Il governo dei contadini in Romania di Alfredo Signoretti

Il governo dei contadini in Romania Il governo dei contadini in Romania (Dal nostro inviato) BUKAREST, maggio. La sede del Parlamento rumeno è su una piccola collina di Rukarest, love si trova la Métropolia. Anche se la chiesa principale della capitale rumena non olirà un grande interessi- artistico, è sempre suggestivo soffermarsi un poco tra l'oro dei mosaici e l'argento delle iconi che mostrano solo la faccia fuori dal paludamento metallico; un pope mostra ai credenti le ossa del santo venerato, li benedice e li unge con una candeletta, mentre lancia uno sguardo misto di disprezzo e di commiserazione verso di me che passo indifferente al suo culto. » Ma l'ora dell'apertura della seduta si approssima e varco le soglie del modesto Montecitorio romeno. Con grande cortesia mi si fa sedere in una fila arretrata degli stessi scanni deputatizi. Avrò cosi modo di se guir meglio che dalle tribune affol late il dibattito che si preannuncia vivace. La caratteristica è fornita da alcun! rappresentanti che indossano i! costume nazionale, calzoni e vestina bianchi, farsetto ricamato. La personalità di Maniu Sono all'ordine del giorno due interpellanze di opposizione, una dell'ex-ministro Duca, leader in assenza di Vintila Bratianu dell'opposizione, l'altra del prof. Jorga, capo del gruppetto nazionalista e rappresentante in Parlamento dell'alta cultura. Però la prima soltanto ha un'importanza politica; un senatore zaranista avrebbe fatto una dichiarazione pubblica a favore del ritorno del Principe Carol senza che fosse stato sconfessato apertamente dal suo partito; il Presidente del Consiglio Maniu afferra l'occasione per dirimere ogni equivoco sul lealismo dei contadini-nazionali verso la Reggenza. Osserviamo il Primo Ministro rumeno, che tanta attenzione e curiosità ha suscitato per la notevole funzione politica della sua personalità, mentre parla: di statura normale, di un'eleganza sobria c distinta, di un tono e di un gesto calmi e precisi, non sembra possedere a prima vista quelle qualità che facilmente gli si sarebbero attribuite nella fantasia di tribuno di popolo o di irruente capo-gruppo parlamentare. Il suo prestigio infatti deriva principalmente da doti di altro genere, che a quelle possono o non possono essere collegate, onestà assoluta nel più vasto senso della parola, preparazione consapevole, coerenza. Il fatto che Maniu per dieci anni abbia rifiutato di prestarsi a qualsiasi patteggiamento cogli avversari, che abbia preteso e ottenuto il potere integralmente per il suo partito, è un esempio piuttosto unico che raro nella storia recente della Romania. Siamo dinanzi ad una personalità tutta di un pezzo che finora ha avuto modo di campeggiare nella sua autorità morale. Gli• avvenimenti che già stanno svolgendosi, testimonieranno della 6ua capacità politica. Avvenimento storico o rotazione ministeriale ? La piccola Romania dell'anteguerra aveva assistito all'alternarsi quasi regolare di due partiti, il conservatore e il liberale, che infine vide il coronamento del suo predominio nell'intervento a fianco dell'Intesa. Fu il dopoguerra colle annessioni di territori più vasti di quelli dell'antico regno Ha superficie della Romania è salita di 135 mila chilometri quadrati nel 1914 ai 294 mila attuali), colle sue naturali conseguenze di spostamento dei valori che rese più complessa la vita e le attività degli aggruppamenti politici nello stesso tempo che aumentavano enormemente le difficoltà amministrative, economiche, politiche di governo. tfa uomo, nelle frequenvi crisi ministeri u Brat propriamente viene chiamato il GioJitti rumeno. La sua morte quasi improvvisa, avvenuta nel novembre del 1927, segnò un vuoto incolmabile per i) 6uo partito, il liberale; la successione di suo fratello Vintila