In collina

In collina Villeggiatura a portata di mano In collina Due terzi almeno dei torinesi ignorano, scommetto, di possedere la villeggiatura in casa o per dir meglio In città; villeggiatura sintetica, dove si fa l'alpinismo e il bagno di sole, la passeggiatina romantica e la scampagnata popolare, l'equitazione pesante e l'automobilismo leggero, 11 turismo in pigiama e il « boccismo » in manica di camicia; il tennis e il podismo, la cura dell'acqua e quella del vino ; vilkggiatura che ha un nome dolce e morbido, come la bellezza suggestiva dei suoi scenari lieti di trasparente luminosità: e questo nome è collina. — Se noi fossimo favoriti come voi — diceva 11 solito milanese a un nostro concittadino — da questa meravigliosa collina, ai bordi della città, avremmo già fatto dal monte dei CaDuccini all' Eremo, da San Vito a Cavoretto un paesaggio da cartolina illustrata, con l trenini a cremagliera, gli alberghi modernissimi, le teleferiche per diporto, i chalet olandesi fabbricati a Monza e le mucche svizzere fabbricate a Cremona. — Noi torinesi, invece — soggiunse il nostro concittadino — la nostra collina la teniamo com'è. D'accordo, dico io. Ma almeno impariamo a godercela noi, questa cara collina, dove la brezza dell'Alpe si abbraccia col venticello che viene dal Monferrato, dove, fra la grazia dei pac-setti raccolti attorno al campanile, tra 1 frutteti profumati e le vigne schierate in parata e gli orti a terrazza si posson trovare tutte le delizie della villegigiatura, persino 11 mare: 11 mare delle messi e delle praterie olezzantl d.erba reclga. cne a vent0 ama frugare posandovi sopra la sua carezza tremante. Facciamo adunque come fa quella terza parte della popolazione, che ha già inaugurato da tempo le sue domeniche all'aperto, in collina. Questi popolani, furbi e fortunati, hanno trovato la villeggiatura festiva a portata di mano, o meglio di piede, a un'ora di marcia dagli alveari cittadini e quasi completamente a gratis. Lasciati da parte i luoghi storici come Superga, o celebri in cronaca coma la «strada dei Morti», i gitanti si abbandonano con gioia alle delizie di Santa Margherita, del Brik della Maddalena, di San Vito, di Valsallce. Quest'ultima soprattutto è la più accessibile alle comodi? ascensioni con i mezzi che, in quella regione, l'am ministraziooe tramviaria ha generosamente lasciato a disposizione degli e scursionisti: cioè le suole delle prò prie scarpe o l'automobile di un amico. Valsalice, fiorita di rose, ricca d'incantevoli romitaggi, tra ville pittoresche tuffate nel verde e giardini di conventi tuffati nel mistero, popolosa di piccole vette, dinanzi alle quali si spalanca, quasi ad ogni passo, uno dei pili bei panorami, d Italia, è presa d'assalto nei giorni feriali dal guidatori delle macchine' in prova che passano come furie, procedendo, in un concerto di scoppi spaventevoli, a rotta di collo... altrùi t ed è preferita nelle sere di quei .giorni, dagli lnna morati che passeggiano in coppia sot to la guida delle stelle e del destino, mettendo il passante solitario in una situazione critica quant'altre mail (Non potete immaginarvi come si senta so lo, un uomo solo, dinanzi ad una coppia d'innamorati). Ma la mattina della domenica est! va. chauffeurs, co'Haudatorl e innamorati riposano dalle fatiche precedenti, e al loro posto vengono avanti quelli della villeggiatimi a portata di mano: simpatici pionieri costoro, il cui esempio dovrebbe far pensare tutti i cittadini di buona volontà. Giovanotti, signorine, bambini, madti e padri dai visi pallidi, avvezzi al chiuso dell'officina o dell'ufficio s'affrettano per le strade maestre e