Due eroi

Due eroi Un'ora di grande commozione al Passo di Monte Croce Due eroi »La salma del torinese capitano Mario Musso, scortata. da 27 Medaglie d'Oro austriache, e quella del tenente Franz Weilharter, scortata da 6 Medaglie d'Oro italiane, s'incontrano al confine e rientrano in Patria fra il pianto delle popolazioni e il saluto alla voce dei Reparti armati Passo di Monte Croce, 20. PeT disposizione del Governo Italiano e di quello austriaco si è svolta oggi sul Alo divisorio del due Stati, cioè al passo di Montecroce, baluardo italico attraverso i secoli, un rito di suggesidvà bellezza, di un significato e di una grandezza che riparia la mente al rito di Aquileia per il Milite Ignoto. Due salme di Caduti, una italiana e l'altra austriaca, decorate di medaglie d'oro, del più alto segno di gloria, due pròdi che hanno, qui, sulle roccie quasi inaccessibili, espresso le virtù del soldato fedelissimo, dopo 14 anni sono state tolte al loro riposo. Sono siate levate dai gelidi sepolcri con gli onori militari e avviate ai loro paesi : la sai- ma del capitano Mario Musso, del 2.0 [Regglmenio Alpini, e quella del tenente iFranz Weilharter. L'una riterna a Torino, l'altra a Santa Maria di Luxari. I convegni delle medaglie d'oro Timau, il Comune alpino, ha ospiiaio ancora ieri sera 27 medaglie d'oro austriache venule a rendere onore al camerata Weilharter; fra essi era pure il maresciallo Slatnbelgen che durante l'invasione fu borgomastro di Paluzza. Il concentramene delle medaglie d'oro è avvenuto a Klagenfurt e dopo una sosta a Plòken, dove vennero deposti fiori sulla bara del capitano Musso, il gruppo serrato è calato giù da Montecróce con i suoi caratteristici costumi tirolesi e con il segno aureo del valore sui petto. A Timau erano convenute intanto le Medaglie d'Oro italiane. Gruppo glorioso nel quale erano il capitano cav. Dante Dorigo in rappresentanza della Associazione, il colonnello Marinelli, il capitano Sabbatihf; ti tenente Alessandro Tandure, tutti e tre mutilati di guerra, il capitano Slataper e la signora Raccaghi pure Medaglia d'Oro. Vi era pure il generale commissario per la cura ai Caduti in guerra, commendatore Faracovi, il colonnello Nasci, comandante l'8.o Alpini in rappresentanza del generale Liuzzi comandante il Corpo d'Armata; il colonnello Olivieri, il cappellano militare don Cordeschi, i due fratelli del capitano Musso: Vittorio, capitano dei carabinieri coloniali, ed Enrico; il capitano Pilonetto per l'Associazione Nazionale Combattenti, il tenènte De Zolt per la Federazione fascista di Belluno. Il capitano Musso cadde sul Ludi, ferito; volle che i suoi lo abbandonassero per non cadere prigionieri. Fu io stesso nemico ad esaltarne la gloriosa morte. Fu sepolto a Stranigher Alp, e due anni fa I fratelli si recarono sul luogo 'per rialzare sulla sua fossa la Croce. ormai consunta dal tempo. La salma veniva poi esumata dal cimitero di Stranigher Alp e trasportata a Ploken. Diversa sorte ebbe invece la salma del Weilharter.'Egli era lenente di Finanza, comandante l'ispezione di Mauthen ed era molto conosciuto anche a Timau ed a Paluzza. Tiratore eccezionale, nella guerra si rivelò anche formidabile conoscitore di tutti i passi, di tutte le insidie della montagna. Combattè sul Zellonkofel, il cui settore comandava, e i nostri alpini si ricordano di lui come di un tiratore infallibile che seminava vittime Implacabilmente. Gli fu data, una caccia spietata e si'riuscì, a ferirlo. Anziché darsi prigioniero preferì precipitarsi giù in uh vallone e quivi mori dopo essere stato colpito da due alpini