Il discorso di Lando Ferretti per la commemorazione di Curtatone e Montanara

Il discorso di Lando Ferretti per la commemorazione di Curtatone e Montanara Il discorso di Lando Ferretti per la commemorazione di Curtatone e Montanara Roma, 29 notte. Nella sala Uoiromlnl l'on. Landò Ferretti, per iniziativa aell'Associazioitu Ira ì tuseam, ha conutieniutaio alle ora £1,30 l'anuiversario ueiia batuibtia ul LiUitatotie e Montanara, lu caia Borrominl era decorata con le bandiere di Firenze, Pisa e Slena. 11 gruppo universitario fascista di Pisa aveva invialo una rappresetitanza di eludenti con gagliardetti. La milizia universitaria ai Roma era intervenuta a prestare servizio d'onore. Nel numerosissimo pubblico intervenuto a udire la patriottica rievocazione dell'on. ferretti, abbiamo notato S. E. Bottai e signora, l'on. Mainili, l'on. Ridoni, l'on. Aldimal, presidente dell'Associazione fra toscani, l'ammiraglio Orsini, il comm. Monticelli, 11 comm. Glulietti, ed altri. L'on. Ferretti, accolto al suo apparire nella sala da uno scrosciante applauso, ha inizialo Li suo discorso dicendo che, commemorando la gloriosa data del 2'J maggio 1S48 per invito dell'Associazione fra i toscani e dei Gruppi universitari fascisti, sa di non poter essere accusalo di spirito regionalistico e classistico, perchè regione e classe sono parole inesistenti r.el vocabolario fascista. Bei resto, a Cur. tatone e Montanara non solo combatterono affratellati 1 battaglioni civici e i battaglioni studenteschi; ma accanto ai toscani erano anche soldati napoletani, istruttori piemontesi, e l'intera colonna toscana faceva parte di un'ampia schiera che comprendeva l'esercito regolare piemontese e volontari di tutta la penisola. « Sicché — afferma l'oratore — quella di Curtatone e Montanara, è stata, dopo i primi fatti d'arme- della campagna del '48 combattuta dalle armi piemontesi e da varii corpi di volontari, proprio la prima giornata in cui gli italiani di varie regioni combatterono m campo contro l'austriaco. Gloriosa giornata che un'altra mi ricorda, un altro 29 maggio, quello del 1176, data "che la storia ha segnato con la gloria di Legnano. Ma occorrevano 7 secoli prima che gli italiani riprendessero le armi per un ideale di patria ». L'Italiano dal Risorgimento L'oratore dice che, celebrando Curtatone e Montanara, tutto il Risorgimento riaffluisce nell'anima più che nella memoria, e rievoca 11 tipo dell'Italiano del Risorgimento, idealista con Gioberti, cospiratore con Mazzini, soldato con Garibaldi e Vittorio Emanuele. Il Bisorgimento o si intende In un senso idealistico, e allora comincia con la prima battaglia dei liberi comuni contro l'Impero e con l'ode del Petrarca ripresa a distanza di secoli dal Macchtavelli; o si intende In un senso rigidamente storico e politico, e allora si Inizia quando l'Italia ha finalmente una sua bandiera, un principe che la impugna, un esercito pronto a morire per seguirla. A questo punto fon. Ferretti fa un quadro dello stato d'animo dell'Italia nei primt msl del 1848, e più specialmente della Toscana, rievocando la partenza del regolari e del volontari da Firenze, Imposta a Leopoldo 11 dal popolo. Il valore del Toscani L'oratore rievoca poi 11 sentimento che 1 volontari, tutti pieni di spiriti classici, hanno certamente provato 60tto le mura della città di Virgilio; espone gli aspetti e le forze della battaglia, il cui confronto basta da solo a dire il valore dei toscani. Infatti il 29 maggio 1848, 4876 italiani resi stettero per una intera giornata a 35 mila austriaci, ad un esercito cioè sette volte superiore, e forte di 50 cannoni. Aggiunge che quella che tecnlcampnte può sembrare una sconfitta, risulta strategicamente una piena vittoria. Infatti, la battaglia di Curtatone e Montanara, provando duramente l'esercito di Radetzki, rendeva possibile al piemontesi di conquistare 11 giorno successivo la vittoria di Gotto. Non solo, ma impegnando la quasi totalità delle' forze austriache in Italia, vietava a queste di correre al soccorso dt Peschiera che capitolava lo stesso giorno. Viva commozione desta nel pubblico la rievocazione di alcun! episodi di eroismo che l'oratore fa, affermando che se quel giorno non fu conquistata una piena vittoria militare, fu perù conquistata una luminosa verità della storia: ohe gli italiani sapevano ancora battersi, sapevano ancora morire per la Patria. L'Italia d'oggi Infine Fon. Ferretti, citando le testuali parole del generale De Laugière, comandante delle nostre armi a Curtatone e Montanara, parole nelle quali si afferma che per vincere occorre la metodica preparazione e uno di quei duci che la storia solo a vari intervalli concede al popoli, afferma che l'Italia sta ora preparandosi, specialmente attraverso la magnifica organizzazione giovanile e universitaria, nel corpi e nelle volontà, ad ogni prova, e che la provvidenza ci ha dato il Duce, che invano troppe volte fu desideralo sui campi di battaglia e nenie contese diplomatiche ove ara impegnato l'avvenire deUa Nazione. L'on. Ferretti ha parlato per circa un'ora, seguito dai pubblico con vivissima attenzione nella sua calda e vibrante rievocazione della gloria della gioventù italiana del '48 e nella sua acuta intrepretazione del periodo più drammatico del Risorgimento nazionale. La chiusa del discorso è stata salutata da una scrosciante ovazione, che si è ripetuta poco dopo, quando l'onorevole Ferretti ha abbandonato la sala Borromini.-