per 1 viottoli, salendo in letizia, giacche non possono salire in tramval. E quanto più salgono, 1 visi si colorano, i petti si allargano, il sangue si rinnova, i nervi si distendono, mentre intorno si distendono i prati. E' una distesa generale. I padri di famiglia fanno questa consolante osservazione: « Siamo in campagna e abbiamo la gioia di non incontrare nemmeno un fattorino d'albergo, che ci proponga l'aria buona a dieci lire l'ettolitro. Siamo in campagna, e, caso curioso,, siamo liberi di guardare il sole in faccia, senza essere obbligati a vederlo,' a pagamento, da una terrazza di grand hotel ». E dopo l'ascesa viene l'appetito, la colazione sull'erba e la salutare dormitina pomeridiana tra le formiche solleticanti, le mosche pizzicanti e, al risveglio, l'aria fresca del tramonto che mette gli animi in giocondità. Prima del ritorno, una sorpresa: l'appetitoche sembrava domato coll'abbondanto colazione meridiana, ritorna all'assalto insieme a quel tal venticello che viene dal Monferrato. Le provviste erano state divise, alla partenza, in altrettanti involti quanti erano i componenti la comitiva. Ma l'aria dei colli, si sa, alleggerisce gli spiriti, e gli api riti alleggeriti sentori un gran bisogno di render leggeri anche gli involti. Ciò non ostante ogni comitiva dispone di viveri sufftcenti per tenersi in piedi sin verso la mezzanotte. Succede, è veroche alla sera, durante l'allegra discesa, qualcuno in piedi non si tiene piùma questi sono misteri dell'enologia piemontese. L'esempio di questo nostro popolo di sani lavoratori, amanti dell'aria libera e del sole in campo azzurro, che s'infischiano della villeggiatura di prammatica, quella vissuta a base di « niker boker » di giorno e di « smoking » alla sera, mi fa tristemente pensare che a Torino altre categorie di persone, non certo reclutabill nel ceto operalo, hanno l'abitudine di passare rinverno tra le pareti delle case, maledicendo il cielo nebbioso in attesa del sole, e di passare l'estate « idem », maledicendo il sole in attesa della nebbia. Queste categorie son composte di coloro che credono di rinfrescarsi all'aria mefitica, spostata dal ventilatori, nelle sale del caffè, o di fare dell'alpinismo sull'ascensore delle proprie abitazioni. Vittime, questi signori, il cui numero va assottigliandosi sempre di più, di un vecchio pregiudizio: che 11 sole sia fatto per la gente di campagna e sia nocivo al cittadini, mentre invece è vero il contrarlo. Il sole* fa bene a tutti, ma d'estate, specialmente, benefica chi, venendo dalla città, ne è stato privo per lunghi Interminabili mesi. Il contadino, dal tra parte, ne è saturo e, nelle ore del riposo, ha bisogno piuttosto dell'ombra E c'è poi un'altra categoria che non vede di buon occhio 11 supremo medico del mondo: la categoria Al certe donnine alla moda, decise ad essere belle, giovani e tresche per tutta l'eternità, a costo di qualunque sforzo e d'i qualunque pomata. Sono esse che lanciano ad ogni primavera un eretico grido d'allarme contro 11 sole. Se ne chiedete loro il perchè, vi rispondono con un sorrìso ineffabile che 1 raggi solari non si combinano chimicamen te coi trucchi della loro toeletta. Bel letto e cipria — esse dicono — non aderiscono al volto quando si ha l'epidermide bruciata come la pelle delle campagnuole. Del resto, anche queste signore hanno ragione da un loro particolare punto di vista, che è poi 11 medesimo dei negozianti. Tanto gli uni come le altre, infatti, temono che il sole faccia sbiadire gli oggetit cha tengono esposti in vetrina aptMmd—SzRlvmBM2Cva enr ^ if. COTert te

Luoghi citati: Cremona, Italia, Monferrato, Monza, Torino