La celebrazione del XXIV Maggio

La celebrazione del XXIV Maggio La celebrazione del XXIV Maggio Il scoprimento delle targhe ai Caduti delle Setole : UuUtte iiisliioiii popolali il Principe di Piemonte ' l ' la ricorrenza del XXIV Maggio èlleMata celebrata a Torino con grande! li •everità. Gli edifici pubblici hanno •sposto 1 tricolori e così pure moltissime case private, anche dei quartieri popolari; i dirigenti delle Organizzazioni combattentistiche, le autorità e lo rappresentanze degli Enti pubblici hanno assistito ad una Messa celebrato, al Cimitero ed alle cerimonie scolastiche in onore dei Caduti. In serata te bande cittadine hanno suonato in piana gli inni patriottici e fascisti, dinanzi ad una folla numerosissima. IT Principe Umberto, intervenendo ad una delle celebrazioni scolastiche, è stato applaudito entusiasticamente lungo tutto il percorso e in modo particolare dalla popolazione della Bor- rita Monterosa; più tardi Sua Altezza stato fatto segno a cordiali dimostraIziohi popolari in piazza San Carlo. ,t ' La Mista al Cimitero La Messa da campo in suffragio e (commemorazione dei Caduti è stata celebrata alle ore 8, dinanzi all'Ara .votiva del Cimitero. Alla mesta fu» zjone hanno assistito i dirigenti del la Sezione Combattenti, le autorità Cittadine ed un ristretto numero di rappresentanze. Erano presentì, tra gli altri, il vice-prefetto comm. Negri, in rappresentanza del prefetto, il segretario federai-5 Bianchi-Mina, il comm. Rodano in rappresentanza del podestà: 41 dott. Gino, il seniore Battaglia • il dott. Moschetti, rispettivamente presidente, vice-presidente e segretario della Sezione Combattenti; il cav. Rampone per i Mutilati; la signora Chinagha. per l'Associazione delle Madri e Vedove dei Caduti, con tutto 9 Direttorio della Sezione; la contessa Barattieri per i Fasci femminili; il Agtmm. Aloi, per l'Opera Nazionale 1*41111 a; una folta rappresentanza di onciali dell'Esercito e della Milizia, akùne squadre di Figlie dei Militari,! Idi.-'Giovani e Piccole Italiane; e una squadra di orfane di guerra accompa gnate dalle suore di Carità. ADa 8 precise è stata iniziata la funzione sacra, alla quale la piccola ed eletta folla ha assistito con grande raccoglimento. Terminata la Messa £ alata impartite, la Benedizione e quin di le signore e signorine hanno recitato il Rosario. Dopo circa un'ora di preghiera, le rappresentanze hanno reso omaggio all'Ara dedicata alila memoria dei Caduti torinesi ed hanno lasciato il Cimitero. La «ala dalla Souoli dedicata ai Cadati Nelle Scuole comunali è stato esaltato il sacrificio degli ex-alunni caduti in guerra e per la rivoluzione fascista. La cerimonia si 9 svolta contemporaneamente in ventidue scuole, ivi compresa la Serale'di Commercio, con l'apposizions accanto alla porta di ogni aula di una targa che reca impressi i nomi dei ca. dull, completati con quelli dei più grandi eroi della nostra guerra. L'idèa, accolta dal Comune, era partita dal direttore generale delle scuole, prof. Leopoldo Ottino, e già fin dall'anno scoreo aveva cominciato ad essére attuata in un primo gruppo di didotto scuole, oon l'intervento in una di esse, la • San torre Santarosa • di Borgo San Paolo, di S. A. B. il Principe di Piemonte, che quest'anno invece ha voluto riassumere idealmente tutte le altre cerimonie — secondo una sua augusta dichiarazione — intervenendo a quella della Scuola « Aristi. de Gabelli », perchè raccogliente gli alunni di uno dei centri più popolari della città. Le targhe inaugurate assommano in complesso a 1276. Figurano in esse quattordici medaglie d'oro al valore: Ettore Biamino, Emilio Bongioanni, Carlo Buffa di Perrero, Antonio Cantore, Alessandro Carroccio, Lamberto De Bernardi, Carlo Freguglia. Gino Lisa Enrico Gotti, Ferruccio