Una sfilata di valorosi a Palazzo Madama

Una sfilata di valorosi a Palazzo Madama Una sfilata di valorosi a Palazzo Madama Solenne cerimonia per la consegna dei premi La annuale distribuzione delle « ricompense al carattere », « al valore », dei premi « Servais » e della « Fondazione Garnegie » e premi « Alessandro Torri », « Umberto I » e « Scipione Giordano » che abitualmente si svolgeva nel salone della Mole Antonelliana, ha avuto quest'anno una maggiore solennità sia per la sede nella quale si è svolta la cerimonia, lo storico Palazzo Madama, sia perchè alla serie dei premiati sono stati aggiunti i diplomi di gratitudine nazionale e le croci di guerra relative ai militari morti in combattimento e gli attestati di benemerenza assegnati agli offerenti all'Erario. Lo Autorità In fondo al vasto salone stanno schierati i conpl armati municipali con bandiere: sono presenti i singoli comandanti: il cav. Valvassori delle guardie municipali; il cav. ing. VIterbl del pompieri e il cav. Fassò dei dazieri. Gruppi di ufficiali e di ispettori dei diversi Corpi stanno ai lati della sala. Sulla pedana riservata alle autorità si notano il vice-podestà cav. ufi. dott. Rodano, il comm. Lo Monaco per S. E. il prefetto, il conte Fossati Rayneri per il Segretario federale, il gen. Plntor comandante la Scuola di Guerra, il gen. Sasso dell'Accademia Militare e il gen. Da Pozzo, comandante del RR. Carabinieri, il gen. Chiapirone, il gr. uff. prof. Renda, prow. agli Studi e il cav. uff. dott. Russo per il Questore. 11 Comando di Corpo d'armata è rappreesntato dal capitano Signorini e il gen. Scandolara comandante la Milizia dal console cav. Giacomo Conzio. Al tavolo dove sono allineati I premi si trovano il cav. uff. dott.. Norcia e il conte Piccioni capo-gabinetto del vice-Podestà. Nelle prime Ale di poltroncine hanno preso posto i premiandi. Dietro di loro le convittrici dell'Istituto delle Figlie dei Militari ed i convittori del Collegio Cario Alberto di Moncalleri e 11 Convitto Nazionale, tutti con bandiere. L'Associazione Mutilati è rappresentata dal cap. Latini. La sala è gremita di signore e di signori. Il vice-Podestà,' dott. Rodano, prima che venga Iniziata la distribuzione dei premi pronuncia un breve ma elevato discorso peT elogiare gli eroismi compiuti da tanti cittadini, e constata con gioia che il riconoscimento di tali atti di valore, che serviranno di esempio a tutti, viene effettuato proprio nel giorno in cui si esalta il patto indissolubile che legò la gloriosa Casa di Savola ai destai dell'Italia, patto sacro che porto l'Italia all'indipendenza e ad un'intima comunione fra il Sovrano ed il suo popolo. Il dott.. Rodano elenca poi le diverse ricompense e si sofferma con speciale riguardo suM'alto significato delle "-ricompense al carattere », di quelle al valore, delle diverse fondazioni e sul premio di virtù. Le parole del vice-podestà sono accolte da calorosi applausi poi fra un religioso silenzio viene letto il nome di Antonio Piramide, premiato « con la ricompensa al carattere »; premio riservato ai cittadini di sentimenti schiettamente patriottici ed umanitari, che con atti di valor civile o militare o di insigne generosità abbiano dimostrato forza ed elevatezza di carattere. Un generoso cVr Un generoso Antonio Piramide, decorato di medaglia di bronzo al valor militano nel 1928 era ancora aspirante guardia mu nicipale per ben tre volte nello spazio di un mese si è sottoposto spontaneamente alla trasfusione dol sangue a beneficio di un suo camerata, non te nendo alcun conto nella sua generosi tà del pericolo a cui andava incontro e a lui segnalato dai suoi superiori giustamente preoccupati per il ripetersi troppo frequente della sottrazione di sangue. Quasi ciò non bastasse nel marzo ultimo scorso, venuto a cono soenza, un, suo collega versava, in pericolo di vita, premurosamente accorreva all'ospedale e si offriva per una quarta trasfusione. Il valoroso vigile si presenta sereno a -ricevere l'ambito premio dalle mani del vice-Podestà che vivamente si compiace con lui. Dopo la premiazione della guardia Piramide viene letta la motivazione per la assegnazione della medaglia di argento al valor civile decretata il 25 ottobre 1928 alla memoria di Virginio