Al Carignano: La capannuccia di Bruno Carbocci

Al Carignano: La capannuccia di Bruno Carbocci TEATRI Al Carignano: La capannuccia di Bruno Carbocci BruoGaribalda Niccoli ha recitato anche ieri sera mirabilmente; quello cho vi poteva essere d'umano e di vero nella commedia lo ha cavato lei, con la sua semplice garbatezza, con il discorso piano, con la felicità schietta e istintiva tutta smorzature e spontanei sottintèsi, di una dizione in sordina e pure inarcata con i tratti sapienti dell'attrice espertissima e avvedutissima. Con la Niccoli si ha la gioia di sconrire il tipo, il carattere, il personaggio recato in scena, a poco a poco: essa arifiunge sottolineatura u sottolineatura, lievemente; essa parla come se nulla fosse, essa contiene la sua possente espressività in una concentrazione tanto più efficace quanto a prima vista più indifferente e vaga e sciolta nei modi e negli atteggiamenti facili e quotidiani. E quando, come fece iersera, giunge a tommiio vervi, la sua naturalezza, la sua dis:i .Ionia grazia, il suo stile quasi povero (quasi povero pur nella raffinata abi- Lrlità che subito &i riconosce), vi aj>- paiono freschi, gentili, profondi, p vi iniettano delicatamente. Nell'ascoltarla noti vi toccano delusioni; voi anzi al tendete ogni battuta, ogni gesto, ogni intonazione, con la gioia di scoprirle poi sempre a posto, misurate e squisite. La commedia di Bruno Carbocci è, come si direbbe, sentimentale; si alza sino al tono drammatico; è variegata di macchiette più o meno pittoresche o abusate. Camillo Feroci ha moglie e figlia: di questa figlia s'è fatto il più alto dei concetti; egli non solo le vuoli un bene profondo, ma la pensa pura, modello d'ogni virtù. Orbene costei non è certo una cattiva ragazza; ma ha commesso un fallo; essa non ha cioè aspettato le nozze per dare al fidanzato la più completa prova d'amore. E alla vigilia di Natale i due colpevoli sentono l'impellente necessità di confessare tutto alla madre di lei, Lia quale,si trova cosi, con quel po' po' rdi improvvisata e di angoscia sul cuore, a dover destreggiarsi affinchè il padre non s'avveda di nulla, che diversamente chi su quali guai potrebbero nascere! Ella vorrebbe anzi ii, durlo a permettere subito il mattinici nio, fiosa cui egli si rifiuta lorniai. mente, « proprio in questa scena,- Insistendo ella in maniera sempre più strana b con nudi sempre più turbai'., quella verità ch'ella si era proposto di tener celata, si palesa d'un tratto, recando fi quel buon uomo dei padre un colpo tremendo. Ed e in tutti guasti passaggi, nelle impercettibili sfumn'ure della pena e della saggia bonarietà di questa madre, che abbiamo ammirato ieri sera la Niccoli., Poi la commedia Unisce lietamente; Clic il padre, dopo ul. lunyo broncio, si decide a perdonare. I tre ani sono quanto mai tradizionali; un po' di maniera, un po' di arguzia, e qua e là una cena sobrietà di tecnica, che, ad csemì'io, neil.\ scena tra patti e a madri alia fine del secondo atto, ottimamente contenuta dagli attori, può raggiungere una cotale patètica drammaticità. Raffaello Niccoli ha recitato efficacemente, e altrettanto, può dirsi, dal più al meno, di tutti gli altri attori. Ad ogni atto si riniiiivarono nutriti applausi. f. b. Domani sera, giovedì, avrà iuogo ia serain d'onore ci- Garibalda Niccoli, con una interessantissima interpretazione.:, pallina vecchia di A. Novelli.

Persone citate: Bruno Carbocci, Camillo Feroci, Niccoli, Raffaello Niccoli