Talentino, Lui gi Pattinati, Marcello Prestinari, Pao 10 Taeagni, Giovanni Trossarelli. Vi sono poi 128 «medaglie d'argento, e fra esse quelle di Ugo Milone quattro voi. té decorato al valore, e 68 medaglie di bronzo. Del martiri fascisti sono ricordati Mario Sonzini, Lucio Bazzani e Gustavo Doglia. '-La manifestazione ha assunto in tut te- le scuole un carattere grandioso e commovente. Insieme con le scolaresche, gli insegnanti, le insegnanti e le autorità, si sono dati pio convegno nelle varie località 1 parenti dei glo. riosi caduti ed 1 famigliari degli alunni: fòlla varia che ha gremito le aule cónte in votivo pellegrinaggio, ascoltando l'Illustrazione d'un patriottico messaggio del Podestà, fatta dai rappresentanti del Comune, e l'esecuzione di canti corali in onore delle giovani vite immolatesi per la grandezza della Patria. j 0 Macipi In Borgata Montarosa La cerimonia di maggiore solennità è stata éjnélla della Scuola Gabell; della Borgate Monterosa, alla quale còme già abbiamo detto, è intervenu. to* il Principe Umberto, seguito dalle maggiori autorità cittadine. Milleduecento bambini allineati nei vari locali della Scuola e tutti gli abitanti del > popolare quartiere hanno fatto al Principe dimostrazioni calorosissime di simpatia e di devozione. Tutte le case intorno alla Scuola erano imbandierate; nell'interno dell'edificio spie, cava in ogni parte una fitta decorazione di tricolori, di fiori e di grandi piante ornamentali. In fondo al corridóio principale era stato innalzato un quadro con la seguente scritta: « Partirono in questo storico gior. no con l'anima tesa all'italico confine-minacciato — Il loro spirito reso eacro e immortale dall'olocausto supremo ritorna oggi nelle aule ove fanciulli Impararono l'amore e la devdzione alla Patria — All'Augusta presenza di S. A. il Principe Um. berto di Savoia, Figlio del Primo Soldato d'Italia, appariranno in luce eterna i nomi degli eroi esempi di sublimi virtù alle nuove generazioni -TjSIV Maggio MCMXXIX - A. VII» Le piccole targhe murate presso la porte delle aule e su ciascuna delle quali è inciso il nome di un caduto, sono di marmo e contornate d'alloro. LÌ cerimonia è stata celebrata nella palestra. Qui i direttori della Scuola, praf.a Annetta Pistamiglio e prof. enrico .Bionda, hanno ricevuto il Principe e le Autorità, tra cui erano 11'Prefetto S. E. Maggioni, 11 Podestà conte Thaon di Bevel, il gen. Clerici, il gen Mombelli, il gen. Da Pozzo, il san Rho per il Nastro Azzurro, la contessa Barattieri per i Fasci Femminili, la baronessa De Martino per i« Giovani Italiane, il rettore della Università prof. Pivano. il provveditóre «r. uff. Renda, il prof. Ottino, il Sof Canepa, presidente dell'Opera ialite 11 marchese di Revel ispettore fefiarile fascista, il questore comm. De Roma, il seniore Battaglia per la presidenza del Combattenti, il comm. Cordglione-Stella, vice ispettore della ^sedazione del Pubblico Impiego, fig mi! dell'Esercito e della Milizia, Se- rappresentanze delle Madri e Ve. A<m?&\ Caduti» dei Mjmiati, di tut- tababimprglPol'oqua mofigLstataundecocoglineforvivqudebacipLmostagrnoè destiscAcoal infolhadotupacamavicola si tuhaaucostlachtuil reraPaInBoItaBulo l'otocl'ote,strliatemRzinEtchl'uCaneteril FohaniretodmledsoliLmrSFinCLlatuinoRmCtriftEirrclcdtGpftbpclslsaltFtvcnnlesP le le Scuole torinesi e delle principali Associazioni, a a , . l o à , l a r a l a e a o, a, . - L'ingresso del Principe è stato salutato dalla Marcia Reale suonata dalla banda dei tranvieri. Un coro di bambini ha cantato quindi ■< Giovinezza », mentre la folla di invitati, costituita prevalentemente di parenti dei Caduti glorificati salutava romanamente. Il Podestà ha ringraziato il Principe per l'onore fatto alla Scuola Gabelli e quindi a tutte