VRSO IL CONTINENTE NEROKatanga, il paese del rame (Dl

VRSO IL CONTINENTE NEROKatanga, il paese del rame (Dl ATTRAVERSO IL CONTINENTE NERO VRSO IL CONTINENTE NEROKatanga, il paese del rame (Dl p—(Dal nostro inviato)— da ALBERTVILLE (Congo orienlalc)Con effettiva maestà il piccolo tren'che lascia Albertvllle, sulla riva occidentale del Lago Tanganica, per raggiungere dopo aitasi una giornata dviaggio il Lualaba, cioè il Congo, entra nella foresta equatoriale e ci rimane per lutto il percorso, qon grande soddisfazione del viaggiatore, sinceramente stufo di aver percorso trguarii quasi della lunghezza dell'Africa nella savana, sempre nella savanao per ferrovia o in auto. L'Uganda, iKcnia, il Tanganica stesso, non parlo poi del NVo, non mi vengano a parlare di foreste! Le vere, le autentiche, quelle che son costate tante pene agli esploratori grandi e piccoli che le hanno attraversale, le foreste dal suolo paludoso e dagli alberi colossali, che spingono l loro speroni a cento metrdistante dal tronchi, l grandi rifugdel piccolo elefante dell'Africa centrale, dei serpenti e del leopardi, l'oceano vegetale delle finissime cortine dliane, che non lasciano vedere nessun orizzonte, gli alberghi dell'infinita varietà delle scimmie, le sedi naturali .del grilli fischiami, che ne riempiono l'atmosfera d'un perenne grido disperato, le verzure clic, hanno sessanta metri di spessore sul capo del viandante, che segue i sentieri tracciatdui pachidermi, il regno dei « badila », nani, veri aborigeni dell'Africa tenebrosa, sono prerogative del CongoVent'anni di vita nuova Oh, Congo della mia prima giovinezza, o terra calunniata e misconosciuta, o antica patria del cannibalismo e del caucciù, del portatori e delle piroghe a flottiglie di un par/alatore o di cento, degli indigeni tatuati e delle donne profumate all'olio di palmizio, ti rivedo finalmente. Non me lo sarei mal immaginato; motivo per cui impongo a me stesso il pia rigoroso silenzio su tutto quello che mi dettasti in quegli anni lontani, perchè non vorrei cortere il rischio di ripeterledata la conservazione perfetta delle tue caratteristiche più seducenti, per10 meno esteriori. Voglio dire che nel tuo dominio tutto mi sembra a prima vista tale e quale come lo lasciai la bellezza di venticinque anni or sono!Ma io so che cotestu è una falsa impressione, perchè invece tulio è cambiato al Congo, anche se il clima afoso è il medesimo, il grido dei grilli eguale, le foreste intatte, la malaria (pure, e il corso dei fiumi colossali imperturbabile. Tutto è cambiato al Congo, dalla mentalità dei dominatori alla condizione degli indigeni, dalla produzione alla funzione dell'immensa colonia nella vita belga; di modo che se il Congo venti o venticinque anni fa era chiamalo la tomba dei bianchi, oggi è la ragione prima dell'esistenza industriale, commerciale ed '■ economica della Nazione belga. Come ha potuto avvenire, questo? Come ù accaduto che in meno d'un ventennio il Belgio, che ostentava una specie di disprezzo per l'impero africano propinatogli dalla sagacia di Leopoldo li, e chiamava gii stranieri a colonizzarlosulla base della raccolta del caucciù, cioè della distruzione pura e semplice del suo patrimonio forestale, e dell'oppressione delle razze inferiori abitanti11 bacino dell'immenso fiume, consideri oggi II Congo- coinè un vero e proprio paese d'emigrazione bianca, dove i belgi si dirigono a frotte, se non a fiumane, accompagnati-dalle loro famiglie, sicché là dove Ire lustri jor sono incontrare una donna o un fanciullo bianchi sembrava assurdo, oggi prosperano centri e città che non hanno nulla da invidiare a quelli di Europa? Il fenomeno è quasi interamente dovuto a due cause. La prima è l'abbandono quasi totale della raccolta del caucciù naturale nelle foreste, che ha portalo automaticamente gli indigeni 'dall'abbrutimento di un lavoro che possedeva tulli i caratteri di una condanna a morie, ad un'effettiva elevar zionc, trasformandoli da forzati in IFpcri lavoratori. La. seconila dipende •dalla prodigiosa valorizzazione del territorio più allo e quindi più salubre 'icl Congo, situalo nella parte orientale delia grandissima colonia, voglio dire della regione mineraria del Katanga, die comprende una quarto della, superficie del dominio belga nell'Africa Centrale. Ferrovie e strade Non ho intenzione per questa volta 'di sviscerare il soggetto per intero, cioè di parlare del Congo Belga coinè l'argomento esigerebbe, avendolo