La fortuna in un libro da messa

La fortuna in un libro da messa La fortuna in un libro da messa Duecento mila lire della Tombola Nazionale vinte dalla moglie di un vecchio ferroviere La fortuna, com'è noto sin dai tempi lureistorioi. è capricciosa e generalmente favorisce chi proprio non ha bisogno di lei. Nel caso attuale però la tradizione è smentita. Il capriccio della Dea bendata ha favorito qualcuno che realmente meritava la buona sorte toccatagli. Si tratta di due buoni vecchi tranquilli coniugi che hanno trascorso tutta la loro vita accontentandosi d'una decorosa e modesta esistenza. Ora la fortuna si ò presentata ad essi sotto forma di una cartella della Tombola Nazionale per lire 450 mila, estratta in Roma 11 16 maggio a beneficio dell'Ospedale Civile di Forlimpopoli e di altri quindici Enti di beneficenza della Romagna e degli Ospedali di Cecina e Pimbino. La cartella vincitrice del primo premio, di lire 200 mila, appartiene alla signora Giacinta Taddei-Ambrosl da Ve- lona' abitante a Torìno ln corso Re Umberto 51. Per gli amatori delle statistiche diremo che il prezioso documento porta il n. 100, registro 5029, matricola n. 40, estratto dopo il 22.o numero. Il marito dell'ottima signora Giacinta, che ha due figli sposati a Milano ed è già nonna, fu nell'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato per molti anni. Ultimamente avendo raggiunto il massimo della anzianità, aveva lasciato l'ufficio. Un'idea di nonna Giacinta I coniugi Taddei da oltre vent'anni sono nella nostra città, cosicché si possono considerare torinesi di adozione. — Tanto torinesi — ci dice la signora Taddei mentre le annunciamo Io scopo della nostra visita — che vogliamo bene a Torino come se ci fossimo nati. — E allora — rispondiamo — se vuol fare cosa gradita ai torinesi, racconti loro, per mezzo nostro, come ha acquistato la famosa cartella. Innanzi tutto — ci soggiunge sorridendo la buona signora, alternando l'italiano ai vivace dialetto veneto — debbo fare una premessa molto importante: che, cioè non ho mal giuncato in vita mia, né al lotto, né alle varie tombole. L'unica volta ln cui mi sono lasciata attirare dal miraggio della fortuna ed ho sprecato, come comunemente si dice, alcun* lire è stata questa: ed ho vinto. — Congratulazioni ed auguri per una prossima tombolai — Non so precisamente il giorno — riprende la Taddei — ma forse deve essere una settimana prima dell'estrazione, mentre ritornavo dalla Chiesa di Santa Rita- verso casa, passai dinanzi a un negozio di sale e tabacchi in corso Sommelller angolo via Gioberti. Non so perchè, mi trattenni davanti alla vetrina che metteva in bella mostra una serie di cartelle della Tombola Nazionale. Dapprima non vi feci caso, poi incominciai a leggere i numeri di una delle cartelle esposte. — Si ricorda ancora questi numeri? — Se li ricordo? Non potrò dimenti carll mai. Eccoli: 18, 55, 40, 38, 36, 50, 78, 9, 51, 6. D'un tratto entrai nel negozio e alla tabaccaia chiesi una busta di tre cartelle. Mi rispose che non esistevano .buste e dovetti accontentarmi di tre cartelle legate le une*'alle altre. Diedi cinque lire, piegai le cartelle nel libro da Messa e uscii. Chi avrebbe Immaginato che quel libricino di preghiere conteneva la fortuna? « Quando mio marito seppe creila spesa fatta, scherzando disse: — Vedrai... Vinceremo. fosse Impazzito. Lo cartelle dimenticate « Ma io non condividevo il suo otti mismo, perchè pensavo, che la fortuna — come dice il proverbio — aluta gli audaci... E, invece, lo sono tutto al contrario. Passarono 1 giorni. Le cari-elle dormivano beatamente tra le pagine del libro sacro, ed lo non ci pensavo più. tUn giorno — ed era proprio 11 16 maggio — mio marito leggeva la « Stampa » nella camera da pranzo se duto su quella stessa poltrona, sulla quale ora, egregio signor giornalista si trova seduto lei. Io ero in cucina, occupata nelle consuete faccende. « D'un tratto udii la voce di mio marito alterata, commossa: « Giacinta! vieni... abbiamo vinto la Tombola. E' la ricchezza! ». "E me lo vidi piombare néìla stanza, il viso stravolto, mentre faceva