Romagnoli che il 12 maggio 1928, con grande ardire si slanciò alla testa di un focoso cavallo da sella datosi alla fuga ina una via centrale della città e travolto e calpestato dal quadrupede perdeva la vita vittima del suo slancio altruistico. (Premio del Municipio L. 200). Premi di Lire 100 sono stati assegnati dal Municipio al dott. Umberto Gandino, giudice e alla stiratrice Etilla Costa-Lata entrambi con decreto reale decorati della medaglia di bronzo al valor civile. Il primo per avere a Cordenons, il 12 gennaio 1920, in circostanze particolarmente difficili, sfidando la folla minacciosa, sobillata dal sovversivi, raccolta nedila pubblica piazza, eseguita un inchiesta in seguito alla quale spiccava diversi mandati di cattura riuscendo col suo ardire, a ristabilire l'ordine grandemente turbato. La seconda per essersi con impulso generoso slanciata in soccorso di una bambina in procinto di essere investita da una motocicletta riusciva nel generoso Intento di porre in salvo la pericolante, ma urtata ella stessa dal veicolo e gettata a terra riportava contusioni non lievi. Sempre nuovi arolsmi Quarto nell'elenco delie ricompense al Valore è Luigi Morengo, che il 16 settembre 1927, in Tonino si slanciava in soccorso di un compagno di lavoro il quaie nello svolgere una matassa di filo di ferro, in seguito ad un fortuito contatto, venne investito dalla corrente elettrica. A Morengo, con rara presenza di spirito riusciva a strappare il compagno da certa morte, per questo suo atto di valore, con decreto ministeriale gli veniva assegnato un attestato di pubblica benemerenza, e il Municipio accordava un premio di lire cinquanta. Ad ognuno del premiati che si presenta a ricevere la giusta ricompensa al valore i presenti fanno calorose dimostrazioni. Seguono i Premi Alessandro Tozzi, Umberto I e Scipione Giordano, decretati dal Podestà il 22 maggio 1929. Del Corpo delle guardie municipali vengono premiati con un comperi -,u di ho lire, per buona condotta, puntualità, cortesia e perspicacia nel servizio i vigili Dassano Domenico, guardia scelta, e le guardie semplici Mandria Francesco, Dente Placido, Bolle Mario, Alessio i Angelo e Bruni Mariano. Lo stesso premio hanno meritato i pompieri scelti Lanza Pietro, Picco Angelo, Tribolo Giovanni e Zotto Carlo. Del premi di 150 lire per atti di coraggio il l.o tocca alla guai-dia Anton'o Piramide, di cui abbiamo più sopra narrata la generosa azione; il secondo alla guardia scelta Giuseppe Cont', che riuscì a Ormare un cavallo in fuga evitando disgrazie ai passanti; i! terzo ed il quarto ai pompieri Ante<Us Serlgna e Luigi Mazza, i quali insieme cooperarono al salvataggio d) una pazza rifugiatasi sul tetto di una alta. casa. Due premi da lire 200' ciascuno toccarono a Giuseppe Serèn-Gai ed a Carlo Torre per aver salvata dalle acque del canale « Molassi » una povera donna in procinto di annegare. Alla guardia daziarla Luigi A. Franchino, che trasse a salvamento da un Incendio, con l'aiuto di altra persona, due donne' con gli abiti in fiamme, il Municipio ha decretato un premio di lire 100 in più del premio Umberto 1 e ad Andrea Manino, capo barcaiuolo toccarono 100 lire di premio jpiù quello t Giordano Scipione » per aver soccorso persone gettatisi nel Po a scopo suicida. La lunga sfilala non cessa e non cessano gli applausi che salutano i premiati dalla Fondazione Servais: Virginio Romagnoli premiato con medaglia di bronzo, il balilla Luigi Chiara di Clrife, del quale già narrammo l'alto di valore e 1 giovanetti Giuseppe Fessla, Mario Pozzo e Attillo T-ailamonl, di Ivrea, toccarono mille lire per aver salvato un giovane che annegava In un lago, come pure a Paolo RldoVfl di Ciriè dì 15 anni. Gli appianai dolla folla Sempre per atti di valore furono premiati con 500 lire 11 rag. Adolfo Rosset, la guardia di finanza Luciano Bee. Davide Calzettl, Ciro Ricciardi e Battista Vugllano. Quattrocento lire toccarono a Paolo Manfredo e Andrea Vlt.rot.ti, trecento al pompiere Paolo Cambursano, Antonio Durando, Pietro danaro, la guardia daziarla Luigi Franchino, 1 pompieri Luigi Mazza e Amedeo Snr-igna, Angelo lucchetto e Maria Rolle in Perardi; duecento al capo barcaiuolo Andrea Massino, alle guardie daziarie Stefano Mazzucco, Giuseppe