La riduzione della giornata lavorativa

La riduzione della giornata lavorativa La riduzione della giornata lavorativa chiesta dai minatori inglesi a MacDonald Lungo infruttuoso colloquio tra il Primo Ministro e i delegati delle maestranze II malumore degli operai e il punto di vista padronale Londra, 28 notte. (Vice). — L'industria carbonifera inglese torna a far parlare di sè ed a riaccendere polemiche e malcontenti, ed a creare grattacapi al Governo. La Federazione minerr.ria, i cui membri hanno votato in massa in favore dei candidati labu-isti nelle ultime elezioni, chiedono ora che le promesse, solennemente fa^te da MacDonald durante la campagna elettorale, vengano mantenute. Com'è noto, tra le tante cose, più o meno attuabili che il Primo Ministro promise, vi è quella che, nel caso in cui il suo partito avesse conquistato il potere, uno dei suoi primi atti sarebbe stato quello di abrogare la giornata delle otto ore introdotta nell'industria mineraria dal Governo conservatore. A vero dire, tale promessa era accompagnata da un'altra più sostanziosa, ma sulla quale, a vittoria ottenuta, tutti sen tono il bisogno di fare silenzio. Tale promessa era di procedere illa nazionalizzazione delle miniere. Su questo punto particolare MacDonald sa perfettamente . che la menoma mossa condurrebbe senz'altro all'immediata caduta del Governo. L'atteggiamento dei liberali In campo liberale non si manifesta per ora alcuna ostilità verso una lieve riduzione delle ore di lavoro nelle miniere, ma non si nasconde che una radicale trasformazione dell'industria, come quella patrocinata dal laburismo preelettorale, scatenerebbe un'insurrezione nel Parlamento. Se 6ulla questione, quindi, della nazionalizzazione le masse minerarie si dichiarano indifferenti e non avanzano, almeno per ora, alcuna pretesa, per ;iò che riguarda le ore di lavoro, esse esigono che l'abrogazione della giornata lavorativa delle otto ore venga decretata senza il menomo indugio La questione assumeva, sino a ieri, un carattere in apparenza accademico. Senonchè ieri, in serata, giungevano a Downing Street, convocati telegraficamente dal Primo Ministro, i membri del Consiglio esecutivo della Federazione, capitanati dal veterano Herbert Smith e dal bollente segretario Cook Il colloquio è stato lungo, ma il comunicato diramato ad ora avanzata si limitava ad affermare che MacDonald, fiancheggiato dal Mini stro della Disoccupazione, da quello del Lavoro e dal segretario alle Miniere, aveva passato in rassegna, coi membri della Federazione mineraria, la situazione nei'bacini minerari, e che un analogo colloquio avrebbe avuto luogo nei prossimi giorni coi membri dell'Associazione padronale. I delegati si impegnavano, al termine della discussione, a mantenere il segreto su quanto era 6tato concertato. Dichiarazioni di Cook Senonchè Cook, all'uscita, dimenticava la promessa, ed ai reporters dichiarava che la Federazione mineraria aveva posto apertamente le carte in tavola dinanzi al Primo Ministro ed ai suoi colleghi, ed aveva chiesto che l'impegno relativo alla durata della giornata di lavoro fosse integralmente mantenuto dal Governo. <« Attendiamo ora — ha detto Cook — che il Governo faccia onore alla sua promessa. Confidiamo che esso non tarderà a prendere le misure necessarie. Non avremo altri abboc-' camenti con MacDonald. Spetta, aj a d i a e a eè o i il aa a re a a n e au d a mi ea o e la na e aa e alil eaa, no ea e il ne i o ia, eeami ne a a a nrs ele ia la sook la so re lui ed ai suoi collaboratori di decidere sul da farsi. Se il Governo vuole abboccarsi ora coi proprietari di miniere, faccia pure; è una questione che non ci riguarda ». Come vedete dal tono di queste dichiarazioni, i minatori non sono del tutto di buon umore. Inutile dire che il chiarimento recato da Cook relativamente al comunicato, studiatamente anodino, suscita inquietudini in quegli ambienti di cui si fanno portaparola non solo i giornali di parte conservatrice, ma anche i giornali di parte radicale. L'abrogazione della legge delle otto ore è giudicata « una calamità nazionale » dal Daily Telenraph, ed « un disastro » da quasi tutti gli altri giornali. I laburisti affermano, tuttavia, che il Governo non si sarebbe certamente attirato addosso un così fastidioso grattacapo, se non fosse sicuro in questa questione dell'appoggio dei liberali, e sembra infatti che, prima di convocare a Downing Street i membri della Commissione esecutiva mineraria, dei sondaggi siano stati operati entro le modeste file dei liberali; costoro avrebbero dato affidamenti confortevoli. Ma nulla di preciso si può tuttavia dire sino a tanto che l'abboccamento tra MacDonald ed i proprietari abbia avuto luogo. A giudicare dai commenti odierni di vari giornali, i proprietari resisteranno ad una riduzione delle ore lavorative, anche se essa dovesse ridursi di una sola mezz'ora, come chiedono i più moderati dei