio. Per credere il contrario, bisognerebbe affermare che la signora Canella è un'avventuriera; ma questo lo escludono tutti, lo escludono anche i severi giudici del Tribunale Civile. La signora (".anella parla invece in perfetta buona tede. E parlano con altrettanta buona fede i suoi familiari. — Ma volete — esclama l'oratore — che il fratello, il prof. Itenzo Canella, persona dotta, intellngentissima, si sia ingannato? lo ho semoto quel che dicono il fratello ed i parenti e ne sono rimasto commosso. Ho parlato tinche con lui, con l'ex ricoveralo, e penso che se i giudici l'avessero chiamato ltrricspssclpte ed avessero conferito con lui per cinque minuti, avrebbero emesso una sentenza diversa. L'oratore si richiama alle prove addotte nella sentenza per fondare il giudizio dell'ideintrità dello sconosciuto in Mario Bruneri, e le conforta. Da chi è staio riconosciuto l'ex ricoverato per Mario Bruneri? Da alcuni topografi. Ma altri tipografi, che conobbero e frequentarono del pari Mario Bruneri, negano che l'ex ricoverato sia il tipografo torinese Alla serie dei confronti, dei riconoscimenti per Mario Bruneri è rimasta assente colei che avrebbe dovuto parteciparvi per prima: la madre di Mario Bruneri. Avv. Dagasso: — Ma è moribonda, quasi un cadavere. On. Farinacci: — Mando alla signora Bruneri gli auguri di pronta guarigione. Ma non posso non sottolineare questa circostanza. Ella è rimasta assente dai confronti e sono dolente che si sia aggravata proprio alla vigilia di questa discussione. e o o e o i — , a o e o o Deposizioni • perizio L'oratore considera te deposizioni lese dalla Ghidiaii e gli atteggiamenti tenuti dalla consorte di Mario Bruneri, e soggiunge che la difesa dell'exricoverato ha presentato insieme alle comparse concltusionali anche degLstudi tecnici: — Una perizia resa dal prof, caligarla ed un volume di « Osservazioni med'ico-legalà » del professore Penando e del prof. Pellegrini che io ammiri perchè non ha peli sulla lingua. Orbene da questi studi la perizia del prof. Coppola è annientata. La perizia Coppola è basata sulle impressioni e le nostre sono basate sufatti. L'on. Farinacci rievoca taluni deglesperimenti che sono stati eseguiti durante gli accertamenti intorno alla personaliiità dello sconosciuto e si sofferma a rilevale quello della narcosiSottoposto ad un processo di narcotizzazione, il ricoverato, anche nello stato di subcoscienza che ne segalinon pronunciò mai alcuna espressione in dialetto piemontese o in altra parlata tale da far ritenere che eglnon sia il professore veronese scomparso in Macedonia, durante il com battimento di Monastir. Si obbiet.tò durante il giudizio civile ed i giudicaccolsero l'obbiezione, che non poteva credersi al ritonno del prof. Canelladieci anni dopo la sua scomparsa. Ma non si eseguirono indagini in propo sito, mentre il soldato che era stato attendente del prof. Canella alla fron te, riconobbe senza esitazione nel ricoveralo l'antico superiore. « Sui risultati di tre diversi accertamenti basarono sostanzialmente i giù dici la loro sentenza: l'esame calli grafico, l'esame dattiloscopico e l'esame musicale ». L'oratore discute ivalore di questi esami, e quanto adattiloscopico osserva che di esso, ipiù di un processo, gli inglesi non tennero alcun conto. — Ma chi ci hdetto — si chiede — che le improntdigitali costituiscano la tavola sacra mentale della prova? — L'oratore riaffaccia la n^ta tesi della duplicità de« fermi » e la propugna. Due furonte persone fermate la mattina del 1marzo 1926 e tradotte in Questural'ima è l'ex-ricoverato, il prof. Canela, ma l'altra dove è andata a finire— Grave è la nostra responsabilitin questa causa, — dichiara l'on. Farinacci. — I giudici penali emanaro no un giudizio prudente ed intellgente. E se dopo una vostra sentenzdi conferma del giudicato reso dal Trbunale Civile, ci trovassimo tra i piedi Mario Bruneri? ». I dati somatici Nessun peso può essere dato, secon do l'oratore, ai risultati delle perizicalligrafica e dattiloscopica.. Ma i rsultati anche degli altri esami