Il rapporto sulle minoranze approvato ma il contrasto rimane insoluto di Alfredo Signoretti

Il rapporto sulle minoranze approvato ma il contrasto rimane insoluto Il rapporto sulle minoranze approvato ma il contrasto rimane insoluto Dal nostro inviato Madrid, 13, notte. La seduta di oggi era la seduta delle grandi occasioni. L'elite politica e giornalistica della Capitale spagnuola 6i era data convegno al Palazzo del Senato per ascoltare i tenori della politica europea. L'attesa non è andata delusa, sebbene la discussione già chiarificata dal Comitato segreto non abbia avuto la vivacità che in un simile ambiente deriva per solito dal primo urto. Ha fornito l'occasione per una certa solennità iniziale la buona notizia recata dal delegalo cileno, il signor Villegas, ambasciatore presso il Quirinale, dell'accordo intervenuto finalmente fra il Perù ed il Cile a proposito della sovranità sui territori di Tacha e Arica. Questa controversia era vecchia ormai di circa quarant'anni. Tuttavia — ha osservato il delegato cubano — era forse il principale dissenso intorno a cu' ravano i rapporti fra gli Stati americani, non ancora cristallizziiii in posizioni tradizionali di politica estera. La Società delle Nazioni non c'entra per nulla nella pacifica composizione dell'annosa vertenza. Anzi aveva già fallito in un tentativo di conciliazione. TI Perù non fa nemmeno parte della Lega. Se mai, l'onore risalirebbe agli Slati tJ Ti iti che si fecero iniziatori di una mediazione ma si è voluto riferire l'avvenimento « allo spirito nuovo che anima i popoli e di cui la Società delle Nazioni è la incarnazione vivente ». JE' proprio il caso di dire : chi si contenta gode. Indirettamente l'omaggio si è este so alla nazione spagnuola, non solo per le origini storiche e la comunanza linguistica delle due repubbliche latine, ma anche perchè furono due aviatori spagnuoli che trovandosi nel Cile al momento dei negoziati si incaricarono di portare da Santiago a Lima per la via del cielo e sotto la bandiera spagnuola i documenti che hanno servito di base al delicato accordo. Essi sono precisamente gli ufficiali Jimenez e Iglesias, i quali su! Jesus del Gran Poder hanno compiuto recentemente il grandioso raid dalla Spagna attraverso l'America Latina. Il rappresentante dell'Italia ha espresso le felicitazioni sincere del nostro Paese con parole di calorosa simpatia. « La notizia — ha detto il senatore Scialoja — ha riempito di gioia il mio cuore di italiano, perchè si tratta di due Stati che hanno sempre offerto una larga ospitalità ai miei connazionali. Quando si tratta degli Stati dell'America del Sud, culla che li riguardi può lasciare indifferenti noi italiani date le lunghe tradizioni di amicizia che. ci unir scono ». ... Stresemann si riserva ampia libertà di aziona Si 6 passato quindi alla discussione sulle minoranze. Le proposte Atìatci nella loro schematizzazione danno l'impressione di una maggiore condiscendenza verso le minoranze e, infatti, i dibattiti dei giorni scorsi hanno portato a qualche maggiore concessione. Oltre quelle riferite precedentemente sulla ricevibilità delle petizioni, sulle comunicazioni da fare ai membri del Consiglio. 6ulle ragioni di un esame negativo e sulle statistiche da pubblicare per conto del Segretariato della Lega, si aggiungono la possibilità di invitare quattro invece di due membri del Consiglio nei Comitati previsti e la speranza che i Governi interessati consentano alla pubblicazione dei risultati delle varie inchieste. Dandurand, che non vuole abbandonare la parte di corifeo nella commedia, è il primo a dichiararsi soddisfatto, sebbene non si sia venuti incontro a tutti i desideri del Governo canadese. Egli però ha tenuto a fare rilevare — ed è una constatazione molto magra, che noi non riteniamo praticamente applicabile — Vi che è dissipato ogni equivoco sulla possibilità per 1 Comitati di tre di ricorrere a tutte le fonti di informazioni ». Stresemann, miindi. comincia, col riconoscere che le proposte di Adatci costituiscono un miglioramento nella procedura, ma non rinunzia ai suggerimenti contorniti nel memorandum tedesco sull'eventualità di accesso degli Sfati confinanti con le minoranze ai Comitati, nè alla proposta di creare una Commissione permanente. Anzi per questa seconda tesi trova concorde perfino una risoluzione del Congresso dell'Unione delle Associazioni per la Società delle Nazioni. La seconda parte del suo discorso è quella più interessante. In essa, il punto di viste tedesco risulta in tutta la sua integrità, non solo per le questioni di princiT>io, ma anche per le miest.ioni di metodo. « Tutto evolve nel mondo — dice Stresemann — ed è per questo che si può aspettare da parte dì un organismo, quale è il Consiglio, di votare il ■ regolamento adottato attualmente, che nella pratica evoluzione del nuovo sistema non corrisponde a quello che ci si era aspettato. «In questo senso i membri del Consiglio devono riservarsi una intensa libertà di azione per ciò che riguarda la maniera di trattare ulteriormente i suggerimenti posti attualmente in vigore. «Il rapporto dà un importante appoggio al Consiglio per la pratica; ma un accordo di principio riguardo alla concezione relativa all'estensione e limitazione dei diritti e degli obblighi che incombono alla Società delle Nazioni non è interve mito. uSiccome s'è 'deciso di