le scuole torinesi, dove a quell'ora, celebrando la stessa cerimonia, tutti gli spiriti erano volti alla figura di Sua Altezza. La dimostrazioni della folla Le parole del Conte dì Revel sono state vivamente approvate dall'adunata. L'avv Quaglia ha esaltato poi, con un appassionato discorso, il sacrificio dei Caduti e l'opera faticosa di tutti 1 combattenti i quali hanno sopportato con fermezza e con eroismo il travaglio della guerra per il bene delle ge nerazioni venture e per le maggiori fortune della Patria. L'oratore è stato vivamente applaudito specialmente quando ha interpretato i sentimenti dei parenti dei Caduti e lo spirito dei bambini festanti per la visita del Principe. La benedizione è stata impartita da mons. Marenco: quindi il Principe è stato invitato a visitare le aule del grande edificio, dinanzi alle quali erano schierati i bambini. Sua Altezza si è compiaciuto per la magnifica e moderna organizzazione dei locali scolastici e per la disciplina perfetta della scolaresca. All'uscita dalla scuola la folla raccolta in via Monterosa ha rinnovato al Principe una dimostrazione del più intenso entusiasmo. Ad un tratto la folla ha fatto pressione sui cordoni ed ha circondato l'automobile applaudendo e sventolando i fazzoletti. La vettura ha dovuto quasi arrestarsi, e ripartendo "ha dovuto procedere per circa cento metri a passo d'uomo, tra la massa serrata che continuava la fervida ovazione. Il Principe ha risposto con cenni di gradimento e di saluto alla dimostrazione popolare, alla quale si è unita anche la gente affacciata a tutte le finestre delle case. Alla PaoehlatH Alla Scuola Pacchioni la cerimonia ha assunto un carattere ai commossa austerità. Nella palestra, adorna di tri colori, erano presenti il gr. uff. Castaudi, presidente nel Patronato scolastico, la marchesa Compans di Rrichanteau, il collega dott. Eugenio Bertuetti, in rappresentanza del Podestà, il deputato di vigilanza Buffa di Perrero, il prof. Fortina per la Scuola serale «Teofllo Rossi di Montelera», ti Parroco di San Tommaso, il Corpo Insegnante con la direttrice signora Bono, una rappresentanza di Piccole Italiane e di Balilla. Dopo applaudite parole del conte Buffa di Perrero, il nostro collega Carlo Antonio Avenati, incaricato di dire l'orazione ufficiale, ha esaltato con toccante parola il gesto liberatore e l'offerta dei Caduti — non dalia morte, dall'immortalità fatti uguali — costruttori col sangue della potenza d'Itaia e annunziatoci col sacrificio del empo della grandezza. Ricordando il martirio di Mario Sonzini, capo della squadra intitolata ad Ettore Biamino, già allievo della «Pacchioni» e medaglia d'oro, ha celebrata l'unione nel medesimo olocausto ilei Caduti della guerra e della Rivoluzione fascista, ora custoditi dall'ala materna della Patria risorta. Dopo gli applausi, che hanno accolto il discorso del nostro collega, il prof. Fortina, a nome delle Scuole serali, ha esaltato il significato della cerimonia e la bambina Ada Mangiardi ha recitato simpaticamente un discorsetto di circostanza. Si è proceduto quindi, con austerità fascista, allo scopri mento e alla benedizione delle targhe cBlaBnttoroilvtaliMilvtodlesemDLEcco l'elenco delle altre scuole in cui le targhe vennero inaugurate: Abbadia di Stura, F. Aportl, G. Carducci, G. Casati, L. Fontana, M. Lessona, Lingotto, Rosa Maltoni Mussolini, A. Manzoni, G. Mazzini. V. Monti, L. A. Muratori, Scuola serale di com mercio T. Rossi di Montelera, A. Parato. G. E. Pestalozzi, A. Rayneri, F, Sclopis. N. Tommaseo, Vittorino da Feltre. Nella Muoia A. Rayneri è stata pure inaugurata la grande lapide ai Caduti. Con l'inaugurazione delle targne a Lucento, che potrà avvenire con quella del nuovo edifìcio scolastico nell'autunno prossimo, sarà compiuto il