Pro e contro il "film,, sonoro

Pro e contro il "film,, sonoro olemiclie di attristii tà Pro e contro il "film,, sonoro L'invenzione del teatro a i i Si rassicuri il lettore che non ripeteremo sotto altra forma nulla di quanto si vai scrivendo da almeno sei mei: su tutti i giornali intorno alla vessa rissima questione del film sonoro. Tu'ti sanno ormai che il problema del incronismo è stato risoluto «cientiit camente mercè due sorta di apparecchi: uno detto movietone, che registra sulla pellicola, contemporaneamente, i suoni e le immagini, l'altro detto vilaphone, che sincronizza il grammofono col cinematografo. Non ci occuperemo quindi che del problema artistico. In Italia 1 pubblici di Torino, di Milano e di Roma hanno visto anch'essi finalmente quanto di meglio è stato prodotto dalle Case americane. Questi ftlms offrono come novità la. sola caratteristica di realizzare meccanicamente l'accompagnamento musicale che qualsiasi buona orchestra di cinematografo può fare. Quanto alle parti parlate o accompagnate da rumori, esse non solo non aggiungono nulla alla proiezione, ma costituiscono un elemento di valore molto discutibile Il problema artistico, come si vede, è lungi dal potersi dire risolto. Nè, date le idee estetiche dei .fabbricanti di fllms, è sulla via di essere risolto. Ma, prima di accennare alle ragio ni che impediscono la soluzione dquesto problema, sarà bene osservarche l'unione del suono con l'immagine va bene se per suono s'intende musica — particolarmente senza parole —; meno bene se si tratta di rumori; male se si tratta di parole parlate. Nel primo caso, con l'accompagnamento musicale sincronizzato, non si fa, come abbiamo detto, che realizzare meccanicamente quello che si fa normalmente in tutte le sale cinematografiche; nel secondo caso si realizza, sempre meccanicamente, quello che si fa qualche volta; nel terzo si fa una cosa nuova,, ma che per mille ragioni è antitetica al cinema stesso. Ci guarderemo bene dall'enunciare una parte di queste mille ragioni. Diremo soltanto che la proiezione cinematografica, per quanto realistica, è cosa al di fuori del tempo (abbiamo detto altrove che il cinema è retto da1 un ritmo visivo, che 6i svolge nello spazio), mentre la voce è cosa che si manifesta nel tempo; in altre parole, come ha detto benissimo Pirandello, U immagini del cinema non sono che fantasmi e 1 fantasmi sono silenziosi. Ma vi è un'osservazione più importante da fare circa il film sonoro, ed è che il sincronismo non esiste nella vita e con è cosa naturale. L'attenzione nostra non può essere rivolta che ad un ordine solo di sensazioni, visive o auditive. Se 6i ascolta, non si vede chi parla e se si osserva non si ascolta. Nella vita non facciamo che vedere o ascoltare alternativamente. E lo stesso facciamo a teatro. Senonchè durante la proiezione ci nematograflca non può ripetersi lo stesso fenomeno, poiché l'oscurità, il dinamismo dell'elemento visivo e l'impiego dei particolari espressivi ingranditi, ci costringono ad osservare, e ci impediscono di ascoltare. A rigore, in un film parlato bisognerebbe far vede re sempre la faccia di chi ascolta e non di chi parla Questa la ragione per cui è un'idea balorda, che solo "qualche « competente » poteva sostenere, quella che l'av venire del film 60noro sia nelle riduzioni delle opere teatrali. Nulla è più ridicolo e più insopportabile alla vista del « primo piano » di un cantante, che a teatro non osserviamo, per il fenomeno fisiologico cui si è accennato; nulla è più antitetico al dinamismo cinematografico del canto, che è l'elemento statico della rappresentazione melodrammatica. 11 canto al - cinematografo non può avere ragione di essere 6e non considerato come elemento decorativo o drammatico, risolutivo cioè di situa zioni, come, per dare un esempio classico nel finale del Rigoletto, in cui la canzone lontana è la rivelazione del tragico errore del protagonista. Infine vi è un altro criterio da osservare, che è il contrario di quello vigente. Occorre cioè nel film sonoro 6tabi lire l'azione scenica dopo aver fissato l'elemento sonoro, che deve restare quello essenziale e germinale della proiezione, non applicare la musica ad un film concepito normalmente. Senonchè, come una volta si faceva il cinema) imitando il teatro, ora si concepisce il film sonoro sulla falsariga di quello muto. In conclusione, se il sincronismo, come abbiamo osservato, non esiste come fenomeno estetico, non vogliamo dire che non si possa realizzare un film sonoro, concepito: — in primo luogo come dramma mi-mico fantasmagorico; che realizzi cioèle visioni generate dalla musica sin-fonica. Questo ora è stato già detto , i in un manifesto futurista di qualche anno fa; — in secondo luogo come un dramma che 6i valga di elementi canori e rumoristici, ma adoperati gli uni e gli altri come elementi emotivi e risolutivi di situazioni, mai 'sincronizzati con la visione della fonte sonora; — in terzo luogo come un'azione che si valga anche di parole, ma solo in casi eccezionali: quando esse debbano risolvere situazioni drammatiche, e mai senza un accompagnamento musicale, dovendo la musica costituire in tutti i casi come il tessuto connettivo del film sonoro, e potendo solo essa giustificare l'esistenza di elementi rumoristici o verbali. Per realizzare dei ftlms cosi concepiti occorre, come è facile immaginare, una eccezionale sensibilità cinematografica musicale e teatrale, non facile certo a trovarsi. Ma a questo punto si può domandare se valga proprio la pena di sudare quattro camicie per ottenere faticosamente e con una spesa ingentissima quello che si può ottenere normalmente e con una spesa relativa a teatro. Perchè, quando si è ben realizzato il film sonoro, non si è fatta in fondo che una cosa semplicissima, si è « inventato • il teatro. 1 S. A. Ladani.

Persone citate: Pirandello

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma, Torino