Musso e Giacomo Pautasso; cento a.l renaiuolo Giovanni Alessandria, al barcaiuolo Epifanio Biscotti, agli avi-eri addetti al Campo di Venaria Reale : Capretti Giuseppe, De Orsola Mario, Diva Pierino, Bianchi Stefano, Somma Ferdinando, .Spelgattl Arturo e Zeri Bruno, i quali tutti eoo perarono con i pompieri a domare un pericolosissimo incendio. Lo stesso premio di lire 100 6 stato decretato alla guardia scelta municipale Secondo Giuseppe Conli, a Tommaso Giacosa e a Ernesto Massino. Al sordomuto Pietro Raspi ni Pirro, che buttatosi nel Sangone salvava un giovane in procinto di annegare, venne assegnato il premio di lire 1000 istituito dalla Gazzetta del Popolo In me moria di Scioltila, Sonzini, Scaraglio e fratelli Strucchi. E la sfilata dei valorosi contìnua con la distribuzione dei premi della Fondazione Carnegie: la medaglia d'oro deliberata alai memoria del muratore Virgilio Romagnoli, che incontrò la morte nel fermare un cavallo lanciato a corsa pazza, e due medaglie d'argento una all'operaio Carlo Perlina e l'altra alla memoria del dottor Giuseppe Costanza, che in una ascensione alpina per salvare un compagno rimase vittima dell'infuriare degli elementi. Vengono a questo punto consegnati i diplomi di gratitudine nazionale e croci al merito di guerra relativi ai militari morti in combattimento, e a ritirarli dalle autorità si presentano i congiunti degli eroi, madri, vedove, padri o parenti in gramaglie: Alitino Giuseppina, madre di Bianco Carlo; Benotio Caterina, vedova di Casetta Antonio; Bianco Eugenio, padre di Bianco Carlo; Fantino Ròsa, madre di Mondo Celso; Gerbino Carola ved. Gaitn, zia di Bonaventure Umberto; Girardi Giuseppe, padre di Girardi Giovanni; Mina Maria, madre di Girardi Giovanni; Guado Marra, vedova di Titta Carlo; Gitala Giovanni, padre di Guala Giuseppe; Merlo Maria, madre di Trivero Clemente; Ponla Angelo, padre di Poma Giovanni; Ricciardi Ettore, padre di Ricciardi Luigi; .Roggero Maria, vedova di Buffa Giuseppe; Storti Rosa in Ponta, madre di Ponta Giovanni; Trivero Giovanni, pudre di Trivero Clemente; Vercellone Giovanna, madre di Guala Giuseppe, e Rina Oddenino, nipote di Caterina Avataneo, defunta. Vengono poi distribuiti diplomi di be nemerenza ai seguenti signori che fe ero offerte all'Erario: Bartolomeo cav. •.:ff. rag. Nicola, ragioniere capo Prefet ty-ra; Chiara cav. Felice; Colli Federi co; fiduciario Circolo rionale G. Do glia; Giaccardi Felicita; Loppz geom. Francesco; Pollone Michel"; Semovilla Cesare; Verozzi Carlo; Verozzi Glauco. Il promio di virtù Per ultima, presentata dal direttore dello stabilimento di filatura presso 11 quale lavora, Maria Onorine Capitolo, la giovane che ha conseguito il premio di Virtù, si avanza a ricevere dalle mani del vice-Podestà la dote fissata dal lascito del grand'uff. Bainoti!. Maria Onorina Capitolo non è una figura di speciale rilievo; bruna, di me dia statura, modesta, essa sembra un po' impacciata nel suo abito rosa, un po' troppo nuovo. Ma in compenso" la giovane possiede rare qualità morali. Orfana di padre, col proprio lavoro provvede al sostentamento del fratellino Cesare che ha 13 anni e (iella madre, malata. Animata da un alto senso del dovere, essa aiuta nel disbrigo dei lavori di portineria la zia, anch'essa sofferente, traendo da questo lavoro vitto e alloggio e potendo lasciare intatto il salario per la madre e il fra tello. In considerazione della sua virtuosa condotta, della sua affettuosa e benefica attività domestica e delle sue doti veramente preclare la Capitolo è ben degna del premio di Virtù. Imbarazzata per l'offerta di due giganteschi mazzi di rose, uno dei quali rilegato coi nastri del colore della Città, la giovane ascolta le amorevoli parole del doit. Rodano che loda in lei l'operaia, la figlia e la cittadina esemplare, poi, accompagnata dal direttore ing. Lora Totino e dalle compagne di lavoro che col gagliardetto dell'O.N.D. hanno voluto accompagnarla ed assistere al riconoscimento delle sue virtù, riprende posto a sedere. La cerimonia, veramente bella per il numero dei premiati e per la serie rli generose e buone opere enumerato, ha termine poco prima delle ore 17.

Luoghi citati: Bee, Ciriè, Cordenons, Italia, Ivrea, Morengo, Quarto, Venaria Reale