Drammatico colpo di scena alle Assise di Firenze

Drammatico colpo di scena alle Assise di Firenze Drammatico colpo di scena alle Assise di Firenze L'imputato confessa di avere ucciso la signora Redditi: «Speravo di trovare centinaia di migliaia di lire» II mistero del Viale dei Colli non ancora svelato e o e i o i . r , e , Firenze, 31, notte. L'udienza di questa quarta giornata deJ processo per i due orribili assassini! del Viale dei Colli, è stata aperta alle 8,30 precise. Malgrado l'ora mattutina l'aula era completamente affollata di pubblico. Il Presidente inizia subito la lettura delle perizie balistiche e mostra al giurati la rivoltella sequestrata al Pierazzuolì. Intanto si sparge, la voce di un colpo di scena imminente. Si dice che l'imputato voglia confessare, ed infatti il Presidente ha appena cominciato a leggere le perizie, che il Pierazzuoli, dopo avere chiamato presso di sè uno dei suoi difensori, chiede al Preslden-. te di voler parlare; ma solamente dinanzi alla Corte ed ai giurati. La domanda suscita una discussione e si oppongono allo sgombro dell'aula il Procuratore Generale e la Parte civile. 11 Presidente allora pronunzia una ordinanza con la quale respinge la richiesta dell'imputato. Il Pierazzuoli chiede allora che il processo sia differito di un giorno polche attende una persona che si trova fuori di Firenze, c la cui presenza è Indispensabile a questo processo. Ma il Presidente non aderisce a rinviare la causa. Si riprende perciò la lettura delle pepzie balistiche, effettuata dal prof. Luigi Tomeilini L'Imputato, terminata la lettura delle perizie, interrompe. visibilmente emozionato, il Presidente che sta rivolgendo alcune domande alle parti per la compilazione del questionario. Il Pierazzuoli dichiara di assumersi per il secondo fatto la responsabilità. Per l'altro protesta lai sua innocenza. Il Presidente gli domanda che cosa intenda dire per secondo fatto, ed il Pierazzuoli dichiara di riferirsi al delitto Redditi. La drammatica rievocazione del delitto Presidente: — Avete uccisa voi la Redditi? v Pierazzuoli: — Assumo la responsabilità. Pres. : — Assumere la responsabilità vuol dire essere l'autore materiale del delitto. Insomma l'avete uccisa o no la Teresa Redditi. Pierazzuoli: — L'ho uccisa io (.mormorii vivissimi e onda del pubblico: « Oh, finalmente! »). 11 Pierazzuoli narra quindi la scena del delitto: — Bussai alla porta, domandai alla signora delia di lei cognata e mi fu risposto che non c'era. Chiesi allora di lasciarle un biglietto e la signora Teresa Redditi mi fece passare nel salotto senza alcuna esitazione. Eravamo soli... Avevo necessità di una fortissima somma di denaro e credevo che la signora la possedesse. Tale, somma mi abbisognava per lasciare !1* lniii I^J*"* eca„n^e ^.H0™^0// con una donna. Sapevo che minacciando la vecchia con il coltello l'avrei intimorita ed avrei ottenuto cosi senz'altro la somma. Ma invece non ot- termi nuUa, Anora con il peso dell'o rolORÌO a pendolo colpii la signora credendo di stordirla solamente, senza |farle maJe. B coipo non raggiunse lo scopo ed anzi la Redditi si mise ad urlare. Perdetti la ragione e temendo che gli inquilini della casa udendo le grida si precipitassero nel quartiere l-i colpii con il coltello. Se fosse ri masta stordita non sarei giunto a tanto. Ho provato e provo un grande rimorso per quello che ho commesso e nelle carceri sentii la necessita di confessare a Decio Nenciolini (uno dei te sti sentito l'altro ieri al processo e che depose In merito appunto a dichiarazioni compromettenti fattegli dal Pierazzuoli) dopo di che mi parve di essere più sollevato. La confessione dell'assassino ha destaio nel pubblico profonda impres sione. Pres. : — Quanto denaro trovaste Presso la signora Redditi 7 i Imputato: — Cinquecento lire; ma 'credevo di trovare centinaia di mi |g]jaja di lire i Pres. : _ Quando la vittima cadde avevate già vibrato la coltellata al costato ? — Non ricordo. La fredda logica dell'imputato On. Brunelli: — Il Pierazzuoli ha delio di essersi confidato con il Nen ciolini. Conferma di avergli detto tra l'altro: « Per il delitto Giachi ho un alibi perché mi trovavo a Perugia»? Imputato: No. A Perugia mi trovavo alcuni giorni avanti dell'episodio Giachi. De! resto ora che scopo avrei I negare il delitto Giachi