soltanto sfiorato nella sua parte orientale. Ma non essendo possibile completare la comprensione dell'assetto coloniale dell'Africa del Centro e nel Sud 'Africa senza tener conto del Katanga, riassumo qui quelle notizie e Quell'impressione di potente irradiamento che esso diffonde dui confini est congolesi. TS a questo proposilo sarà appena necessario ricordare come la colonia belga del Congo, entro 8iX)0 chilometri ìuasl di frontiere, ritenuta sino a gualche tempo fa un territorio di sole tomunicazlont fluviali o quasi [la magnifica rete formala dal Congo e dal suol affluenti navigabili per migliaia di miglia, percorsi oggi da più di 20o piroscafi e motonavi, fu la ragione prima della rapidissima conquista belga del bacino congolese), sia fra tutte le colonie equatoriali quella dove lo sviluppo ferroviario e dì strade automobilistiche abbia raggiunto la maggiore intensità. Infatti le Compagnie ferroviarie del Congo belga promettono per il 1930 di avere in esercì zio qualche cosa come 5500 chilometri di lince [oggi ne hanno quasi :!000). Jn quanto alle rotabili non siamo lontani dal 10 mila chilometri. Vent'anni >fa non esisteva una sola rotabile in tutto il Congo e le ferrovie erano li InUate a quella delle Cateratte, nel 'Passo Congo, attraverso i Monti di "Cristallo, fra Bontà e Matadi (-100 chllomctrt) e a qualche tronco staccato fieli e Provincie orientali. Circa le rotabili non sarà senza inlc tesse ricordare che sembravano irrca lizzabili a cagione dell'esuberanza vegetale della foresta vergine, che per quallro gradi al nord e per altrettanti al sud dell'equatore copre il Congo. [Viceversa le strade congolesi sono oggi le migliori d'Africa e in molli casi eguali a quelle d'Europa. Nel 1900 il 'Congo belga ospitava mille bianchi appena, se pure, oggi essi superano i 87 mila con-clrca 1000 italiani. In (tuanto agli indigeni i belgi II calcolano sugli 8 milioni, ed affermano che ffion diminuiscono. La cifra è ccrlu-inente esigua sia in proporzione del- l'estensione della colonia come pure messa a confronto con le popolazioni del Tanganica e della stessa Uganda. Elisabethville la capitale Ma veniamo al Katanga. Dalla parte del Tanganilia lo si raggiunge con la ferrovia fra Albertvllle sul lago e Kainite sul Lualaba (640 Km.) e rimontando quindi su comodi piroscafi il Lualaba dalle rive coperte di papiri come il Nilo, per tre giorni sino a Bukama, punto terminale delle ferrovie che provengono dal Sud Africa e dalla tlliodesia. Ciò significa che da Bukama si può raggiungere Città del Capo per strada ferrala in una settimana circa. A Bukama si è già nel Katanga o meglio nel basso Katanga. L'alto, cioè il più favorevole al soggiorno dei bianchi ed il più ricco, ha il suo centro ad Elisabethville, a -500 chilometri da Bukama. Elisabethville è la capitale del Katanga. Il progresso di questa città (fondata nel 1910) nel dopo guerra, è stato assolutamente straordinario. Essa conta oggi una popolazione bianca di quasi 5000 persone, possiede teatri, parchi, biblioteche, alberghi di lusso, ospedali, grandi banche e penino un servizio rapido di autocarri che le portano quotidianamente il pesce Tresco dal lago Moero... Da un anno l'Italia vi ha istituito un Consolato di carriera. Tutto questo è dovuto alla ricchezza mineraria del Katanga che ha raggiunto, se non superata quella leggendaria del Transvaal. Elisabethville è la Joannesbura del Centro Africano. La causa determinante dello sviluppo del Sud Africa è in ultima analisi consistita nella gara fra i porli costieri per assicurarsi una parte del commercio della nascente città interna llell'oro: Joannesburg. Come una calamita irresistibile essa attraeva le rotaie delle ferrovie da ogni approdo dell'Oceano Indiano e dell'Atlantico. Queste ferrovie costruite in origine per servire unicamente le comunità minerarie del Wllwatersrand, divennero il mezzo per trasformare vasti e fertili territori dormienti e negletti n regioni di ricche produzioni agricole oggi esportate sino in Inghilterra. Le grandi comunicazioni Lo slesso fenomeno è avvenuto per Il Katanga, ma in un tempo assai più rapido. Le comunicazioni affluiscono ad esse dà ogni direzione, attirate dalla ricchezza appena credibile e svariatissima della sua produzione mineraria, che di anno in anno aumenta in ragione geometrica. Non sono più soltanto i belgi che accorrono al Katanga ma gli stessi inglesi piegano verso di esso la Capo-Cairo. Infatti la