L'apoteosi di Don Bosco

L'apoteosi di Don Bosco L'apoteosi di Don Bosco Centomila persone venute da ogni parte del mondo, deliranti di entusiasmo, si inginocchiano col Papa dinanzi alla « gloria » del fondatore dei Salesiani — Le due maestose e commoventi funzioni in San Pietro La Basilica risonante di acclamazioni La benedizione del Pontefice alla folla raccolta sulla piazza-La cupola di Michelangelo illuminata Citta del Vatloano, 3 mattino. (G. Ci). — Attesa con ansia di ogni ora da anni, preparata con lavoro intuisci e che non conobbe stanchezze, noti fede sicura che superò tutte le difficoltà, vinse tutti gli ostacoli, la grandi' cerimonia salesiana, la gloritiunzione di Don Bosco e della sua opera di apostolo e di educatore, si è svolta nella pienezza della pompa delle seenni cerimonie romane. Nell'anno luminoso della Conciliazione, il primo a. irò.della nuova costellazione, che brillerà nell'orizzonte .di Dio, è Quello d! Don Bosco, astro di prima gran do za. che si leva e splende e che 'a Chiesa madre ha accolto, al cospetto celle rappresentanze di tutte le genti, nella gloria dei Beati, « artista di Dio » come bene lo ebbe a chiamare chi su bi davvicino tutto il fascino sottile ed inesprimibile che emanava da questa mite figura sacerdotale, sublime perchè semplice. Il massimo tempio della Cristianità era sfarzosamente preparato per la solenne beatificazione di Don Bosco. A porto Ano dalle prime ore del mattino, per dare Ubero ingresso alla mol il tu di ne immensa di pellegrini, ventili da ogni parte d'Italia, d'Europa, dall'Africa e dall'America Latina, la basi )ica vaticana presentava l'aspetto delie grandi cerimonie pontificie. Erano migliaia di persone che affluivano dai l'unti più eccentrici della città nella yseta e superba piazza vaticana; acwdoti, giovani seminaristi, alunni rit collegi, Istituii femminili, operai, «u Via parola i rappresentanti di o«r-' condizione sociale, accomu-«»*J I„ un unico desiderio, queiv» i'. assistere alle esaltazione del fondatore della Socete Salesiana, quegli che giustamente può chiamarsi il Santo più moderno pel suo apostolato di educazione di carità L'aspetto del tempio Tn ogn! altare della Basilica si sono tKebicte. quasi ininterrottamente. Messe lette e presso ogni altare centinaia 'd! fedeli si accostavano alia mensa eucaristica. La navata centrale del tempio è divisa da un lungo e doppio beccato, che va dall'altare della Conlesslone lino alla grande porla, dalla male nel pomeriggio, 11 Pontefice farà. 11 suo ingresso solenne. Altri steccali, che formano i varii reparti, sono ali dite navate dei Santi Simone e Giuda «Santi Processo e Martlniano..L'abside è chiuso da un'ampia bancata. Un immenso tappeto, dall'altare della Cat ladra si stende fin quasi al livello dell'altare della Confessione. Da una parte e dall'altra dell'abside sono state innalzate le tribune per la Postulazione della Causa, per il patriziato e no btità romana, per la famiglia del Poti 'èlice, per le famiglie di Sovrani, per il Corpo diplomatico, per le alte no tab.lità che parteciperanno alla cerimonia. Speciali tribune sono destinate al parenti e discendenti di Don Bosco, alle rappresentanze delle città e dei pa^si dove il nuovo Bealo nacque, visse e delle quali si • rese particolarmente benemerito. L'altare è tutto pietre . e z'.'