frtu lani. * L'eroe carinziano La sua salma, trasportata a Timau venne sepolta in quel cimitero ma per le vicende di guerra 11 segno che vi era sulla sua tomba scomparve. Fu più tardi raccolto e trasportato al cimitero di Tolmezzo ne! reparto dei soldati sconosciuti. Solamente due mesi fa venne riconosciuto da alcune • medaglie d'oro austriache venute apposi tamente a Tolmezzo. Le ossa furono raccolte e trasportate di nuovo a Timau. Il Weilharter b ritenuto un vero eroe carinziano. Difatti tutta la Carinzia- si commosse quando apprese che la sua salma verrebbe restituita a Mauthen o da mesi oltre 11 passo di Montecroce si è' andata preparando questa cerimonia assurta ad un rito commovente e austero. Il gruppo delle medaglie d'oro austriache aveva diramato questo invito « Franz Weilharter, ispettore di flnan za della tenenza di Mauthen, caduto eroicamente l'8 luglio 1915 allo Zellen knfe.1, decorato con la più alta onorificenza militare (medaglia d'oro), a lui sono stati tributati dalle truppe italiane gli alti onori militari e sepolto nel cimitero di Timau ■ L'invito accennava pure con rispetto e venerazione al capitano piemontese. Il Weilharter era popolare nelle valli come cacciatore infallibile. Dallo Zellenkofel proprio sotto il passo di Montecroce falcidiava con I suoi tiri micidiali I nostri alpini che Invario avevano più volte cercato di conqui stare il settore. Morto il Weilharter le posizioni furono prose. Il battaglione Saluzzo al comando del tenente colonnello cav. Alfredo Cattaloehlno forte di 20 ufficiali, tu sott'ulflciàli e 630 uomini di truppa, ni. primi di maggio è già tutto « stirato » sulle posizioni dal Loditi al Palon. Le posizioni avversarie dileguatesi fra il monte Cordln e il Trogefal prano separate dalle nostre dal rio Pontebbana une fungeva da fosso comune dei due fronti. L'eroe torinese Il li settembre 1016 la 21.a compagnia alpina, ebbe la sua prima pagina di gloria. Venne attaccata a monte Lodin da forze preponderanti, respinte anche quando i reparti di ala dovptterc cedere alla pressione minacciosa del nemico che a tutti i costi voleva impadronirsi della posizione. Di fronte al nemico incalzante I feriti si ag- grappavano alle posizioni per resistere ancora per dare campo al rincalzi, finche esausti lasciarono il passo. Allora anche le donne di Timau e di Cleull. novelle spartane, parteciparono alla battaglia rifornendo con le jrerle i combattenti di munizioni. Due di queste eroine sono colpite a morie dal piombo nemico. Venne l'ordine del ripiegamento su Maina della Scialute. I.a compagni? si è.- assottigliata. Due soli ufficiali so no tra 1 superstiti. Quello h stato il Kiorno che hi cinto di gloria il capitano torinese. La sua figura era presente nel cuore di tutti. Chi lo .. visto in quella memorabile giornata 'non lo dimenticherà più. Pareva un leone — dicevano i suoi alpini. — Gagliardo, impetuoso, travolgente col suo corpo avrebbe voluto fare scudo a tutti i suol. Felice di giovare alla patria, di offrirle 11 flore della sua giovinezza. Il valoroso Y •' torinese per 10 ore respinse senza posa 1 sover-1r>hln-n*i ....Ili /-_:..