ferrovìa che proviene da Città del Capo dopo aver percorso più di 3800 chilometri, giunta presso le frontiere congolesi invece di volgere in territorio britannico penetrando nella Colonia del Tanganika, preferisce dirigersi verso il Katanga e congiungersi alla rete belga per Elisabethville. Così pure da Beira, il gran porto portoghese sull'Oceano Indiano, e Salisbury, al sud-est, si progetta il prolungamento dell'attuale ferrovia direttamente sino allo Zambesi con l'unico scopo di abbreviare la distanza fra il Katanga ed il mare. E dalla lontanissima Loblto Bay, sulla costa atlantica dell'Angola Portoghese, un'altra ferrovia arriva al Katanga dopo quasi 2000 Km. di percorso (la giunzione poco sotto Bukama è avvenuta in questi mesi) realizzando una delle aspirazioni fondamentali delle grandi imprese minerarie nel Katanga che era quella di riunirlo rapidamente all'Atlantico. Ma non è finito, polche alle comunicazioni precedenti bisogna aggiungere anche la ferrovia dal Tanganika a Darcs-Salam che, come dimostrammo, ha servito sinom principalmente il Katanga cioè a trasportare i suol minerali all'Oceano Indiano, e aggiungere pure l'antica comunicazione svolgentesi tutta in territorio congolese, lungo il corso del Congo, e che 1 belgi avevano ultimamente reso, con i mezzi meccanici, abbastanza rapida malgrado la sua lunghezza (3700 Km.). Questi accenni possono servire a rivelare la fiducia illimitata che belgi ed inglesi hanno dell'avvenire del Katanga che è ancora si può dire nel periodo epico delle « sorprese » minerarie, di quelle che sono altrettanti colpi al cuore per le vecchie'imprese minerarie del Sud Africa. Attualmente il quantitativo umano impiegato nelle miniere del Katanga non è grandissimo: 2500 bianchi e 30 mila negri sul milione circa che forma la popolazione indigena della interare gione. Questa popolazione per la sua totalità cannibale sino a vent'anni or sono e molto provata nel passalo dalla malattia del sonno, è oggi abbastanza incivilita e produce degli ottimi lavora tori benché scarsi. I belgi lamentano aneli essi la deficienza della mano d'opera nelle miniere. Ad eccezione delle rive del Luapula, il fiume che atira versa la zona di Elisabethville, gli in digeni sono rari e con difficoltà abban donano la pastorizia nelle montagne. Rame, oro, platino, uranio ■ La produzione principale del Katanga è il rame. Dalle mille tonnellate del 1911, l'« Union minière du haut Katanga » è salita nel 1926 a 90 mila tonnel late. Ma il completamento della ferrovia proveniente dalla Lobito Bay, ha diminuito grandemente il prezzo dei trasporti dei minerale, che sino ad ora venivano effettuali per la massima parte sul Lualaba e sulla strada ferrata dal lago 'Tanganika a Dar-es-Salam (i Ultori ricorderanno che a questo scopo il Belgio ottenne a Dar-es-Salam una zona doganale propria), di modo che in grazia dell'enorme impulso che si va imprimendo alla produzione ramifera (costerà sei milioni di sterline) e che comprenderà l'applicazione di mezzi di estrazione e di raffinamento ciclira-chìmlci modernissimi, i belgi si ripromettono di porlar.e, entrati 1330, la produzione del rame del Katanga a 200 mila tonnellate annue! Oltre al rame, esistono al Katanga lutti gli altri prodotti minerali, ducarbone allo stagno, dall'oro ai diamanti, dal platino all'uranio. Da quest'ultimo trasportalo in Belgio si eslrae il radio in quantità sufficiente per bastare al fabbisogno mondiale. Sulla comunicazione ferroviaria d'attualità Lottilo bay-Katanga, chiamala Ferrovia del Benguella, di un metro di scartamento, destinata a togliere a Dar-es-Salam il suo piimato fra gli accessi e gli sbocchi del Congo orten tale belga {perchè alla ricchezza minerale del Katanga bisogna anche aggiungere quella del lago Kiwu e del territorio nord dell'alto Ilurl che, discendendo dalle pendici del Ruwenzorlconfluisce nel Congo), ritengo utile aggiungere qualche altra nozione, poiché costituisce l'impresa più ' grandiosa compiuta in questi ultimissimi anni nell'Africa centrale. La ferrovia fu iniziata nel 1902, sotto gli auspici del Governo portoghese, ma con capitali inglesi. Dapprincipio non si pensava che essa avrebbe realizzalo la prima ferrovia trasversale del Continente (lo è difatti, ad eccezione della navigazione sul Lualaba e del breve passaggio attraverso il lago Tanganilia). La sua costruzione ha superato difficoltà non lievi, poiché a 50 chilometri dalla costa atlantica, dopo le pittoresche