.se, con sei artistici candelabri di i.t.inzo dorato. Su nell'alto, nella Glo r.la del Bernini, è il quadro di Don Bosco, coperto da una lela grigia. Ai due pilastri di Sant'Andrea e di Santa Monica, pendono due pitture ad arazzo riproducenti i due miracoli comiK-jti da Don Bosco, cioè le guarigioni di suor Provlna Negro, dell'Ordine salesiano di Maria Ansiliatrice, e di Te resa Calligari, anche essi coperti di teia grigia. Gli stendardi sono opera del prof Galimberti. In quello di suor Provina Negro si vede una corsia di ospedale e la miracolata che, sentendosi guarita, si è alzata dal letto fra lo stupore commosso di due sue compagne. In a.lto si vede, come una apparizione, la figura del Beato. Quello della signorina Teresa Calligari, raffigura una cella dell'ospedale di Piacenza. Don Bosco tiene la mano stesa sul capo della giovane in atto di patema protezione. Accanto si vede la suora Infermiera che resta attonita dinnanzi al prodigio. Nel primo ordine della quadratura dinnanzi all'altare sono le bancate ri coperte d ricchi arazzi per i cardinali componenti la Congregazione dei Riti : di fronte, dal lato dell'Epistola, il posto per il cardinale Arciprete della Ba silica con il Capitolo ed il clero vati cano. Altre bancate sono disposte da ambo 1 lati per gli arcivescovi, vesco vi, prelati, rappresentanti dell'Ordine religioso cui appartenne il Beato. Sul l'altare, coperta da un velario è la re liquia del Beato. Nella gloria degli altari Alle ore 10 dalla Sacrestia della Ba silica si muove il corteo a cui parteci pano 1 seminari romani maggiore minore, il clero della Basilica, il Capitolo al completo, il celebrante mons. Antonio Valvonesi, arcivescovo di Menti, assistito da due canonici; segue Immediatamente, in mozzetta rossa, il card. Merry del Val, Arciprete, colla 6ua corte, anch'egll fra due canonici A breve distanza notiamo 1 cardinali Camillo Laurent!, prefetto dei Riti, Vannutelli, Granito di Belmonte, Bisleti; Frnhwlrth, Scaplnelli, Cerretti Hlond, Leplcier, Ehrle, Verde, mon Mariani, segretario della Congrega zione con mons. Dì Fava, sostituto mons. Salotti, Promotore generai e del la Fede, tutti 1 prelati officiali, i con aultori delle due sezioni, il Postu matore della Causa don TomasettI con l'avv. mons. Mazzoccolo e il Pro curatore avv. comm. Melandri. Il corteo, preceduto dai mansionari della Basilica e dalla croce astile, con tornato da Carabinieri Reali In alta uniforme, si snoda per la seconda navata della Basilica ed entra nell'abside. Il segretario della Congregazione mons. Mariani, accompagnato dal Po Stulatore della Causa, don Tomaset U* ti presenta innanzi al Cardinale Prefetto dei Riti, e quindi al card. Arciprete della Basilica, per chiedere la « venia •, ossia il permesso di far leggere la Bolla di Beatificazione con la quale don Bosco viene iscritto nel numero del Beati. Ottenuta l'autorizzazione, mons. Bernabei, canonico della Basilica, sale su di un piccolo pulpito eretto dietro gli stalli dei canonici per leggere l'atto pontificio. 11 momento è particolarmente solenne. Tutti gli occhi sono fissi all'alto della « gloria » berniniana. Ad un cenno cade la tenda ed appare, circonfusa di migliaia di luci, la figura del grande apostolo, del grande italiano. Tutto intorno l'abside si illumina di miriadi di lampadine. Il pubblico, commosso, cade In ginocchio e da lungi si ode il suono delle campane di tutte le chiese che annunciano all'Urbe l'elevazione di don Bosco agli onori dell'altare. Una viva emozione si legge su tutti l volti. Nella vasta basilica, gremita da oltre sessantamila persone, si leva alto l'inno del rlngra ziamento, intonato dal celebrante, «Te Deum Laudamus ». Migliaia di voci rispondono con un solo grido di fede e di gioia a stento contenuta. 