Piano Young e Renania nel colloquio fra Sresemann Poincarè e Briand

Piano Young e Renania nel colloquio fra Sresemann Poincarè e Briand Piano Young e Renania nel colloquio fra Sresemann Poincarè e Briand Parigi, 19, notte. Btresemann è arrivato stamattina |Ule 9,30 da Barcellona a pochi minuti di distanza dal sottosegretario pon Schubert e dagli altri membri della delegazione tedesca provenienti da Madrid. Il capo della \V'ilheImstrasec è fetale ricevuto alla stazione dal capoiGabinetto di Briand, Leger, e dagli ^ambasciatori, di Germania e di Spagna.' Dopo essersi trattenuto un paio d'ore-in un appartamento dell'albergo della Gare d'Oreay, in compagnia dell'ambasciatore voii Hoesch, Stresemann si recò a mezzogiorno al .Quai' d'Orsay dove — come dicemmo . — Briand lo aveva invitato a Colazione. Prima della colazione, i ministri (ebbero mezz'ora di colloquio, con la partecipazione del loro interprete (abituale. Alle 12,30 la colazione riunì, oltre 1 due ministri degli Esteri, il sotto- ■ 1 : .- —— C.ImiUaiW l'ornVincpin. segretario von Schubert, l'ambascia jtore -von- Hoesch, il sottosegretario jpundér, il direttore dell'Ufficio stampa del Rekh, Zechlin, l'interprete (tedesco Schmidt, i ministri Barthou, Barbier, Chéron, Painlevé, Forgeot è Loucheur, il segretario generale del Quai cTOrsay Berthelot, il direttore degli affari Corbin, il capo-Gabinetto Leger e vari altri funzionari francesi. Poincaré, accaparrato dalla preparazione della sua esposizione pomeridiana davanti alle Commissioni triunite, non potè assistere alla colaRione, ma giunse al Quai d'Orsay |a!le 14 e subito si appartò con StreBemann c Briand per oltre 20 minuti. Alle 14,20 Stresemann e i diplomaliei tedeschi lasciavano il Ministero, diretti all'ambasciata di Germania, ■e dieci minuti dopo se ne andava lanche Poincaré. ' Dichiarazioni di Briand Prima di recarsi alla Camera e Raggiungervi il Presidente del Consiglio e il Ministro delle Finanze, Briand fece ai giornalisti una breve dichiarazione cosi concepita: « Le conversazioni di oggi non soiio che la continuazione dello scambio di vedute che ho avuto a Madrid BOn Stresemann. Noi abbiamo studiato le migliori condizioni con le (quali i Governi interessati potrebbero intavolare le conversazioni relative al piano degli esperti e Stresemann tornerò a Berlino per mettere SI suo Governò al corrente dei suoi colloqui! Subito dopo, le conversafcioni saranno continuate dalle cancellerie per fissare il luogo e la data — più prossima che sia possibile — Suscettibile di essere fissata per la {riunione della Conferenza dei Governi. Dalle indiscrezioni filtrate, sembra doversi argomenj^re che Stresemann abbia insistito òggi affinchè la Conferenza politica non subisca soverchi Sritardi. Non è escluso che essa possa lavere luogo nella prima quindicina idi luglio, probabilmente a Losanna io in altra città della Svizzera. Nulla dì tassativo è però 6tato deciso, giacché Briand e Poincaré, per eludere impegni categorici irrevocabili, hanJqo avuto cura di trincerarsi dietro io stato di incertezza in cui la pendente questione della ratifica dei debiti interalleati tiene il gabinetto di Parigi. I due ministri francesi si sotao sforzati — come prevedevamo — di mettere in evidenza, agli occhi di Stresemann, l'importanza dell'approvazione ufficiale ed unanime che il Governo della Repubblica ha dato Ieri al piano Young, dimostrando al Scollega tedesco la necessità che il Governo del Reich faccia altrettanto al più presto, passando sopra a qualunque manovra opposizionistica del Reichstag, giacché solo a tal patto ila Francia potrà recarsi alla Conferenza politica con disposizioni proficue. Stresemann, dal canto suo, ha tentato di sondare Briand e specialmente Poincaré sulla questione ormai capitale dell'abbinamento della ratifica del piano Young con l'evacuazione renana. Ma qui gli interlocutori francesi non hanno voluto impegnare la discussione a fondo. E si sono limitati a restare sulle generalità. Mentre Stresemann incalzava, invitandoli a riconoscere la necessità che la Conferenza politica determini, finalmente, la data e le modalità dell'evacuazione, data che, a giudizio del Reich, non potrebbe essere posteriore al l.o settembre 1929, visto che a quella data il piano Young cessa di coprire le spese delle forze di occupazione, Briand e Poincaré risposero che la questione delle spesp di occupazione era dettaglio senza grande importanza e che la data del primo settembre, scelta dal piano Young, non può in nessun caso assumere valore di indicazione ad effetti politici, visto e considerato che i problemi politici esulavano dalla Conferenza di Parigi. Il ponto di vista francese Nel pensiero del Governo francese 1 evacuazione renana, pure essendo inseparabile dalla liquidazione finanziaria della guerra, vale a dire dal piano Young, non può fino a questo momento considerarsi come una pura e semplice conseguenza automatica di questo, giacché nulla finora è possibile dire intorno alla mobilitazione effettiva delle anualità incondizionate; mobilitazione il cui successo solo darà la misura dell'efficacia pratica del sistema escogitato dai periti. Quando il lanciamento del primo prestito sarà un fatto compiuto, o almeno si presenterà come favorevolmente avviato, solo allora si potranno considerare attuate le condizioni finanziarie accecate dalla Francia per l'anticipazione dello sgombero renano. E' noto, infatti, sia pure astraendo dall'atteggiamento tutt'altro che incoraggiante dell'America, che da qualche giorno il problema della mobilitazione delle annualità Young ha messo qui una pulce nelle orecchie del pubblico, "essendo corsa la voce che le obbligazioni tedesche dovrebbero venire date in cambio di titoli del prestito governativo francese, qualcuno si è chiesto se i portatori francesi acconsentiranno davvero a barattare i titoli recanti una garanzia dello Stato nazionale con titoli garantiti dal Reich, vale a dire esposti ad alee facili ad intuire. Prima che tutte queste incognite, siano state chiarite — ha obbiettato Poincaré — come sarebbe possibile per la Francia rinunziare alla garanzia renana? Nè basta. Non v'è chi_ non ricordi- «tréIra le deci-sioni di Ginevra ya.ne ha una che subordina la fine della occupazione alla creazione di una Commissione di constatazione e di conciliazione. Il Governo francese intende che anche questa seconda condizione sia attuata prima di abbandonare il Reno. Quello che Briand e Poincaré hanno detto a Stresemann si può riassumere, in conclusione, in un invito a facilitare e accelerare la liquidazione delle premesse, cominciando dalla ratifica del piano Young, se gli preme di facilitare e accelerare la liquidazione delle conseguenze che se ne attendono. Ma non occorre soggiungere che la discussione odierna al Quai d'Orsay è stata, oltre che cordiale, estremamente generica e sommaria, essendo durata troppo poco — meno di un'ora — perchè i tre interlocutori che si servivano dell'interprete avessero il tempo di approfondire un argomento qualunque fra i tanti che sollecitavano la loro attenzione. Stresemann è ripartito per Berlino stasera alle 23. C. ?.