La glorificazione di Don Bosco

La glorificazione di Don Bosco La glorificazione di Don Bosco Mentre il fervore della preparazione s'intensifica a Valdocco a Val Salice s'inizia l'ora del raccoglimento e della preghiera Porta chiusa Quando ancora la città dormiva profondamente e un vago chiarore d'alba rompeva appena il cielo di Superga, una densa folla di fedeli e di pellegrini si apprestava già a salire in Val Salice per l'ultima visita alla salma del Beato, presso la tomba dove ha riposato quasi mezzo secolo in attesa di essere innalzata sugli altari della gloria e della santità. Attorno alla Casa dei Salesiani, sui boschi folti e sui giardini densi di fiori era diffusa una fresca e profumata serenità, come si ritrova 'soltanto nelle mattinate di primavera collinare, e che pareva invitare e conciliare i fedeli alla più alta preghiera di fede e di pietà. Aspettando l'ora d'ingresso nella Casa sacra i fedeli sedevano sul muricciolo che segue il corso tortuoso del ruscello; le donne, rialzata la sciarpa nera sui capelli, quasi fossero nel tempio più grande e più meraviglioso della Cristianità, bisbigliavano impercettibilmente le Ave Marie del Rosario; ed alcune s'arano perfino inginocchiate dinanzi alla porta dell'Istituto, per entrare, dopo, col cuore puro e con la mente assolutamente devota. Alle cinque e mezzo, dopo ripetuti e squillanti suoni di campane che parlavano alla gente della Casa salesiana chissà quale linguaggio di disciplina, di ordini e di funzioni sacre, la porta è stata aperta al pubblico ansioso ed è incominciata allora la processione formicolante dei visitatori. Non più contenuta dai chierici affaccendati, senza le limitazioni dei portieri e delle guardie la processione interminabile grigia, nera, discreta, appena ravvivata qua e là dai colori accesi d'un fascio di fiori, è durata per circa tre ore ed ha portato a piegarsi dinanzi all'urna consacrata del Beato centinaia e centinaia di persone di tutte le età e di tutte le classi : ragazzi che avevano gli occhi sereni come l'aurora che saliva trionfante sul versante della collina e persone d'età matura incurvate dal poso della vita e forse dalla tristezza delle burrasche spirituali. In fondo tutte le migliaia di visitatori che hanno compiuto il breve pellegrinaggio alla più ridente periferia della città avevano nel segreto profondo del cuore un tormento penoso, di dolore umano o di fede divina, che cercava la liberazione nell'atto di pregare e di venerare l'uomo elevato alla beatitudine dalle proprie virtù di rinunzia e dalla elezione divina. Alle otto e mezzo le visite sono state sospese e dinanzi agli scaloni che portano al secondo piano, alla Cappella superiore ed alla 6tanza che ospita la salma de! Beato, s'è dovuto mettere una barriera di guardiani e di ostacoli improvvisati — come le panchine del cortile — perchè la gente continuava a giungere crescendo, e chiedeva con insistenza di essere ammessa alla visita. E più tardi la processione è continuata ininterrotta, portando rose e candele, da deporre presso la tomba insieme con le invocazioni e con le più fervide preghiere. Il pubblico non ha creduto ai giorna li che annunziavano ieri mattina la so spensione delle visite alla salma, e questa incredulità in certo senso era da prevedere dato lo spirito dei pellegrini; ma l'affluenza durata tutto il giorno, senza un'ora di sosta, neanche col solleone del pomeriggio, è dovuta anche al fatto che molti visitatori venuti di fuori non hanno letto i giornali. Giunti a Torino ooi primi treni del mattino, questi pellegrini si sono preoccupati soltanto di trovare un tram che li portasse in Val Salice e si sono presentati con la sola conoscenza del loro pio desiderio e con l'unica raccomandazione della loro fede che li ha fatti muovere di casa nel cuore della notte. Hanno trovato chiuso ed è stato un grande disappunto per la loro sperati za di « vedere •, d> stare un po' a contatto, di conoscere umanamente la reliquia, la spoglia terrena del Beato. E si sono adattati a rimanere fuori, a respirare l'aria consacrata dal soggiorno di Don Bosco uomo e spirito; e si sono affollati nella cripta della tomba, ch'è rimasta aperta, come nel giorno dell'esumazione, e pare debba ridire ai fedeli, con la sua vacuità spoglia