noconvincono e non persuadono. I dasomatici sono discordanti : il prof. Canditi era alto m. 1,76; Mario Brunermisurava m. 1,70; l'ex-ricoverato è ato m. 1,73. Egli è il prof. Canella, e ldifferenza di tre centimetri si spiegcol nomiate fenomeno dell'incurvarsdella persona sotto il peso degli ann Bruneri aveva una cicatrice al piede l'ex-ricoverato non l'ha. Bruneri avva subito un'operazione chirurgica atorace e l'ex-ricoverato,. secondo emerso dagli esami radiologici cui fsottoposto, — non ha traccia di alcuncostotomìa. Egli non ha mai subitinterventi chirurgici. Ma l'oratore si sofferma anche aindicare le lacune che si ebbero nellserie pur abbondantissima degli accertamenti: non si praticò l'esame desangue, nè si fece luogo àd accertamenti intorno ad un ascesso gengivalda cui, si sapeva, era affetto il Bruner:. Ne si cercò di stabilire se l'ericoverato era. o no un tipografo. Eppure il metodo sarebbe stato semplGissimo: bastava riscontrare le callo sita interne dei polpastrelli delle dita L'on. Farinacci esorta quindi la Corte ad approfondire gli accertamenti, controllare le indagini che sono statcompiute in questo torno di tempo dala difesa... La richiesta è logica e urna na, dice l'on. Farinacci, il quale, cocommosso impeto, così conchiude: « Eccellenze, si diceva che Torinnon fosse la sede più opportuna pechiudere questo dramma, dopo le dsparate sentenze che sono state prnunciate da questa magistratura. Mio dico che Torino è ia sede più con veniente. Troppa stima abbiamo pela magistratura e per voi magistratorinesi. Sono tranquillo e credo chla vostra sentenza sarà come noi l'spettiamo, coinè l'Italia l'attende, mi auguro che quella povera donnche soffre e che piange, veda finainente risorgere la sua felicità». L'arringa del prof. Carnelutti L'on. Farinacci, che ha parlato pequasi due ore, è lungamente compimontato. Si alza a parlare ora il proFrancesco Carnelutti, pure della dtesa dell'ex ricoverato. Osserva, esodendo, che sarà necessario per lui, rsalire la corrente, in quanto la partavversaria non dispone soltanto di unsentenza favorevole, estremamente fvorevole, ma ha dalla sua anche l'pinione pubblica. — Contro di noi '— dice l'oratore — l'opinione pubblicnon si è soltanto schierata, ma dirsclerotizzata. Farinacci ha messo diro sulla piaga rievocando il comuncato « Stefani ». Quel comunicato spiega come si sia costituita l'opinionpubblica contro di noi. F. il prof. Carnelutti sostiene che giudizio non può proseguire se non confronto degli altri parenti prossimdi Mario Bruneri e cioè della made del figlio di lui, onde tocca alla Cote. poiché queste persone non hannvoluto servirsi della facoltà di intevenire volontariamente, ordinarne l'itervento coatto. L'intervento si manfesta più che opportuno, necessar a e l a o e , a , a te i i e Li l ssi la ae ui li ua fi. oo i, oa li mm ò ci a a, a o o n iaù i eil al n n a te a fei no 14 a: ele? à ao iza rien ie ri on ati ari al la ga si n e e al è fu na to art la rel ale uex pli o a te a te ala on no affinchè-si possano compiere nel confronto tra la madre e il preteso figlio, tra il figlio ed il preteso padre, quelle indagini che la scienza suggerisce. Dal lato morale, l'intervento varrà a sciogliere l'enigma di questa causa e che. si concreta in questa domanda: perchè Rosa e Felice Bruneri vogliono quell'accertamento dell'identità del loro preteso" congiunto, che servirà soltanto a mandarlo in prigione? Quanto alle prove, il prof. Carnelutti osserva che l'accertamento dell'identità dell'ex ricoverato in Mario Bruneri può dedursi solo da un duplice ordine di prove : da una sua eventuale confessione e dalla comparano personarum. E l'oratore, dopo alcune premesse teoriche su questo argomento, fissa quale deve essere il compito probatorio in questa causa, e che si può riassumere così: interrogazione e ispezione del convenuto, esame di documenti e assunzione di testimoni, perizie. A questo compito probatorio il Tribunale civile ha assolto mediante l'impiego dei risultati della cosidetta istruttoria penate. Il P. M. ha infatti