L'autodifesa di Muller dinanzi al Congresso social-democratico

L'autodifesa di Muller dinanzi al Congresso social-democratico L'autodifesa di Muller dinanzi al Congresso social-democratico h » à e r e e a e a o e h o e i a , i e n o i a r i i i a e l i i a e e a e a l e i eaoae e ue, a, e ad o a oelsee, li rà ui pka bae è à n ne a ileraio a ti o di I oo nhe fitro to e, no i: 0, a di ma tà na ama si onti La preoaria situazione politica tedesca Berlino, 28 notte. Al congresso della social-democrazia di Magdeburgo, dove vengono al pettine tutti i nodi di un anno di governo social-democratico in corresponsabilità coi partiti borghesi, il concelliere Muller ha dovuto oggi pronunciare il suo t redde rationem • davanti al partito e ne è uscito, diciamolo subito, alla bell'e meglio, con un voto di assoluzione di passaggio all'ordine del giorno, con 256 voti in favore e 138 contrari. Naturalmente, questi ultimi erano costituiti dall'ala sinistra, cioè dal socialismo sassone, che voleva vivi morti 1 ministri social-democratici colpevoli di avere, in sostanza, approvata la prima rata del famoso incrociatore, associandosi cosi alla causa borghese. U discorso del Cancelliere Muller ha dovuto difendersi e lo ha fatto con sufficiente coraggio e sincerità, di cui bisogna rendergli atto. Il suo discorso, come del resto tutta la discussione svoltasi in proposito a Magdeburgo, getta fasci di luce cosi vivida sulla precaria situazione politica tedesca che vale la pena di riassumerlo, per quanto ormai superato dal voto assolutorio e per di più sopra una questione sorpassata come quella dell'incrociatore. Muller ha fondato la sua tesi difensiva sul fatto dei 153 mandati che il partito ha avuto dagli elettori, i quali con ciò certamente non hanno voluto che la social-democrazia facesse una politica di astinenza, lasciando solo al Governo i borghesi. Se la socialdemocrazia avesse fatto della politica di astinenza, allora si sarebbe certamente formato un altro blocco borghese che magari avrebbe poi dov.uto esser sostenuto dalla social-democrazia stessa, perchè senza di essa è impossibile in questo momento in Germania una stabilità parlamentare. Davanti a questa fondamentale situazione, la questione, in ispecie, dell'incrociatore diventava secondaria ed in sostanza si assorbiva nell'altra, nella questione, cioè, se rimanere od uscire dal governo. Posta cosi la questione, Muller ha avuto facile giuoco del suoi avversari estremisti, 1 quali avevano presentato una proposta che per l'avvenire, e cioè in occasione della seconda rata del l'incrociatore stesso (che è ancora da votare), i ministri social-democratici votassero contro, vale a dire uscissero dal governo. « Quando — ha detto il cancelliere — nell'aprile scorso è stato riconfermato l'attuale governo di cosidetta coalizione, è stato stabilito che il gabinetto unanimemente dovesse approvare il bilancio nel quale è compresa la seconda rata dell'Incrociatore. • A ciò la frazione parlamentare ha aderito, riservandosi soltanto per conto suo di votare contro, ma però ha lasciato liberi 1 ministri di votare in favore. Questo accordo non avreste dovuto ammetterlo Lì ha* argomentato Muller; — ora è troppo tardi: non c'è più nulla da fare: o attenersi all'accordo fino alla fine o non potete chiedermi di rimanere ancora cancelliere. «...ci copriremmo di ridicolo» « Sono sempre pronto — ha concluso—a tirare le conseguenze, perchè sono sempre disposto a lasciare il governo. E' certamente un grande onore essere Cancelliere della Repubblica tedesca, ma un piacere non è. Ma nell'interesse del partito, tuttavia, consiglio a coloro che vorrebbero la crisi, di cogliere un'altra occasione che non questa. Se oggi facciamo saltare per aria 11 governo social-democratico, in un momento cosi delicato e per una questione sorpassata come questa, ci copriremmo di ridicolo ». Infine il Cancelliere ha cosi perorato la sua causa partecipazioulsta ai governo: • La guerra mondiale — ha detto — sarebbe stata forse evitate se 11 congresso dì Amsterdam del 1904 non a vesse proibito a Jaurés la partecipazione al governo francese e se lo Stato tedesco di allora non avesse sempre escluso 1 social-democratici dal governo. Anche noi oggi non lasciamo soli a governare 1 partiti borghesi e coraggiosamente prendiamo nelle no stre mani la politica di pace >. Dopo il discorso del Cancelliere, 11 deputato David è venuto in soccorso delle tesi di Muller, dicendo che 11 partito in sè non può che essere contrario alla costruzione dell'incrociatore, ma che però, se si vuole che 1 social-democratici rimangano al gover no. bisogna uniformarsi alla volontà della maggioranza del Reichstag. « Non bisogna dimenticare — ha detto — che le dimissioni del Governo in questo momento significherebbero una crisi del sistema democratico e parla mentare ». Sono queste tesi e conclusioni — alle quali, alla fine, la maggioranza del l'assemblea ha finito per rendere omagglo, passando all'ordine del giorno — che caratterizzano l'importanza della discussione odierna di Magdeburgo, come vivida luce gettata sulla delicatissima situazione politica interna della Germania. Il concordato Ira Prussia e Vaticano Il deputato Hess, presidente della frazione del Centro della Dieta prussiana, ha tenuto un discorso a Linz, sul Reno, dinanzi ad un'adunanza del Partito, in cui si è occupato del concordato prussiano e della relativa questione deai'eventuale ingresso del populisti nella coalizione di Governo, che attualmente regge la Prussia. Egli ha detto che il progetto del concordato è ormai completo e che l'accordo su di esso nel seno del Gabinetto prussiano si può dire del tutto raggiunto. Sarebbe, dunque, semplicemente insopportabile per 1 cattolici prussiani se il concordato venisse all'ultimo momento reso Impossibile da parte degli evangelici e liberali, cioè In sostanza dai populisti. Il Centro — ha detto — vedrebbe in ciò una vera sfida per un i Kulturkampf ». E qui, a nome del Centro, l'oratore ha formalmente invitato i populisti a entrare nella coalizione di Governo, dicendo che il Centro non avrebbe nulla in contrarlo, purch'i i populisti aderiscano al concordato o per lo meno non vi si oppongano. . a p. dwlvcmatgtsllicgcbsnsrdttnnllpnzdepmfideffrls1dtlvsmsedl

Persone citate: Hess, Linz, Muller

Luoghi citati: Amsterdam, Berlino, Germania, Magdeburgo, Prussia