gole di San Pedro, la linea attraversa un vero e ampio deserto lungo 150 chilometriprivo completamente d'acqua. Dopo il deserto, la ferrovia sale al di sopra dei 2000 metri sulla montagne Lepi, seguendo la vecchia strada boera, e rag giunge Villa Nova a 470 chilometri dall'oceano, dov'è stabilita una prospera colonia italiana. Di qui, dove si distaccherà un tronco destinato a raggiun gere il distretto belga congolese del Kuango orientale, la linea prosegue attraverso un territorio fra i 1300 e i 18110 metri d'altezza, di grandi promesse a gricole, poiché è bene irrigato dal Quanza, e minerarie pure. E' questo il distretto di Bihè con capitale a Moxico che già progetta di unirsi direttamente alla Rhodesia con nuove ferrovie tratti di navigazione sugli affluenti di sinistra dello Zambese. Da Moxico alla frontiera fra Angola e Katanga corrono ancora aCtri 5(jb chilometri circa di ferrovia e altrettan ti sino a Tscitonga, dove avviene il congiungimento con la linea BukabaElisabethvillc. Un progetto naufragato Non insisterò sulla profonda impres sione che il viaggiatore riceve consta tando i passi giganteschi compiuti, essenzialmente per virtù del Katanga, in tutte le colonie lungo questa transcontinentale africana. Dirò soltanto, a proposito del numero abbastanza notevole d'italiani al Katanga, che noi vi avremmo potuto rappresentare una parte assai più importante se il Fascismo reggesse le sorti del Paese non da sette anni e mezzo, ma da venticinque. Voglio dire che un quarto di secolo fa, quando la conoscenza delle ricchezze minerarie del Katanga era affatto frammentaria e lo si considerava soltanto come un territorio eccezionalmente sano nel Congo della malaria, della dissenteria e della malattia del sonnoLeopoldo II offri all'Italia una sboccò migratorio da quella parte, a condizlo ni assai favorevoli per noi. Noi avremmo cioè potuto ottenere al Katanga una specie di territorio ■ a ball », in locazione, con bandiera, funzionari e leggi italiane. Ma il parlamentarismo, l'ignoranza, il quietismo e la politica rinunciataria caratteristica dei Governi nostrani succeduti a quello di Crispi (erano gli anni immediatamente posteriori ad Adua), fecero naufragare il progetto che aveva avuto un principio d'attuazione nella concessione aliallora Stato Indipendente del Congo di una schiera di intrepidi ufficiali dell'Esercito Italia no in servizio attivo permanente. In verità, dinanzi alla sorprendente situazione odierna dell'oriente congole se, penso che non v'é'rampogna suffl dente per deprecare le nostre insipienze governative del passalo e non v'è più legittima sicurezza di quella co stantemente espressa dal popolo italla n, di sapersi ben altrimenti guidato e garantito. Arnaldo Cipolla. L'inchiesta belga per il losco affare di spionaggio Bruxelles, 1. none. Secondo il giornale a Soir », l'inchiesta nell'affare di spionaggio in cui è implicato un ufficiale del Ministero della Difesa Nazionale, continua. Sta mane il giudice istruttore ha avuto una lunga conferenza con il Procuratore del Re. Sembrerebbe che le nota sequestrate sulla persona dell'ufficiale si riferiscano ad informazioni trasmesse dall'Aeronautica francese; d'altra •parte, l'ufficio di spedizione del Ministero della Difesa Nazionale, diretto dal tenente arrostalo, riceveva tutta la corrispondenza inviata al Ministero e la ripartiva fra gli uffici Interessati L'ufficio era pure incaricato della co pia di certi documenti e dell'invio di queste copie. 11 capo linotipista del servizio conservava copia dei documenti come giustificativi. Sembra che da quando dirigeva queslo sei-vizio, il tenente abbia chiesto che si facesse per lui una copia in più dei documenti spediti. Vi erano cosi nel servizio due collezioni di copie. Quando le copie si componevano di parecchi fogli, il capo linotipista attaccava i vari foglietti di questi giustificativi unendoli per un angolo. Ora è stato accertato che i documenti sequestrati concernenti la batteria speciale di artiglieria e spedili per posta, avevano gli angoli dei foglietti piegati. I foglietti scritti a mac. china di questi documenti sono d'altra parte scomparsi dalia collezione del giustificativi del linotipista. Il tenente nega pero nel modo più formale di aver preso 1 foglietti incriminati, nella collezione dei giustificativi» n e o l * ^ il?—. _.\KA£4nca.'|Ì f£//S3Bpm//e-'-) ! B P> tv' 4 ( , «RHODESIA -—A- .