La Coppa d'Europa

La Coppa d'Europa La Coppa d'Europa L'Italia partecipa guest' anno per la prima volta alla Coppa d'Europa. Impennale in un viaggio in America le due squadre Analiste, Torino e Bologna, l'onort di. rappresentare l'Italia in questa competizione tra le migliori unità dell'Austria, dell'Ungheria, della Cecoslovacchia e del Paese nostro, venne affidato a coloro che avrebbero vinto un piccolo torneo eliminatorio fra Ambrosiana, Genova. Juventus e Milan. La Juventus si è senz'altro classificata per la grande manifestazione battendo /'Ambrosiana per 1 o 0. Genova e Al Dan viceversa liun dovuto rinviare la decisione della loro Questione, avendo chimo alla pari dopo 120 minuti di giuoco. Juventus-Ambrosiana 1-0 Un pubblico non troppo numerjso assisteva ieri sul campo del Torino a quesio incontro di eliminazione per la Coppa d'Europa. L'avvenimento non era stato presentalo al pubblico nel modo dovuto e non trovò quindi presso gli appassionali del pallone rotondo quella rispondenza che avrebbe dovuto. Ma, questa volta più che mai, gli assenti hanno avuto torto. Juventus ed Ambrosiana diedero uno spettacolo quale da settimane non veniva oflerto da squadre italiane. Come se si fossero di colpo sentile libeie da quello spirito maligno che fa degli incontri di campionato altrettante lotte all'ultimo sangue, le due squadre fecero un eroico tentativo per tornare a spaziare nel più spirabil aere della tecnica e dello sport. Non vi riuscirono appieno, che l'incontro fu rotto qua e là da rudezze e infiorato senza eco nomia da errori ed ingenuità. Ma nel suo complesso, il giuoco risulto fresco, vivace, interessante, condotto da ambe le parti con intelligenza e varietà di tono, con senso praJico e con spirito di coesione. Il fatto saliente della giornata fu fornito dal comportamento della Juventus. La squadra torinese apparve trasformata da domenica scorsa. Trasformata innanzi tutto nella formazione. Ed in secondo luogo nello spirito e nella condotta pratica. L'attacco juventino era Ieri privo di Ceveninl e di Vojack. Ma esso tenne il campo con pieno onore. Il suo giuoco di metà campo va lodato senza reticenze. Gli avanti s'eran messo nella testa l'aureo concetto di non tener la palla, di non lar flell'indlviduallsmo, di fermare e passare senza esitazione. Su questo principio si associarono immediatampnte i mediani. Barale, Varglien- e Mosca. E ne segui che le azioni presero subito carattere di velocità e di praticità. Gli attacchi, contrariamente al solito, penetravano. Giunti all'area di rigore le cose cam biavano In certo qua) modo aspetto, nel senso che lo spirito pratico si annebbiava. Al momento culminante della combinazione, v'era sempre qualcuno che, invece di continuare a te ner la palla bassa, alzava 11 giuoco oppure erano Sanerò o Galluzzi che si trovavano con le spalle volte a quel bersaglio che dovevan prendere di mira, od era Munerati, che sofferente della stessa malattia dell'avversario suo collega di posto, Conti, esitava e disegnava dei circoli sul terreno invece di concludere. Tendenze conclusive aveva viceversa Crotti. Questo giuocatore fece forse Ha. sua miglior partita da quando veste 1 colori juventini. Giuoco basso, fu insistente e tenace, servi la propria ala e non dimenticò i compagni del centro. Non ha gran forza, che gli anni passano per lui come per tutti, ma quando gluoea con la confidenza e con l'entusiasmo di ieri, è un elemento d'ordine e di coesione di primario valore in squadra. La linea med;ana va pure citata all'ordine del giorno. Varglien giuoco infinitamente meglio di domenica scorsa. Il terreno erboso pareva invitarlo a gluocar calmo e raso a terra, ed egli denotò ieri una tendenza a riflettere che non