ritardò soltanto l'avvento al potere dei nazional-contadini che ormai incalzavano gli avversari col peso delle loro masse e col prestigio intatto da errori di esperimenti di governo che non avevano ancora potuto compiere. La formazione del gabinetto Maniu avvenuta anpena sei mesi e mezzo or sono costituisce un momento decisivo, fondamentale come affermano gli zaranisti. cioè i contadini, o è un semplice episodio nella lunga iali, nei comizi elettorali, costituìn punto fisso di riferimento ,'onei ratianu, colui che più o meno im- serie delle rotazioni ministeriali, co-me affermano gli oppositori? La sicurezza degli uni è basata sur un simile ragionamento: è la prima volita che la Romania viene governata dagli esponenti di un partito che gode il consenso delle maggioranze del poipol- in ogni regione; l'eliminazione di qualsiasi antagonismo fra vecchie e nuove province compiutasi in seno al partito e quindi nell'amministrazione statale è una conquista decisiva per l'unità nazionale, conquista che potrebbe essere rimessa in forse se i vecchi elementi della vecchia politica riprendessero in mano le redini rie! potere; gli interessi basilari da difendere, sia nel campo sociale che in quello economico, son gli interessi dei contadini (90 % circa della popolazione totale) e non quelli di ristrettissime caste pseudo-industriali o pseudnbancarie rivolta a speculazioni contrarie alla prosperità vera del paese. Bilancio di sei mesi Le argomentazioni critiche degli oppositori muovono dall'accusa di un esclusivismo assolutistico del partito dei nazional-contadini; pur riconoscendo la popolarità del movimento asseriscono che essa si sta sfaldando con un processo di rapida precipitazione nel logoramento progressivo determinato dall'opera di governo; combattono alcune direttive programmatiche o legislative del gabinetto, ma soprattuito tendono a dimostrare la sua assoluta incapacità amministrativa. Sei mesi e mezzo di governo! Il pe- l a n a o riodo ci sembra troppo breve par ti-* rare le somme di un bilancio di attività; ma in un (paese abituato a crisi e rimpasti ministeriali ogni sei mesi e per eccezione ogni anno, vi è già materia abbondante per discutere, per giudicare e, nelle speranze degli avversari di Maniu, per effettuare un'esecuzione sommaria, naturalmente senza spargimento di sangue... I progetti di legge elaborati •lai nuovi ministeri sono numerosi; credito agrario, concordato colla S. Sede e posizione giuridica delle iniziative capitalistiche straniero sono al primo piano; sul credito agrario le cirtiche sono limitate a qualche suo lato pratico distributivo; per le relazioni col Vaticano vi sono delle opposizioni che mirerebfjero a presentare alla maggioranza della popolazione ortodossa i pericoli ' di un'influenza cattolica che si gioverebbe dell' acquiescenza di Manin personalmente uniate (cioè cattollco di rito greco, come tutti i romeni di Transilvania), mala manovra non sembra destinata ad aver successo dato l'inconfutabile patriot- ' tisrno della chiesa transilvana; più forte è la campagna liberale sul terzo punto. Prin noi insine che signìfìca da noi stessi fu la divisa costante della politica economica dei fratelli Bratianu, i quali a tal fine ' avevano organizzato tutta un'at- . trezzatura legislativa che controllava spietatamente le iniziative capi-talisicbe straniere; la grave bardatura è stata in gran parte tolta di mezzo con alcune riforme di cui ci occuperemo e che intanto hanno provocato l'irritazione dei liberali i quali accusano il goveno dì preparare la sudditanza della Romania. L'ostacolo maggiore L'ostacolo maggiore in questi primi passi del governo dei contadini a nell'ambiente di depressione economica che culmina in una durissima crisi finanziaria e. monetaria con restrizioni di credito tanto nelle imprese nrivnte quanto per i