La «stella» che vide le stelle

La «stella» che vide le stelle La «stella» che vide le stelle Quel che successe a una ballerina del Varietà a cui doleva il dente del giudizio Anche per la signorina Maria Ravanetti, ballerina del Varietà, un giorno spuntò, col solo, il dente del giudizio. Ma quali sofferenze per una cosa davvero superflua (parliamo dèi dente e non del giudizio). La povera giovane non potendo sopportare gli acutissimi dolori che il... nascituro (il dente) le procurava, decise, dopo una notte insonne, di rivolgerti ad un odontoiatra per far estirpavi fin dalla nascita, o per meglio dire, della radico, quell'apportatore di sventura. Essa già aveva adocchiato, passando per via Nizza, una tabella con su scritto « studio medico dentistico » e a quella volta, in uno degli scorsi pomeriggi si avviò agitatissima, facendosi accompagnare da un suo amico: il signor Pietro Rabbia. Il nome dell'accompagnatore era in perfetta armonia con lo stato d'animo della giovane, alla quale quel dente terribile non dava un minuto di pace. Lo studio fu per la signorina Maria Ravanetti un vero e proprio osservaorio astronomico, dove la « stella • vide veramente le stelle, sebbene si fosse di pieno giorno e sfolgorasse un sole accecante. Un gabinetto di tortora Ed ecco in breve quali indimenticabili ricordi la bella protagonista riportò da quella seduta... odontoiatrica. A introdurla nello studio, che ora la giovane definisce col nome di gabinetto di tortura, fu un signore in camice bianco, che solamente più tardi seppe essere il dott. Martinazzi, titolare dello studio. Esame minuzioso della parte ammalata, preparazione dei ferri, alla cui vista la sofferente si sentiva accapponare la pelle, un'iniezione per anestetizzare la parte, poi una piccola incisione per scoprire quel benedetto dente del giudizio, affondato nella gengiva... e poi venne il bello, o, per essere più precisi, il... bruttol Il dottore, afferrato con una pinza il dente, cominciò a dare una strappata, poi una seconda, una terza con l'unico risultato di provocare alla paziente tali dolori, che egli non si senti di continuare e si diede per vinto. L'operatore sudava caldo, la paziente sudava freddo e 11 signor Rabbia si sentiva in quel momento più rabbioso che mai. Il medico, riuscito, come dicemmo, vano ogni sforzo, chiamò aiuto. Allora nello studio, fece il suo ingresso un altro signore in camice bianco, il quale altri non era che il meccanico dello studio stesso, certo signor Barbanotto. Questi prese il posto del primo operatore e, accanitosi a sua volta contro quel malaugurato dente del giudizio, riusci finalmente ad estirparlo. Cavato il dente, levato il dolore. Il proverbio questa volta ha mentito la sua saggezza. Uopo quella laboriosissima operazione la stella, che aveva esplorato in quel turno di tempo tutto un firmamento, soffriva come prl ma, anzi più di prima. Era tale il do lmvasnmoCltlv lore che quasi provava il desiderio di rimettere a posto il dente per soffrire di meno. Esasperata, stanca, abbattuta essa si recò a farsi medicare dal dottor Luigi Casotti prima, poi dal dott. Domenico Fiorini. Ma, se a con ciarla in quel modo era bastata una mezz'ora, per guarirla occorrevano giorni e giorni di cure. 10 mila lire per un dente Al dolore fisico essa associava ino! tre un danno finanziario di non lieve entità. Con quei vollo gonfio e sforma to essa era costretta a interrompere la sua carriera danzante. Una stella non può presentarsi al pubblico con una faccia da luna piena I Inoltre con lei lavorava, sulle tavole del Maffei un'altra stella non meno filante verso immancabili allori, un'altra danzatrice che per causa sua, o per meglio dire del dentista, rimaneva privata degli onori della ribalta. Per queste ragioni la signorina Ravanetti (non badate a questo nome; in arte essa ne ha uno assai più poetico) sporse querela contro il dott. Martinazzi per essere indennizzata della malattia derivatale dalla malaugurata operazione, specificando che l'art. 375 C. P. prevede e punisce il reato di lesioni colpose, e della perdita di scrittura, chiedendo i danni nella cifra di lire 10 mila. La sua compagna di dan za si riserva poi dal canto suo di rivalersi contro lo stesso dentista per i danni che indirettamente ebbe a subire in conseguenza della imperizia Icolla quale il dente della amica venne |estirpato. La querelante è ricorsa al patrocinio degli avvocati Quaglia e Gillio i quali si costituiranno Parte Civile anche nell'interesse del Sindacato Provinciali) Fascista dei Medici. Infatti nella denuncia all'Autorità giudiziaria è richiamata l'attenzione del Procurato'e del Re sull'attività professionale svolta dal meccanico Bartanotto in accord > col dott. Martinazzi, la cui atUvità extra-legale è contemplata nell'art, l.o della Legge 6 maggio 1928 sull'eserci zio abusivo delle professioni sanitarie e all'art. 11 del Regolamento per Tese cuzione della Legge sulla disciplina delle arti ausiliarie delle professioni sanitarie. Il medico presta nome Nell'esposto è fatto cenno della nuo va e lucrosa professione del medico prestanome, che consente ad altri di contrabbandate la propria merce sotto l'insegna di una laurea, ciò che rappresenta una frode alla buonafede dei clienti, e una aperta violazione delle disposizioni di legge dettate a tutela della pubblica e privata salute. Questa è l'esposizione della parte querelante che porta a teste nella causa il signor Rabbia il quale ha assistito all'estirpazione del dente del giudizio e alle relative conseguenze.

Persone citate: Domenico Fiorini, Gillio, Luigi Casotti, Maffei, Martinazzi, Pietro Rabbia, Rabbia