Il laburismo al castello reale di Windsor di Marcello Prati

Il laburismo al castello reale di Windsor Il laburismo al castello reale di Windsor La cerimonia del giuramento e del baciamano - La prima riunione del Gabinetto Londra, 8 notte L'altro giorno MacDonald andò a Windsor in giacchetta e in semplice tuba. Ma così aveva fatto, il giorno prima, anche Baldwin. Senza dubbio era stato Re Giorgio a far pregare il Premier uscente ed il Premier entrante di non mettersi in pompa magna, perchè egli era solamente in grado di ricevere Baldwin al prò prio capezzale e MacDonald in vestaglia. Gentilmente, dunque, lo scusassero e andassero pure a vederlo nei loro abiti ordinari, senza tante cerimonie. Queste scuse del Re indisposto commossero il leader conservatore, il quale, senza dubbio, pensò che l'Inghilterra ha mille volte ragione di venerare il suo Monarca ma intenerì oltre ogni dire il leader laburista, il quale, tornato a Lon dra dall'udienza di Windsor e as eunta la presidenza di un alto consesso del Labour Party, apparve raccolto e solenne come un uomo re duce da un travaglio di emozioni profonde. Coma I conservatori La sua solennità si propagò per contagio ai suoi comprimari che non rie conoscevano ancora la nobilissi ina ragione e il meeting stava per aprirsi in inesplicabile mestizia, allorchè il gioviale Thomas, come varie altre volte, salvò la situazione: — Che affare è questo? Un funerale 0 una danza? — chiese egli ad alta yoce. Era una danza. Il pulito giro di danza al potere che il popolo inglese accordò sempre per turno ai suoi grandi partiti: partiti due soli in passato, probabilmente due soli anche in avvenire. Il quesito di Thomas indusse MacDonald a spiegare quanta elevatezza d'animo e bontà egli aveva trovato a Windsor e l'incidente emozionale 6i chiuse con giubilo universale. La radunata si fece così lieta e vivace che quando si accennò alla Visita collegiale che il Ministero in gestazione avrebbe dovuto fare entro qualche giorno a Windsor per ricevervi dalle mani del Re i si gilli del potere, Thomas avvertì che la convenienza, imponeva tanto di tuba e di abito a falde per onorare 11 Sovrano che alla sua volta avrebbe procurato di accogliere i nuovi ministri in regolare abito a falde, nel grande salone delle udienze. — Naturalmente! — risposero tutti J ministri dello stato maggiore laburista. Per cui stamane pareva che a nozze e non a sinistra andassero MacDonald e i suoi ministri, avviati al Castello di Windsor per entrare in possesso dei sigilli del potere attraverso lo storico baciamano. Era un gruppo di gentiluomini come ogni altro. Nessuna differenza nel vestire da un gruppo di ministri onservatori. Pochissima differenza anche in fatto di linea. Si vedono uomini politici che sono altezze e duchi secolari i quali trascurano qui la loro apparenza fino al punto che quando sono in pompa magna fanno pensare ad uno dei loro fattori di campagna vestiti da festa, mentre nel gruppo dei ministri laburisti ne figuravano stamane due o tre elegantissimi, a testa alta e petto in fuori, come figurini. Cioò è perfettamente giusto e il paese lo trova una perfetta necessità. La responsabilità, anzitutto, in chi vuole farsi rispettare da un paese rispettabile, e il Labour Party oggi gareggia in rispettabilità col solo partito che riconosce, vale a dire quello dei conservatori. Quest'ultimi, ad esempio, si fanno sempre tagliare ì capelli per bene, alla maniera degli uomini che non vogliono sembrare poeti o pittori e la stessa cura hanno quelli del partito laburista. Che una volta, In atto di protesta coltro la forbice, abbondavano di peli da tutte le fessure. Adesso questo poetico sintomatico abbandono non 6oprawive che nelle prolisse chiome del liberalismo Uoydgeorgiano, e i laburisti lo trattano come i! partito dei morti. La cerimonia al castello di Windsor La descrizione della cerimonia al la Reggia per l'investitura del nuo vo Ministero esiste qui fin da quando esistono i giornali. Sempre la stessa. Berline reali e postiglioni vanno a prendere i nuovi ministri (nel caso concreto alla stazione di Windsor) e li trasportano al piccolo trotto delle loro belle garantite pa riglie bianche verso la residenza del Sovrano (nel caso attuale, nel celebre castello). Uno stuolo di curiosi contempla il transito di noti volti politici adombrati dall'ala dello scintillante cappello a staio e li acclama, non importa quale partito essi incarnino. Sono sempre volti che hanno alquanto oltrepassato il mezzo del cammin di loro vita e anche stamane l'età media dei nuovi ministri in « landau » si aggirava sui 58 anni, come diligentemente assoda un foglio di stasera. Poi il salone delle udienze. In questo, stamattina, il laburismo di nuovo al potere, si rallegrò senza limite incontrando