I termini della transazione

I termini della transazione RIPARAZIONI I termini della transazione 37 annualità di 2050 milioni di marchi oro e 20 di 700 milioni -■ La clausola della revisione della capacità di pagamento della Germania accettata dagli esperti Parigi, 22, notte. II nuovo memorandum interalleato è stato consegnato al dottor Schacht nelle prime ore del pomeriggio. Ai termini di esso, gli Alleati si dichiarano disposti di accettare una transazione importante da parte della Germania: La formula 1) il pagamento di 37 annualità del valore medio di 2050 milioni di marchi oro a cominciare dal l.o aprile 1929 per finire al 31 marzo 1966;2) il versamento durante dieci anni di un'annualità complementare di 25 milioni di marchi oro al Belgio a titolo di indennità per i marchi deprezzati rimasti dall'epoca della occupazione tedesca; 3) Venti a.nnualità complementari di 700 milioni di marchi-oro da servire alla copertura dei residui dei debiti interalleati con decorrenza dal 1° aprile 1966; più un'ultima annualità di 900 miilioni di marchi-oro corrispondente all'anno 1987; i) Una contribuzione supplementare al fondo di giro della Banca infeirn azionale dei pagamenti. La scala delle annualità, quale è compilata dai nuovo memorandum, è diversa da quella proposta da Owen Young. Invece di crescere ogni armo di 25 milioni di marchi-oro, le annualità arescono irregolarmente seguendo le irregolarità dei versamenti previsti per il pagamento dei debiti interalleati. Si è corcato cosi di garantire una corri-spondente costante tra le annualità da ricevere e quelle da sborsare onde facilitare a loro profìtto le operazioni di commercializzazione. Alcune annualità sono, dunque, superi ori a 2050 milioni; altre inferiori. La media rimane tuttavia invariata. Non si ritiene quindi che questa semplici ritocchi di dettaglio possano incontrare opposizioni serie in seno alla delegazione del Reich. Ove tale fiducia appare meno salda, è circa quanto riguarda le riserve tedesche. Qui, ad onta di tutta la loro volontà di non suscitare nuovi ostacoli all'accordo sospirato, gli Alleati non hanno potuto farà a meno di proporre formule che differiscono notevolmente da quelle tedesche. La moratoria di due anni applicabile tanto ad trasferimenti quanto ai pagamenti puri e semplici, è stata rifiutata. Respinta è stata pure la domanda di soppressione della società esercente le ferrovie del Retctì. Accetterà il dottor Schacht di rinunziare a queste due esigenze da lui accampate nella nota di adesione al progetto di Owen Young? E' quanto vedremo nei prossimi giorni. Logicamente, al punto in cui stanno le cose, dovremmo crederlo, ma non è impossibile che, prima di cedere, il delegato tedesco cerchi di tergiversare e di arzigogolare ancora, nella speranza di strappare agli Alleati qualche concessione in extremis. Vari altri giorni per radere al suolo lr ece à di a6; i e o i a a i l è , a i e i i e e à e a i o o i a a otì. a e o n , ti ao questi ultimi avanzi di bastione, ci vorranno dunque sicuramente. Intanto, non possiamo esimerci dal rilevare che se alcune riserve tedesche sono state respinte, altre purtroppo ne sono state accettate, almerio parzialmente e non delle meno importanti. La clausola della revisione della capacità di pagamento del Ruich, per esempio, che Schacht aveva invocato, ma che pareva ovvio dovesse venire scartata senz'altro, visto che infirma radicalmente il carattere dell'accordo in gestazione, è stata ammessa, sia pure con prudenti temperamenti. Ora, l'avere ammesso tale clausola significa semplicemente che tra due, cinque o dieci anni il Reich potrà sollevare di nuovo la questione delle riparazioni ed invocare un'ulteriore riduzione del suo debito. Il piano Young finisce col rivelarsi, insomma, non meno provvisorio del piano Dawes che lo precedette, pur essendo assai meno vantaggioso. E' questa una circostanza il cui peso apparirà in pieno solo il giorno in cui si tratterà di passare alla commeroi'ajlizzazione dèlie annualità. Accolta è stata pure la pretesa tedesca di fare versare alla. Cassa delle Riparazioni le somme ideali dovute a titolo di indennizzo territoriale, in forza del trattato di San Germano, dagli Stati successori dell'AustriaUngheria, Stati tra i quali l'Italia figura, come dicemmo, per 60 milioni di franchi-oro. Si è però aggiunto, per fortuna, che gli Stati in questione non potranno essere a tale effetto oggetto di veruna pressione nè da parte della Cassa delle Riparazioni nè da parte di altri. Altre speculazioni di Schacht? In conclusione, tuito pesato e sommato, se Schacht ha un'ombra, di discrezione, dovrebbe accettare il memorandum interalleato senza neppure aprire bocca. Owen Young, probabilmente per esercitare su di lui una specie di pressione morale, fa correre sin da oggi la voce che partirà por l'America immancabilmente il 28 maggio. Ma le elezioni inglesi, a questa data non avranno ancora avuto luogo, e la Tesoreria americana ricorda in termini eloquenti a Poincaré la scadenza al primo agosto della cambiale di dieci miliardi di franchi per gli stock* americani, rilevati da quel pazzo di Klotz, rimborso che verrà richiesto inesorabilmente se di qui ad allora le Camere francesi non avranno ratificato gli accordi Mellon-Beranger. E chi ci assicura che il dottor Schacht non voglia tentare, premendo su questi due vulnerabilissimi .talloni del creditore anglo-francese, una nuova piccola speculazione? Per conto nostro'l'esperienza di tre mesi di Conferenza ci induce a mantenerci fedeli nel predire la fine della medesima, pur essendo perfettamente convinti, e da molti giorni, che l'accordo sia virtualmente maturo. C. P.

Luoghi citati: America, Belgio, Germania, Italia, Parigi, San Germano