sventolare, come una bandiera, quel numera della • Stampa ». Credetti ceNoustlqmmfcadltnmdmpmlglgOlcrTSnnndls — Calmati... — gli dissi. — Cosa sue cede7 «— SI... — gridava lui, sempre più eccitato — abbiamo vinto Ja Tombola... Non capisci? E mi cacciava il giornale sotto gli occhi. Guardai; tutti 1 dieci numeri di una delle tre cartelle sono stati estratti. Tremante di gioia, mi affrettai a prendere il libro da Messa, tolsi le cartelle, confrontai i numeri con quelli pubblicati dal giornale, e finalmente, sicura della vincita, unii la mia gioia a quella di mio marito. La vincita « Quella gioia doveva però essere offuscata il giorno dopo, polche un amico di famiglia venuto a trovarci, ci assicurò che la tombola era stata vinta da tra signore di Sesto Calende. For lunatamente tale notizia non era esatta. Infatti, alcuni giorni dopo mi .veniva annunciato ufficialmente dal Co mitato della Tombola nazionale, rlsle dente in Roma, che la vincita di 200 mila,lire spettava a me». Vorremmo chiedere alla signora Tad dei se ha dei progetti relativi al gruz zdlo di denaro... cadutole dal cielo, ma l'argomento è troppo delicato. E poi eli», stessa soddisfa la nostra curiosili, quasi avesse compresa la domanda. — Farò quanto più bene mi sarà possibile: questo è il mio progetto. Infatti la signora Taddei non ha voluto essere sola nella felicità. Ha elargito una discreta somma ad un tubercolotico, padre di famiglia, ricoverato all'Ospedale San Luigi. Basta questo solo gesto per confermarci nel nostro convincimento: che la fortuna, questa volta, non ha sbagliato indirizzo. I Salesiani in Borgo San Paolo Domenica 23 c. m. alle ore 11 avrà luogo ila posa della prima pietra di un grande salone-teatro nel florentissimo Oratorio Salesiano di Borgo San Paolo, via Luserna n. 16 ang. corso Racconigl. La solenne funzione si svolgerà alla presenza del Podestà conte Thaon di Revel, e benedirà la « Prima Pietra» il rev.mo Don Filippo Rinaldi, Superiore generale della grande e benemerita Famiglia ' Salesiana. L'Unione Padri di Famiglia dell'Oratorio, che conta 1500 soci, le zelatrici e le patronesse in numero di 2000 e i birichini di Don Bosco che sorpassano oramai il migliaio ogni domenica e che frequentano con entusiasmo l'Oratorio — l'opera tipo — del Beato D. Bosco, avranno presto, per volontà dei cooperatori salesiani e della benemerita po polazione del Borgo, affezionata ai Salesiani, un salone ampio, moderno per le loro frequenti riunioni religiose, educative ed istruttive. Detto salone sarà una nuova gemma incastonata nelle numerose opere del Beato Don Bosco, opera che attesterà e farà rifulgere sempre più l'ammirazione e l'interessamento che unisce il popolo alla grande Opera Salesiana diflusa ed ammirata nel mondo intero. Omaggio a Don Rinaldi L'Oratorio Salesiano dirama una circolare, accompagnante il programma di una dimostrazione di riconoscenza, che avrà luogo domani, alle ore 20,30, nel Teatrino dell'Oratorio di via Cottolengo, 32, in omaggio a Don Filippo Rinaldi, terzo Successore dea Beato Giovanni Bosco. Il programma è il seguente: Marcia d'introduzione. « Per Don Bosco Beato », inno corale all'unissono, poesia del sac. B. Fascie. musica del maestro R. Antolisei. • vmagglo di don Francesia, poesia. Adesioni e presentazione dei doni. L'Omaggio defilé lontane Missioni, don Braga. - Canti Cinesi. - « La voce della riconoscenza dal campo delle Missioni », Carlo LI (Tceuck Più). - Canti Giapponesi. - L'Omaggio degli alunni dell'Oratorio. - Mozart: «Il flauto magico », ouverture. L'Omaggio dell'Istituto Intemazionale « Don Bosco » : a) Pagella: «A Te di lode un cantico», coro a quattro voci; b) « La riconoscenza dei figli », Diac. Giacomini S.: c) L. de Rillé: « La Sera », scena pastorale, coro a quattro voci pari. - L'Omaggio dei Cooperatori e degli ExAllievi, avv. V. Masera. - Inno (ripetizione). - Marcia tinaie. Ouesta seTa nel Salone dell'Oratorio Salesiano d! Valdocco, alle ore 21, l'architetto M. Tamagno terrà una conferenza con proiezioni sul tema: «Visioni d'Asia Meridionale », 11 cui Introito andrà a favore delle Missioni di Don Bosco.