gli si era vista in precedenti occasioni. Mosca, questa tendenza a far le cose ragionando, la possiede già in maggior misura, come una dote naturale. E Barale celebrò 11 giorno in cui « commise matrimonio » con una partita piena di brio, di vivacità e di tenacia. La difesa, tornata alla classica formazione Combi-Rosetia-Caliparis, ebbe momenti buoni e momenti meno buoni. Ma Combi, chiamato d'urgenza all'opera nel secondo tempo, sfoderi') quattro o cinque parate, ognuna di uno stile e di una difficoltà diversa dall'altra, tutte da meritar tanto di cappello. L'Ambrosiana è una «quadra che piace veder giuocare. Piace innanzi tutto la vecchia maglia dell'Internazionale che torna a comparire dopo un periodo di eclissi. E piace lo stile dell'attacco che si conserva il medesimo dai tempi in cui Aebl od i fratelli Cevenini ne facevan parte. Dalla prima linea mancavano ieri Rivolta e Visentin, e Conti, come sopra accennato, tornava a divertirsi in ghirigori attorno all'avversario che non erari proprio fatti per conferire velocità al lavoro dei compagni. Ma Meazza e le due mezz'ali han stoffa. E Pietrobont, Viani e Casiellazzi han comune una dote: che sono tre mediani più eli attacco che di difesa. Son dei costruttori non dei distruttori. Allemandi è tornato alla sua miglior forma. Egli cerca ora di fare un po' troppo, e scorazza e si lascia attirare fuori di posizione con una certa facilità, ma è sicuro sulla palla e difficile da battere. Non avevamo mai visto Gianfardoni sotto una luce così buona come ieri Contro i suoi antichi compagni egl'i fu un tempista di primo ordine. A difesa della rete milanese compariva ieri Smerzu, al posìo di Degani clie ragioni di indole morale avevano consigliato di lasciare a casa. E Smer-'zu si comportò egregiamente, special-[munte nel nrimo tempo egli richiamo l'attenzione per una serie di parale.frutto di intuito e di prontezza. Il primo tempo si ciiiusp senza vln- citori né vinti. La Juventus tenne l'at-l a e a i , o o e a , a tacco in prevalenza, ma nell'area di rigore naufrago. Non fu clic verso l'ultimo quarto d'ora che i milanesi giunsero a minacciare da vicino Combi, ed un palo salvò in questo periodo la rocca torinese da.Ha resa. Appena tornate in campo le squadre dopo il riposo di metà lempo, erotti servi Barisone con un bel passaggio lungo in avanti. L'ala sinistra effettuò un bel centro a media altezza. Mimerati riprese la palla che aveva attraversato tutta la lunghezza della porta, e di testa la mandò a finir nella rete. Questo punto doveva rimanere iso lato nella giornata. La Juventus do minò ancora, ma non passò più. Verso la line, l'Ambrosiana ebbe una riscossa violenta e trasformò i suoi ai taccili sporadici in una lunga e vigorosa pressione. Fu questo il periodo in cui Combi brillò di luce particolarmente viva. 11 portiere torinese, in questo periodo, corse anche serio rischio di rompersi l'osso del collo con mia caduta che, a seguito di un salto acrobatico, lo mandò a picchiar del capo contro il suolo in modo violentissimo Negli ultimi minuti della partita, ultimi minuti che ebbero un carattere piuttosto rude, l'Ambrosiana passò Conti alla posizione di mezz'ala destra. Le due squadre erano cosi composte : Ambrosiana: Smerzu; Gianfardoni e Allemandi; Pletroboni, Viani e Castellazzi; Conti, Balesirini, Meazza, Biase vich e Mazzoletti — Juventus : Cornili; Rosette e Ca.ligar.is; Barale, Varglien e Mosca; Munerati, Galluzzi, Sanerò, Crotti e Barisone. Arbitro: Turbiami di Ferrara. Con questa vittoria, la Juventus acquista il diritto di rappresentare l'Italia nel lorneo per la Coppa d'Europa, ed incontrerà per primo lo Slavia di Praga a Torino verso la fine del prossimo mese di giugno. Vittorio Pozzo.