La popolazione torinese sfila senza posa dinanzi a Don Bosco esaltato sugli altari

La popolazione torinese sfila senza posa dinanzi a Don Bosco esaltato sugli altari La popolazione torinese sfila senza posa dinanzi a Don Bosco esaltato sugli altari Ieri, ultima giornata del '« triduo », la basilica di Maria Ausiliatrice ha ac-polto un pubblico di fedoli non meno numeroso e imponente di quelli dei giorni precedenti. Le Messe sono state celebrate in continuazione daìle 4 alle12, e durante questo tempo la chiesa csempre stata gremita. Particolarmente compatto e numeroso tu alle 10 il pubblico dei tedili che assistette alla Messa pontificale detta dal Cardinale •Arcivescovo Gamba, con l'assistenza di Cardinali, Arcivescovi, Vescovi e Prelati. Ugualmente gremito fu il tempio por i vespri pontificali pure celebrati alle 18 dal Cardinale Gamba, che pronunciò anche un sermone, seguito dalla trina benedizione impartita dal Cardinale Maffl. Con le funzioni di Ieri si sono chiusi i festeggiamenti ufficiali in onore di Don Bosco. ; L'affluenza dei fedeli non decresce La. basilica di Maria Ausiliatrice fc Etata sempre affollata, a.nche nelle ore in cui non venivano celebrate le funzioni. E' stato un continuo, commovente pellegrinaggio all'urna di Don Bosco, ancora esposta ai fedeli nel mezzo della navata centrale, in uno spazio tenuto libero e riservato a chierici e sacerdoti. La folla dei fedeli ha fatto contìnuamente ressa intorno all'urna, rinnovandosi senza posa mercè un apposito servizio di disciplina mento destinato ad evitare agni ingorgo. Commovente ed edificante lo spettacolo di questa folla ai piedi del BeatoDopo le preci, ogni devoto porgeva ai chierici ed ai sacerdoti di custodia nell'urna qualche oggetto — una corona, la borsetta, un pannilino — che lessi portava.no a contatto coi cristall'dell'urna, restituendolo poi al proprietario. Tutto il giorno, si può dire, è durata tale bisogna, da parte di parecchi preposti contemporaneamenteNaturalmente erano specialmente le donne che chiedevano al Beato, sotto tale forma, la stia protezione. Non poche madri la chiedevano anche per i proprii piccini, che consegnavano adetti chierici e sacerdoti; e questi prendevano in braccio le innocenti creature, le accostavano all'urna e glie la facevano baciare, e se i bambini erano proprio piccini piccini, li accostavano con la cuffietta ai cristalli. Pareva Che anche essi, i bimbi, fossero consapevoli perfettamente del pio atto, Ter che nessuno di essi piangeva o strillava'. La grandiosa illuminazione serale Fra questa folla di fedeli molti an bora erano' i pellegrini giunti a To Tino per la celebrazione di Don Bosco e che ancora non avevano fatto ri torno; ma in gran parte si trattava di gente del luogo, di torinesi. Si può dire che, come le precedenti furono le giornate dei pellegrini, queste che si 6ono accompagnato al triduo possono dirsi le giornate dei torinesi. L'urna sarà esposta, nel centro della chiesa ancora oggi certamente e forse anche domani; poi le reliquie del Beato sa ranno collocate in una cappella late rale. E durante questi giorni l'affluenza dei fedeli si manterrà certamente continua e nutrita. Ieri sera la basilica è sfata ancora fcrnata della grandiosa illuminazione, e. come le sere precedenti, a Valdoceo Sono accorse numerosissime persone. Ieri sera alle 18,50 è partito alla volta HI Napoli il Cardinale Arcivescovo di quella città Alessio Ascalesi. Stamane alle ore 7 parte alla volta di Bologna Jl Cardinale Nasalli Rocca. Restano ancora in Torino il Cardinale Maffl di Pisa e il Cardinale Hlond, primate di Polonia. Quest'ultimo, come tutti i maggiori esponenti della Pia Società Salesiana, si Tratterrà in Torino fino alla fine del mese, per partecipare alla riunione plenaria del Capitolo generale Indetta appunto per quell'epoca. Oj^gi, come è noto, si ha una importante cerimonia, con la posa della prima pietra dell'Istituto professional missionario « Conti Rebaudengo », di cui abbiamo già parlato. L'Istituto sorgerà sulla piazzetta della nuova Barriera di Milano, dove naturalmente avrà luogo la cerimonia, cui partecipano il Cardinale Gamba e. le maggiori autorità civili. I trams che conHncono nelle vicinanze del luogo dplla cerimonia sono quelli delle linee 15 le 10. Da ogni parte 'del mondo giungono 'alila sede Salesiana di Torino" centinaia e centinaia dj lettere in tuttp ]p Bingr.d che chiedono grazie al Beato. Queste lettere vendono collocate sotto Wl'urna ed ivi lasciate ner wntiqnat(tir'ore, dopo di che. nPlla notte, venigono distrutte per lasciare il posto alle nuove arrivate. I fascini del Bramaputra Hel racconto d'un Monsignore salesiano Attendevamo in una delle sale delia Casa di Valdoceo Monsignor Muttuas, preietto apostolico dell Assam, e ci vediamo invece venire incontro un gioitane padre missionario io ima semplice talare nera. — Mons. Mathias — ci dice — non c'è. Oli le parla è Padre Mathias, seni plicemente. Il vescovo infatti è scomparso, nella tonaca rozza del missionario, che nou è filettata di violaceo; e il frate ha de posto l'anello e il pastorale, per non .essere, vicino a Don Bosco, che un semplice frate. — Ecco - ci spiega - si potrà fare un .vescovo, di un salesiano, fin che si yuole; ma il Salesiano, abituato a viyere, a giocare e a correre in mezzo ai ragazzi, tornerà ad essere, appena lo possa, niente altro che un «Salesiano» E tosto comincia a discorrere delle eue missioni, ampie come due terzi d'Italia. Un meraviglioso paese L'Assam, che dal Sanscrito, significa Incomparabile, è un meraviglioso paese, posto tra la Birmania, la Cina, il Bengala, a sud del Tibet, nell'India Britannica. Ebbe la sua missione tino dal 1890, affidata ai Padri Salvateriani tedeschi. Ma la guerra richiamo in patria i tedeschi che furono sostituiti dapprima dai Gesuiti belgi e poi, definitivamente, dai Salesiani. La missione Salesiana, giunta nel gennaio 1922, con undici componenti, è forte oggi di centotrenta Missionari. Fin dal secondo anno di residenza i f»adri apersero case di formazione sul uogo per il noviziato e lo studentato filosofico e teologico. Oggi contano aessantaquattro studenti, -giunti quasi tutti dall'Italia e più precisamente dalla Casa d'Ivrea, parecchi studenti indiani sono entrati'nelle Case Salesiar.? e due di essi seguono di studi teurgici, nella Casa della Crocetta, nella nostra città. La Missione consta dell'archidiocesi di Madras, della diocesi di Krishuagar e della prefettura dell'Assam. Vanta un celebre santuario a Calcutta; istituti In grandi città come Bombay, Calcutta e Madras, collegi numerosi por sii inglesi e gli anglo-indiar.;, orfanotrofi, scuole professionali per i nativi, e moltissime-Case di Suore di Maria Ausiliatrice. ' mm jutte le opere che possono deside |rarsi in una Missione — conclude 1Monsignor Mathias — là ci sono; e poi che i padri sono quasi tutti italiani, | posso anche vantare la colonia ita liana più numerosa, di laggiù. Non i per nulla, da quattro anni, sono delfijgato consolare italiano! La residenza principale della Missione è posta 6ui monti Khassi; e la roccaforte è a Shillong, dove prosperano quattro istituti di padri, due di suore, e uno dei Fratelli Cristiani. Da questo centro si diramano sei residenze dipendenti con Missioni e Istituti vari e circa duecento stazioni dove i padri si recano periodicamente per l'opera di evangelizzazione. Oli < animisti » Gli otto milioni di abitanti dell'Assam sono sparsi in due immenso vallate divi6e da catene di monti che formano a questo- modo, tre regioni ber. distinte. La grande vallata del Bramaputra, attraversata in tutta la sua lunghezza dal fiume gigantesco, non e ciie un immenso giardino coltivato a the, e popolato da circa tre milioni di coltivatori, in generale, indù. La vallata del Sud, chiamata della Surma, per il fiume che l'attraversa, e pure coltivata a the, è abitata invece da maomettani. Sui monti che separano le due vallate, vive la tribù chiamata « degli Animisti » per una credenza della loro religione, nell'immortalità dell'anima. Questa tribù, assai prò dive al cristianesimo, è il campo dove i missionari mietono il maggior numero di conversioni. I quattromila convertiti lasciati dai padri tedeschi sono "saliti in sei anni a oltre quattordicimila. La popolazione della tribù dei Khassi è di spirito indipendente pronto e versatile di intelligenza, sensibilissima alla civiltà europea. Basti dire — continua Monsignor Mathias — che per una visita del Console Generale d'Italia i nostri pie coli allievi hanno eseguito i canti pa t.riott.ici italiani, con una pronuncia perfetta. Il matriarcato Là vita sociale è improntata alle leggi naturali. Il matrimonio non considerato un contratto; è invece un esperimento vicendevole, che si può