Il manifesto di Hindenburg per il decennale di Versailles

Il manifesto di Hindenburg per il decennale di Versailles Il manifesto di Hindenburg per il decennale di Versailles « La Germania ha firmato senza con ciò riconoscere che il popolo tedesco sia responsabile della guerra » Berlino, 23, notte. Rlsparmieremo al letiore tutta la gamma dei toni e dei colori romantici a cui giornali e paniti tedeschi si abbandonano oggi, commemorando la ricorrenza della firma del Trattato di Versailles. Vi sono giornali che escono con la prima pagine inquadrata a lutto; altri, come per esempio, il Lottai Anzeigcr, in- cui questa funzione di inquadratura di lutto è compiuta da grossi caratteri neri; altri, come il Kreuz Zeitung, escono con grandi titoli su tutta la pagina del seguente diapason patetico: < Liberaci, o Signore! ». E poi, da per tutto manifesti, appelli, giudizi di personaggi, ricordi di testimoni oculari della funesta giornata della Sala degli Specchi di Versailles di dieci anni or sono, ovvero dì quella di Weimar dove il consenso alla Arma fui dalo; fotografie, infine, comparative della scena della Versailles di dieci anni or sono con quell'altra Versailles della medesima Sala degli Specchi in cui era stato proclamato l'Impero tedesco, quarantotto anni prima. Tutto si è ridotto a una manifestazione quasi soltanto giornalistica. I.a città e la cittadinanza sono rimaste assenti. L'Imhandieraniento a mezz'asta che i giornali e i partiti di destra avrebbero voluto per tutta Berlino, non riuscito. I privali hanno evidentemente altro da fare che manifestare. Del resto, l'attitudine proibitiva e 11 desiderio espresso dal Governo ebe una attitudine di disciplina valesse assai più che una vistosa e rumorosa manifestazione, ha contribuito a smorzare le cose. E molti, come, ad esemplo, l'associazione « Bandiera d'Impero », all'ultimo momento avevano disdetto le manifestazioni preannunziate, senza dire delle manifestazioni coercitivamente disdette, come quella dell'Università. Il manifesto del Presidente Il Presidente del Reich e il (ioverno secondo che era stato annunziato, hanno limitato la loro manifestazione a un proclama, firmato dal Presidente Hlndenburg e dal Cancelliere, e dopo da tutti i ministri del Gabinetto, del seguente tenore, diretto al popolo te desco : « Questo giorno e un giorno ili lutto. Dieci anni sono trascorsi dal momento in cui a Versailles i delegati tedeschi furono costretti di apporre la loro firma ad un documento ebe agli ocelli di quanti erano amici sinceri del diritto e della vera pace costituì un'acerba delusione. Da dieci anni il Trattato grava su tutti gli strati del popolo te desco, sulla vita spirituale, sull'economia, sul lavoro dell'operaio e su quello del contadino. Sono stati necessari tenaci e costanti sforzi e la cordiale unione di tutte le parti del popolo tedesco per eludere taluni tra più gravi effetti del Trattato di Versailles che minacciavano la nostra pa tri a nella sua esistenza e mettevano in forse la prosperità stessa economica dell'Europa. I.a Germania ha Armato, senza con ciò riconoscere che_.il popò lo tedesco sia responsabile della gnor ra. Questo rimprovero non dà vace ai nostro popolo e distrugge la ilducia tra le Nazioni. Noi sappiamo di essere unanimemente d'accordo con tutti i te deschi nel respingere l'accusa della esclusiva colpa alla Gei-mania della guerra mondiale e nella fiducia che l'avvenire vedrà la vera pace: una pace, cioè, che riposi non sui dettati di un trattato, ma unicamente sulla unione e sui concordi sentimenti di popoli liberi e uguali ». Tutta la manifestazione ufficiale si è limitala a questo proclama e quasi tutte le altre manifestazioni si può dire che siano abortite. La dimostrazione degli studenti Vi sono stati soltanto gli studenti dell'Università, che hanno voluto protestare contro la revoca, all'ultimo mo mento ordinata, della manifestazione universitaria che era stata indetta. Im pedltl di assistere al discorso ufficiale chi doveva essere fatto dal prof. Del bruck, gli studenti si erano dati apipuntamento nella piazzetta di Hegel, dietro l'Università, dove uno del loro, io studente Hoeppe, ha pronunziato infiammate parole contro il ministro dell'Istruzione Becker, autore diretto della proibizione. Dopo di che gli sto denti in parecchie migliaia si sono ri versati dalla silenziosa piazzetta nel prossimo viale Unter den l.inden protestare sotto le finestre del .Mini stero. Ora siccome questa zona della citta è compresa nella cosiddetta a bannkreis » o zona proibita, dove so no i palazzi del Governo, le Banche ed altri uffici, e dove ogni manifestazio ne è normalmente interdétta, si è ava to necessariamente l'intervento della polizia che ha dovuto sciogliere gl studenti. Questi hanno tentato di pe netrare nella WiDJimlmstrasse per recar si davanti al palazzo del Presidente Hirdembung, nella intenzione di fargli rispettoso