Contro Dio

Contro Dio Contro Dio MOSCA, jnafjgio. La Religione e il Bolscevismo sono Inconciliabili. La lotta contro la Religione è un presupposto assoluto e necessario del Regime bolscevico: a Dio creatore deve opporsi la Materia creata, a Cristo l'Anticristo. In questo è l'essenza . del bolscevismo di Marx e di Lenin e all'applicazione di questo capitale principio è rivolta tutta la lotta spaventosa, che oggi svolgesi su tutto il fronte della immensa superficie dell'Unione soyiettica.. Per il trionfo della materia I bolscevichi partirono e partono 'dal concetto che la distrazione della Religione sia una necessità assoluta « sociale » e « di governo », Come infatti si farebbe a concepire una « società comunista », per la quale tutto è materia e questa è causa ed effetto, fine e movente dell'universo e della sua sofferente umanità, che non negasse la Religione, che presuppone un mondo che il materialismo comunista ignora e deve necessariamente ignorare? Cadrebbero le basi sulle quali i suoi pseudo profeti e i suoi pseudo-filosofi costruirono le loro pseudo-dottrine e le loro teorie sofistiche. La Religione quindi dev'essere distrutta come un male sociale, come un dannoso effetto di una falsa causa, come l'oppio con cui si vorrebbe assopire la materia, come strumento di oppressione dei capitalismo contro le masse lavoratrici, come, inlin% un nocumento reale, che essa in nome dello spirito, del metafisico porta ai diritti e ai bisogni dell'uomo-bruto, dell'uomo-materia. La Religione sarebbe causa principalissimn, diretta o indiretta dei molteplici guai che affliggono la classe lavoratrice, del parassitismo capitalistico e la distruzione delia Religione risponderebbe alla necessità sociale di livellare tutta l'umanità ad un uguale e generale stato di pura e semplice materia-bruta. Cosi il bolscevismo risolverebbe molteplici iati di quella che è stata finora l'ingiustizia della vecchia società e assicurerebbe alle masse operaie e contadine «la più ampia soddisfaiione di tutti i loro sensi e bisogni materiali». Ma al punto ove trovasi il «benessere economico ». nell'U.R.S.S. non è questa la più amara ironia per a poveri illusi? Le «ragioni, però, di governo» convergono maggiormente a determinare di bolscevismo ad assumere l'atteggiamento bellicoso che li distingue contro la Religione: del vecchio Regime tutto è stato distrutto, l'organizzazione politica e il sistema economico, ma rimangono ancora le varie Religioni, la Religione ortodossa, la Chiesa, che se derivano da Cristo o da questo o da quel Profeta o Iniziato e non dagli Zar, se hanno origini e necessità diverse, ciò non toglie che esse siano il nemico più serio e minaccioso del Bolscevismo: la materia è nemica dello spirito, dunque di bolscevismo dev'essere nemico della Religione. La Religione, o meglio le Religioni, affermano i bolscevichi, per provare la loro tesi e per giustificare che la lotta che essi hanno impegnato rispondono a una ver.a e propria necessità di governo, rappresentano il centro della controrivoluzione latente fi manifesto; il clero è l'anello di con giunzione fra i rurali abbienti nella campagna e la nuova borghesia nelle città, e ad esso fanno capo tutti gli elementi, che per queste o quelle ragioni sono contro il Regime, dal professore e dallo scrittore all'antl semita, all'operaio e alia femminuccia bigotta. A questo punto della confessione degli stessi bolscevichi si potrebbe osservare quanto risulta evidente, e cioè che intorno al Clero si avrebbe l'unione di tutti i ceti e classi, com presi gli operai e i contadini. Chi sarebbe dunque intorno al Bolscevi BUIO?... L'ostacolo al socialismo integrale Ma i bolscevichi affermano ancora che Religione e Clero rappresentano uno dei maggiori ostacoli per la loro politica di socialistizzazione, per il loro programma del «socialismo integrale ». Alla Religione e al Clero sarebbero dovuti il ravvivarsi e lo svilupparsi di 6ensi religiosi e mistici fra una gran parte degl'intellet tuali russi e il propagandarsi della Religione ortodossa, delle altre religioni esistenti in Russia e delle mol teplici sètte, vecchie e nuove, fra la gente della campagna e della città e quello che maggiormente impressiona, fra l'elemento operaio. Soprattutto le