comunicare tutta la documentazione ai membri Bella Società delle Nazioni, questi membri hanno l'occasione di esaminare se nella questione di principio non si può arrivare ad un accordo. Le Potenze non rappresentate nel Consiglio hanno naturalmente fi diritto di prendere posizione di fronte al rapporto. Infine, ogni membro gel .Consiglio deve anche riservarsi s il diritto di servirei di tutte le possibilità, che il patto della Società delle Nazioni prevede, per eliminare questo problema ». Discussione ovattata In un'altra atmosfera, il discorso di Stresemann avrebbe offerto più che un argomento per una discussione vivace, ma la consegna è di russare o quasi. Titulescu e Zalewski, che parlano subito dopo, accettano la modificazione alla procedura, limitandosi ad una dichiarazione per cui essi sono indissolubilmente legati ai principii di diritto in materia di minoranze espressi nei rapporti di Londra. Basterà applicarli a queste riserve per opporsi a future discussioni generali? Briand è intervenuto per dissipare anche questo dubbio : Stresemann ha perfettamente il diritto di mantenere e di difendere i suoi principii. La libertà di discutere non deve essere limitata; le sue dichiarazioni ad ogni momento rendono omaggio allo spirito di conciliazione. A mettere il dito nella piaga, parlando delle mene oscure di alcun elementi che cercano di costituire una vera Lega degli scontenti, rivendica, è vero, la piena legalità delle minoranze negli Stati sovrani a fonderei in essi e rivendica anche, esagerando, l'opera svolta dalla Società delle Nazioni a loro favore; ma pur nella polemica è di una bontà a tutta prova. Sembra un filosofo piuttosto che un politico, quando con frequenza richiama la relatività delle soluzioni prospettate per questo problema alla eterna relatività delle cose umane. Stresemann, però, è implacabile cortesissimo nella forma, ringrazia Briand, ma non lascia passare inosservato il verbo « fondersi » detto dal ministro francese quasi incidentalmente : le minoranze non devono mutare il loro carattere particolare di razza, di lingua e di cultura Il delegato inglese sir Graham è un curioso tipo di anglo-sassone; altissimo, con un naso all'insù, con un'aureola di capelli rossicci ripartiti sino intorno alla fronte, egli pronuncia delle frasi comuni sull'andamento dei risultati raggiunti. Così, questa fase del dibattito generale sulle minoranze si è chiusa e le proposte Adacti entreranno immediatamente in vigore. L Iii Le Impressioni Anche da questa cronaca sommaria risulta che sono 6tate usate forti quantità di lubrificanti per impedire che 11 dissidio, rimasto vivo nella sostanza, scoppiasse. Ci sembra che la constatazione più importante è questa: la Germania si riserva intera libertà di azione per tutte le iniziative future e già per settembre è stato riconosciuto tacitamente il diritto di una discussione sul rapporto dell'assemblea. Era quanto desiderava Stresemann. Spingere più innanzi le cose non gli avrebbe giovato nel momento attuale, in cui bisogna sgombrare il terreno per concentrarsi su realizzazioni immediate importantissime, quali quella della evacuazione renana. A settembre, probabilmente, il piano Young sarà applicato portando la conseguenza prevista del riforno della Benania sotto la intera sovranità della Germania. Questa sarà più libera per agitare l'arma delle minoranze insieme con quella del disarmo. MacDonald sarà un alleato. Nelle interviste e negli articoli in cui il «Premier» britannico va svolgendo delle tesi di un misticismo politico vago e trascendentale, ha accennato anche alle minoranze. I giornali spagnuoli riportano ampiamente un articolo pubblicato su una rivista tedesca, dove si sostiene la creazione di una Commissione delle mino ranze sul tipo della Commissione del disarmo e dove ci si lamenta delle limitazioni' poste alla Società delle Nazioni per il controllo delle minoranze suddite delle grandi Potenze. Giorni or sono scrivevamo intorno al prurito di cui, per motivi contrari, parecchi Stati sono pervàsi al fine di allargare il controllo delle minoranze; a settembre sarà forse il caso di puntare i piedi. Bisogna impedire che diventino giudici o chi non c'entra affatto, o proprio gli antichi oppressori, magari camuffati da vincitori e che per le loro faccende interne manifestano la più grande impudenza. Il ministro degli esteri •< ad inte rìm » della Jugoslavia ha conces so, qui a Madrid, un'intervista nela quale ha avuto la sfrontatezza di affermare che sinora nessuna minoranza del suo paese ha formulato il minimo reclamo contro il Governo di Belgrado. Poveri macedoni, che sono veramente la mi noranza più martoriata e le cui lagnanze non vengono prese a Gine vra neppure in considerazione, per una questione di procedura! La cronaca dei colloqui non ha grande interesse. Stresemann ha visitato l'Ambasciatore inglese sebbene si trattasse di una visita di cortesia, si sarà accennato alla prossima conferenza delle riparazioni e allo sgombro renano. Ku manudi, il ministro in questione della Jugoslavia, ha avuto un colloquio con Briand. Il sostituto di Marinkovlc mostra una grande attività. Perchè non avvenga a vuoto egli dovrebbe essere ormai consapevole che bisognerebbe cominciare ad essere d'accordo con Roma Alfredo Signoretti.

Persone citate: Briand, Jimenez, Macdonald, Scialoja, Tacha, Villegas, Zalewski