omaggio, ma la polizia si 6 recisamente opposta. Un poliziot tu ha anche avuto occasione di spartire alcuni colpi in aria. Undici studenti sono stati arrestati e poi tutto è finito. La cr.lma, o. meglio, il solito. dvcnll turbine cittadino ha ripreso il suo indifferente movimento nel lussuoso quartiere. Allo Stadio, dove stasera ha avuto anche luogo una grandiosa manifestazione di leghe e associazioni di destra, di combattenti e degli Elmi di -Acciaio, sono stati tenuti' discorsi di protesta contro la bugia della colpa di guerra alla Germania e "una deliberazione è slata votata in cui si invita il Governo a protestare anch'esso pubblicamente. Esortazione non superflua, anche dopo il proclama governativo di questa mattina, soltanto considerando eh? queste proteste delle destre tendono a lavate dalla colpa di guerra « la Germania » mentre le manifestazioni di sinistrale quelle uffteiali prudentemente o reticentemente si limitano a parlare di « popolo tedesco ». A! Reichstag la seduta si è protratta r.solitamente fino a un'ora dopo la im zzanotte. Tanto zelo di lavoro non meravigli il lettore, perchè è stato dovuto a un zelo di vacanze. Dovendosi prendere le vacanze fin da oggi, i deputali hanno voluto questa notte stessa esaurire il voto del bilancio complessivo, il quale è stato approvato con 241 voti contro 152 e una astensione. a a Il discorso di Loebe al Reichstag Il presidente Loebe chiuse la sessione, che sarà ripresa, a data da fissare nell'autunno, con un discorso in cui ha ricordato che la protesta dieci anni fa elevata dal popolo tedesco contro l'attribuzione della colpa esclusiva della guerra alla Germania stabilita dal Irattato di Versailles vale ancora opgl. Ha notato come in tutto il mondo maturino delle voci che si rivolgono contro questo falso di attribuzione ed ha concluso elevando il voto, a cui tutto il Reichstag si è associato, eh- si possa presto riuscire ad una definitiva eliminazione di questa grave ombra. La t sensazione », però, con cui si è chiuso il Reichstag, è stata la questione del prolungamento della famosa legge della difesa della Repubblica che il Governo voleva, dopo i fatti di maggio, prorogare per tre anni ancora. Ma il Reichstag, o meglio, una maggioranza dei partiti che si è formata in prò posilo e che dimostra come un barbaglio di luce quanto debole sia questa coalizione di Governo, è stata di diverso parere, e ha bocciato il progetto La questione si dibatteva da settima ne, con un retroscena piuttosto interessante. I socialisti, insomma, tengono a questa legge che dà loro i mezzi per difendersi e difendere lo Stato contro gli assalti comunisti, ma i partiti di destra, dappoiché si tratta di uno Stato democratico repubblicano difeso dai social-democratici, parteggiano in questo caso per i comunisti. Di qui le difficoltà incontrate dalla legge di difesa repubblicana. 1 socialisti, all'ultimo momento, erano arrivali, nella riunione tra partiti, ad offrire ai partiti di destra l'offa di cancellare dalla legge, per renderla accetta alle destre, il paragrafo in essa contenuto, U quale proibisce 11 ritorno dei Kaiser in Germania, sia pure come persona privata. Ma i destri sornionamente avevano risposto ai social-democratici che sarebbero sfati disposti ad accontentarsi di questa offa a patto che i social-democratici ne facessero oggetto di una pubblica proposta in Parlamento, coraggio che i social-democratici non hanno però avuto. La legge è stata cosi inesorabilmente bocciata. L'interpsse della discussione ha raggiunto il suo colmo nelle successive dichiarazioni del Ministro dell'Interno, Sevcring, social-democratico, il quale, resa nervoso da questo rifiuto, ha prmesso di ripresentare il progetto alJa prossima sessione, e intanlo ha fatto accenno all'art. 48 dolla Costituzione, il quale rende possibile la dittatura. I giornali tutti, sia di destra che di sinistra, commentano il significativo episodio. Quelli di destra notano come sia uno strano aspetto del sistema parlamentare questo di un ministro social-democratico, il quale, per, costituirsi custode del sistema parlamentare, deve confessare di dover ricorrere alla dittatura. Non è senza significato che il decimo anniversario di Versailles e di Weimar si compia tra tali dichiarazioni e tali problemi, e che in mezzo alla sua commemorazione facciano capolino pelle pelle certe parole. Il Gabinetto si è oggi riunito sotto la presidenza del Ministro degli Esteri, essendo ancora il cancelliere Muller trattenuto a letto dalla sua malattia, per Iniziare i lavori preparatori della Conferenza politica che dovrà essere riunita fra i Governi. Hanno riferito il Ministro degli Esteri Stresemann e il ministro' delle Finanze Hilferdimg e sono state prese le prime deliberazioni circa le norme che regoleranno la condotta della Delegazione tedesca alla suddetta Conferenza. O. P. Psttacazs

Persone citate: Becker, Hegel, Kaiser, Muller