rito in tutte le scuole del Comune. La commemorazione Come era stato preannunciato, alle ore 10,20 è giunto col direttissimo di Roma S. E. l'on. Raffaele Paolucci, medaglia d'oro, vice-presidente della Camera. Ad attenderlo alla stazione si trovavano S. E. il prefetto Maggioni, if vice-podestà, dott. Rodano, il Segretario federale, avv. Bianchi-Mina, S. E. il generale Mombelli. comandante il Corpo d'armata, il generale dei carabinieri. Da Pozzo, la medaglia d'oro Salamano, per il Nastro Azzurro, il cav. uff. Rampone, per 1 Mutilati, l'avv. Gino, per i Combattenti, il comm. Alloati, per il ten. Cherasco, dell'Associazione arditi d'Italia, 11 con-; te Giriodi di Monasterolo e il cav. Geisser, per la Casa del Soldato, Il capo Compartimento, gr. uff. ing. Ehrenfreund. e una imponente rappresentanza di mutilati e combattenti. L'on. Paolucci si è trattenuto sulla banchina a ricambiare i saluti alle personalità; poi, in automobile, accompagnato dal prefetto, ha raggiunto l'albergo, di -dove, dopo una breve sosta, e ripartito, accompagnato da tutte le autorità, per recarsi a visitare gli stabilimenti della Fiat-Lingotto. Visite e ricevimenti Essendo il senatore Giovanni Agnelli assente da Torino, a ricevere S. E. l'on. Paolucci e tutte le autorità si trovavano il direttore generale della Fiat, gr. uff. prof. Valletta, ed il segretario generale, dott. Canova. L'illustre visitatore, salito in automobile, accompagnato dall'ing. col. Savoia, venne condotto nei diversi reparti, in piena efficienza, si che egli ebbe modo di ammirare la perfetta organizzazione e l'attività crescente della più colossale officina automobilistica. Dopo essere passato in automobile attraverso i vastissimi saloni, dove ferve la vita degli operai e dei tecnici, S. E. lafevuIlori scdduntecostmcodeedsadmmddvu1 stlaptocdsnmcolenCdzudCCue siCa1jdBgccapBmvddllcdddBtiDsovmdtslddelldshpgnscislPaolucci sboccò sulla pista aerea, che'rappresenta una delle più caratteristi-che attrattive della modernissima costruzione industriale. Da Quell'altezza il vice-presidente della Camera ammirò il superbo paesaggio, limitato da un lato dalla verdeggiante collina '9 dall'altro dalla imponente catena delle Alpi. L'illustre ospite nell'accomiatarsi ha espresso la sua grata impressione per la visita fatta al grande stabilimento automobilistico. Per la colazione l'on. Paolucci è stato ospite del marchese Compans di Brichanteau, presso il quale si è trattenuto fino alle 14. Poco dopo egli ^ àSBSfèn ad m\ ricevimento dei conti Giriodi di Monasterolo. Vi si trovavano il Duca e la Duchessa di Pistola, la Prin. cipessa Bona e il consorte principe Conrad di Baviera, la Principessa Jolanda col consorte conte Calvi di Bergolo, i Principi Romanoff, il marchese Thaon di Revel, la contessa Onorina De Vecchi di Val Cismon, il conte on. Di Miraflori, la contessa Barattieri di San Pietro, il conte e la contessa Provana, il barone on Basile, le Dame di Corte della Regina, la nobildonna Clerici, e molte altre signore e signori della nobiltà torinese. Al ricevimento intervenne, ro pure S. E. il Prefetto Maggioni il Podestà conte Paolo Thaon di Re vel, il comandante di Corpo d'Arma ta gen. Mombelli ed altri alti ufficiali, il Segretario Federale Bianchi. Mina, il Questore comm. De Roma, il gr. uff. Anselmi, preside della Provincia ed altre personalità. Alle 20 S. E. Paolucci ha partecipato al pranzo offerto dalla Duchessa di Pistoia. La conferenza dell'ori. Paolocci Nel salone dei Palazzo Madama, alle ore 21,30, S. E. Paolucci, alla presenza dj S. A. R. il Principe di Piemonte, della Duchessa di Pistoia, del Duca di Genova, di un grande nume¬ r ro di persone dell'aristocrazia torinese e delle autorità cittadine, ha tenuto la conferenza promossa dal Comitato prò