Re Giorgio in aspetto non soltanto quasi normale ma pronto a sobbarcarsi la fatica della cerimonia con la naturalezza di un uomo ristabilito presso che interamente. Subito il Re presiedette una adunanza del Consiglio privato della Corona, durante la quale prestarono giuramento di fedeltà quei membri del nuovo gabinetto i quali non recano già il titolo di consigliere privato. Dopo di che, il Sovrano ricevette sui gradini del Trono, uno per uno, tutti i membri del nuovo Ministero, consegnando loro il rispettivo sigillo ministeriale, previo il baciamano di prammatica. Un'ora di poi il ministero era di Ritorno a Londra e«teneva, in Dowining Street, sotto la presidenza di •MacDonald, una riunione confidenziale, rimandando il primo formale Consiglio dei Ministri alla settimaria prossima. Ministero ben nato e degno di de ferenza, se non notevole di particolare fiducia, constata lealmente la stampa conservatrice, quando non {abbozza addirittura, come fa inattesamente il £ Daily Mail », gualche carezza al nuovo Gabinetto, il quale, per altro, naturalmente teme i Danai. Ministero di moderati e di gradualisti che hanno lasciato fuori di pianta l'ala estrema (quest'ultima fa sapere, per bocca dell'ex-ministro Weatnley, uno degli esclusi, che essa è soddisfatta. Ad ogni modo, contenta lei, contetti tutti). Il Ministero, laburistieamente parlando, è di destra e del centro. E' dunque il caso di allarmarsene? Niente affatto. La fiducia degli industriali Il nuovo Gabinetto non può ispirare alcuna particolare ansietà. Persino l'ultra conservatreie « Morning Post » elogia esplicitamente MacDonald. Egli non poteva formare un Gabinetto migliore. Il suo principio informatore, evidentemente, è ^tato quello di Baldwin (in primo uogo la sicurezza). Vero è, aggiungeremo noi, che nel corso delle eie zioni questa baldwiniana predica di prudenza, al di sopra di tutto, ven ne schernita senza tregua tanto da MacDonald come da Lloyd George come pure da avventurosi giornali sti conservatori .in poltrona. Gli op positori respingevano la grigia prudenza o reclamavano il fiammante coraggio. Nelle nostre cronache noi non perdevamo tempo a raccogliere queste sciocchezze elettorali, perchè era ovvio che se MacDonald vinceva egli avrebbe cominciato ad applicare una prudenza infinita nella stessa scelta iniziale dei suoi collaborato ri, ìrientre, d'altro canto, pochissimo valevano gli inni lloydgeorgiani alla audacia senza confini, dal momento che il loro esponente tecnico, il prof Keynes, nella sua vita privata amministra una società di assicurazioni contro i più gravi infortuni della esistenza. Ma adesso la « Morning Post » garbatamente rivendica Bald win, elogiando MacDonald per l'eemplare cautela di cui sta dando prova. « In primo luogo la sicurezza ». Se poi voleste udire laudi addirittura sperticate, dovreste leggere 'imperialista « Daily Express » Il Ministero per lui, non soltanto va accolto con equanimità, conforme alla, comune formula conservatrice attuale, bensì con aperta benevolenza. Insomma, è un Ministero da aiutare. Ma vi basterà questa conclusione editoriale di un giornale serio, il Times: « L'intera lista dei nuovi ministri t ale ria confermare il Paese e la Camea dei Comuni nel loro proposito di are accoglienze equanimi al nuoxo Goerno. L'impressione generale, suscitaa dall'esame del personale di cui MacDonald s: circonda, è che esso è il miliore che potesse essere concepito per volgere quella politica non provocane che evidentemente dovrà segnare l'iizio del nuovo regime laburista e che e circostanze dei momento senza dubio vtnoono desiderabile Intanto, da parte sua, la stampa oydgeorgiana dice la sua 6olita uantità di cose confuse, ma siccome si è visto quanto poco essa conti, rediamo che miglior cosa sia anche iifsta volta, come in molte altre oc asioni precedenti, di risparmiare pazio. Similmente saltiamo via il iudizio del Daily Herald. Questo giornale, ora, si è fatto importante ma sinché insiste nel puro e semplie ditirambo, i lettori non hanno biogno di riceverne gli estratti. Piuttosto importa apprendere l'opinione generale degli industriali. Jaie':chi di questi, in dichiarazion: raccolte stasera dai reporters, after mano che essi non nutrono la benché minima trepidanza per l'avvento aburista al potere, anzi credono che e cose si metteranno mica male. L Giudizi su Henderson Per noi altri, poi, riveste un natulale interesse il giudizio sul nuovo Ministr: degli esteri, Henderson. Tra gli organi di parte conservatrice, il Daily Telegraph ha paura che egli non abbia ad essere del tutto all'altezza del compito. Più esaltamenti» il giornale teme che Henderson voglia fare di sua testa, mentre il Daily Telegraph preferirebbe che la politica estera venisse effettivamente guidata da MacDonald, onde