Le preghiere e l'omaggio di tutto il mondo salesiano per la celebrazione di Don Bosco

Le preghiere e l'omaggio di tutto il mondo salesiano per la celebrazione di Don Bosco Le preghiere e l'omaggio di tutto il mondo salesiano per la celebrazione di Don Bosco [Valdocco e la festa dì Maria Ausiliatrice -- Decine di migliaia di pellegrini in viaggio per Torino >- Come sarà vestita e come sarà esposta la salma -- Provvedimenti del Municipio e dell'Istituto Coloniale per accogliere gli ospiti » La commossa narrazione di una «miracolata» Nella giornata di ieri 6 continuata la 'delicata opera dei medici per la ricomposizione della salma del venerabile Don Bosco, alla quale, come è stato detto, mancava la ricostituzione del piede destro e delle mani. 11 lavoro dei medici continuerà oggi e nel pomeriggio si potrà probahilmente iniziare la vestizione della salma con gli abiti pontéflcali. Anche la vestizione 6a,rà lunga e delicata e. richiederà molti giorni di lavoro. Sono stati ammessi alla visita della salma, prima che i medici incominciassero ieri l'opera di ricostituzione, i vescovi salesiani Mons. Felice Guerra e Mons. Jara, provenienti dal Ci4e, ed una rappresentanza di Salesiani e di suore di Don Bosco provenienti dal Belgio, dal Venezuela e dall'Argentina. Le richieste che pervengono all'Istituto di Valsalice da parte del pellegrini e comunque, di pubblico che desidera di essere ammesso nella camera ove i medici ricompongono le membra del venerabile, continuano ad essere numerosissime. Nonostante ciò. la direzione dell'Istituto ha deciso di sospepdere in via assoluta queste visite che intralciano e prolungano l'opera complessa e delicata della ricomposizione. La pianeta di Benedetto XV " Il corpo di Don Bosco, sarà racchiuso nell'urna ed esposto al pubblico, così eom'è, sexiza sovrapposizioni di sorta. Lo scultore Cellini sta attendendo all'accurato lavoro di ricomposi' zione del capo. A Valsalice continuano ad affluire i pellegrini. I ragazzi delle scuole municipali, accompagnati dal loro insegnanti, a turno, tutti i giorni, si recano a portare il loro omaggio di fio ri e a pregare sul luogo ove fu sepol lo per olive quarantanni il venerabile Don Bosco. All'ufficio centrale di Valdocco, giun gono continue le adesioni da tutte le parti del mondo di società, enti, istituti cattolici che Inter iranno al corteo della traslazione da Valsalice a Valdocco della salma, del venerabile Tre piroscafi di pellegrini sono in viaggio per l'Italia dal Brasile e dall'Argentina e altre partenze sono state segnalate da altri Stati americani. . La salma, rivestita, come abbiamo detto, degli abiti pontéflcali. sarà racchiusa in un'urna di cristallo e quin di in una cassa costruita di un legno speciale del Messico dagli allievi della scuola professionale salesiani di San Benigno Cari., e la salma veirrà esposta al pubblico. 11 giorno in cui avrà inizio l'esposizione del corpo del venerabile, sarà comunicato dai giornali. Probabilmente questo non potrà avvenire che dopo le feste di Maria Ausiliatrice. Gli abiti pontéflcali che rivestiranno la salma saranno di grande pregio. Sarà pure adoperata la ricchissima e atttstica pianeta donata l'anno 1918 ai salesiani dal Papa Benedetto XV In occasione del giubileo sacerdotale del secondo successore di Don Bosco: 11 defunto Don Paolo Albera. Le orfanelle di guerra, raccolte nelle scuole professionali dell'Istituto Maria Ausiliatrice, hanno preparato le calze purpuree che saranno poste al piedi del venerabile. 