e ormai trascurata, un episodio miracoloso di resurrezione e di fuga verso la luce eccelsa dei cieli. Qualche mazzo di fiori è posato ad appassire sulle pietre che sostennero il peso d3l feretro; è l'omaggio devoto al luogo dove Egli si trattenne prima della glorificazione,, il luogo dove altri pellegrini verranno nel giorni di ricorrenza o di festa e si fermeranno devotamente, inginocchiandosi sui gradini, dinanzi ad una lapide, e mormorandosi l'un l'altro: «Era quii.. Oggi che la tomba è ancora aperta, che quasi risente della vicinanza del Beato per un lungo sonno, di mezzo secolo, e che quindi si ritiene dai fedeli come pervasa dello spirilo miracoloso e santo di Don Bosco, la gente si ferma in folla e strappa dal muro le sporgenze di calcinacci, per farne delle reliquie. Verso sera la strada d1 Val Salice, solitamente deserta, pareva un viale di grande passeggio cittadino. Gente d'ogni tipo e d'ogni paese, con risonanze intelliggibili dei più vari dialetti d'Italia; ma soprattutto folla di provincia come dicevano le fogge dei vestiti e gli ombrellini a stecche metalliche condannati ormai dall'usanza cittadina La turba di fedeli, immobile sotto ls ombre, appoggiata al muricciolo o in via di ritorno verso la città aveva l'aspetto di stanchezza fisica e di jntimo entusiasmo di tutti i pellegri¬ a e a e e ù o i e e e a e a a è e a ù e a l e a i o m o l a a n a a o. a ri a, o e e oa d l al a ri io i r. a, el o eae o e e, e e nti oelte oadi i¬ naggi. Nei loro discorsi, lenti pacati come soliloquii, dominavano due parole costanti, salienti, che s'udivano di tratto ir. tratto balzare dalla superficie monotona di una discussione: « il bene... », « il Beato... ». E tra il raccoglimento dei pellegrini che portavano le rose lassù, e ritornavano raccogliendo fronde dai cespugli, un grido fastidioso da fiera: «La vera immagine ricordo di Don Bosco per quattro soldi ». La gente comprava anche qupsta perchè, malgrado tutto le pareva che essa avesse del Beati una comunione lontanissima attraverso lo sguardo vivo e l'effigie, ma pur sempre una comunione. Abbiamo incontrato un poveretto disorientato, dagli abiti polverosi e stazzonati, che rivelavano almeno mezza settimana di viaggio in terza classe. Non potendo visitare la salma, aveva comprato l'immagine e se la guardava, seduto dinanzi alla porta salesiana. L'abbiamo interrogato invano, per sapere o per consigliargli qualcosa. No abbiamo avuto una risposta evasiva di uomo assente, compreso soltanto di se slesso o di qualcosa di grande. Veniva dall'Italia meridionale e attende domenica, perchè domenica è la festa del Santo. Oli ultimi visitatori Dalle ore 5 alle 8,30 del mattino un numero stragrande di fedeli ha ieri reso omaggio alla salma dei Beato. Fra i visitatori furono i sordomuti del Cottolengo e le alunne del Collegio delle Figlie dei militari. Dopo le 8,30 la visita venne limitata alla tomba che già accolse il corpo del venerabile ed alla cappella di San Francesco dì Sales. Alla tomba si verificò ancora una volta la, caccia all'oggetto che potesse servire di ricordo e da reliquia, ed in mancanza d'altro i fedeli si diedero al saccheggio dei mattoni, tanto che la direzione dell'Istituto dovette moderare tale eccessivo ardore, chiamando due agenti alla custodia del luogo. Una sola eccezione venne fatta circa la proibizione delle visite alla salma dopo le 8,30; ed essa fu riservata a persona che aveva conosciuto personalmente Don Bosco, cioè il venerando medico, dott. cav. uff. G. A'inardi, che a Lanzo curò il pio sacerdote di male alle gambe, inconveniente al quale andava soggetto. In atto di commozione e di venerazione, ifdotlor Vinardi baciò la salma, e particolarmente le gambe, quelle gambe che egli aveva curate, e che — egli disse — erano più che altro inalate di stanchezza, per la grande attività e i pochissimi riguardi che Don Bosco usava a sè stesso. Alle 9,30 si è iniziata la definitiva composizione della salma sospesa il giorno 24 maggio, coll'inizio delle celebrazioni religiose di Roma. Era presente la commissione, così composta: mons. Maritano, protonotano della Curia arcivescovile, il regio notaio Baldioli, il dott. Don Giraurti del Consiglio superiore salesiano, i medici periti Peinettl, Rocca e Canuto, i sacerdoti