1 versetti solenni dell'inno ambrosiano si susseguono in una commovente armonia e l'eco sonora forse giunge fino su, all'appartamento papale, dove 11 Pontefice, glorificatore del Beato della Conciliazione, li ascol; unendosi alla preghiera dei suoi figl*. . gloria » del Beato è opera del prof. Franclsci. U Beato è raffigurato In ginocchio sulle nuvole, In ascesa verso il Cielo, a cui tiene rivolto lo sguardo estatico. In basso si vede un angelo che sorregge un giglio e pres so il Beato è un altro cherubino oran te. Nello stesso tempo il grande qua dro appeso alla loggia esterna prospl dente il portico della Basilica, viene scoperto. La folla che sosta sulla plaz za saluta il novello Beato con un lun go e caloroso applauso e con grida di « viva don Bosco ». -11 quadro è anch'esso opera del prof. Francisci. Baffi gura don Bosco su di un seggiolone, portato in trionfo dai suoi alunni. Sullo sfondo appare la verde campagna piemontese di cut don Bosco conobbe e cantò tutta la serena poesia. Don TomasettI distribuisce al cardinali la vita e le immagini del nuovo Beato. Al termine del Te. Deun\. ons. Valbonesl recita per la prima volta YOremvs proprio del nuovo Beato e celebra solennemente la »Mesa propria » stabilita dalla Congregaione dei Riti, che verrà Inserita nel Messale Romano. Poco appo il mez zogiorno termina la cerimonia del mattino. All'inizio della cerimonia si 6 verificato un piccolo Incidente. Tutta la superba costruzione del Bernini, che racchiude la cattedra di San Pietro era illuminata a candele di cera causa forse del moviirento dell'aria le candele si agitavano lasciando ca dere qualche favilla che ha incendiato un punto dell'anima in legno che sostiene la bronzea architettura e per il pronto intervento di due giovani sampietrini, che hanno asportato 11 legno bruciato e delle guardie del fuoco del Vaticano con estintori. Il fuoco incipiente è stato subito domato Il corteo pontificio Mentre al mattino la Basilica era aperta al pubblico, nel pomeriggio, vi si poteva accedere solo mediante bilielti, intervenendo il Pontefice alla cerimonia. Da parecchi giorni 1 biglietti erano esauriti e l'Ufficio del Slacstro di Camera dovette essere chiuso data la ressa enorme delle persone chs ne facevano richiesta. Ciononostante, nel pomeriggio l'affluenza del popolo è stata addirittura enorme, indescrivibile, al punto che ad un certo momento i cancelli sono stati chiusi ed una vera folla è rimasta tagliata fuori, quantunque fosse munita di regolare biglietto. Di fronte alle proteste di quelli che gorrevano il rischio di rimanere esclusi è stato avvertito 11 maestro di casa, Il quale si è recato personalmente in San Pietro per rendersi conto se fosse •possibile o no ammettere ancora altre masse di astanti. Visto che ciò era possibile mediante una più accurata distribuzione dei posti, venne dato ordine di riaprire 1 cancelli e così tutti poterono entrare. Mai si era .vista per una beatificazione una folla cosi numerosa. Per trovare qualcosa di simile bisogna risalire alle grandi funzioni dell'Anno Santo. I salesiani calcolano che non meno di 70 mila persone siano venute da fuori di Roma per la beatificazione del loro Fondatore. Nella basilica vi erano oltre 60 mila persone. Il servizio di P. S. nell'Interno del tempio era disimpegnato dai Gendarmi Pontifici, agli ordini del tenente Pericoli. Nei vari reparti e nelle tribune si trovavano a custodia gii Svizzeri con alabarda. Lungo la navata centrale faceva servizio d'onore il battaglione della Guardia Palatina con bandiera e musica. La Basilica ha aperto i battenti circa le ore 16 e la folla enorme che da tempo attendeva sulla piazza, si è riversata nel tempio per accaparrarsi 1 posti migliori. Severe disposizioni impedivano di salire sul pilastri delle colonna e stille balaustre degli altari. Camerieri segreti e di onore di cappa e spada, nei loro caratteristici costumi alla spntgnnoln, ricevevano gli invitati. Alle 17 il tempio ha un aspetto maestoso. Nessun angolo fe vuoto. Dappertutto un ronzio della folla ansiosa di vedere 11 Pontellco. Si parla In tutti 1 dialetti della Ponisolna, in tutto le linguo. Ogni personaggio cho enra accompagnato dagli Svizzeri, ogni Vescovo, ogni prelato desta l'attenzione