scindere quando l'incompatibilità di carattere o una qualche altra circostanza del genere, ne rendano impossibile la continuazione. E poiché in qupsta tribù vige il matriarcato (è l'unica, con una tribù africana a conservare siffatta forma di governo) sciolto il matrimonio, i figli appartengono alla madre ed ai pai-enti della madre. Allo stesso modo che per l'eredità familiare, lo scettro di co mando della tribù vjen trasmesso da madre in figlia, e più precisamente la erede legittima, è l'ultima nata « Perchè — ci viene illustrato — trat ta.ndosi della più piccina, ha maggiormente bisogno di condizioni favore voli di vita ». Ma le donne, in questo paese beato dove tutte sono regine, sono piene di buon senso e amantissime della casa. Mentre gli uomini sono liberi di darsi alle attività più varie: e ci sono gli avvocati ed i medici come ci sono 1 coltivatori .di riso e di the, le donne, attivissime, non pensano che alle cure familiari e all'allevamento dei figlioli; e vanno molto fiere di essere considerate le nutrici migliori dell'India intera. L'Assam che. purè conosce, p non da oTa. i mezzi più moderni di comunicazione, dai treni veloci che l'attraversano in tutti 1 sensi, ai transatlantici che solcano le acque dei suoi fiumi colossali, ha conosciuto assai tardi la scrittura. Fino ai primi anni del secolo scorso gli indigeni, usavano, per comunicare, dei pezzi di bambù, grossolanamente segnati in modo da far approssimativamente comprendere ciò che si voleva significare. NpI 1908 i missionari protestanti, giunti tra i popoli rielle montagne, ove lavorarono con ranidi progressi, diffusero larga¬ mente le. grafia romama e la pronuncia latina. Oggi i Salesiani stanno pubblicando un dizionario assamita. nella loro stamperia, che è pure la provveditrice della Casa del Governo. Le campane detta Basilica suonano l'ora dei Vespri. Monsignor Mathias, che combattè in terra di Francia, e x' fu due volte ferito, con un balzo giovanile, si alza e con una vigorosa «trotta 'di mano, soldatescame.nte simpatica. <*i lascia per tornare il prelato della Chiesa. I direttori degli Istituti esteri in visita alla «Fiat» Ricevuti dal dott. Boccasava. della Direzione generale della Fiat, l'Ispettore generale dei Salesiani, Don Nai, accompagnato dal suo segretario e da oltre una cinquantina di direttori delle Case Salesiane all'estero, visitarono io Stabilimento in piena attività di lavoro. I sacerdoti, dopo aver percorso i singoli reparti, sboccarono sulla pista aerea, dove si fermarono ad osservare — nonostante la giornata grigia e velata — il circostante e pittoresco paesaggio. nisLgrcndcrdmttcggqrpvlmvsmstlgstlsczlppg La Messa di don Pagella E' stato ieri replicato, durante il pontificale del mattino, il concerto musicale costituito da opere dell'illustre maestro Giovanni Pagella. Al Sacerdos et Ponlifex è seguito nella Messa solenne quella in honorem beati Joannis Bosco, che è la diciannovesima composizione, op. 161}, di tal genere del musicista salesiano. Tale missa solcn nis è nuova e documentata conferma della maestria contrappuntistica del Pagella, armonista e nolifonista dottissimo. Composta per quattro voci ineguali, soli e còro, con accompagnamento di organo e due tromboni, essa reca un tema obbligato, cioè lo spunto di una laude natalizia di Don Bosco, sulle parole « Si canti in suon di giubilo », è lascia al gregoriano le intonazioni di parecchie parti della Messa, n Pagella ha fatto ancora una volta un solido lavoro, nobile e austero, scientificamente equilibrato. L'organa talvolta accompagna da vicino i cori, talvolta dialoga con essi; i solisti hanno sovente funzione distinta dal complesso. Varia è la dinamica; il Kyrie finisce sonoramente sull'invocazione eleison, il gloria inveoe conclude pianissimo sull'amen, il solenne credo fa posto a un tenero larghetto sulle parole Et incarnatus. Il Sanctus s'inizia dolcemente, s'irrobustisce nell'Osanna, e attraverso un larghetto destinato all'elevazione si conclude con un leggerissimo in excelsis. L'Agnus Dei è un calmo e soave andante. Questa Messa fu eseguita sotto la direzione dell'autore da soprani e contralti dell'Oratorio della Casa di Valdoceo e da tenori e bassi della Casa della Crocetta. Era all'organo il maestro Matthey. E l'autore raccolse ieri, .nuovamente, i rallegramenti delle personalità ecclesiastiche intervenute alla cerimonia.