salesiani Manione. Tonelli e Cane e le suore di Don Bosco, Colombo e Morano. La commissione ha proceduto alla verifica dei sigilli arcivescovili di chiusura dell'urna, poi questa è stata aperta e 1 medici hanno continuata l'opera loro. Fra l'altro, alle singole parti degli arti, avvolti in bianchi e finissimi lini, l'erjuati con nastri di seta, seno stati apifcsti i sigilli arcivescovili, I lini ed i nastri sono stati donati dall'avv. De Righetti e dalla consorte Angiolina. L'opera dei medici, a quanto si prevede, durerà tre giorni, cioè fino a domani, sabato, compreso. L'apposizione del volto plasmato nella cera, sarà una delle ultime operazioni, e non avverrà perciò che domani. A quanto è lecito arguire, le visite alla salma non potranno essere riprese prima della traslazione di domenica. Solamente in via eccezionale e nel caso fortunato che l'opera dei medici sia terminata prima del termine previsto, sarà possibile concedere le visite alla salma nel pomeriggio di sabato. Bimane tuttavia concessa in questi giorni la visita alla tomba. Gli alti prelati al corteo Ecco l'elenco degli alti prelati che parteciperanno al corteo di domenica: Cardinali: Gamba Giuseppe (Torino) ; Hlond Augusto (Gnesna e Posnania) Primate di Polonia, salesiano; Nacalli Rocca di Cornegliano Giovanni Battista (Bologna) ; Matti Pietro (Pisa) ; Ascalesl Alessio (Napoli) ; Vydal y Barraquer Francesco (Tarragona, Spgna). Arcivescovi: Montanelli Giacomo (Vercelli); DelTio Giorgio (Oristano, Sardegna) ; Piovella Ernesto (Cagliari) ; Longhin Andrea (Treviso) ; Ballerini Giuseppe (Pavia) ; Curi Augusto (Bari) ; Ferrais Emilio (Catania) ; Conforti Guido (Parma) ; Menzani Ersilio (Piacenza); Minorettl Dalmazio (Genova) ; Bussolart Giuseppe, dei Frati Minori Cappuccini (Modena). Vescovi dell'Italia: Ferrelti Luigi (Macerata); Calabrese Claudio (Aosta); Rpssia Giov. Battista (Mondovl) ; Rossi Umberto (Susa) ; Cattarossi Giosuè (Belluno) ; Fogar Luigi (Trieste) ; Matteoni Gustavo (Grosseto) : Oberti Giovanni (Saluzzo) ; Castelli Giuseppe (Novara); Menna Domenico (Mantova); Pella Albino (Casale Monferrato); Mazzini Luigi (Filadelfia) domiciliato presso il Cottolengo (Torino) ; Saiu Isidoro, Ordine di S. Benedetto (Cassinese), (Fiume) ; Costantini Giovanni (Spezia-Sarzana-Brugnato) ; Meneghaz- zi Gherardo (Comacchio) ; Fllipello Matteo (Ivrea); Travainl Quirico (Cuneo) ; Endrici Celestino (Trento) ; Spandre Luigi (Asti); Milone Ni'colao (Aessandria) ; Garigliano Giovanni (Biela); Monzani Ersilio (Piacenza); De Amicis Giacomo (Ausiliare dell'Arcivescovo di Genova, titolare di Sinope) ; Pinardi Giovanni (Ausiliare dell'Arcivescovo di Torino, titolare di Eudossiade) ; Del Ponte Lorenzo (Acqui) ; Pisani Pietro (Arcivescovo titolare di Costanza di Scizia) ; Rev.mo Abate Mirato di Verrès (Aosta). Vescovi dall'Estero: Sanmiguel Tomaso (S. Cristobal, Venezuela) : Du Bois De La Vlllerabel (Annecy. Francia) ; Bilbao y Ugarriza (Totrosa, Spagna); Ricard Ludovico (Nizza, Francia) ; Aguirre Giuseppe (Sorocab) ; Belloso (San Salvador, Centro America) ; Binles (Santa Rosa de Osos. Coombia); Caro (La Serena, Cile): Font (Tanja, Bolivia). Un ordine dal Municipio: non affollare i baloonl Il Municipio comunica: «Avendosi ragione di ritenere che, 1n ocasslone del corteo per le onoranze al Beato Don Bosco, ohe si svolgerà domenica prossima, 9 corr., dalle ore 14,30 alle 20 possa verificarci sul balconi prosplcienti le strade che saranno percorse dal detto corteo, un eccessivo affollamento di persone con grave pericolo di disgrazie, il Comune, allo scopo di prevenire dolorosi sinistri, diffida i proprietari degli stabili interessati a non permettere l'eccessivo affollamento di persone sui balconi predetti ». * # Oltre al due settori di tribune già costruiti in corso Regina Margherita tra corso Valdocco e via della Consolata, causa l'affluenza delle prenotazioni si sta costruendo un terzo settore. Queste tribune, il cui introito sarà devoluto alla beneficenza, non vanno confuse con altre, che iniziative private, a scopo di speculazione, faranno sorgere altrove. » # Il Comitato Torinese della « Dante Alighieri » invita 1 soci a trovarsi In sede alle ore l'i di domenica, per partecipare al Corteo della traslazione della salma di Don Bosco.