— —«Giti. N!» \rhodhsTa*^ \PEl SUD } i ih d VRSO IL CONTINENTE NEROKatanga, il paese del rame (Dl ATTRAVERSO IL CONTINENTE NERO VRSO IL CONTINENTE NEROKatanga, il paese del rame (Dl p—(Dal nostro inviato)— da ALBERTVILLE (Congo orienlalc)Con effettiva maestà il piccolo tren'che lascia Albertvllle, sulla riva occidentale del Lago Tanganica, per raggiungere dopo aitasi una giornata dviaggio il Lualaba, cioè il Congo, entra nella foresta equatoriale e ci rimane per lutto il percorso, qon grande soddisfazione del viaggiatore, sinceramente stufo di aver percorso trguarii quasi della lunghezza dell'Africa nella savana, sempre nella savanao per ferrovia o in auto. L'Uganda, iKcnia, il Tanganica stesso, non parlo poi del NVo, non mi vengano a parlare di foreste! Le vere, le autentiche, quelle che son costate tante pene agli esploratori grandi e piccoli che le hanno attraversale, le foreste dal suolo paludoso e dagli alberi colossali, che spingono l loro speroni a cento metrdistante dal tronchi, l grandi rifugdel piccolo elefante dell'Africa centrale, dei serpenti e del leopardi, l'oceano vegetale delle finissime cortine dliane, che non lasciano vedere nessun orizzonte, gli alberghi dell'infinita varietà delle scimmie, le sedi naturali .del grilli fischiami, che ne riempiono l'atmosfera d'un perenne grido disperato, le verzure clic, hanno sessanta metri di spessore sul capo del viandante, che segue i sentieri tracciatdui pachidermi, il regno dei « badila », nani, veri aborigeni dell'Africa tenebrosa, sono prerogative del CongoVent'anni di vita nuova Oh, Congo della mia prima giovinezza, o terra calunniata e misconosciuta, o antica patria del cannibalismo e del caucciù, del portatori e delle piroghe a flottiglie di un par/alatore o di cento, degli indigeni tatuati e delle donne profumate all'olio di palmizio, ti rivedo finalmente. Non me lo sarei mal immaginato; motivo per cui impongo a me stesso il pia rigoroso silenzio su tutto quello che mi dettasti in quegli anni lontani, perchè non vorrei cortere il rischio di ripeterledata la conservazione perfetta delle tue caratteristiche più seducenti, per10 meno esteriori. Voglio dire che nel tuo dominio tutto mi sembra a prima vista tale e quale come lo lasciai la bellezza di venticinque anni or sono!Ma io so che cotestu è una falsa impressione, perchè invece tulio è cambiato al Congo, anche se il clima afoso è il medesimo, il grido dei grilli eguale, le foreste intatte, la malaria (pure, e il corso dei fiumi colossali imperturbabile. Tutto è cambiato al Congo, dalla mentalità dei dominatori alla condizione degli indigeni, dalla produzione alla funzione dell'immensa colonia nella vita belga; di modo che se il Congo venti o venticinque anni fa era chiamalo la tomba dei bianchi, oggi è la ragione prima dell'esistenza industriale, commerciale ed '■ economica della Nazione belga. Come ha potuto avvenire, questo? Come ù accaduto che in meno d'un ventennio il Belgio, che ostentava una specie di disprezzo per l'impero africano propinatogli dalla sagacia di Leopoldo li, e chiamava gii stranieri a colonizzarlosulla base della raccolta del caucciù, cioè della distruzione pura e semplice del suo patrimonio forestale, e dell'oppressione delle razze inferiori abitanti11 bacino dell'immenso fiume, consideri oggi II Congo- coinè un vero e proprio paese d'emigrazione bianca, dove i belgi si dirigono a frotte, se non a fiumane, accompagnati-dalle loro famiglie, sicché là dove Ire lustri jor sono incontrare una donna o un fanciullo bianchi sembrava assurdo, oggi prosperano centri e città che non hanno nulla da invidiare a quelli di Europa? Il fenomeno è quasi interamente dovuto a due cause. La prima è l'abbandono quasi totale della raccolta del caucciù naturale nelle foreste, che ha portalo automaticamente gli indigeni 'dall'abbrutimento di un lavoro che possedeva tulli i caratteri di una condanna a morie, ad un'effettiva elevar zionc, trasformandoli da forzati in IFpcri lavoratori. La. seconila dipende •dalla prodigiosa valorizzazione del territorio più allo e quindi più salubre 'icl Congo, situalo nella parte orientale delia grandissima colonia, voglio dire della regione mineraria del Katanga, die comprende una quarto della, superficie del dominio belga nell'Africa Centrale. Ferrovie e strade Non ho intenzione per questa volta 'di sviscerare il soggetto per intero, cioè di parlare del Congo Belga coinè l'argomento esigerebbe, avendolo soltanto sfiorato nella sua parte orientale. Ma non