Per il nostro Museo Civico

Per il nostro Museo Civico Per il nostro Museo Civico Domani si chiude la Mostra degli ottocentisti napoletani, aperta fin dai primi di giugno nelle sale della galeria di via Po 4. Con domani, cioè, avrà termine una manifestazione d'are quale da molti anni non si era verificata in Torino. Trecento e più opere rappresentative d'una delle tre scuoe pittoriche più importanti nella storia dell'Ottocento italiano: opere i-adunate con infinita cura, con lunga pazienza, con spirito mirabile di abnegazione e di disinteressamento dalla «Società Antonio Fontanesi», per procurare a quei torinesi sensibili alla belezza, attenti ai fatti culturali, un'ora di godimento estetico raffinato e raro, un mezzo di allargale l'orizzonte del oro sapere. Per questa iniziativa la « Fontanesi » — e con essa il suo presidente Felice Casorati — s'è acquistato un titolo di benemerenza che ci è caro qui riconoscere e del quale Torino — città dove la pittura napoletana del secolo scorso era pressoché sconosciuta — non avrebbe dovuto tardare a rendersi degna. Come ha risposto il pubblico torinese a questo bellissimo gesto dì pochi ed entusiasti volonterosi? La risposta ci è amara; tanto amara, che preferiremmo tacerla se — come qui appunto dicevamo l'altro giorno — non ritenessimo più colpevole coprire di silenzio certe inerzie spirituali della collettività, che denunciarle apertamente. In quasi trenta giorni la stupenda mostra, che interessò critici e studiosi di tutta Italia, per la quale furono spese somme ingenti, per cui musei e privati concessero tutto il loro appoggio, non ha avuto mille visitatori. Dico mille, su una popolazione che oltrepassa il mezzo milione di abitanti. E l'ingresso era tre lire... Pazienza: non per questo si scoraggerà chi alle cose della cultura, dell'intelligenza, dell'arte, dedica la sua attività migliore. Certi atti si compiono per una pura idealità, e non ci si cura del successo. Questo vogliamo dire pubblicamente — ringraziandoli almeno a nome di quei mille signori — agli organizzatori della mostra. Ma c'è un altro fatto. E' possibile che queste trecento e più opere partano da Torino senza che una almeno vada ad arricchire il nostro Museo Civico, tanto povero di documenti della pittura napoletana dell'Ottocento? Un Museo dove non v'è un Morelli, non un Palìzzi, non un Cammarano, non un Toma, non un Gigante, non un Dalbono, non un De Nittis, non un Celentano? Vogliamo che si ripeta la triste vicenda le dieci, le venti volte ripetuta fra il 1880 e il 1900, nel periodo cioè in cui a Torino passò 11 flore della pittura italiana senza che le porte della Galleria d'Arte Moderna si aprissero ad accogliere un Fattori o un Lega, un Michet-ti o un Favretto? Questa non è neppure più una questione d'arte: è una questione di dignità cittadina. Sappiamo che il fondo di cut il Municipio di Torino annualmente dispone per gli acquisti del suo Museo è tale che una spesa anche minima gli impedirebbe di dare agli artisti viventi espositori quell'appoggio e quel ri conoscimento che sono doverosi. Se anche l'arte è, di solito, prerogativa dei poveri diavoli, pei quali una modesta agiatezza è vano miraggio per tutta la vita, con venticinquemila lire non si va lontano: e questo è l'annuale fondo municipale. Non quindi al Podestà ed alla Com missione per gli acquisti del Museo, noi ci rivolgiamo. Ci rivolgiamo a chi, In Torino, provvisto di tutti i mezzi che oltrepassano ogni soddisfazione di ogni superfluo, ha a cuore 11 decoro della sua città. L'altro giorno, Ettore Modigliani, direttore dalla Pinacoteca di Brera, scriveva.- • E' possibile che a Milano non si riesca a trovare annualmente mille persone disposte a dare complessivamente centomila lire per assicurare vita rigogliosa al massimo istituto artistico della nostra città? ». Noi domandiamo: « E' possibile che a Torino non si trovino dieci persone disposte a dare una volta tanto mille lire ciascuna (il prezzo di quattro paia di modeste ecarpe per signora) per offrire al Museo Civico torinese un quadro almeno che ricordi una delle più belle esposizioni tenute nella nostra città, che degnamente documenti una gloria italiana? ». . Vorremmo pronta riesposta. mar. ber* m

Persone citate: Antonio Fontanesi, Brera, Cammarano, Celentano, De Nittis, Ettore Modigliani, Favretto, Felice Casorati, Fontanesi, Morelli

Luoghi citati: Italia, Milano, Torino