della folla. Il passaggio del plotone delle Guardie nobili, in tenuta di mezza gala, desta molta ammirazione. Oramai' il pontefice è per arrivare e gli occhi si fissano verso la grande porta del tempio. Allo ore 18, al ripiano detto di Costantino, noi Portico della Basilica, ominciano a giungere i cardinali in abito rosso di seta, con rocchetto, mantelletta mozzotta e croce sorretta da un coidone rosso oro. Il Pontefice, lasciati gli nppartaraeni privati, accompagnato dalla sua nobile Corte, preceduto e seguito dalla Guardia Svizzera contornato dalla Guardia Nobile, per le Sale Ducale e Regia scende fino al portico, dove lo attende la sedia gestatoria. Ossequiato da tutti i cardinali, sale sulla sedia che, ad un ordino del Decano .dì Sala, viene sollevata. Il corteo pontificio fa il suo ingresso nella Basilica. Non & possibile descrivere l'entusiasmo da cui è trascinata la folla quando il Pontefice appare sulla porta, mentre 'e trombe dalla Loggia interna intonano a Marcia trionfale del Silveri e le campano osannano. ti Papa venera il nuovo Beato Lo grida raggiungono il delirio; si niioggia al Papa della Conciliazione, all'esaltatore di don Bosco. Migliaia di fazzoletti si agitano su quella marea di popolo. Pio XI non si stanca di beneo con largo gesto dall'alto della sedia gestatoria, il suo volto è pallido per la profonda emozione e i suol occhi si formano di quando in quando sui suoi figli esultanti quasi volesse tutti abbracciarli in am.ple.sso paterno. La mani festazione entusiastica accompagna il Pontezice fino all'abside e si intensifica quando il coro della Cappella Giulia intona i) « Tu es Petrus ». Il Ponte fico sceso dalla sedia gestatoria, accora pagliato dalla Corto si appressa all'ai taro per incensare il Sacramento con il turibolo che gli viene presentato dal card. Merry del Val, primo dell'Ordine dei Preti. Quindi si reca presso il faldistorio, dove si inginocchia. I cantori intonano l'inno al nnovo Beato ed il <t Tantum ergo ». Mons. «l'Aquino Correa, salesiano, vescovo Ri Cujabà nel Brasile impartisce infine la benedizione eucaristica. Il Papa restando al faldistorio, riceve le offerte che consistano in una immagine del nuovo Beato su seta, in una « Vita » riccamente rilegaat in un artistico reliquiario contenente le reliquie di don Bosco e in un « bouquet ■ di fiori artificiali finemente lavorati. Il reliquario è un artistico lavoro, ideato ed eseguito dal prot. Galli, Misura 47 centimetri-di altezza; è in argento e le parti ornamentali sono in metallo dorato. Il piano del basamento è quadrato, tutto all'intorno è ornato da scorniciature nei cui riquadri si ammirano, artisticamente riprodotti il prospetto della Chiesa di S. Maria Ausiliari ce di Torino, un salesiano circondato da un gruppo di giovanetti, una suora con bambine, la chiosa di San Giovanni a-'l'orino, la Chiesa de) Sacro Cuore a Casro Pretorio in Roma, e, nella parte posterio: re la dicitura « ex ossibus B. Joanuis Bosco ». 11 secondo piano del basamento, a forma piramidale, reca nella parte anteriore gli stèmmi di Pio XI, della Pia Società Salesiana, con intrecci di gigli e rose, simboli della purità e dell'amore, e rami di quercia, simbolo della fortezza. Nel centro de'.la parte posteriore è riprodotta la casa dove don Bosco ebbe i natali. Ai iati sono teste di serafini ed angeli turiferari. Sopra il basamento s'innalza il bel gruppo in argento, fedele ri produzione del monumento eretto a Torino, nel quale si vedo il Beato circondato da giovanetti che pendono dal suo labbro. Sotto il gruppo, nella parte anteriore, si apro un piccolo ovale, in cui è collocata la teca contenente le reliquie del Beato. La presentazione è sfata fatta dal Rettore Maggiore dei Salesiani, accompagnato da don TomasettI e dal Podestà di