evitare là possibilità di urti tra la presidenza del Consiglio ed il Foreign Office, come accadde tra Lloyd George e Curzon al tempo della eoa lizione. Il Daily Telegraph non riesce a dimenticare che Henderson a Ginevra, nel 1924, sottoscrisse di impulso u famoso protocollo, ma giova teneia i'i mente che un po' di apposizione partigiana sinanco un organo conservatore deve pur cominciare ad aprirla. Henderson, in linea di falto, non dispiace punto nè al Times nè alla Morning Post e tanto meno all'imperialista Daiy Express, che del nuovo ministro degli ester', tesse uno speciale panegirico, giudi candolo il miglior uomo che MacDo nald potesse mettere al Foreign Of fice e chiudendo con questa frase « Egli si mostrerà degno della fidu eia in lui riposta dalla Nazione ». L'idea generale, nei ;ommenti di destra, è che Henderson nelle sue nuove funzioni collaborerà costante mente e fedelmente con Mac-Donald, 11 luale non tralascierà di tenersi in contatto col Foreign Office. Tale idea è giustissima. Henderson e MacDo uald collaborano da trent'anni e non vi è nessuna ragione di credere che questa collaborazione possa ora ve i.jre affievolita. Ed a questo punto dovremmo citare alcuni giudizi della stampa lloydgeorgiana sul nome del capo del Foreign Office, ma interviene ancora una volta l'imprenscibile pregiudiziale dello spazio che non può essere sprecato in echi senza nuiia di dietro. Tuttavia, osserveremo che il radicale Manchester Guardian non può soffrire Henderson per molte ragioni non molto comprensibiltì, ma altresì per la medesima ragione inscenata dal conservatore Daily Telegraph, quella cioè del protocollo di Ginevra, con la differenza però che il Guardian, sino a poco tempo addietro, nutriva tenerezze per l'infelicissimo protocollo, mentre il Telegraph non potè mai digerirlo. Vi è poi il Daily News, che dopo avere attaccato Chamberlain per diritto e per traverso ed avere invocato la morte del ministero conservatore pcddmibdfdcscqspcrnsdSttgcptitpdnnpdstdpGPectapzttnqngndlczbncizmpome il toccasana, universale, oggi ' lascia dire al suo violino di spalila questo divertente rilievo: «Sino a ieri avrei detto che la prospettiva era incredibile, ma oggi credo possibile che la nazione possa avere motivo di rammaricarsi della scomparsa di sir Austin Chamberlain dal Foreign Office ». Lloyd Scorge oorro al ripari Non merita neppure molta cronaca l'iracondia che ora i lloydgeorgtiani ed i loro organi sprigionano contro l'aw. Jowitt, che li ha piantati in asso dopo averli usati per farsa eleggere deputato. Il fenomeno, in verità, ha qualche eco anche nella stampa conservatrice. Jowitt è un legale valorosissimo, ma certamente come uomo politico egli ai è dimostrato di una. velocità trasformista senza precedenti nella storia. Tra qualche giorno, a quanto si preannunzia stasera, Lloyd George sorgerà a somministrargìs una lezione, cogliendo l'appiglio dal discorso che egli pronunsiera al membri del suo gruppo. Il leader sarà seveiri-ssimo contro il luogotenente che a pochi gimrnii dalla sconfitta è cosi fulmineamente passato in campo avversario. I-a severità è l'unica attitudine che in un caso simile Lloyd George possa assumere, perchè se egli non fosse estremamente sevro contro il suo primo transfuga, il passaggio in campo laburista, potrbbe trovare subito parecchi imitatori. Lloyd George, coi suoi fendenti oratori sulle spalle di Jowitt, cercherà di seminare lo spavento tra quei membri del suo gruppo che potessero soggiacere a tentazioni immediate. D'altra parte, se la severità fosse soverchia, essa potrebbe produrre effetti contrari, ed accelerare la forza centrifuga. Realmente Jowitt avrebbe potuto passare sotto i colori laburisti senza invelenire all'eccesso ii partito lloydgeorgiano. Invece esso, non appena messo piede sull'altra sponda, e raccoltine i frutti sotto forma del procuratorato generale, ha dichiarato di avere abbandonato il liberalismo semplicemente perchè il partito liberale è morto. Tuttavia questa possibile esagerazione verbale sembra confortata dall'atteggiamento che sta pigliando ad esempio il Daily Chronicle. Una volta questo giornale era organo di Lloyd George, ma recentemente venne ac^ui stato da un uomo di affari di parie conservatrice, il quale, per fare meglio i suoi affari, decise che la tinta del giornale dovesse rimanere liberale. In tale guisa, il Daily Chronicle combattè la lotta elettorale per Lloyd George, rna, oggi praticamene esso appoggia il partito laburista, coprendo di encomi MacDonald ed l suo personale ministeriale. Non è un segno molto incoraggiante per 'avvenire del lloydgeorgismo, ma non vale la pena di fermarcisi sopra, perche ne vedremo prossimamente parecchi altri. Marcello Prati.

Luoghi citati: Ginevra, Inghilterra, Londra