convenuto in causa i fascicoli dell'istruttoria penale. Il P. M. ha infatti comutoria condotta dalla Procura del Re per decidere se dovesse o no essere eseguito contro lo sconosciuto il mandato di cattura. E l'oratore dopo aver contestato al P. M. la facoltà di partecipare in modo attivo al processo! soggiunge: Certo si contengono nella cosidetta istruttoria penale dei documenti, dei verbali, delle testimonianze, delle perizie. Ma come sono state assunte tutte queste prove? CPi(dvatoazclPCHbaapmmsaCome furono assunte le prove L'oratore si indugia nella dimostra ztone di questo suo assunto, prendendo in esame la documentazione dell'istruttoria penale. Egli contesta che il giudice possa ritenere accertato il fatto ai fini del processo civile, quando i mezzi dell'accertamento siano disformi da quelli che il processo civile deve seguire. Nella sua trattazione sottilmente acuta, l'oratore prosegue osser vando che sono gli attori i quali dicono che il convenuto è il loro fratello e marito. Il convenuto si vale del suo diritto e non dice nulla: attende, con le braccia conserte, .che gli attori assolvano il loro compito. Ma Vonus probandi non si adempie proponendo del le prove purchessia, ma delle prove efficaci. Perciò, se fu dimostrato che gli accertamenti compiuti, le testimonianze raccolte, te perizie eseguite nella istruttoria penale non hanno elfi eacia sul giudizio civile, i Bruneri de vono proporre le prove nei modi voluti dalla legge. Al lume di questi principi fissati con chiarezza di espressione e con dovizia di dottrina, il prof. Carnelutti fa una confutazione serrata delle argomentazioni con cui i giudici del Tribunale giunsero alla loro pronuncia, indican do le lacune e le incongruenze che si ebbero negli accertamenti. Con larghe citazioni di dati, di episodi, egli rileva che la constatazione dei fatti da parte nei primi giudici non è stata ite rigorosa nè compiute. Sono stati affermati come sicuri, fatti o non provati o smentiti dalla stessa istruttoria penale; ad il colore biondo della Carla e dei capelli dello sconosciuto, la natura della cicatrice che egli presenta al dorso; il suo accento piemontese, la sua conoscenza del dialetto piemontese e la non conoscenza del dialetto veneto. « Prima di condannare all'ignominia... » D'altra parte, di una serie di fatti risultanti dalla istruttoria penale il Tribunale non ha tenuto conto. Tipico ?,,le5>empI? deI contegno del ricoverato durante la narcosi; tipico, altret- InmStJJ ìll,mii0 jn,0«i° a quei dati somatici del Bruneri rispetto ai quali » patente la differenza del ricoverato. 1 oratore contesta che si possa neire la possibilità del disfacimento morale di una coscienza e la disintegrazione della cultura, esso è avvenuto nel ricoverato in seguito all'uragano attraverso il quale è passato. In ultimo, l'oratore lamenta che non si siano fatte indagini per accertare, il passaggio del prof. Canella per il campo di prigionieri di Mesemburgo e che il Tribunale abbia ritenute superflue le indagini intorno alle peregrinazioni d;l « randagio », che fu tuttavia incontrato e conosciuto da ottantasette persone. Il prof. Carnelutti. esaurita la parte strettamente giuridica, che egli ha trattato con molta dottrina, dà lettura di alcuni documenti, tra i quali Je impressioni scritte dalla signora Giulia Canella dopo l'incontro con quegli che essa ritiene il proprio marito. E avviandosi alla conclusione, ricorda: «In quella casa, a Verona, è nata una creatura. Orbene prima d'i condannare alla ignominia dei bastardi Ja bambina nata dall'unione sacra di questa donna che ha aspettalo dieci anni e quando l'uomo è tornato gli si è concessa perchè era suo marito, ben altro deve essere il cammino della giustizia. Io ho fede, Eccellenze, nella vostra giustizia ». Quando il prof. Carnelutti conchiude la sua arringa, sono quasi le 20. E il prosieguo della discussione è rinviato ad oggi. RGvitsapsE1Cm— •c«vo——OIMcGCACLvhè E gare S MlspdcdgJzdanvnNITeasnInd5B

Luoghi citati: Collegno, Cremona, Desenzano, Italia, Macedonia, Monastir, Torino, Verona