delegati minerari. In ogni caso, un accordo potrebbe essere realizzato qualora tutto il problema del lavoro delle miniere venisse impiantato su basi internazionali. Infatti, alcuni autorevoli portavoce del padronato minerario fanno oggi sapere che una riduzione delle ore lavorative potrebbe anche essere accettata, nel caso in cui un'analoga riduzione venisse praticata, in seguito ad accordi, nei baoini minerari del Continente. In mancanza di un accordo internazionale su questo punto, una riduzione, anche di una sola mezz'ora, significherebbe, a giudizio del padronato, la condanna a morte dell'industria mineraria inglese. Più realisti del Re Ma, come dicevamo, nessuna decisione sarà presa dal Governo, sino a tanto che non si sarà abboccato coi rappresentanti del padronato. L'intero problema 6 stato esaminato nuovamente stamane in un'altra riunione di Gabinetto, convocata dal Primo Ministro per discutervi, in base ai nuovi fatti, il testo dei discorso dalla Corona. La stampa continua a prodigare incoraggiamenti al Governo laburista, ma, dietro le quinte, si affilano le armi per l'imminente dibattito. Vi è già qualche velleità di battaglia in campo conservatore sul tema del riconoscimento della Russia, contro il quale protesta con veemenza oggi la Mornino Post. Un rimaneggiamento della legge relativa al lavoro nelle miniere contribuirà, dunque, a dare nuova esca agli avversari del Gabinetto, ma, inutile dirlo, il Governo in previsione delle prossaime battaglie oratorie, prende delle misure precauzionali. Le sorti del Gabinetto sono troppo intimamente legate, data l'attuale configurazione del Parlamento, all'esito incerto del voto su qualche mozione di impor- nnbtic-ltanza secondaria, che qualche asten ajpione dal voto potrebbe costare cara al Governo. Senonchè MacDonald, che conosce i polli liberali, ha tenuto a far sapere chiaro e tondo agli avversari, parlando in una riunione del gruppo parlamentare laburista, che H Governo non si dimetterà, anche qualora risulti sconfitto in uno scrutinio parlamentare, eccettuato naturalmente il caso in cui si tratti di un esplicito voto di censura. Per-ora, Sii laburismo al Governo sembra, più che altro, animato dal desiderio di manifestarsi più realista del Re. Ieri MacDonald rispondeva all'allarmismo dèi suoi critici, dichiarando che il Governo non intende essere il difensore di un partito, ma il difensore dello Stato. Oggi ì giornali riferiscono una decisione presa dal deputato laburista Snel-I, la quale, per quanto in se stessa di poca importanza, non manca di essere molto sintomatica. Snell è stato prescelto per sottoporre al Parlamento la tradizionale mozione di risposta al discorso della Corona. E' la prima volta che una missione di tale natura incombe ad un membro del partito laburista. Ebbene, Snell e Wilson, che appoggerà la mozione, hanno deciso oggi, in omaggio alle vecchie tradizioni parlamentari, e, naturalmente, d'accordo col loro Partito, che essi si alzeranno a parlare alla Camera rivestendo la tenuta ufficiale dei ricevimenti di Corte : abito nero, calzoni corti e calze di seta. a L\< Ancona » e il «Taranto» partiti per Cadice Sette navi Italiana ancora nel Tago Lisbona, 28 notte. Gli incrociatori italiani Ancona e Taranto sono partiti per Cadice e Gibilterra. L'ammiraglio Conz, prima deilla partenza, ha ricevuto il saluto del Ministro d'Italia Baslianini e le rappresentanze dei ministri della Marina e degli Affari Esteri. Attualmente si trovano nel Tago sette navi italiane al comando dell'ammiraglio Cantò. In serata, nella sede della Lega Navale, ha avuto luogo in onore degli ufficiali della squadra italiana, un concerto e quindi il comandante Teriira Matos, segretario perpetuo della Lega, ha tenuto una conferenza sulla storia della Marina italiana e portoghese. Fra i presenti erano il Ministro dell'Agricoltura, il Ministro d'Italia e le più spiccate personalità portoghesi e della colonia. Ha seguito quindi un ballo che si è protratto fino ad ora tarda. L'incidente al Fascio di flellinzona deplorato dal giornali svizzeri Basilea, 28 notte. Riferendosi all'Incidente dell'altra notte in cui tre Individui, rimasti ancora sconosciuti, hanno tolto lo stemma del Fascio di Bellinzona, il De mocrate, organo che ha sempre mostrato un encomiabile senso di equi librlo a proposito delle manifestazioni antifasciste in Isvizzera, scrive: • Dalle notizie portate da! sign. Cat tori al palazzo Federale si rileva che un notevole cambiamento sta per ve rificarsi negli ambienti dirigenti del Canton Ticino. Noi sappiamo che esso s delinea anche nella stampa della Svizzera tedesca. Questa evoluzione peTÒ e ancora falsificata dalla maggior parte dei giornali borghesi, 1 quali osano ancora mettere a parallelo l'attività dei fascisti con quella dei comunisti, come se i primi avessero dì mira la sobillazione della popolazione svizzera, cosa che 6 contrarili alla verità ». ^ .. gd