Negoziote che uccide la moglie con tre coltellate

Negoziote che uccide la moglie con tre coltellate Negoziote che uccide la moglie con tre coltellate L'uxoricida arrestato da alcuni operai Ieri nel pomeriggio, in via Nizza al1 angolo di corso Spezia, è avvenuto un grave fatto di sangue che si è concluso con la morte dell'operaia Maria tapparelli, di anni 38, nata ad Ostiglia e qui abitante, con due figli, in corso Novara, 21. L'episodio che ha avuto cosi tragiche conseguenze, si è svolto poco dopo le ore 17. il marito della donna Antonio Tapparella di anni 46, abitante in via-Barbania, 3, ove attualmente esercisce un negozio di commestibili, ieri attese che la moglie, la iiuale lavora negli stabilimenti della Fiat, uscisse di là, e, con un coltello, la cui lama aveva una lunghezza di sette centimetri, la colpi tre volte ferendola tanto gravemente che, come abbiamo detto, la disgraziata pochi minuti dopo cessava di vivere. Secondo quanto è stato possibile accertare finora, sembra che i rapporti che intercorrevano fra i due coniugi, non fossero punto soddisfacenti, tanto che nei primi giorni di questo mese, la Tapparelli, col figlio Luigi di 16 anni e la figlia Maria, di 13, abbandonava il tetto coniugale per andare a vivere, lontana dal marito, nello stabile di corso Novara, 21. I coniugi Tappatili hanno pure un'altra figlia, la quale è ora sposata e si trova residente in Francia. Dal giorno in cui la Tapparelli si allontanò dal marito, questi non si dette più pace e cercò in tutti i modi di poter avvicinare la moglie. Egli prima di esercire il negozio di commestibili, faceva il calderaio. Di carattere impulsivo, secondo quanto avrebbe raccontato uno dei tìgli, era solito maltrattare la moglie. Onesto particolare però non è stato accertato, poiché altri informatori affermano che la cause dei dissidi famigliari erano ù*I tutt'oltro genere. n calderaio, già l'altro ieri si era rerato ad attendere la moglie all'uscita dal lavoro; ma non la vide. Ieri, deciso di avvicinare la donna ad ogni costo, egli si recò nei pressi dello stabilimento verso le ore 14, ed attese fino alle 17, ora dell'uscita degli operai. Quando la moglie si trovò in via Nizza l'ex-calderoio le si avvicinò tentando di rivolgerle la parola: ma essa allungò il passo e fece per fuggire. Esasperato da quel contegno decisamente a lui avverso, il Tapparelli estrasse di tasca un coltello, rincorse la donna, e raggiuntala, la colpi furiosamente al ventre. La donna gettò un grido e cercò di sottrarsi all'impeto dell'assalitore, che però non le diede tregua. L'infelice fu colpita da altre due coltellate e cadde sanguinante al suolo. La scena era avvenuto in pieno giorno, come abbiamo detto, e alla presenza degli operai che uscivano dallo stabilimento; ma fu cosi fulminea che nessuno ebbe tempo di intervenire in difesa della disgraziata. Subito un gruppo di operai cercò di soccorrere la donna, che giaceva al suolo, mentre un altro gruppo si dava all'inseguimento dell'assassino che, dopo commesso l'atto insano, si era dato alla fuga. L'inseguimento diventò assai movimentato. Il Tapparelli non aveva alcuna Intenzione di lasciarsi catturare. Per di più, essendo dotato di una corporatura erculea e stringendo ancora egli fra le moni il coltello, era in condizioni tali da incutere timore anche a uomini di coraggo. Uno degli inseguitori però, armato di bastone, giunto alle spalle del fuggiasco, lo colpi con quello al capo, stordendolo.. Il Tapparelli ebbe un attimo di esitazione ma quell'attimo fu sufficiente agli inseguitori per impadronirsi di lui. L'assassino venne accompagnato alla locale sezione dì Pubblica Sicurezza dove subì, dal commissario cav. Canavotto. il primo interrogatorio. Intanto la donna colpita, venne con un'automobile trasportata all'ospedale San Giovanni, dove giunse cadavere. 11 dott. Canavero riscontrò alla vittima tre ferite d'arma da taglio, di cui una al terzo spazio intercostale sinistro con lesione al cuore. Più tardi, anche l'Antonio Tapparelli venne accompagnato a quel nosocomio e ricoverato ppr ferita lacero contusa al cuoio capelluto riportata in seguito alla bastonata al capo infertagli dal suo inseguitore. Egli è stato per più di un'ora interrogato dal giudice istruttore Solliani, ma non ha voluto confessare nulla. Ha dichiarato solo di aver nprtn — forse — in un momento di esaltazione e c'.i non rendersi conto di quello che aveva commesso. Il suo letto è piantonato dagli agenti di P & vdddrassfzhddpdtcdcstdsmbsmgmbptCrCsVasgcapSgsfpdsloupcsbvPrVTvspMAlDPdibgCscrSirLmtzqvmlcolrllecnsmsper

Persone citate: Antonio Tapparelli, Canavero, Canavotto, Solliani, Tapparelli

Luoghi citati: Francia, Ostiglia