essendo possibile completare la comprensione dell'assetto coloniale dell'Africa del Centro e nel Sud 'Africa senza tener conto del Katanga, riassumo qui quelle notizie e Quell'impressione di potente irradiamento che esso diffonde dui confini est congolesi. TS a questo proposilo sarà appena necessario ricordare come la colonia belga del Congo, entro 8iX)0 chilometri ìuasl di frontiere, ritenuta sino a gualche tempo fa un territorio di sole tomunicazlont fluviali o quasi [la magnifica rete formala dal Congo e dal suol affluenti navigabili per migliaia di miglia, percorsi oggi da più di 20o piroscafi e motonavi, fu la ragione prima della rapidissima conquista belga del bacino congolese), sia fra tutte le colonie equatoriali quella dove lo sviluppo ferroviario e dì strade automobilistiche abbia raggiunto la maggiore intensità. Infatti le Compagnie ferroviarie del Congo belga promettono per il 1930 di avere in esercì zio qualche cosa come 5500 chilometri di lince [oggi ne hanno quasi :!000). Jn quanto alle rotabili non siamo lontani dal 10 mila chilometri. Vent'anni >fa non esisteva una sola rotabile in tutto il Congo e le ferrovie erano li InUate a quella delle Cateratte, nel 'Passo Congo, attraverso i Monti di "Cristallo, fra Bontà e Matadi (-100 chllomctrt) e a qualche tronco staccato fieli e Provincie orientali. Circa le rotabili non sarà senza inlc tesse ricordare che sembravano irrca lizzabili a cagione dell'esuberanza vegetale della foresta vergine, che per quallro gradi al nord e per altrettanti al sud dell'equatore copre il Congo. [Viceversa le strade congolesi sono oggi le migliori d'Africa e in molli casi eguali a quelle d'Europa. Nel 1900 il 'Congo belga ospitava mille bianchi appena, se pure, oggi essi superano i 87 mila con-clrca 1000 italiani. In (tuanto agli indigeni i belgi II calcolano sugli 8 milioni, ed affermano che ffion diminuiscono. La cifra è ccrlu-inente esigua sia in proporzione del- l'estensione della colonia come pure messa a confronto con le popolazioni del Tanganica e della stessa Uganda. Elisabethville la capitale Ma veniamo al Katanga. Dalla parte del Tanganilia lo si raggiunge con la ferrovia fra Albertvllle sul lago e Kainite sul Lualaba (640 Km.) e rimontando quindi su comodi piroscafi il Lualaba dalle rive coperte di papiri come il Nilo, per tre giorni sino a Bukama, punto terminale delle ferrovie che provengono dal Sud Africa e dalla tlliodesia. Ciò significa che da Bukama si può raggiungere Città del Capo per strada ferrala in una settimana circa. A Bukama si è già nel Katanga o meglio nel basso Katanga. L'alto, cioè il più favorevole al soggiorno dei bianchi ed il più ricco, ha il suo centro ad Elisabethville, a -500 chilometri da Bukama. Elisabethville è la capitale del Katanga. Il progresso di questa città (fondata nel 1910) nel dopo guerra, è stato assolutamente straordinario. Essa conta oggi una popolazione bianca di quasi 5000 persone, possiede teatri, parchi, biblioteche, alberghi di lusso, ospedali, grandi banche e penino un servizio rapido di autocarri che le portano quotidianamente il pesce Tresco dal lago Moero... Da un anno l'Italia vi ha istituito un Consolato di carriera. Tutto questo è dovuto alla ricchezza mineraria del Katanga che ha raggiunto, se non superata quella leggendaria del Transvaal. Elisabethville è la Joannesbura del Centro Africano. La causa determinante dello sviluppo del Sud Africa è in ultima analisi consistita nella gara fra i porli costieri per assicurarsi una parte del commercio della nascente città interna llell'oro: Joannesburg. Come una calamita irresistibile essa attraeva le rotaie delle ferrovie da ogni approdo dell'Oceano Indiano e dell'Atlantico. Queste ferrovie costruite in origine per servire unicamente le comunità minerarie del Wllwatersrand, divennero il mezzo per trasformare vasti e fertili territori dormienti e negletti n regioni di ricche produzioni agricole oggi esportate sino in Inghilterra. Le grandi comunicazioni Lo slesso fenomeno è avvenuto per Il Katanga, ma in un tempo assai più rapido. Le comunicazioni affluiscono ad esse dà ogni direzione, attirate dalla ricchezza appena credibile e svariatissima della sua produzione mineraria, che di anno in anno aumenta in ragione geometrica. Non sono più soltanto i belgi che accorrono al Katanga ma gli stessi inglesi piegano verso di esso la Capo-Cairo. Infatti la ferrovìa che proviene da Città del Capo dopo aver percorso più di 