Il dramma familiare di Asti davanti ai giurati

Il dramma familiare di Asti davanti ai giurati Il dramma familiare di Asti davanti ai giurati g< ■ Asti, 22 notte. Si è iniziato stamane, dinanzi ai ?;iurati della Corte di Assise di Asti, 1 processo contro tale Vittorio Fogliati fu Alessandro, di anni 45, nativo di Castiglione Tinella e residente ad Asti, calzolaio, imputato di mancato omicidio per avere sparato contro la propria moglie. Margherita Marello, parecchi colpi di rivoltella, a fine di uc. ciderla, e causandole invece lesioni alia guancia destra, alla fronte e al torace, che produssero infermità durata quarantatre giorni. Il fatto avvenne nel pomeriggio del .1 marzo 1927, in Asti, via Quintino Sella: incontrata ivi il Fogliati la moglie, dalla quale viveva separato, dopo un breve diverbio le sparava contro, quasi a bruciapelo, diversi colpi di rivoltella. Arrestato subito dopo il fatto, il Fogliati dichiarò di avere sparato contro la moglie per la cattiva sua condotta, perchè colpevole di minacce e ingiurie e maltrattamenti ver■ 60 la figlia di primo letto del Fogliati. Quel giorno stesso, aggiunse il Fogliati, recatosi a casa verso le ore 13, tro.Vò la sua bambina Emma piangente: gliene chiese il motivo: seppe da costei che poco prima, in sua assenza, la moglie era stata nella casa, per prendere alcuni effetti di uso e alcune masserizie. La bambina l'aveva invitata ad attendere, prima di portar via tali cose, l'arrivo del .padre: la matrigna indignata, l'aveva ingiuriata e malmenata, allontanandosi poi. Accecato dall'ira egli si armò di una rivoltella e scese nella via in cerca della moglie : /a incontrò in via Quintino Sella all'angolo di via Roero, e le chiese spiegazioni su tale fatto: ma avendo essa arrogantemente risposto in tono aggressivo e con ingiurie, perse il lume della ragione e sparò ripetuti colpi, finché vide la donna cadere a terra. Fu disarmato da un maresciallo dei bersaglieri che si trovò a passare di li In quel momento. La Marello negò tutte le circostante allegate dal marito: affermò invece essere stata essa vittima di continui maltrattamenti e obbligata a separarsi. Il Fogliati fu rinviato a giudizio dinnanzi al Tribunale di Asti per rispondere del reato di lesioni gravi in danno della moglie: al pubblico dibattimento, essendo risultato che nella fattispecie più che di lesioni si doveva parlare di intenzione omicida dell'imputato, e avendo ritenuto -il Collegio giudicante che il fatto rivestisse la figura del reato di mancato omicidio, HI dibattimento venne sospeso per la risoluzione del conflitto di competenza. La Corte di Cassazione sentenziò per il mancato omicidio, e dopo altra istruttoria, con sentenza della Sezione di Accusa della Corte di Appello di Torino il Fogliati venne rinviato a giudizio davanti alla Corte di Assise di Asti, sotto l'imputazione di TQIb l"6citO Presiede la Corte il Presidente cav, uff. Edoardo Degiovanni : sostiene l'accusa il Procuratore generale cav. uff. Peri-occhio. Alla difesa del Fogliati siedono l'avv. comm. Grassi e l'avv. Dosi del foro di Asti. La parte lesa Margherita Marello costituitasi in causa parte civile, -è assistita dall'avv. Giuseppe Platone pure di Asti. L'imputato, rispondendo al suo interrogatorio narra il fatto, cosi come sopra esposto, e racconta diffusamente ia dolorosa istoria del suoi rapporti lutt'altro che buoni con la seconda moglie, che con la sua condotta e con il suo atteggiamento lo ha rovinato. *L» Marello nega le accuse del marita, .accusandolo, a sua volta, di continui maltrattamenti. Particolarmente pietosa e talvolta Impressionante riesce la deposizione della piccola Fogliati, figlia dell'imputato che lanciò all'indirizzo della matrigna accuse e rampogne piene di severità. Importanti anche appaiono le deposizioni dei testi Sebastiano Rossi e Maria Raviola che attestano delle qualità morali negative della parte lesa. Dal canto suo l'imputato è dipinto nei rapporti delle autorità di P. S quale persona qualche poco censurabile, perchè non dedito ad occupazioni stabili: peraltro i testimoni lo dicono molto affezionato ai suoi figli. Risulta aver riportate alcune condanne per oltraggio e truffa. La teste Eugenia Beretta, maestra di taglio, ebbe sua allieva la piccola Emma Fogliati e la intese lagnarsi dei maltrattamenti della matrigna. Seguono altri testimoni che nulla però di importante riferiscono oltre quanto già si conosce: movimentata riesce la deposizione di tale Maria Bonifacio che insistendo nell'attribuire alla Marello qualifiche e atti di una moralità assolutamente negativa, provoca la reazione di costei che si precipita nell'emiciclo e viene colla testo a dibattito vivacissimo, con fioriture linguistiche d'un verismo da fare impallidire i più popolareschi epigoni del Boccaccio. Il Presidente tronca l'incidente licenziando le due donne. Dalla lettura di una perizia psichiatrica del dott. Gualino di Alessandria, si apprende che il Fogliati è un semi-infermo di mente, ammalato di nervi, facilmente eccitabile. Dopo di che il Presidente della Corte, data l'ora tarda, sospende l'udienza e rinvia il dibattimento per la discussione alle ore nove di domattina. spdalmqCnrnpersCMnllciqtddcaslMlrraqvl.dpsdsemll1tmit—ccqst