1 lavori di riattamento della chiesa 'di MaTia Ausiliatrice sono pressoché ultimati. Anche il grande ornano è stato ripassato e sono state pure eseguite le prove dei cori, composti di allievi dell'Istituto di Teologia internazionale salesiano e di Valdocco, diretti dal maestro Pagella. I! riattamento della Basilica Anche dal Congo Belga giungeranno a Torino le rappresentanze degli studenti salesiani di Katanga: due negri, accompagnati dal missionario Monsignor Sak, prefetto del Congo Belga. Alla cerimonia hanno finora assicurato il loro intervento: i Cardinali: S. Em. Gamba Giuseppe, di Torino; s. Eni. Hlond Augusto, di Gneseri e PosnaMa (salesiano e Primate di Polonia*, S. Em. Nasali! Bocca di Corneggiauo Giovanni Battista, di Bologna; S. Em. Maffl Pietro, dà Pisa; S. Em. Ascalesi Alessio, di Napoli ; gli Arcivescovi, Monsignori: S. E. Montanelli Giacomo, Vercelli ; S. E. iDedrio Giorgio, Oristano (Sardegna) ; S. E. Piovella Ernesto, Cagliari; S. E. Longhin ^Andrea, Treviso; S. E. Ballerini Giuseppe Pavia; S. E. Curi Augusto, Baili ; S. E. Ferraris Emilio, Catania; S. E. Conforti Guido, Parma; s. E. Lega Antonio, Ravenna; S. E. Menzani Ersilio. Piacenza; S. E. Minoret,ti Dalmazio. Genova; i Vescovi. Monsignori: S. E. Ferretti Luigi. Macerata; S. E. Calabrese Claudio, Aosta; S. E. Ressla Giovanni Battista, Mondovì ; S. E. Rossi Umberto, Susa; S- E. Cattarossi Giosuè, Belluno ; S. E. Fogar Luigi, Trieste; S. E. Matteoni Gustavo, Grosseto ; S. E. Oberti Giovanni, Saluzzo: S. E. Castelli Giuseppe, Novara; S. E. Menna Domenico, Mantova; S. E. Pella Albino, Casale Monferrato; S. E. Mazzini Luigi, Filadelfia (domiciliato presso il Cottolengo, Torino) ; S. E. Sain Isidoro (Ordine di San Benedetto. Cassi nese). Fiume; S. E. Costantini Giovanni, Spezia-Sarzana-Brugnato; S. E Menegazzi Gherardo, Comacchio; S. E. Filippello Matteo, Ivrea; S. E. Travata! Ouirico, Cuneo; S. E. Endrici Celestino, Trento ; S. E. Spandre Luigi, Asti ; S. E. Milone Nicolao, Alessandria; S. E. Garigliano Giovanni, Biella. Dall'estero è stalo finora segnalato l'arrivo dei seguenti prelati salesiani, Monsignori : S. E. De Aquino Correa Francesco, Arcivescovo di Cuyabà (Brasile, Matto Grosso); S. E, Méderlet Eugenio, Arcivescovo di Madras (India) ; S. E. Guerra Felice, Arcivescovo di Verissa (domiciliato in Roma); S. E. Olivares Luigi, Vescovo di Sutri e Nepi (resldentp in Sutri, Roma); S. E. Munera1,1 Dante, Vescovo di Volterra (residente in Volterra, Pisa) ; S. E. Ortiz Arrieta Ottavio, Vescovo di Chachapoyas (residente in chachapoyas, Perù); S. E. Jara Arturo, Vescovo di Archelaide, .Vicario Apostolico di Magellanes (residen'e in Puntarenas. Chileì; S. E. Comi' ' Domenico, Vescovo di Obba, Vicario Apostolico di Mendez c Gualaquiza (residente in Cuenca, Equatore) ; S. E. Emanuel Federico, Vescovo di'Sabina; S. E. Sanmiguel Tomaso, S. Cristonal (Venezuela); S. E. Du Bois' De La Villerahel Fiorenzo, Annecv (Francia) ; Mons. Mnthias Luigi, Prefetto Apostolico dell' Assam, India (residente in Shillong, India - Assam); Mons. Sak Giuseppe, Prefetto Apostolico del Luapula superiore. Congo Belga (residente in La K.vfubu, Congo Belga); Mons Massa Pietio. Amministratore Apostolico del Rio Negro. Brasile (residente in Rio de Janeiro) ; Mons. Couturon' Giovanni Battista, Amministratore Apostolico di Registro Co Araguaya (residente in Registro do Araguaya, Brasile, Matto Grosso), lctscddnndiIdbppctTctdrtddsrmlmiplnspdgdlmcfndingc o e i . . , l . ! ; . o , , , . a s s . , . , ao o, u ni, a ); olo ia ; a, o o La Sezione Piemonte dell'Istituto Coloniale Fascista, che ha assunto l'incarico di provvedere al vettovagliamento e all'alloggio dei pellegrini si è messa all'opera, e con l'aiuto del podestà, conte Thaon di Revel, ha già provveduto per l'organizzazione del corteo di domenica 9 giugno: per la sistemazione dei giovani delle Case Salesiane nelle