Polonia, Ungheria e Piccola Intesa

Polonia, Ungheria e Piccola IntesaPolonia, Ungheria e Piccola Intesa Zaleski non andrà a Bucarest - Larga eco dell'incontro di Budapest Dna nuova fase della politica estera medio - europea ? c Vienna, 23 notte, Le comunicazioni ufficiali che finora si hanno sui particolari del soggiorno a Budapest del Ministro degli Esteri polacco Zaleski permettono di venire sen z'altro a conclusioni? Ormai non è forse più il caso di formulare ipotesi. Tutto quello che a Budapest ha potuto essere deciso, si manifesterà nella politica europea se non oggi, domani. Nuova fase politica Ieri, intanto, abiamo registrato l'effetto deleterio che sul convegno di Belgrado della Piccola Intesa hanno avuto 1 colloqui! fra Bethlen, Zaleski e Walko. Dica il corrispondente da Budapest del Neue Wiener Tageblatt (anche questo è un giornale davvero non propenso a registrare successi di azioni politiche ostili a Praga) che i sebbene nei circoli ufficiali si osservi silenzio assoluto, è chiaro che la visita del ministro polacco segna l'inizio di una nuova fase in materia di politica estera. Si va delineando una concezione la qual-j mira a opporre alla Piccola Intesa una collaborazione fra Italia, Ungheria e Polonia. Incerto t come e quando questo progetto potrà realizzarsi; ma è certo — conferma il corrispondente — che si è di fronte ad un passo accuratamente preparato e che presto si avrà a che fare con una Ungheria la quale, dopo avere Ano ad oggi in politica estera agito d'accordo con l'Italia, tuttavia senza rinunziare in certe faccenle alla guida britannica, è giunta pure con la Polonia ad un accordo che si dovrebbe manifestare in parecchi sensi». Dato ciò è evidente che le dichiarazioni belgradesi di Benes riguardanti una prossima concentrazione degli Stati medio-europei, alla quale dovrebbe partecipare pure l'Ungheria, destano pochissimi impressione; e altrettanto la minaccia di guerra di Mironescu per il caso che si tenti la revisione dei trattati di pace. Lo stesso conte Bethlen, del resto ha detto di non ritenere attuale il movimento revisionista e che le sue speranze in proposito concernono soltanto 11 futuro. « In ogni caso — concluse l'informatore, del Weii,i>. Wiener Tageblatt — non si potrà spaventare l'Ungheria con il pericolo di un'azione autonoma; e l'azione autonoma tende a creare accanto all'Intesa delle grandi Potenze e della Piccola Intesa, una intesa media alla quale devono appartenere Italia, Ungheria e Polonia, tuttavia senza intaccare la salda compagine che sarebbe necessaria per marciare di consèrva in tutte le questioni •. Intanto con vivi delusione dei romeni, i guati in un primo tempo avevano addirittura sperato che Zaleski prendesse contatto con gli ungheresi solo dopo di essersi abboccato con Mi• ronescu, il Ministro degli Esteri polacco ha fatto ufficialmente sapere a Bucarest di dover rimandare la sua visita al prossimo autunno. Facile è credere ai telegrammi dalla capitale romena i quali parlano di penosa sorpresa. 1,'Aiìverul cerca di spiegare il rinvio delia visita con difficoltà che Zaleski avrebbe incontrato a Budapest nei suoi tentativi di mediazione nella faccenda degli optanti. Però — a prescindere dal dubbio ormai, perfettamente'legittimo che la faccenda degli optanti non sia state a Budapest troppo a fondo discussa — è chiaro che Zaleski, mentre chiama in vita una alleanza la quale deve neutralizzare o combattere la Piccola Intesa, non può andare a trovare a Bucarest Minorescu appena ritornato tìa un convegno in cui si è riaffermata la solidità della Piccola Triplice, e si sono pronunziate nuove minaccia all'indirizzo dell'Ungheria. Queste constatazioni devono interessare i romeni assai più dell'annunzio che la Conferenza economica della Piccola Intesa si riunirà a Praga fra due o tre mesi par riprendere lo studio dell'avvicinamento economico con alcuni paesi confinanti quali sarebbero l'Austria e l'Ungheria. Nessun commento jugoslavo Quanto all'opinione pubblica Jugoslava, commenti della stampa belgradese all'azione di Zaleski ancora non se ne hanno, ma non è' fuori di luogo citare adesso una corrispondenza da Varsavia ai giornali jugoslavi, apparsa nella prima metà del mese, cioè a dire allorché non si poteva supporre quale enorme ripercussione avrebbe avuto la visita di Zaleski a Bethlen. Nella corrispondenza riprodotta, fra gli altri organi, da organi di Zagabria si ricordava la visita fatte l'anno scorso da laleski a Mussolini'e lo scambio di a o on è i. to oflo e un i e i a i a ea a t à l d e a d o e a, cn ati i btoio n ooan il ao a a e n i i ccortesie che, in quella ricorrenza, fra Italia e Polonia ebbe luogo, aggiungendo che « dopo, però, per una serie di circostanze Polonia e Francia si erano «avvicinate e così Polonia e Piccola Intesa. Frattanto un fiduciario di Pilsudsky, il colonnello Matuszewski studiava in Italia il Fascismo. Nominato in appresso ministro a Budapest, il colonnello oggi è alla testa del Ministero delle Finanze, ed è anzi considerato l'uomo forte dell'intero Gabinetto. Per la Francia gli avversari di Pilsudsky propendono più dello" stesso Maresciallo. Ma sebbene la Francia sia l'alleate, della Polonia, in materia di politica sud-orientale europea, 11 Governo di Varsavia vuole andare ner la propria strada, strada tracciate, dal problema ucraino. Descritto il problema ucraino, descritti gli episodi dell'ospitalità di cui a Praga godono elementi ucraini ostili alla Polonia (la cui stampa è arrivata ad accusare autorità governative cecoslovacche df collaborazione con 1 rivoluzionari ucraini), la corrispondenza rammenta come dei magnati polacchi abbiano ripreso 1 progetti di Ravvicinamento all'Ungheria a spese della Cecoslovacchia. Gli aristocratici polac chi nel passato erano giunti al punto di parlare di una unione personale fra Polonia e Ungheria. « Anche questo — conclude il corrispondente — è fantasia e romanticismo. Tuttavia l'opinione politica estera polacca mira realmente a formare una cintura di Stati attorno alla Russia, dalla Romania, alla Finlandia, e- quindi anche ad una costei; lazione italo-polacca-ungherese nell'Europa sud-orientale. Grazie alla sua alleanza con la Romania, la Polonia è apertamente interessata alla politica balcanica. Una riconciliazione ungaro romena offrirebbe alla Romania la necessaria copertura di spalle in caso di conflitto con la Russia ». Era anche avviso dello scrittore che all'ormai fissato viaggio a Varsavia del sottosegretario Grandi sarebbe stato gravissimo errore attribuire scarsa importanza. Bai brindisi di Horty Da Budapest ci perviene intanto la notizia che in onore di Zaleski, 11 reggente Horthy ha offerto un banchetto. Il reggente ha pronunciato un breve discorso in cui ha rilevato che l'amicizia proverbiale che esiste tra la Polonia e l'Ungheria non è una semplice frase, ma ha la sua origine nei cuori delle due Nazioni. Terminando, il reggente ha avuto vive espressioni di ammirazione per 11 maresciallo Pilsudsky ed ha brindato infine al Presidente della Repubblica polacca ed alla gloria ed alla prosperità della Polonia. Il ministro Zaleski ha ringraziato con cordialissime parole. L Z.