Torino. Il Papa ha accolto tutti con viva compiacenza, scambiando parole ed espressioni di giubilo e poi ha voluto vedere 11 venerando don Francesia, che conosce da lunga pezza, al quale ha rivolto parole di viva cordialità. Il ritorno del corteo si è effettuato tra lo stesso entusiasmo di popolo ed in mezzo ad acclamazioni se possibile ancora più entusiastiche. Allorché il Papa è uscito dalla porta della Basilica passando davanti al cancello centrale dell'atrio, si è levato sulla sedia gestatoria ed ha benedetto la numerosa folla che era rimasta al di là dei cancelli stessi con largo gesto, che dimostrava all'evidenza la sua Intenzione di beendire tutta la folla riunita sulla piazza. Gli astanti proruppero in applausi indescrivibili. All'uscita dal tempio, la maggior parte dei fedeli che era nella chiesa, invece di tornarsene alle case loro, si fermò sulla piazza dove già una Imponente folla si era raccolta per assistere alla illuminazione per la quale già si vedevano 1 sampietrini in moto lungo la facciata ed il colonnato. Un particolare che, pare Impossibile, è sfuggito al pubblico, e che 11 Santo P»dre, rientrato nel suo appartamento al terzo piano, si è affacciato alla finestra sostando per qualche tempo per immirare il magnifico spettaeolo della folla che dalla basilica si riversava «sulla piazza. 11 Santo Padre dopo filmiche momento si 6 ritirato. Le rappresentanze del Piemonte Alle due cerimonie, oltre al cardinali che abbiamo già enumerato, erano presenti 60 tra arcivescovi e vescovi, tra i quali mons. Bartoloniasi, ordinario militare, il vescovo di Asti mons. Spanare, di Ivrea mons. Filippello, di Susa mons. Rossi, d'i Possano e Cuneo mons! Travaini ; 1 vescovi della Pia Società salesiana. Assistevano alla cerimonia, in tuia speciale tribuna, i parenti del beato: suor Eulaliu Bosco, Luigi e Francesco Bosco, don Carlo Chiappe, Angelo Chiappe, 1 Renato Tuecem, don Giovanni Agal¬ lato, Giuseppe e Maria Agalhiate, Enico Occhieva, tutti nipoti o pro-nipoti di Don Bosco. Nella tribuna dei parenti del Papa era la sorella, donna Camilla Ratti, la nipote Persichetti Ugolini, la cognata, il comm. avv. Pericoli con il figlio, il padre Alisiardi, gesuita confessore del Papa Nella tribuna delle autorità e rappresentanze il conte Capello, ministro del Nicaragua, con la contessa Capello, la consorte del ministro di Cecoslovacchia presso la Santa Sede, S. E. Boselli, il conte Thaon di Revel, podestà di Torino, col segretario generale avv. comm. Gay, il gr. uff. Ànselmi, l vice podestà gr. uff. prof. Broglia e Ro dano, il podestà di Vercelli conte ing. Adriano Tournon, il podestà di Castelnuovo d'Asti cav. Silvio Andriano con Tomasetti procuratore generale di Corte di Appello, i-l canonico Mez za, parroco di Castelnuovo, mons. Durando, parroco dei Santi Angeli Cu stodi di Torino, mons. Assom, dlret tore dei pellegrinaggi torinesi con tut to 11 Comitato, mons. Zucca rettore del Seminario di Chieri, mons, Rho parroco di Ghleri, il canonico Imberti parroco del Duomo di Torino. Nella tribuna riservata alla Pia Società Salesiana: don Rinaldi, rettorimaggiore,' col capitolo superiore, don Rlcaldone, don Tirone, don Gtraudi, don Fascie, don Candela, don Gusma no, il venerando don Francesia, l'unico superstite dei primi alunni del Beato, il venerando don Eugenio Bianchi della Palestina, don Rotolo direttore dell'Oratorio salesiano di Torino, con 250 alunni, l'Istituto Internazionale salesiano di Don Bosco alla Crocetta di Torino con tutti i superiori e alunni, rappresentanti 25 nazioni, tutti gli ispettori con un delegato di ogni i spettorato, convenuti da ogni parte del mondo, e più oltre il postulatore can. Tomasetti procuratore generale, con 11 vice postulatore don Trione. Vi erano anche d1 Roma l'ispettore