3800 chilometri, giunta presso le frontiere congolesi invece di volgere in territorio britannico penetrando nella Colonia del Tanganika, preferisce dirigersi verso il Katanga e congiungersi alla rete belga per Elisabethville. Così pure da Beira, il gran porto portoghese sull'Oceano Indiano, e Salisbury, al sud-est, si progetta il prolungamento dell'attuale ferrovia direttamente sino allo Zambesi con l'unico scopo di abbreviare la distanza fra il Katanga ed il mare. E dalla lontanissima Loblto Bay, sulla costa atlantica dell'Angola Portoghese, un'altra ferrovia arriva al Katanga dopo quasi 2000 Km. di percorso (la giunzione poco sotto Bukama è avvenuta in questi mesi) realizzando una delle aspirazioni fondamentali delle grandi imprese minerarie nel Katanga che era quella di riunirlo rapidamente all'Atlantico. Ma non è finito, polche alle comunicazioni precedenti bisogna aggiungere anche la ferrovia dal Tanganika a Darcs-Salam che, come dimostrammo, ha servito sinom principalmente il Katanga cioè a trasportare i suol minerali all'Oceano Indiano, e aggiungere pure l'antica comunicazione svolgentesi tutta in territorio congolese, lungo il corso del Congo, e che 1 belgi avevano ultimamente reso, con i mezzi meccanici, abbastanza rapida malgrado la sua lunghezza (3700 Km.). Questi accenni possono servire a rivelare la fiducia illimitata che belgi ed inglesi hanno dell'avvenire del Katanga che è ancora si può dire nel periodo epico delle « sorprese » minerarie, di quelle che sono altrettanti colpi al cuore per le vecchie'imprese minerarie del Sud Africa. Attualmente il quantitativo umano impiegato nelle miniere del Katanga non è grandissimo: 2500 bianchi e 30 mila negri sul milione circa che forma la popolazione indigena della interare gione. Questa popolazione per la sua totalità cannibale sino a vent'anni or sono e molto provata nel passalo dalla malattia del sonno, è oggi abbastanza incivilita e produce degli ottimi lavora tori benché scarsi. I belgi lamentano aneli essi la deficienza della mano d'opera nelle miniere. Ad eccezione delle rive del Luapula, il fiume che atira versa la zona di Elisabethville, gli in digeni sono rari e con difficoltà abban donano la pastorizia nelle montagne. Rame, oro, platino, uranio ■ La produzione principale del Katanga è il rame. Dalle mille tonnellate del 1911, l'« Union minière du haut Katanga » è salita nel 1926 a 90 mila tonnel late. Ma il completamento della ferrovia proveniente dalla Lobito Bay, ha diminuito grandemente il prezzo dei trasporti dei minerale, che sino ad ora venivano effettuali per la massima parte sul Lualaba e sulla strada ferrata dal lago 'Tanganika a Dar-es-Salam (i Ultori ricorderanno che a questo scopo il Belgio ottenne a Dar-es-Salam una zona doganale propria), di modo che in grazia dell'enorme impulso che si va imprimendo alla produzione ramifera (costerà sei milioni di sterline) e che comprenderà l'applicazione di mezzi di estrazione e di raffinamento ciclira-chìmlci modernissimi, i belgi si ripromettono di porlar.e, entrati 1330, la produzione del rame del Katanga a 200 mila tonnellate annue! Oltre al rame, esistono al Katanga lutti gli altri prodotti minerali, ducarbone allo stagno, dall'oro ai diamanti, dal platino all'uranio. Da quest'ultimo trasportalo in Belgio si eslrae il radio in quantità sufficiente per bastare al fabbisogno mondiale. Sulla comunicazione ferroviaria d'attualità Lottilo bay-Katanga, chiamala Ferrovia del Benguella, di un metro di scartamento, destinata a togliere a Dar-es-Salam il suo piimato fra gli accessi e gli sbocchi del Congo orten tale belga {perchè alla ricchezza minerale del Katanga bisogna anche aggiungere quella del lago Kiwu e del territorio nord dell'alto Ilurl che, discendendo dalle pendici del Ruwenzorlconfluisce nel Congo), ritengo utile aggiungere qualche altra nozione, poiché costituisce l'impresa più ' grandiosa compiuta in questi ultimissimi anni nell'Africa centrale. La ferrovia fu iniziata nel 1902, sotto gli auspici del Governo portoghese, ma con capitali inglesi. Dapprincipio non si pensava che essa avrebbe realizzalo la prima ferrovia trasversale del Continente (lo è difatti, ad eccezione della navigazione sul Lualaba e del breve passaggio attraverso il lago Tanganilia). La sua costruzione ha superato difficoltà non lievi, poiché a 50 chilometri dalla costa atlantica, dopo le pittoresche gole di San Pedro, la linea attraversa un vero e ampio