palestre delle Scuole e al ricovero di tutti gli automezzi che affluiranno in citta presso lo Stadium. Il vettovagliamento e l'alloggio dei pellegrini Inoltre la Sezione Piemontese della I. C. F. sta in questi giorni costruendo tre padiglioni ove saranno distribuiti cibi freddi e bevande a tutti i pellegrini, e nello stesso tempo sta provvedendo per la enumerazione di camere private e di alberghi onde poter dare alloggio a quanti verranno in Torino in questi giorni. Allo scopo di poter attendere con cura e diligenza a quest'ultimo importante servizio, la Sezione Piemontese dell'I.C.F., d'accordo con il Municipio, rivolge viva e pubblica preghiera a tutti i privati e agli albergatori che disponessero di camere vuote a voler dare al più presto la nota di esse alla sua sede in Corso Palestro, 3, per poter rispondere alle richieste che continuamente pervengono dall'Italia e. dall'Estero. Contemporaneamente la Sezione Piemontese dell'I.G.F. invita tutti i suoi iscritti a voler passare in sede per prendere vistone di quanto si farà per le celebrazioni di Don Bosco. In occasiona dei festeggiamenti in onore del Venerab. Don Bosco, il Ministero delle Comunicazioni ha concesso, per il mese di giugno, le seguenti riduzioni ferroviarie: dal Lo al lo giugno, uno siontj sul prezzo ordinario del biglietto del 50%; e dal 16 al 30 giugno, uno sconto del 30 %. , * # Gli ex allievi dell'Oratorio festivo di Valsalice che intendono partecipare al corteo di traslazione da Valsalice a Valdocco della Salma del Beato Don Bosco, sono pregati di voler inviare la loro adesione con biglietto da visita entro il 26 corr. al rev. prof. D. Clemente Lussjana. Teresa Gallegari racconta come avvenne il miracolo Fra 1 più assidui dei fedeli che si fanno quasi un dovere di seguire minutamente la vicenda dei sacri resti di Don Bosco è la signorina Teresa Caligari, di Castel S. Giovanni Piacentino, una delle due i miracolate > le cui guarigioni costituirono la base della causa di beatificazione del venerabile. Grande, come può facilmente immaginarsi, è la riconoscenza della giovane per Don Bosco, e tale riconoscenza si manifesta nella facilità con cui essa accondiscende a raccontare la sua miracolosa guarigione, quasi volesse pagare il suo debito di gratitudine anche col divulgare la soprannaturale impresa di Don Bosco Abbiamo udito anche noi il racconto del miracolo, fatto dalla Calligari, e lo riassumiamo ppr i nostri lettori, senza tuttavia illuderci di mettervi la semplicità, l'efficacia e la fede che" sono nelle parole della signorina. L'alba meravigliosa Quando, otto anni fa, avvenne il miracolo, la Calligari era gravemente maiala da un anno e mezzo. Era a letto, all'ospedale di Castel San Giovanni all'ella dal morbo di Poti cioè con la spina dorsale lesa in modo irrimediabile, con le gambe completamente paralizzate (una di esse, anzi, si era accorciata di circa quattro centimetri) con l'apparato digerente ridotto a uno stavo tale che più nulla accoglieva che subito non rimettesse. Inoltre da circa un mese e mezzo era diventata cieca. Ormai si può dire che non fosse sostenuta in vita che dall'ossigeno. L'inferma da qualche giorno — poiché in tanto sfacelo le facoltà mentali resistevano ottimamente —- aveva intrapresa una < novena > di Don Bosco. Essa di Don Bosco non aveva mal sentito parlare, né mai aveva visto in effigie il venerabile. La novena le era stata consigliata da una coetanea e amica, di ritorno al paese da Torino, dove era stata testimone della grande venerazione della popolazione per l'educatore della gioventù. Le sue preghiere erano piene di fede. Ed ecco una notte, verso il mattino, verificarsi il miracolo. Quella notte era stata