Una scena da romanzo di avventure in un albergo di poveri

Una scena da romanzo di avventure in un albergo di poveri Una scena da romanzo di avventure in un albergo di poveri Come sparirono 9 mila lire di sotto il materasso d'una donna addormentata L'allarme nel dormitorio •• Il volo d'una borsetta ■• La ladra scoperta In un luogo di paria e diseredati, in un pubblico dormitorio, ieri mattina, quando ancora era notte, è accaduta una scena caratteristica, degna di uno Zola descrittore dei bassifondi. Teatro della scena é stato il Dormito rio Municipale di via Como 149, e precisamente la camerata ove Tiposano le donne. Inutile descrivere i clienti del ricovero, che formano un insieme di tipi quanto mai diversi, ma che hanno di comune una cosa: la povertà che lì ragguaglia. Essi sono per lo più del disoccupati in attesa di lavoro, alcune volte sono naufraghi della vita, relitti di oscure e tremende sciagure. Al Dormitorio di via Como essi pagano per l'alloggio pochi soldi. Un sogno pauroso... L'altra notte nella camerata delle donne ha preso posto certa Bosa Gargia fu Alessandro, di 30 anni, disoc cupata. La donna portava con sè un rilevante gruzzolo, frutto del suo lavoro, e rappresentante i risparmi di molti anni: novemila lire. Essa teneva tale somma nella borsetta, e nel mettersi a letto non si era accontentata di porre la borsetta sotto il cuscino, ma addirittura l'aveva posta sotto il materasso. L'idea" di perdere crufci denari la spaventava, il pensiero di un possibile furto la angustiava. Bubarle la borsetta di sotto il materasso non era certo facile, pure la paura vigi lava in lei di contìnuo. La Gargia dormiva un sonno quanto mai irregolare, faticoso. Si svegliava di con tinuo di soprassalto, poiché le pareva dì sentire una mano furtiva scandagliare il letto, sbarrava gli occhi, cercava la borsetta. Ma fortunatamente la borsetta era sempre là; le sue non erano che paure, ailucinazioni... Durando così tutta la notte in un dormiveglia che non le concedeva riposo, finalmente, verso il mattino, potè per la stanchezza addormentarsi quasi tranquillamente e per un certo tempo. Ma come pagò caro la poveretta quel breve riposol Svegliatasi verso le tre, quale sorpresa, quale angoscia! Questa volta la borsetta non c'era più; era scomparsa! Svegliatasi, suo primo atto fu quello di sincerarsi se i danari erano ancora sotto il materasso; ma invano cercò la borsetta. Stavolta non era più sogno o allucinazione: la borsetta mancava realmente. La dorma si pose senz'altro a gridare che l'avevano derubata, e in pochi minuti tutta la camerata fu svegliata. Al rumore accorsero il custode del Dormitorio, nonché le due guardie civiche Luigi Fortunato e Virgilio Briozzo che si trovavano ivi in servizio di pernottamento. La Gargia con tinuava a strillare, le altre donne le tenevano bordone, e tutte insieme davano luogo ad una baraonda da non si dire. Gli agenti, udito di che si trattava, misero un poco di ordine e di tranquillità nel subbuglio, e Intrapresero a perquisire le ricoverate. Era infatti logico che i danari rubati fossero ancora nella camerata, poiché nessuno ancora era uscito dal dormitorio. ... e la triste realta Ed ecco, mentre gli agenti interrogano e scandagliano, passando da letto a letto, una specie di uccellacelo nero vola nella camerata e va a finire sul letto della Gargia. Questa dà in un grido. E' la sua borsetta. Chi l'avrà gettata? La donna non ha tempo a farsi simile domanda. Essa apre ansiosa la borsetta, vi guarda dentro. Gloial Ci sono i danari. Li conta. Ahimè! Mancano 28U0 lire! Allori gli agenti continuano la perquisizione. Intanto i commenti, le osservazioni, le allusioni fioriscono in quel numeroso crocchio di donne che alla ciancia naturale aggiungono quella della contrarietà