don Simon etti, don Torques, il direttore dell'Ospizio del Sacro Cuore don Colombo e tutti 1 direttori delle altre opere salesiane. Nelle tribune della postulazione erano le due miracolate suor Provina Negro, delle Figlie di Maria Ansiliatrice, la signorina Teresa Callegari. Oggi, alle 11, il papa riceverà 11 Rettore maggiore con tutti I superiori della Pia Società Salesiana. Nel pomeriggio nel cortile di San Datnaso, riceverà tutti i salesiani, istituti colle gi, alunni ed ex-alunni. La fantastica luminaria Sull'imbrunire tutta Roma si 6 riversata verso San Pietro per assistere alla, accensione della grande luminaria -Molto prima dell'ora stabilita la vastissima piazza, le finestre e 1 balconi dei _ borghi, tutte le terrazze dei pa' lazzi del popoloso quartiere di Prati sono affollate di pubblico. La ricerca eli un posto comodo per godere lo spettacolo unico al mondo diventa inquietante. Al Giamcolo, al Pincio, a Trinità dei Monti la folla ha occupato ì punti strategici parecchie ore prima che la fantasmagorica scena avesse inizio. Alle ore 20 circa cominciano ad essere collocati i lanternoni accesi. E' la prima parte dello spettacolo che dà alla mole michelangiolesca una luce argentea, lievissima; è una spertio di preparazione al colpo di scena dell'accensione simultanea rapidissima delie fiaccole. Allo 21 precise dalla sommità della Croce che sta sulla palla di bronzo della cupola, viene dato l'atteso segnale. Gli occhi di centomila persone si fissano sulla mole'. Passano pochi secondi di trepidazione, forso dieci, forse undici, e come obbedendo ad un cenno magico, dal cupo fondo della notte teverina, balza fuori brillante, vivo, maestoso il Tempio, tutto una sola damma, composta di migliaia e migliaia di fiammelle. E mentre prima l'occhio si riposava sulla superba costruzione michelangiolesca, irradiata, quasi circonfusa da una luce tranquilla, che ne metteva in rilievo tutti i disegni architettonici, con una finezza e soavità come di ricamo fosforescente, ora paru che un vasto incendio interno renda incandescentto l'immensa cupola, sempro più sfavillante in una gloria di luce, mano mano che la notte si Incupisce. La basilica è in fiamme e su di essa domina l'imperialo diadema del cupolone. La folla che si è fatta silenziosa e quasi palpitante durante la dilficilo pericolosissima manovra del sampietrini, eleva un grido di ammirazione, poi scoppia in un lungo prolungato applauso. Tutta la marca di popolo acclama a'ia magnificenza dello spettacolo che forgia nella realtà un racconto dello k Millo e una notte ». Solo chi vi ha assistito può rendersi runto dell'entusiasmo che esso ha provocato sempre e non solo nella folla, ma anello in uomini non facili a subire il fascino di siffatto scene. Basterà ricordare le parole del Goethe, le -impressioni di Ambrosio Lugo, la vivida descrizione dell'abate Cancellieri. Fino a tarda ora della notte è continuato il riflusso di gente di ogni condizione sociale alla piazza. Si calcola che abbiano solfato dinanzi alla Basilica dalle 20,30 alla mezzanotte oltre trecentomila persone. Frotte di pellegrini hanno voluto conservare allo spettacolo il suo schietto carattere religioso ed hanno percorso il colonnato, anch'esso illuminato a fiaccole, cantando inni religiosi. I! Papa ha lungamente ammirato to spettacolo soffermandosi nelle Loggie d- Raffaello. Egli ha ricordato, conversando con gli intimi, l'illuminazione svoltasi nel 1025 in occasione della canonizzazione di Santa Teresa del Bambino Gesù, ed ha dichiarato che lo spet tacolo visto con gli occhi della fede assurge all'altezza di un grande simbolo. Lo spettacolo è stato ammirato anche dal colli romani e I viaggiatori che transitavano per Roma hanno potuto seguirlo fino alla distanza di pa ucchi chilometri.