se ho coi | fessalo quello Redditi e so che la pena Ichu mi può esjore iuilitia per questo a e i . i . . a l l o a à l o a a u a a o assassinio comprende anche quella del delitto Giachi f Proc. gen.: — Siete molto bene Informato 1 L'imputato si siede e tace. La drammatica confessione è terminata e a richiesta degli avvocati 11 Presidente sospende l'udienza per dieci minuti. Mentre il pubblico si abbandona ai più svariati commenti, il Pierazzuoli rimane seduto nel suo banco tenendo 11 capo nascosto tra le mani. Alla ripresa Ja folla è ancora au mentata. Il Procuratore Generale dichiara di sostenere l'intero atto di accusa tanto per il delitto Giachi come per quello Redditi. Il prof. Valsecchi dichiara che la difesa sosterrà la Innocenza dell'imputato per il delitto Giachi e per tutti i capi di imputazione intorno a questo episodio. Un'avvocatessa per la Parte Civile Per il delitto Redditi i difensori sosterranno avere agito l'imputato In stato di semi-infermità di mente, dipendente da cause patologiche; e in ogni caso con il concorso delle circostanze attenuanti. 11 Presidente dà pola parola all'avvocatessa Olga Monsani patrona di Parte Civile che è al suo primo debutto davanti ai giurati ed è perciò vivamente complimentata. Dopo breve esordio l'oratrice tratta ampiamente l'episodio Redditi concludendo che il Pierazzuoli à premeditato e preordinato minuziosamente l'omicidio. Anche del delitto Giachi l'oratrice esamina le molteplici risultanze emerse a carico dell'accusato e conclude anche qui per la responsabilità dell'accusato. Chiede perciò un verdetto di giustizia che sia di esempio e di ammonimento. Il Procuratore Generale avv. Mele illustra la figura dell'imputato. Il Pierazzuoli secondo il Procuratore Generale ha sempre mentito con sfrontatezzaRileva come egli sia stato ladro, ricettatore e falsario prima di essere assassino. Esamina ampiamente il delitto Giache ne conclude come il movente dell'uccisione del disgraziato insegnante si debba ricercare nella rapina e non nella vendetta. Parla ampiamente delle prove raccolta contro il Pierazzuoli, e dei molteplici fatti che lo accusano dice come la confessione fatta dall'imputato nella mattinata sia stata inutile in quanto troppa prove vi erano contro di lui. Parla poi dell'uccisione della Teresa Redditi dicendo come i fatti balzati dalle indagini dimostrino che idelitto fu premelitato. Chiude dicendo come .non si possa concedere al Pierazzuoli il beneficio dell'infermità mentale. La tesi di un difensore Prende quindi la parola l'avv. Poggi, per la difesa, il quale esamina il contegno tenuto dal Pierazzuoli durante tutta l'istruttoria. Rileva le stranezze da lui sempre compiute e osserva come in seguito a questo stato psichico quando aveva qualche contrarietà il Pierazzuoli si eccitasse e si abbandonasse a scene violente. Descrive l'ambiente in cui l'accusato ha vissuto e passa quindi a trattare del delitto Giachi Esamina i risultati del dibattimento e soggiunge che un ben strano aggressore sarebbe staio il Pierazzuoli a fermare il Giachi, chiedergli il portafogli, sparare e fuggire Immediatamente senza portare via nulla. E' convinto che l'aggressore del Giachi debba essere ricercato in tutt'altro campo. Rileva che una vera e propria luce in questo delitto non è stata fatta perchè ci si basa esclusivamente sulla perizia balistica. Fa notare che di rivoltelle come quella sequestrata il Pierazzuoli ve ne sono parecchie In circolazione, tanto vero che unn rivoltella identica fu sequestrata anche 1n casa del Giachi. L'avv. Poggi che è stati attentamente seguito dal pubblico, rinvia a questo pt'inlo, dopo le 19,30 la continuazione della sua arringa a domattina. * Mite condanna a due seviziatori Oonova, 31 notte. SI è svolto oggi In Tribunale il processo a carico della settantenne Caterina De lue chi e di suo fratello Francesco Croce di 79 anni, 1 quali, come a suo tempo ampiamente riferimmo, avevano rinchiuso In una piccola stalla 11 loro fratello Angelo Croce, assai più giovane di loro, e l'avevano ridotto, a forza di patimenti e di maltrattamenti, allo stato di demenza.. Il Tribunale ha condannato la De Lucchi.'che era la maggiore imputata, ad un anno di reclusione e ti Croce a G mesi della stessa pena, con il beneficio della condizionale.

Luoghi citati: Firenze, Perugia