per essere state svegliate innanzi tempo e quella della singolarità del caso che si va svolgendo dinanzi a loro. Alcune ricoverate però non fanno soltanto delle parole, ma anche fatti: sono quelle che alutano gli agenti a cercare i denari e la colpevole, quelle che, mosse a compassione della disavven tura della compagna di una notte, sebbene non la conoscano affatto, per venire in suo aiuto si improvvisano poliziotte... E spetta precisamente ad una di esse, che evidentemente ha HI fiuto del mestiere, dì scoprire la refurtiva. Il tesoro nel cuscino — Sono qui ! Sono qui I — grida essa improvvisamente, palpando il cuscino di erme vegetale di una delle iftoasanafte, Zf&m màis. 1 ewtim, tira fodera e crine, sono rinvenute le 2800 lire... II giaciglio è occupato da certa Elisabetta Besti fu Giovanni, di anni 29, domestica disoccupata in attesa di un padrone. L'attesa le era però parsa troppo lunga, ed essa ha cercato di aiutarsi col furto... Lo confessa lei stessa, piangendo, alle guardie, mentre le compagne fanno crocchio ali'ingiro. Essa, che pare conoscesse la Gargia, era venuta a sapere che costei nella borsetta custodiva una considerevole somma di denaro, ed ave va fatto il progetto di appropriale ne. Non aveva chiuso occhio durante tutta la notte, adocchiando sempre la Gargia; e quando, verso il mattino l'aveva vista addormentarsi pesante mente, era scesa dal ietto, furtivamente, in silenzio, si era recato a quello dolila Gargia, ed era riuscita a impadronirsi delia borsetta senza che l'altra si svegliasse. La Besti ha finito la stia... laboriosa notte in guardina. Gli agenti con automobile la condussero infatti sollecitamente alla Questura Centrale, ove la consegnarono al funzionario di notturna. Questi Ha mandò in camera di sicurezza, dova essa continuò a piangere sul suo fallo, e'ieri mattina fu spedita ai carcere. Portinaia avvolta dalle fiamme Alle 9,50 di ieri, certa Giordanino Lucia, di anni 35, portinaia dello stabile segnato col numero 27 in via Aporti, era intenta nella sua abitazione alla preparazione dì un fornello a gas. Essa aveva deposto presso il fornello una bottiglia contenente una miscela a base di cera e benzina destinata alla pulizia del pavimento. La bottiglia, urtata, si rovesciò e il contenuto, andato a.contatto della fiammella del fornello, si incendiò di colpo, dando luogo ad una fiammata. La povera donna ne ebbe le vesti Incendiate e in pochi istanti fu avvolta dal fuoco. Alle sue grida disperate accorsero due vicine, certe .Mary Battistoni e Teresa Alberico, le quali gettarono addosso alla Giordanino, avviluppandola, delle coperte strappate dal letto; e in tal modo riuscirono a spegnere le fiamme addosso alla poveretta Poco dopo, avvertiti telefonicamente, giungevano sul posto i pompieri con un'autoambulanza, al comando dell'ing. Pastore. Mentre parte del militi spegnevano un principio d'incendio sviluppatosi con la combustione di una porta a vetri, altri militi, a mezzo dell'autoambulanza, conducevano la ferita all'Ospedale San Giovanni, dove il dottor Galansino le riscontrava ustioni di l.o e 2.0 grado alle braccia e alle gambe, alla schiena e in altre parti del corpo. Dopo le cure del caso, la donna era ricoverata con prognosi riservata. Un'annegata nal Canala Michelotti Ieri pomeriggio il pescatore Alessandro Rosso fu Giovanni di anni 35, abitante in corso Tortona n. 2 e l'operaio Pietro Bussi di Carlo, di anni 24, dimorante in via Faà di Bruno n. 1, rinvennero ned canale Michelotó! il cadavere di una donna, poveramente vestita, dall'apparente età di 25 anni. Il medico di guardia alle Fontane ne constatava 11 decesso avvenuto da oltre 48 ore per annegamento. Dopo le constatazioni di legge la salma fu trasportata agli Istituti Universitari del Valentino.