„. i _ j; ■ - Ichianti asciti nemici. Crivellato di ferite, colpito a mori* continuava a trascinarsi lungo le linee di fuoco per incuorare alla resistenza. Le sue parola èrano infiammate, la sua presenza centuplicava nei fidi alpini l'impeto Cercò soltanto di bendarsi le ferite per reprimere l'emorragia. Rifiuto gli aiuti e non volle assolutamente essare trasportato fuori d;lla linea di combattimento per non causare ritardi e maggiori perdite, votandosi al supremo cosciente sacrificio. Mori tra 1 nemici, stoicamente. Il generale comandante il settore nemico con alto senso cavalleresco non potè trattenersi dall'iaiviare alla famiglia dell'eroe Ta espressione della più alta ammirazione per 11 suo contegno. I.a cerimonia sfamane alte ore 6 al Santuario del Cristo k seguita dalla messa. Squilli di camoane e preghiere di folla Nel tempio, dal cappellano don Cordeschi viene benedetta la salma del tenente Weilharter. ■ La cassetta che ne racchiude i resti è coperta da un drappo e su di esso oltre all'elmetto vi sono fiori, e tre belle corone di alloro, delle medaglie d'oro austriache con I colori della repubblica federale, con una corrma con 1 nastri tricolori. I.a Messa termina tra lo scampanellare a distesa: tutte le campane della valle segnano al momento In cui la salma si diparte dal santuario. La modesta chiesetta del Cristo è nella Vai Grande sul Rio Collino e a pochi passi da Timau valle circondata dalle smisurate creste, Quando esce la salma le fanfare intonano la Marcia Reale. I reparti armati — alpini e milizia confinaria — presentano le armi. Il corteo p ararlo da balilla, un plotone di alpini, seguono la Croce e il clero. Attorno alla salma recata da ouattro alpini, carabinieri e ufficiali delle varie armi. Su di un cuscino di raso nero un alpino reca la medaglia d'on del tenente austriaco. Seguono te medaglie d'oro italiane e austriache, 1 reparti arrnMt e la popolazione nel caratteristici costumi dell'Alto Adige Salendo per la strada tagliata nelia roccia, è ancora visibile la devastazione convulsa compiuta dalle artiglierie. Sosta a metà ascesa. Il pendio è forte. Prima del culmine sono già due ore di faticosa marcia. Su macJgni ciclopi ci vediamo incise inscrizioni romane del terzo e quarto secolo. Sulla parete di creta di Timau, come a Pai Piccolo, è murata di fresco una serrila in latino dettata dal rev4 Fulfons, parroco di Timau che suona cosi: « Il grande valore dei soldati italiani qui respinse gli assalti nemici duran 1» t tre anni di guerra 1915-18. I com mUitoni posero questo ricordo affinchè 1 posteri traggano l'esempio da tanto valore » Al passo c'è la caserma del carabinieri e quella della finanza e un albergo. Sugli edifici baciati dal sóle garrisce il tricolore Alla linea di confine è già affluita numerosa la popolazione austriaca da centri vicini e lontani. Sull'estremo limite della patria terra 11 corteo italiano si arresta: le truppe si schierano per due di fronte. La Messa pel capitano Musso CI rechiamo coi colonnello Olivieri nella chiesa di Plòken ove volge alla siriaco," ognuno entro'i'WopriTTonnnl, fine la Messa per il capitano Musso. Oltre alla popolazione vi assistono I fratelli dell'eroe, il vice-capiianato di Klagenfurt, Silveestars Leer, il colonnello-Oberi, comandante la guarnigione di Manilio», Adolfo Zankl, presidente del Comitato austriaco delle onoranze; il lenente Jacob, presidente della Federazione austriaca delle medaglie d'oro; il lenente-colonnello Fahrl, addetto militare all' Ambasciata di Vienna; il dott. Lohmann, console germanico a Klagenfurt; il Segretario politico del Fascio di Vlllaeo, Dassacccv La truppa nell'interno della cinese »j per tutta ia durata della funzione rimane irrigidita sul prcsentat-arm. li corteo poi si ordina e si avvia: è preceduto da reparti militarizzati delVHeinnat Schulzler (fascisti austriaci) della finanza, del 5.o battaglione ciclisti di Villaco con baionetta innastata ed elmetto, di cacciatori, degli alpini e la fanfara ' dell'I!.o fanteria. Molte bandiere sventolano sul corteo I resti