Lo sgombero della Renania nelle polemiche tedesche

Lo sgombero della Renania nelle polemiche tedesche Lo sgombero della Renania nelle polemiche tedesche Berlino, 13 notte. La stampa tedesca comincia a rumoreggiare impaziente davanti alle difficoltà evidenti, che i delegati tedeschi incontrano a Madrid, di cominciare a portare il discorso sulla questione dello sgombero della Re nania. E l'impazienza, al suo stadio acuto com'è, porta con sè naturalmente la diffidenza e lo scetticismo. Briand, a Madrid, evita Stresemann. Questa è la nota a cui sono improntati i rapporti dei corrispondenti edegli inviati speciali a Madrid ai loro giornali e anche il tono a cui si inspirano tutti i commenti redazionali. Che in una riunione come quella di Madrid, alla quale non prende ancora parte il ministro degli Esteri del nuovo Governo inglese, nulla di definitivo si potesse concludere 6U una questione così delicata come è quella dello sgombero, la quale interessa non un solo Governo ma tutti i Governi dell'Intesa insieme, questo se lo aspettavano e lo prevedevano anche i giornali tedeschi con tutta la loro impazienza, e che, data questa situazione, un certo riserbo fosse anche spiegabile da parte del ministro francese lo capiscono. Ma osserva per esempio il Boersen Zeituna : « Vi è però 11 sospetto al cento per cento : che l'avversarlo di Stresemann a Madrid (leggi Briand) fa ogni sforzo per tergiversare con ogni mezzo dilatorio e per scansare ogni compromesso e ogni pregiudizio del proprio atteggiamento per guadagnare tempo al fine di poter porre avanti delle contro richieste allo sgombero, benché la situazione giuridica veda nello sgombero incondizionato, dopo la ratifica dell'accordo di Parigi da parte dei Governi, un dovere chiaro e definitivo e Irrimandabile ». Speranze nell'Inghilterra E quindi il giornale continua: t Dove si voglia arrivare, lo si può chiaramente rilevare dal fatto che i giornali parigini più o meno vicini al Quai d'Orsay quotidianamente accennino alla famosa Commissione di constatazione e di conciliazione prevista nel compromesso di Ginevra, cioè a dire, per chiamare le cose con il loro nome, alla pretesa di uno strumento col quale i francesi vogliono rimanere con un piede sul Reno e tener sempre la possibilità di esercitare pressioni p rappresaglie contro la Germania. Per contro, bisogna sempre insistere nel dire ai francesi che la restaurazione della piena sovranità statale della Germania deve essere la necessaria conseguenza del fatto che la Germania si impegnò col piano Young a sobbarcarsi per due generazioni a dei erra vani! cjnasi insostenibili •. II giornale quindi osserva che per quanto riguarda l'Inghilterra non vi può essere dubbio che il punto di vista del nuovo gabinetto britannico sarà favorevole allo sgombero. Tutto starà però nel sapere con quale velocità MacDonald e il suo ministro degli Esteri intenderanno di spingere avanti la questione. « E' probabile — conclude 11 giornale — che per quanto riguarda la seconda zona, la quale normalmente dovrehb» essere sgomberata tra sei mesi, si farà qualche lieve anticipazione per dare così una dimostrazione di spirito di conciliazione sulla questione. Ma ogni ottimismo tedesco circa uno sgombero anche della terza zona durante questa estate sarebbe esposlo a gravi delusioni. Non è un ostacolo 1! fatto che la Francia dovrà d'ora In poi sostenere di propria tasca le spese di occupazione. I fatti dimostrano prima di tutto ("he in questioni politiche o militari la Francia non ha mai lesinato e poi es=n nnrt mmnrp. cnm» il Rpleio e l'Inifhilterra. formare un esercito del lino, anziché di truppe speciali, comicorpo dell'esercito attivo •. Il giornale viene infatti informato di certi movimenti di truppa che avvengono nella Renania da qualche tempo, i quali movimenti potrebbero essere messi in relazione con la preparazione di questa nuova organizzazione da parte del. Governo francese. crlrmscrlrEaqtpsetmttmsnqmadmdltsgngrpcnvcsicdpmltitpdrdP Il punto di vista tedesoo Anche la Kreuz Zeitung nota che da parte francese si ha tutt'altro che retta : t Tutto fa intravvedere che a Parigi non si ha affatto intenzione di trarre e necessarie conseguenze politiche dal'accordo di Parigi e si è invece intenionati di rimandare lo sgombero alle alende greche. Ili fronte a simile machinazione, toccherà alla Germania di nsistere assai energicamente nel suo ndubbio diritto allo sgombero ». E anche questo giornale nota che a Francia fa evidentemente dipendere la questione dello sgombero non già dall'accordo finanziario puro e semplice ma anche dall'insediamento della Commissione di controllo camuffata in Commissione di constaazione e di conciliazione, alla quale a Germania si è impegnata nel compromesso di Ginevra. Il punto di vista della Germania in questa questione — precisa il giornale — è questo: che essa non può permettere oltre l'anno 1935, termine contrattualmente fissato, la permanenza di stanze di controllo nel suo territorio, mentre essa è disposta a fare delle concessioni in materia di controllo nel periodo che andrà da oggi al 1935, ma non più in là, sempre nel caso di uno sgombero anticipato. La Francia, invece, vuole il controlo permanente sulle vicende del Reno oltre al 1935. Anche il Berliner Tageblatt polemizzando con VEcho de Paris tocca a questione della Commissione di camuffato controllo e dice: ■ Il Governo francese non ha ragione di essere molto grato aH'£cho de Paris per la precisazione che la proposta Commissione di conciliazione e di constatazione altro compito non dovrebbe avere che quello di controllare le zone militari smilitarizzate». E nota • che Briand, il quale è l'autore del gioco di parole ora cosi disinvoltamente svelato, nega quello che tutto il mondo crede, che cioè la Commissione dal nome cosi conciliante altro non dovrà essere che una Commissione di sorveglianza della Renania sgombrata dove non ci sarà più nulla da sorvegliare ». G.P.

Persone citate: Briand, Macdonald