particolarmente grave per l'inferma, che sembrava giunta all'estremo. I medici pronosticavano la catastrofe fra pocne ore. Nell'ultimo giro ai letti di dolore la madre superiora si era particolarmente soffermata presso la malata e, sapend jla religiosa, non le aveva nascosto il suo stato disperato, l'aveva anzi, incoraggiata al trapasso, e si era fatto promettere che, flall'al di là, essa avrebbe pregato per lei e per tutte le suore dell'ospedale. Il resto della notte passò fra continui tormenti ed una-Insostenibile arsura. Poi, verso il mattino, le cose cambiarono. D'un tratto la malata cieca vide... Vide un prete in cotta nera avanzarsi e prendere posto vicino a lei, appoggiandosi leggermente al lettino delia malata vicina. Aveva i capelli neri e ricci ed era sui 33-35 anni. Negli occhi, più che sulle labbra, c'era un mite sorriso. Quando egli, giuntole accanto, le posò una mano sulla fronte e le chiese com-? stesse, tranquillamente e serenamente essa rispose che si sentiva assai male. Dopo una breve pausa il prete le disse di muovere le gambe; glie lo disse con queste precise parole: « hògia le gambe », cioè in dialetto piemontese, in un dialetto che essa ignorava totalmente. La malata rispose clw non poteva, e il prete ripete l'invito. Allora essa obbedì, e avvenne il primo dei fatti miracolosi. Realmente riusciva, dopo un anno * mezzo di immobilità, a muovere le gambe, a piegarle ed a distenderle!...grgclaeMpNpDDsdsdBlztitadsembedzcpiaarvieDlcslLsduInrrccrisUmmLa visione di Don Bosco In quel momento la suora che la curava, e che si era allontanata per un momento per chiudere le finestre, tornava, ed essa, pur non vedendola, avvertiva che si avvicinava verso U prete; ragione per cui le disse: « Guardi di non urtare Don Bosco ». Allora Don Bosco, le tolse la mano dalla fronte e portò entrambe le mani all'altezza del petto, con le palme volte àUUrifuórl. La monaca, pur nulla vedendo, si fermò, ma Don Bosco cominciò ad allontanarsi, a rimpicciolirevolgendo sempre il viso ridente e le mani ver«o di lei, e pareva che con lui si allontanasse anche, il lettino aquale era appoggiato. Finché scomparve. Invasa da trepida commozione e da grande letizia la malata diede alla suoa la notizia che poteva muovere le gambe, al che la buona religiosa, che redeva in uno dei frequenti deliri dela inalata, rispose facendole animo ed sortandola ad avere fede e pazienza. Ma la giovane le fece constatare che proprio riusciva a muovere le gambe. Non solo. Ia malata andava anche, a poco a poco, riguadagnando la vista. Dopo pochi minuti dalla comparsa di Don Bosco essa era seduta sul letto, e i guardava intorno e tutto vedeva I 11 miracolo si completava poche ore dopo, quando la .nalata si alzava (peava 28 chili I) e si recava alla cappella dell'ospedale, a ringraziare Dio e Don Bosco, ed a fare la comunione. Nel'alzarsl dal letto dopo un anno e mezo di degenza, essa avverti, nel metere a terra il piede della gamba con atimfbttilgpmdDrsdlcKie a terra ji yieue amia gtiiiinit w "ratta, come un piccolo rumore di ossa lalla giuntura della caviglia, e un lieve I-Mdolore; il piede fece anche un poco di angue. E tutto fu 11. Dopo, le gambe rano lunghe ugualmente, ed essa camminava diritta e spedita. Un formidabile appetito non tardò a farsi sentire, quella mattina stessa, lo stomaco dell'ammalata ingoiò e digerì una zuppa che non era ipoi nè tanto picola né tanto leggera... E quello stesso pomeriggio, verso le li, la giovane già n giardino, alutava le suore a portar acqua e ad innaffiare i fiori, mentre ai cancelli, sparsasi la notizia del miracolo, già accorreva la popolazione, a vedere la miracolata, a vedere in atto l miracolo stesso. dpcecm