Il fallimento del prestito tedesco

Il fallimento del prestito tedesco Il fallimento del prestito tedesco Profonda debolezza del Governo e dissidi in seno alla coalizione. Berlino, 10 notte. Superato alla meglio lo scoglio della Conferenza di Parigi, tutti gli sforzi di eloquenza a cui si dedicano i giornali socialdemocratici e democratici per creare il successo non bastano, tuttavia, per consolidare la coalizione governativa e sanare le profonde ragioni di debolezza e di dissidio. Di giorno in giorno, la disastrosa situazione finanziaria del Reich viene sempre più in prima linea ed aumenta, attorno olla cosidetta coalizione di governo, i pericoli e le scava di sotto la frana. Mentre la questione delle assicurazioni per la disoccupazione è li aperta, assai più che come una frana, come un vero abisso per le finanze del Reich e per il Governo che sinora è stato salvato unicamente dalla volontà dei partiti di rinviare la crisi, ecco ora, ad aggravare la situazione ed il disagio attorno e dentro la coalizione, la constatazione ufficiale del grave insuccesso del prestito recentemente approvato dal Reichstag per 500 milioni. Un comunicato ufficiale rende, infatti, oggi noto che tutto quello che ha potuto raccogliere la sottoscrizione non supera i 177 milioni e 700 mila marchi. Attacchi ad Hilferding . Il comunicato stesso per puro pudore aggiunge che ancora si attendono alcune sottoscrizioni, ma è costretto a riconoscere che esse non potranno gran che mutare la modestia di questo risultato. La notizia che era già nota da indiscrezioni giornalistiche, sebbene non n tutta la sua reale proporzione, desta naturalmente le critiche dei giornali e gli attacchi alla politica finanziaria di Hilferding. I giornali notano che l'insuccesso era da prevedere e che non sono valsi ad evitarlo tutti 1 mezzi e mezzucci adoperati dal Governo, a cominciare dalla riduzione niziale della somma da emettersi da 500 a 300 milioni, sino al prolungamento del termine per la sottoscrizione di qualche settimana. Non sono valse — quello che è peggio — le speciali condizioni di favore a cui il prestito è stato emesso,. l'esenzione, cioè dalle asse. Il social-democratico ministro delle Finanze, per questo riguardo, ha fatto invano al capitale quelle speciali condizioni di favore ed ha inutilmente affrontato le critiche dei suoi compagni di fede per questa sorta di «incrociatore finanziario da lui varato ». Nulla è valso. Il vero insuccesso non è tanto nel fatto che il Reich ottenga alcuni mi Moni di meno di quelli che sperava e che gli erano necessari per il suo fabbisogno di.cassa, ma è di.una.portata assai, più vasta.. Esso dimostra nota l'autorévole ' Boersen. Zéitung — l'assoluto fallimento della politica finanziaria del' Reich, per cui 11 "ministro delle Finanze riceve ora un voto di sfiducia, non già dal Parlamento, ma dai pubblici sottoscrittori, il che è molto più grave ed assai meno conciiabile. I 500 milioni avrebbero ben pouto essere trovati — osserva il giornale — se fosse esistita od esistesse nel pubblico la fiducia che 11 Governo usi con successo del denaro affidatogli. Come parlare di saggio uso, quando si pensi agli sprechi demagogici del denaro che si fa a proposito dell'assicurazione contro la disoccupazione ed noltre come non nutrire seri dubbi sulla reale intenzione di rimediare a questa situazione T ». L'autorevole giornale afferma di supere che il Governo socialdemocratico — e per esso anche i suoi membri — hanno in questi ultimi giorni discusso segretamente il piano per un ulteriore sviluppo ed ingrandimento delle assicurazioni stesse, sempre a fini demagogici. Il giornale conclude col dire che cosi non si può più andare avanti e che è necessario creare una dittatura finanziaria nella persona di un ministro che disponga di tutta l'esperienza e di tutta l'autorità necessarie. Delo stesso parere che non si possa più continuare in questo nodo sono non soltanto 1 giornali di opposizione, ma — quello che è peggio — anche dei partiti facenti parte della cosidetta coalizione di governo. L'atteggiamento dei populisti Parlando ieri a Duesseldorf In una riunione del partito, il capo della frazione parlamentare del partito populi sta, dottor Scholt, ha trattato a fondo la questione finanziaria, dichiarando che il partilo populista si impegna dinanzi al popolo ed ai suoi elettori decisamente per 11 risanamento di essa. E" forse tempo — ha detto — che i populisti dichiarino agli altri partiti facenti parte con essi della semi-coalizione di governo, che essi non intendono ancora ulteriormente dividere le responsabilità di governo, se questo non si dtfide ad accogliere le richieste di economia e di ordine finanziario. Non si deve più ripetere il fatto che II Reich sta costretto ad una politica finanziaria infelice ed a ricorrere a prestiti, politica di cui si constata oggi il misero fallimento. Se le richieste del partito populista non fossero sufficientemente prese in considerazione dal Governo, verrà allora assai presto il momento in cui '1 partito populista si vedrà obbligato a passare all'opposizione. Il deputato populista ha aggiunto che per il suo partito la situazione è mutata dall'ultima crisi a questa parte ed ormai non si tratta più di essere ammessi o meno alla coalizione anche in Prussia, poiché il quadro politico è adesso talmente spostato che il partito si domanda puramente e semplicemente se è il caso di condividere responsabilità cosi gravi. I populisti non chiedono soltanto profonde misure di economia, ma anche un riordinamento della costituzione allo scopo di preparare un assento amministrativo che permetta una reale diminuzione delle spese e contemporaneamente una riduzione della pressione tributaria. I giornali ravvisano in questo dìscorso di Scholz, che più di una volta, negli ultimi tempi, è stato il giustiziere od il becchino di più di una combinazione o tentativi di coalizione, un'aria gravida di tempesta. C. P.

Persone citate: Scholz

Luoghi citati: Berlino, Hilferding, Parigi, Prussia