Biblioteche dei soldati. Tra le autorità erano il generale Mombeli, comandante del Corpo d'Armata; il generale Da Pozzo, dei RR. CC; il generala Sasso ; il generale sibille, della M. V. s. N.; il Prefetto; il Podestà; il Segretario Federale; il comm. Bossi, segretario dell' Associa zione del Nastro Azzurro; l'avv. Gino, per i Combattenti; il cav. Nasi, per i Bombardieri; il gr. uff. Casoli, per la Magistratura; il comm. Renda, ed altre personalità. Presente pure tutto il Comitato prò Biblioteche dei soldati, di cui fanno parte le nobili signore Carmen Compans di Brichanteau, Maria di Bovi, Bianca di Chiusane Maria Claretta, Cristina d'Incisa. Elisabetta Giriodi di Monasterolo, Fabula Losio, Paola Morozzo, Ildegarda Occella: e i conti Cesare Giriodi e Paolo Geisser. Pochi minuti prima dell'ora fissata, a.ccompagnata dal Duca di Genova e dal seguito, di cui fa parte il comandante De Grossi, giunge S. A. R. la Duchessa di Pistoia, ossequiata dalle dame e dalle autorità che attendono sullo scalone. S. A. R. il Principe di Piemonte giunge accompagnato dal suo aiutante di campo, generale Clerici, ricevuto da tutte le personalità e prende posto nella sala. S. E. Paolucci è accompagnato sul palco dal co mandante del Corpo d'Armata, rplddpmrgsla Fra la più viva attenzione il generale Mombelli. rivolgendosi ai Principi, presenta l'oratore. Prende quindi la parola 1' « affondatore ». Egli esordisce dicendosi lieto di poter parlare dei ricordi di guerra davanti ad un pubblico cosi eletto. Rievoca brevemente i fatti che seguirono la dichiarazione di ostilità e 11 raffronta con gli episodi storici più sallenti del Risorgimento italiano, per entrare a parlare della necessità di far conoscere ai soldati della nuova generazione il sacrificio compiuto dagli Italiani in quattro lunghi anni di guerra. « Questa necessità — dice l'oratore — è tanto maggiore oggi che l'Italia marcia sicura verso un grande avvenire ed è temuta ed invidiate nel mondo ». «Per mettere il soldato nelle condizioni di poter conoscere gli episodi della nostra guerra e quelli che seguirono, dall'immediato dopo guerra ad oggi, e quindi comprendere lo sviluppo e i bisogni della nostra Nazione, occorre fargli trovare, gratuitamente, letture istruttive, libri di facile comprensione. Un episodio dal Sabotine L'oratore ricorda a questo punto alcuni episodi di guerra che dimostrano, nella loro semplicità, unita al sacrificio, come fosse vivo nell'animo di ogni soldato l'amore per la Patria pur senza conoscere il vero significato, di esso. Durante un furioso attacco sul Monte Sabotino, Tognoni cadde, colpito dalle scheggio di una granata. Quando egli rinvenne senti un terribile bruciore al capo. Si portò le mani sul volto e senti che al posto degli occhi aveva due grandi ferite. Svenne ancora, e poi fu raccolto .e trasportato al vicino posto dì medicamento. Un giorno, durante la sua convalescenza a Roma, il Tognoni si trovava affacciato ad una finestra dell'ospedale con un amico, e sentiva salire dalla strada le grida gioiose del bambini. Affranto dal dolore che gli procurava la cecità, egli si rivolse al compagno e con accento disperato gli gridò: «La Patria? Che cosa è la Patria? La Patria è la giovinezza e a me l'hanno strappata per sempre ». E ricadde nel suo mutismo. Poco dopo, dal fondo della strada, si intesero le note festose della fanfara del Bombardieri del Re: Il Tognoni si riscosse a quelle note marziali, ascoltò attentamente la musica che si allontanava e rivolgendosi dlnuovo all'amico, gli disse: « Perdonami La Patria è una grande verità! ». Cosi ha finito l'oratore. Il pubblico che aveva ascoltato commosso, è scoppiato in applausi. S. E. Paolucci è stato vivamente complimentata da S. A. R. il Principe di Piemonte e da tutte le autorità.