sètte, confessano i bolscevichi, si moltiplicano, si sviluppano e oppongono la massima resistenza allo, politica antireligiosa e alla politica di socialistizzazone del Governo comunista soviettico. Anche ciò ci richiama a considerazioni di una certa importanza: ciò potrebbe e dovrebbe significare che la « distruzione materiale delle Chiese nelle città e nelle campagne » l'allontanamento o la liquidazione per miseria o per altre misure di governo, che costantemente e automaticamente avviene in larga scala de! Clero dalle sue funzioni religiose, non servirebbero a nulla. I bolscevichi si confortano rile vando il fatto che essi sono riusciti a dividere la Chiesa ortodossa e a mettere le varie sue correnti l'una contro l'altra e che per tale ragione, non urtando più contro un'uni ca massa compatta, la lotta antireligiosa dovrebbe incontrare un terreno più cedevole. Ma alcuni, fra gli stessi bolscevichi, sembrano dissentire e in queste diverse accennate divisioni vedrebbero una spe eie di quelle divisioni e suddivisioni note nei Parlamenti liberal-democratici per cui le masse sareb bero sottratte all'estremismo bolscevico, perchè i vari elementi componenti dette masse troverebbero nelle varie forme e gradazioni dei Partiti liberali-democratici quanto meglio risponde alla rispettiva loro coscienza politica e solo una minima parte piega decisamente all'estremismo di sinistra od anche di destra. Le chiese trasformate in sale da ballo Senonchè la lotta contro le reli gioni e le sètte religiose in Russia, oggi più che mai, è condotta ad oltranza e con estrema energia: è una conseguenza della fase politica. Man mano che ci allontaniamo dal periodo della N.E.P., della «Nuova politica economica » e ci avviamo verso « il socialismo integrale », la lotta contro la religione deve farsi più aspra e più violenta, pari alia violenza che richiede la distruzione Welle classi e al ritmo che il bolsce¬ vismo imprime alla sua politica per la più rapida « socialistizzazione » di uomini e cose nell'Unione sovietfica. Pertanto, mai come oggi, le chiese nelle città e nelle campagne si chiudono, si profanano, si trasformano in « club6 », dove il proletariato divertesi, secondo il suo gusto e secondo la « morale » bolscevica, dove ballasi la danza russa, la <( gopak » ucraina o la « lesghinka» caucasiaua. Le chiese e i monasteri, anche i monasteri, che accolgono la più gran parte della storia e della cultura russa, vengono ridotti a sedi di Soviety, a musei, a mostre di oscenità anti-religiosa, di propaganda ateista, ecc. Se l'attuale parossismo distruttivo di chiese dovesse continuare ancora per qualche tempo, si potrà calcolare che entro un brevissimo periodo di anni in Russia non si avranno più chiese. Oggi stesso si hanno esempi di grossi villaggi, con numerosa popolazione, che sono rimasti completamente privi di chiese. La propaganda anti-religiosa è posta all'ordine del giorno; assieme alla questione della « socialistizzazione » dell'U.R.S.S. e a quella del « piano quinquennale ». Fra cinque anni il « paradiso bolscevico » do¬ vrebbe essere bello e oo6truito: la ce industrializzazione » per il proletariato-, la « collettivizzazione » per i rurali, la « distruzione delle religioni"» per tutti. Per rendere più efficace l'azione e la propaganda contro Dio e contro il culto si cerca di accoppiare la religione alla selvaggia superstizione, l'ateismo alla lotta anti-alcoolica. E sotto un comune « losung » si conduce la più violenta agitazione anti-religiosa nelle scuole fra piccoli e grandi, nelle città e nelle campagne, nei « clubs », nei teatri, a mezzo della cinematografia e del teatro, della parola e della stampa; giornali politici e letterari, illustrati e umoristici, tutto deve servire a combattere e a sconfiggere il « gran nemico dell'umanità lavoratrice » : Dio. Dove al arriverà? Al paradosso opposto certamente: lo confessano gli stessi bolscevichi affermando il « pullulare delle sètte religiose » e constatando lo svilupparsi in estensione e profondità di sensi mistici e religiosi in tutti gli strati e ceti della popolazione dell'Unione soviettica. «Portae inferi non praevalebunt». Pietro Sessa.

Persone citate: Lenin, Marx, Pietro Sessa, Profeta

Luoghi citati: Mosca, Russia, U.r.s.s.