deserto lungo 150 chilometriprivo completamente d'acqua. Dopo il deserto, la ferrovia sale al di sopra dei 2000 metri sulla montagne Lepi, seguendo la vecchia strada boera, e rag giunge Villa Nova a 470 chilometri dall'oceano, dov'è stabilita una prospera colonia italiana. Di qui, dove si distaccherà un tronco destinato a raggiun gere il distretto belga congolese del Kuango orientale, la linea prosegue attraverso un territorio fra i 1300 e i 18110 metri d'altezza, di grandi promesse a gricole, poiché è bene irrigato dal Quanza, e minerarie pure. E' questo il distretto di Bihè con capitale a Moxico che già progetta di unirsi direttamente alla Rhodesia con nuove ferrovie tratti di navigazione sugli affluenti di sinistra dello Zambese. Da Moxico alla frontiera fra Angola e Katanga corrono ancora aCtri 5(jb chilometri circa di ferrovia e altrettan ti sino a Tscitonga, dove avviene il congiungimento con la linea BukabaElisabethvillc. Un progetto naufragato Non insisterò sulla profonda impres sione che il viaggiatore riceve consta tando i passi giganteschi compiuti, essenzialmente per virtù del Katanga, in tutte le colonie lungo questa transcontinentale africana. Dirò soltanto, a proposito del numero abbastanza notevole d'italiani al Katanga, che noi vi avremmo potuto rappresentare una parte assai più importante se il Fascismo reggesse le sorti del Paese non da sette anni e mezzo, ma da venticinque. Voglio dire che un quarto di secolo fa, quando la conoscenza delle ricchezze minerarie del Katanga era affatto frammentaria e lo si considerava soltanto come un territorio eccezionalmente sano nel Congo della malaria, della dissenteria e della malattia del sonnoLeopoldo II offri all'Italia una sboccò migratorio da quella parte, a condizlo ni assai favorevoli per noi. Noi avremmo cioè potuto ottenere al Katanga una specie di territorio ■ a ball », in locazione, con bandiera, funzionari e leggi italiane. Ma il parlamentarismo, l'ignoranza, il quietismo e la politica rinunciataria caratteristica dei Governi nostrani succeduti a quello di Crispi (erano gli anni immediatamente posteriori ad Adua), fecero naufragare il progetto che aveva avuto un principio d'attuazione nella concessione aliallora Stato Indipendente del Congo di una schiera di intrepidi ufficiali dell'Esercito Italia no in servizio attivo permanente. In verità, dinanzi alla sorprendente situazione odierna dell'oriente congole se, penso che non v'é'rampogna suffl dente per deprecare le nostre insipienze governative del passalo e non v'è più legittima sicurezza di quella co stantemente espressa dal popolo italla n, di sapersi ben altrimenti guidato e garantito. Arnaldo Cipolla. L'inchiesta belga per il losco affare di spionaggio Bruxelles, 1. none. Secondo il giornale a Soir », l'inchiesta nell'affare di spionaggio in cui è implicato un ufficiale del Ministero della Difesa Nazionale, continua. Sta mane il giudice istruttore ha avuto una lunga conferenza con il Procuratore del Re. Sembrerebbe che le nota sequestrate sulla persona dell'ufficiale si riferiscano ad informazioni trasmesse dall'Aeronautica francese; d'altra •parte, l'ufficio di spedizione del Ministero della Difesa Nazionale, diretto dal tenente arrostalo, riceveva tutta la corrispondenza inviata al Ministero e la ripartiva fra gli uffici Interessati L'ufficio era pure incaricato della co pia di certi documenti e dell'invio di queste copie. 11 capo linotipista del servizio conservava copia dei documenti come giustificativi. Sembra che da quando dirigeva queslo sei-vizio, il tenente abbia chiesto che si facesse per lui una copia in più dei documenti spediti. Vi erano cosi nel servizio due collezioni di copie. Quando le copie si componevano di parecchi fogli, il capo linotipista attaccava i vari foglietti di questi giustificativi unendoli per un angolo. Ora è stato accertato che i documenti sequestrati concernenti la batteria speciale di artiglieria e spedili per posta, avevano gli angoli dei foglietti piegati. I foglietti scritti a mac. china di questi documenti sono d'altra parte scomparsi dalia collezione del giustificativi del linotipista. Il tenente nega pero nel modo più formale di aver preso 1 foglietti incriminati, nella collezione dei giustificativi» n e o l * ^ il?—. _.\KA£4nca.'|Ì f£//S3Bpm//e-'-) ! B P> tv' 4 ( , «RHODESIA -—A- .— —«Giti. N!» \rhodhsTa*^ \PEl SUD } i ih d

Persone citate: Arnaldo Cipolla, Bontà, Crispi, Salisbury, Villa Nova