bisogni dello Stato. Il lei è stabilizzato, ma l'operazione non è stata un modello del genere; il prestito di stabilizzazione su cui tanto si contava per risolvere le difficoltà si è volatilizzato per soddisfare i bisogni del momento senza che 'osse possibile tracciare su di esso le grandi linee di un nuovo orientamento produttivo. I partiti rivali si palleegiano le responsabilità: i liberali dichiarano che se fossero rimasti al potere il prestito si sarebbe rivelato sufficiente per ogni necessità e il paese sarebbe già entrato in periodo di convalescenza; gli zaranisti, che sono compresi della serietà della situazione, arrivano ad accusare il ipredeees«ori di insincerità contabile. Sono sul tappeto questioni spinosissime, senza dubbio, ma per avere un'idea dall'atmosfera arroventata di lotta bisoana tener presente che essa si svolpe totalmente o quasi in Bucarest, città che cresce sproporzionatamente alla sua funzione di capitale e quindi parassi tari a.m ente verso il resto del paese; i rlnbs politici vi pullulano, 1 caffè frequentatissimi accolorono e riecheggiano deformandole le vociferazioni più diverse; più di venti gionali quotidiani, oltre le innumerevoli riviste, spandono non metaforici fiumi d'inchiostro nella polemica. Nemmeno la festa nazionale di Alba Julia ha costituito una ìregua: Averescu ha parlato ad alcune^mÙ gha;a di ex-combattent.i raccoltisi a Turni. Severinu. Vintila Bratianu di ritorno da un lungo soggiorno ali estero, ha concesso un'intervista' che voleva quasi essere un programma di governo; i! ministro dell'Industria, Madgearu, gli ha risposto '"-rc-en3° je cnt'che. Essendo a p ■ condannata all'insuccesso gm smjadra. parlamentare per la enorme maggioranza dei nazionalcontadini, gli oppositori cercano di agire sulla cosidetta opinione pubblica, cioè sui circoli politici della capitale, e tentano di arrivare alla Reggenza, presentando la crisi sotto aspetti costituzionali. Maniu viene accusato di organizzare delle legioni «verdi», le quali, all'occorrenza,dovrebbero usare anche la forza per mantenere gli zaranisti al Governo., Il bisogno di stabilità politica Abbiamo cercato di esaminare con la massima imparzialità le varia facce della situazione politica in Rumania; dove essa condurrà? La soluzione a cui accennano le opposizioni dovrebbe consistere in un gover- ! no di concentrazione nazionale pre , ludio nella speranza di alcuni dello sfasciamento del movimento dei contadini coll'esautoramento dei suoi capi; gli esponenti del partito al potere non sembrano però affatto disposti alle dimissioni e dichiarano che essi rispettano in tal modo la volontà del popolo che ha dato loro una assoluta maggioranza parlamentare: soluzioni estremiste sono, respinte da entrambe le parti antagoniste, sebbene la realtà potrebbe finire per determinare delle situazioni e delle necessità oltre gli schemi ideologici. La stesso Vintila Bratianu, come suo ultimo atto di governo, aveva chiesto alla Reggenza un più ampio spazio di tempo per condurre a termine, fuori dagli intrighi e dalle ostilità politiche, il suo programma di restaurazione finanziaria. Sia permesso anche ad un imparziale osservatore- straniero constatare che nella sua radicale opera di consolidamento e di rinnovamento sia nel campo dell'unità statale che in quelli finanziario ed economico la Romania ha soprattutto bisogno quale condizione fondamentale, almeno di una regolare ed organica continuità amministrativa, che difficilmente può andar disgiunta da una certa stabilità politica. Per qr ili vie e con quali mezzi potrà essere raggiunta? La risposti non può essere data da noi, bensì dal popolo romeno e dagli uomini e dalla classe dirigente che esprime Alfredo Signoretti

Persone citate: Alba Julia, Manin, Prin, Principe Carol

Luoghi citati: Bucarest, Bukarest, Romania, Transilvania