del torinese sono scortati da sei ufficiali . con sciabola sguainata preceduia dal clero la salma è coperta da una corona di alloro della Reggen za della Carinzia. La medaglia d'oro è pure recaia su un cuscino da un soldato. Seguono i fratelli del Musso, e le autorità. L'incontro suda linea di confine Alle 9,45 avviene l'incrocio alla, fron tlera. I reparti italiani e quello au- si schierano e le salme coperte da ban diere sono riunite e circondate dalle medaglie d'oro: sei italiane e ventisette austriache. Nel grande silenzio si odono del secchi comandi in due lingue, e mentre le truppe scattano sull'attenti si avan- zano 1 rispettivi comandanti : il tenen .. « . , _ . ■ . . •. ... ... te Lugato dell'8.o Alpini e il colonnello Ribel del lO.o Cacciatori. Si irrigidiscono di fronte alla distanza di pochi metri l'uno dall'altro e si salutano con ia sciabola. Subito dopo le milizie austriache sparano a salve e li crepitio frange e si ripercuote sulle pareti rocciose. Le bande italiane suonano la Marcia Reale e quella austriaca l'Inno Federale. Il momento austero e semplice è solenne e commovente. Gli occhi si inumidiscono, i cuori 6ono avvinti; è un attimo di esaltazione che rimarrà impresso in tutti 1 presenti. L'arciprete di Mauthon asperge le salme dell'acqua benedetta e recita le preci dei trapassati. La sua voce scende e tocca i cuori. Alla fine del Dì Profundis dice: • Vada, o fratello, la tua spoglia mortale alla terra amata; ritorna al popolo tuo» 11.primo tenente Jacob legge in tedesco un breve discorso, che è tosto tradotto da un consigliere del Consolato italiano di Klagenfurt. • La confederazione delle medaglie d'oro austriache — dice il tenente Jacob — scioglie oggi la sua promessa consegnando a voi la spoglia mortale del vostro eroe Mario Musso, affinchè' possa essere seppellita nella terra madre. Vi esprimo il mio più vivo ringraziamento e quello del Parlamento per aver voi voluto restituire a noi la salma del nostro eroe Franz Weilharter. Due eroi troveranno ora la pace nella terra amata, dopo quattordici anni che si trovavano in terra straniera. Noi ci inchiniamo commossi e salutiamo la loro memoria prendendo in consegna le loro ossa affinchè trovino ricetto nella terra. Per ambedue preghiamo con 11 cuore e con l'a-, nlma », Alle brevi parole nuovamente risponde il console italiano di Klangenfurt dott. Delle: L'appello « Io mi associo — dice — a nome del Governo italiano a questa cerimonia che attesta la nobiltà di coloro che la vollero compiuta. Attesta la nobiltà dei loro sentimenti che sono al di sopra di tutti i confini umani e permette di unire le glorie degli eroi che con onore hanno rispettato là loro consegna >. « Capitano Mario Musso 1 » — grida il colonnello Olivieri. « Presente I » risponde con un sol grido la folla. «Tenente Franz Weilharter! •. « Presente 1 > la folla risponde ancora mentre le destre si protendono nel saluto romano. La storica giornata al confini della Patria è terminata. I comandanti firmano ì documenti di consegna e le salme passano alle rispettive scorte. Le truppe presentano nuovamente le armi le fanfare suonano gli inni nazionali. Poi 1 cortei si dividono: l'Inno del Piave accompagna col suo dolce ritmo la salma dell'eroe torinese: il suono grave e lento della fanfara austriaca l'eroe carinziano. La salma del capitano Musso giunge a Timau dopo una sosta al tempietto del Cristo ove viene racchiusa in una grande cassa di noce dopo aver ricevuto ancora gli onori militari, prosegue per Torino. Domani a Torino ed a Mauthon ai due eroi si faranno grandi accoglienze. , O.C.